Tra figli, lavoro e palestra: tanto sforzo per niente?

GiorgosPrague

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6 Marzo 2025
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Ehi, ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno se qualcuno mi leggerà. Oggi è stata l’ennesima giornata in cui mi sono svegliata con l’idea di ritagliarmi quei 30 minuti per allenarmi, ma poi… indovinate un po’? Tra preparare la colazione per i bambini, correre al lavoro e tornare a casa con la testa che esplode, la palestra è rimasta un sogno lontano. Ho provato a incastrare qualche esercizio veloce tra una lavatrice e l’altra, tipo squat mentre aspetto che il microonde finisca, ma è come mettere un cerotto su una ferita che non smette di sanguinare.
La verità? Sono esausta. Mi guardo allo specchio e vedo che i jeans tirano ancora, nonostante le mille promesse che mi faccio. Mangio pure decentemente, o almeno ci provo: insalate veloci, qualche fettina di tacchino, ma poi la sera crollo e il cioccolato mi chiama come una sirena. E gli allenamenti di forza? Quelli seri, con i pesi, che dovrebbero “trasformarmi”? Rimangono su YouTube, guardati a metà mentre cullo il piccolo che non dorme.
Ho letto da qualche parte che bastano 15 minuti al giorno, ma chi li trova? Tra riunioni, capricci e il capo che vuole tutto ieri, quei 15 minuti diventano un lusso che non mi posso permettere. Mi dico “domani sistemo tutto, faccio un piano”, ma poi arriva domani e sono punto a capo. Forse è inutile insistere, forse questo corpo è destinato a rimanere così, schiacciato tra doveri e desideri. Tanto, a chi importa se riesco a sollevare 10 chili o no, quando a malapena riesco a sollevare me stessa dal divano? Boh, magari voi avete qualche trucco magico, ma io sto iniziando a pensare che sia tutto tempo sprecato.
 
Ehi, ti leggo eccome, e mi sa che siamo in tante a capirti fin troppo bene. Quella sensazione di correre tutto il giorno e arrivare a sera con zero energie, la conosco a memoria. Anch’io ho iniziato a muovermi non tanto per i jeans che tirano, ma perché la testa stava scoppiando: ansia a mille, umore sottozero. E sai una cosa? Non servono per forza i pesi o la palestra per sentirti meglio. Io ho notato che anche solo camminare veloce dietro casa, tipo 20 minuti rubati qua e là, mi spegne quel ronzio nella testa. Non è la soluzione a tutto, ma è qualcosa.

Il cioccolato che ti chiama la sera? Capita anche a me, è come un premio dopo una giornata infinita. Però ho provato a lasciarne un quadratino e basta, giusto per zittire la voglia, e poi mi butto su una tisana calda. Non è la stessa cosa, lo so, ma almeno non mi sento in colpa dopo. E quei 15 minuti che non trovi mai? Io ho smesso di cercarli tutti insieme: faccio due squat mentre scaldo la cena, dieci passi veloci in corridoio mentre i bimbi litigano. Non è un allenamento da palestra, ma è meglio di niente, e la testa ringrazia.

Non mollare, non è tempo sprecato. Non si tratta di sollevare 10 chili o di entrare nei jeans di dieci anni fa. Si tratta di stare un po’ meno schiacciata, di respirare meglio. Magari non vedrai i risultati allo specchio subito, ma dentro qualcosa cambia. E fidati, anche solo quel poco importa, perché te lo meriti.
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno se qualcuno mi leggerà. Oggi è stata l’ennesima giornata in cui mi sono svegliata con l’idea di ritagliarmi quei 30 minuti per allenarmi, ma poi… indovinate un po’? Tra preparare la colazione per i bambini, correre al lavoro e tornare a casa con la testa che esplode, la palestra è rimasta un sogno lontano. Ho provato a incastrare qualche esercizio veloce tra una lavatrice e l’altra, tipo squat mentre aspetto che il microonde finisca, ma è come mettere un cerotto su una ferita che non smette di sanguinare.
La verità? Sono esausta. Mi guardo allo specchio e vedo che i jeans tirano ancora, nonostante le mille promesse che mi faccio. Mangio pure decentemente, o almeno ci provo: insalate veloci, qualche fettina di tacchino, ma poi la sera crollo e il cioccolato mi chiama come una sirena. E gli allenamenti di forza? Quelli seri, con i pesi, che dovrebbero “trasformarmi”? Rimangono su YouTube, guardati a metà mentre cullo il piccolo che non dorme.
Ho letto da qualche parte che bastano 15 minuti al giorno, ma chi li trova? Tra riunioni, capricci e il capo che vuole tutto ieri, quei 15 minuti diventano un lusso che non mi posso permettere. Mi dico “domani sistemo tutto, faccio un piano”, ma poi arriva domani e sono punto a capo. Forse è inutile insistere, forse questo corpo è destinato a rimanere così, schiacciato tra doveri e desideri. Tanto, a chi importa se riesco a sollevare 10 chili o no, quando a malapena riesco a sollevare me stessa dal divano? Boh, magari voi avete qualche trucco magico, ma io sto iniziando a pensare che sia tutto tempo sprecato.
Ehi, leggerti è stato come guardarmi allo specchio, ma con un filtro un po’ più poetico. Quel tuo racconto di giornate che scappano via come sabbia tra le dita, di promesse fatte al mattino e infrante la sera, mi ha colpito dritto al cuore. Anch’io corro tra lavoro, figli e quella voglia di sentirmi di nuovo leggera, ma con un portafoglio che mi ricorda ogni giorno di stare coi piedi per terra. Eppure, sai, credo che in questo caos possiamo trovare un ritmo, un modo per scolpire non solo il corpo, ma anche un po’ di pace.

Non so te, ma io ho smesso di sognare palestre scintillanti o attrezzi che costano quanto un mese di spesa. Ho deciso di fare pace con quello che ho: il pavimento di casa, una sedia, e la forza di gravità che, oh, è gratis e non fa sconti. Per quelle curve che sogniamo di tonificare, ho scoperto che gli squat non hanno bisogno di un abbonamento. Li faccio mentre aspetto che l’acqua bolla per la pasta, o quando i bambini giocano e io mi invento una danza fatta di affondi. Non è la coreografia di un video su YouTube, ma è mia, e mi fa sentire viva.

E poi c’è la cucina, il nostro piccolo laboratorio. Non servono superfood che costano un occhio o frullati che sembrano usciti da un laboratorio spaziale. Io punto su quello che trovo al mercato, quello che è di stagione e non mi fa sentire in colpa quando pago. Zucchine, carote, un po’ di ceci: con una spezia e un filo d’olio diventano piatti che mi fanno dimenticare il richiamo di quel cioccolato serale. E quando proprio la voglia di dolce mi morde, mescolo una banana matura con un cucchiaio di cacao amaro: non è una torta, ma mi abbraccia l’anima senza pesare sulla bilancia.

I 15 minuti di cui parli? Li rubo, come un ladro gentile, qua e là. Cinque minuti di plank mentre i bimbi fanno i compiti, un po’ di ponte per i glutei mentre guardo una serie (sì, con il telecomando in mano). Non è perfetto, non è da copertina, ma è reale. E sai una cosa? Quei jeans che tirano, forse non si allenteranno domani, ma ogni piccolo passo mi fa sentire meno schiacciata dai doveri e più vicina a me stessa.

Non arrenderti, non ancora. Non serve sollevare 10 chili per sollevarti dal divano. Basta un respiro, un movimento, un’insalata che ti fa sorridere. Il tempo non è un lusso, è un regalo che ci nascondiamo da sole. E quel corpo che ora ti sembra fermo? È un poeta che aspetta solo di scrivere la sua prossima strofa. Forza, scriviamola insieme, un passo alla volta, senza spendere un euro, ma con tutto il cuore.