Troppa fatica e pochi risultati con le lezioni di gruppo: colpa degli ormoni?

DiogoBS

Membro
6 Marzo 2025
77
9
8
Ragazzi, sono stanco morto. Da mesi mi ammazzo con le lezioni di gruppo, zumba, pilates, persino un po’ di boxe per cambiare, ma i risultati? Quasi zero. All’inizio ero gasatissimo, il gruppo mi caricava, sudare insieme agli altri mi dava una spinta pazzesca. Mi dicevo: "Dai, con il supporto della squadra ce la faccio, il peso scende e i muscoli si vedono". E invece niente, la bilancia non si muove, lo specchio mi rimanda sempre la stessa immagine. Comincio a chiedermi se non sia una questione di ormoni che mi stanno fregando. Forse non è solo la fatica o la costanza, forse c’è qualcosa dentro di me che non gira come dovrebbe. Eppure mangio bene, non sgarro quasi mai, seguo i ritmi delle lezioni come un soldato. Ma possibile che il corpo non risponde? Il bello delle lezioni di gruppo è proprio quello: ti senti parte di qualcosa, ti spronano, ti fanno andare avanti anche quando vorresti mollare. Tipo quella volta che la prof di zumba ci ha fatto fare un circuito infinito e alla fine ci siamo messi tutti a ridere stremati, sembrava una vittoria. Però ora quella magia non basta più, mi sento fermo. Qualcuno di voi ha mai avuto questa sensazione? Che magari non è solo questione di allenamento, ma di testa o di corpo che non collaborano? Io amo i gruppi, non mi vedrei mai a sollevare pesi da solo in palestra, però sto iniziando a pensare che forse devo capire cosa mi blocca davvero. Consigli? Esperienze? Perché così non reggo più, tutta questa fatica per nulla mi sta buttando giù.
 
  • Mi piace
Reazioni: Pé Vermelho
Ciao a tutti, o forse meglio dire "buongiorno" visto che scrivo con la calma di chi si è appena svegliato e riflette davanti a una tazza di tisana. Ti leggo e mi sembra di guardarmi allo specchio, sai? Anch’io sono uno che si è buttato nelle lezioni di gruppo con tutto l’entusiasmo del mondo, pensando che sudare insieme agli altri fosse la chiave per rimettermi in carreggiata. Zumba, pilates, quel ritmo che ti prende e ti fa sentire vivo... all’inizio è una meraviglia, vero? Però poi, come dici tu, la bilancia ti guarda storto e lo specchio sembra quasi prenderti in giro.

Io sono un po’ in là con gli anni, un pensionato che cerca di perdere peso non per vanità, ma per stare bene, per non sentire le ginocchia che si lamentano a ogni scalino. E ti capisco quando parli di ormoni, perché con l’età il corpo cambia musica, non segue più i tuoi ordini come una volta. Me lo ha spiegato il medico un giorno, mentre mi convinceva a fare qualche controllo: "Il metabolismo rallenta, le energie non sono più quelle di un ventenne". E allora mi sono detto: forse non è solo questione di correre dietro a un gruppo o di contare i passi di una coreografia.

Io ho provato a cambiare qualcosa, senza mollare del tutto quello che mi piace. Le lezioni di gruppo le tengo, ma poche, magari una o due alla settimana, perché quel senso di compagnia mi fa bene al cuore. Però ho iniziato a camminare tanto, con calma, nei parchi vicino casa. Non è fatica che ti spezza, ma un modo per muovermi senza sentirmi un soldato sotto pressione. E poi ho dato più spazio al mangiare semplice: non parlo di diete ferree, che a me fanno solo venire voglia di mollare, ma di cose come zuppe di verdure, un po’ di minestrone con quel che trovo nell’orto della mia vicina, o insalate con qualche seme sopra per non annoiarmi. Non è che la bilancia abbia fatto i salti di gioia, ma qualche chilo è sceso, lento, come un regalo che non ti aspetti.

Sul discorso ormoni, ti direi di non lasciarlo lì a girarti in testa. Io ho fatto un controllo dal medico, niente di complicato, giusto per capire se c’era qualcosa che remava contro. E in effetti un po’ c’era, ma con qualche aggiustamento si va avanti. Magari potresti provare, no? Non per forza è tutto nella tua mente o nella stanchezza, a volte il corpo ha bisogno di un aiuto che da solo non si dà.

E poi, sai, forse il trucco sta anche nel non aspettarsi troppo in fretta. Io me lo ripeto spesso: non sono più un ragazzo che deve scolpirsi per l’estate, voglio solo sentirmi leggero, passo dopo passo. Le lezioni di gruppo sono belle, tienitele strette per l’allegria che ti danno, ma magari prova a mischiare con qualcosa di più tranquillo, che non ti sfinisca. Tipo una passeggiata dopo cena, con la musica nelle orecchie o anche solo il rumore degli alberi. A me piace, mi rimette in pace. Tu che ne pensi? Qualcuno tra voi più "stagionati" ha trovato un modo per far pace con il corpo che rallenta? Mi piacerebbe leggervi, perché alla fine siamo tutti sulla stessa barca, no?
 
Ragazzi, sono stanco morto. Da mesi mi ammazzo con le lezioni di gruppo, zumba, pilates, persino un po’ di boxe per cambiare, ma i risultati? Quasi zero. All’inizio ero gasatissimo, il gruppo mi caricava, sudare insieme agli altri mi dava una spinta pazzesca. Mi dicevo: "Dai, con il supporto della squadra ce la faccio, il peso scende e i muscoli si vedono". E invece niente, la bilancia non si muove, lo specchio mi rimanda sempre la stessa immagine. Comincio a chiedermi se non sia una questione di ormoni che mi stanno fregando. Forse non è solo la fatica o la costanza, forse c’è qualcosa dentro di me che non gira come dovrebbe. Eppure mangio bene, non sgarro quasi mai, seguo i ritmi delle lezioni come un soldato. Ma possibile che il corpo non risponde? Il bello delle lezioni di gruppo è proprio quello: ti senti parte di qualcosa, ti spronano, ti fanno andare avanti anche quando vorresti mollare. Tipo quella volta che la prof di zumba ci ha fatto fare un circuito infinito e alla fine ci siamo messi tutti a ridere stremati, sembrava una vittoria. Però ora quella magia non basta più, mi sento fermo. Qualcuno di voi ha mai avuto questa sensazione? Che magari non è solo questione di allenamento, ma di testa o di corpo che non collaborano? Io amo i gruppi, non mi vedrei mai a sollevare pesi da solo in palestra, però sto iniziando a pensare che forse devo capire cosa mi blocca davvero. Consigli? Esperienze? Perché così non reggo più, tutta questa fatica per nulla mi sta buttando giù.
Ehi, capisco perfettamente la tua frustrazione, ci sono passato anch’io! Leggendo il tuo post, mi sembra di rivivere quei momenti in cui davo tutto, sudavo come un matto e poi… la bilancia mi guardava con aria di sfida, senza muoversi di un grammo. Le lezioni di gruppo sono fantastiche per la carica, quel senso di squadra che ti spinge a non mollare, ma a volte il problema non è solo l’allenamento. Ti racconto come ho affrontato una situazione simile, perché secondo me il tuo blocco potrebbe dipendere da cosa e quando mangi, più che dagli ormoni (anche se un controllo non fa mai male).

Io seguo da anni il metodo Montignac, che non è la solita dieta da conteggio calorie, ma una scelta intelligente di carboidrati basata sul loro indice glicemico (IG). Non so se ne hai mai sentito parlare, ma in pratica si tratta di dividere i carboidrati in “buoni” (IG basso, sotto il 50) e “cattivi” (IG alto, sopra il 70). Quelli cattivi, come pane bianco, patate, zucchero, fanno schizzare l’insulina, e il corpo invece di bruciare grassi li immagazzina. Quelli buoni, come legumi, verdure, cereali integrali veri, tengono l’insulina stabile e aiutano a sciogliere il grasso senza sentirti affamato o stanco. Ti faccio un esempio: una volta pensavo che un piatto di pasta integrale la sera fosse una scelta sana, ma anche quella, se mangiata tardi, può rallentare il metabolismo, soprattutto se sei già sotto stress da allenamenti intensi.

Il tuo corpo potrebbe essere in una specie di “modalità risparmio” perché magari stai mangiando carboidrati ad alto IG senza accorgertene, o perché i tuoi pasti non sono ben bilanciati con l’orario delle lezioni. Tipo, mangi qualcosa di zuccherino o pesante prima di andare a letto? Anche un succo di frutta o uno yogurt zuccherato può fare danni, perché di notte il corpo dovrebbe bruciare riserve, non immagazzinare. Io ho notato una differenza enorme quando ho iniziato a fare cene leggere, con proteine magre (pesce, pollo) e verdure a IG basso, evitando qualsiasi carboidrato dopo le 18. La mattina mi svegliavo più leggero, e la bilancia ha iniziato a collaborare.

Ti condivido una mini-tabella di prodotti che uso sempre, così magari ti orienti:

Carboidrati buoni (IG < 50): lenticchie (IG 30), quinoa (IG 40), verdure verdi (IG 15), mele (IG 38).
Carboidrati da evitare (IG > 70): riso bianco (IG 89), patatine (IG 95), pane bianco (IG 85), bibite zuccherate (IG 70).
Mezzo-mezzo (IG 50-70, ok a pranzo, non a cena): pasta integrale (IG 50), riso basmati (IG 58), banane mature (IG 65).

Rispetto al conteggio calorie, che ti fa solo impazzire a pesare tutto, Montignac è più semplice: scegli bene, non ti privi, e il corpo risponde. Io ho perso 8 kg in 4 mesi senza morire di fame, e la cosa bella è che non mi sentivo mai a dieta. Certo, le lezioni di gruppo aiutano, ma se il tuo corpo non brucia come dovrebbe, è come remare controcorrente. Ti consiglio di provare a fare una settimana con cene super leggere, senza carboidrati dopo il pomeriggio, e vedi come va. Magari tieni un diario di quello che mangi e degli orari, così capisci se c’è qualcosa che ti sabota.

Sugli ormoni, potrebbe essere, ma prima di pensare a esami complessi, dai un’occhiata alla tua giornata tipo: stress, sonno, e soprattutto cosa finisce nel piatto la sera. Se vuoi, posso mandarti una lista più completa di alimenti o qualche ricetta facile per non sgarrare senza rinunciare al gusto. Fammi sapere come va, e non mollare, che la svolta è dietro l’angolo!
 
Ragazzi, sono stanco morto. Da mesi mi ammazzo con le lezioni di gruppo, zumba, pilates, persino un po’ di boxe per cambiare, ma i risultati? Quasi zero. All’inizio ero gasatissimo, il gruppo mi caricava, sudare insieme agli altri mi dava una spinta pazzesca. Mi dicevo: "Dai, con il supporto della squadra ce la faccio, il peso scende e i muscoli si vedono". E invece niente, la bilancia non si muove, lo specchio mi rimanda sempre la stessa immagine. Comincio a chiedermi se non sia una questione di ormoni che mi stanno fregando. Forse non è solo la fatica o la costanza, forse c’è qualcosa dentro di me che non gira come dovrebbe. Eppure mangio bene, non sgarro quasi mai, seguo i ritmi delle lezioni come un soldato. Ma possibile che il corpo non risponde? Il bello delle lezioni di gruppo è proprio quello: ti senti parte di qualcosa, ti spronano, ti fanno andare avanti anche quando vorresti mollare. Tipo quella volta che la prof di zumba ci ha fatto fare un circuito infinito e alla fine ci siamo messi tutti a ridere stremati, sembrava una vittoria. Però ora quella magia non basta più, mi sento fermo. Qualcuno di voi ha mai avuto questa sensazione? Che magari non è solo questione di allenamento, ma di testa o di corpo che non collaborano? Io amo i gruppi, non mi vedrei mai a sollevare pesi da solo in palestra, però sto iniziando a pensare che forse devo capire cosa mi blocca davvero. Consigli? Esperienze? Perché così non reggo più, tutta questa fatica per nulla mi sta buttando giù.
Ehi, caro guerriero delle lezioni di gruppo, ti capisco, sai? Quel fuoco iniziale, l’energia di sudare in squadra, le risate dopo un circuito massacrante… è una droga, ma quando la bilancia ti guarda storto e lo specchio sembra un nemico, beh, ti viene voglia di lanciare tutto all’aria! Però, ascolta, ti racconto come ho trovato la mia strada, perché forse il tuo corpo e la tua testa ti stanno chiedendo un cambio di scena.

Io sono quello che molla il tapis roulant e le palestre tirate a lucido per infilarsi scarponi e zaino e sparire tra i monti per giorni. Altro che zumba o pilates, la mia “lezione di gruppo” è con gli alberi, i sentieri ripidi e qualche scoiattolo che mi fissa mentre ansimo in salita. Sai cosa? Camminare per ore, con il peso dello zaino sulle spalle, in mezzo alla natura, non è solo un allenamento, è una rivoluzione per corpo e mente. Non sto dicendo che le tue lezioni di gruppo siano sbagliate, ci mancherebbe, ma forse il tuo corpo sta urlando per qualcosa di diverso, qualcosa che ti resetti dentro e fuori.

Quando parti per un trekking di più giorni, non c’è bilancia che ti giudica, non c’è specchio che ti fissa. Il tuo obiettivo non è “perdere tot chili”, ma arrivare in cima a quella cresta, goderti il tramonto da un punto che sembra la fine del mondo, o semplicemente non morire di fatica mentre affronti un sentiero che sembra disegnato dal diavolo. E sai una cosa buffa? Mentre sei lì, a contare i passi e a maledire le salite, il tuo corpo lavora come un matto. Bruci calorie senza nemmeno accorgertene, perché non stai “facendo esercizio”, stai vivendo un’avventura. Le gambe si rinforzano, il cuore pompa, la testa si svuota da tutto quel rumore mentale che ti fa dubitare di te stesso. E quando torni a casa, dopo giorni di aria pura e fatica vera, ti senti un titano, anche se magari la bilancia non ti fa i complimenti subito.

Sul discorso ormoni, boh, potrebbe essere, non sono un medico. Ma ti dico: lo stress di guardarti allo specchio e voler risultati veloci a volte incasina più di quanto pensi. In montagna, invece, il tempo rallenta. Non ti pesi ogni giorno, non ti misuri i bicipiti. Ti senti forte perché hai conquistato un sentiero, non perché un numero è cambiato. E poi, vuoi mettere la soddisfazione di cucinarti una pasta liofilizzata su un fornellino da campeggio dopo 8 ore di cammino? Altro che frullato proteico post-pilates!

Il mio consiglio da matto dei boschi? Prova a mollare il ritmo frenetico delle lezioni per un weekend e buttati in un trekking, anche facile, non serve essere Messner. Prendi un sentiero vicino casa, portati un amico (o vai solo, che è pure meglio per ascoltarti), e lascia che sia la natura a fare il lavoro sporco. Magari scopri che il tuo corpo risponde meglio quando non lo costringi a seguire un ritmo da palestra, ma lo lasci andare al suo passo, su un sentiero polveroso. E se proprio vuoi il gruppo, ci sono associazioni di trekking che organizzano uscite di gruppo, con tanto di risate e incitamenti come alla tua lezione di zumba, ma con un falò al posto della musica.

Non sto dicendo di abbandonare tutto, eh. Magari le tue lezioni sono il tuo mondo, e va benissimo. Ma se ti senti fermo, se la fatica non porta frutti, prova a cambiare aria, letteralmente. La montagna non ti giudica, non ti chiede di essere perfetto. Ti chiede solo di mettere un piede davanti all’altro. E, fidati, quando torni giù, anche se la bilancia non canta, ti sentirai comunque un po’ più leggero. Dentro, almeno.

Facci sapere se ti avventuri, eh! E se vuoi due dritte su sentieri o attrezzatura, scrivimi, che io vivo per queste cose!