Trovare equilibrio: come l'allenamento mi sta aiutando a voler bene al mio corpo

a(lorraine)ca

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti,
mi sono fermata un attimo a riflettere prima di scrivere, perché questo argomento mi tocca tanto. Parliamo di allenamento, di casa o palestra, ma per me non è solo una questione di dove mi muovo, ma di come sto imparando ad ascoltare il mio corpo.
Per anni, il mio rapporto con l’esercizio è stato… complicato. Con il mio disturbo alimentare, ogni movimento era una punizione, un modo per “cancellare” quello che avevo mangiato o per sentirmi “a posto”. Non c’era gioia, solo ossessione. Ma ultimamente, sto cercando di cambiare prospettiva, e l’allenamento sta diventando una parte importante di questo viaggio.
Ho provato entrambe le opzioni: casa e palestra. A casa, mi sento più libera. Posso seguire un video di yoga o fare una sessione di pesi leggeri senza pensare che qualcuno mi stia guardando. È intimo, sai? Mi permette di concentrarmi su come mi sento, non su come appaio. Però, a volte, mi manca la motivazione. Senza una routine fissa, rischio di perdermi nei pensieri negativi, quelli che mi fanno dubitare di me stessa.
In palestra, invece, c’è un’energia diversa. Mi piace l’idea di essere circondata da persone che, come me, stanno lavorando su loro stesse. Non è una competizione, o almeno sto imparando a non viverla così. Però, confesso, a volte mi sento sopraffatta. Gli specchi, le luci forti, il confronto con gli altri… possono risvegliare vecchie insicurezze. Ma quando supero quel momento e mi concentro sul movimento, sul respiro, sul fatto che sto facendo qualcosa di buono per me, mi sento più forte. Non solo fisicamente, ma dentro.
Quello che sto capendo è che non importa tanto il “dove”, ma il “perché”. Sto cercando di allenarmi per volermi bene, non per cambiare quello che sono. Ogni passo, ogni respiro, è un modo per ricordarmi che il mio corpo merita rispetto, non guerra. È un equilibrio fragile, e ci sono giorni in cui scivolo indietro. Ma ci provo, e questo conta.
Voi come vivete l’allenamento? Casa, palestra… cosa vi fa sentire bene? E come fate a tenere lontano quel giudizio che a volte ci blocca? Mi piacerebbe tanto leggervi, perché condividere questi pezzi di strada mi dà speranza.
Grazie per esserci.
 
Ciao a tutti,
mi sono fermata un attimo a riflettere prima di scrivere, perché questo argomento mi tocca tanto. Parliamo di allenamento, di casa o palestra, ma per me non è solo una questione di dove mi muovo, ma di come sto imparando ad ascoltare il mio corpo.
Per anni, il mio rapporto con l’esercizio è stato… complicato. Con il mio disturbo alimentare, ogni movimento era una punizione, un modo per “cancellare” quello che avevo mangiato o per sentirmi “a posto”. Non c’era gioia, solo ossessione. Ma ultimamente, sto cercando di cambiare prospettiva, e l’allenamento sta diventando una parte importante di questo viaggio.
Ho provato entrambe le opzioni: casa e palestra. A casa, mi sento più libera. Posso seguire un video di yoga o fare una sessione di pesi leggeri senza pensare che qualcuno mi stia guardando. È intimo, sai? Mi permette di concentrarmi su come mi sento, non su come appaio. Però, a volte, mi manca la motivazione. Senza una routine fissa, rischio di perdermi nei pensieri negativi, quelli che mi fanno dubitare di me stessa.
In palestra, invece, c’è un’energia diversa. Mi piace l’idea di essere circondata da persone che, come me, stanno lavorando su loro stesse. Non è una competizione, o almeno sto imparando a non viverla così. Però, confesso, a volte mi sento sopraffatta. Gli specchi, le luci forti, il confronto con gli altri… possono risvegliare vecchie insicurezze. Ma quando supero quel momento e mi concentro sul movimento, sul respiro, sul fatto che sto facendo qualcosa di buono per me, mi sento più forte. Non solo fisicamente, ma dentro.
Quello che sto capendo è che non importa tanto il “dove”, ma il “perché”. Sto cercando di allenarmi per volermi bene, non per cambiare quello che sono. Ogni passo, ogni respiro, è un modo per ricordarmi che il mio corpo merita rispetto, non guerra. È un equilibrio fragile, e ci sono giorni in cui scivolo indietro. Ma ci provo, e questo conta.
Voi come vivete l’allenamento? Casa, palestra… cosa vi fa sentire bene? E come fate a tenere lontano quel giudizio che a volte ci blocca? Mi piacerebbe tanto leggervi, perché condividere questi pezzi di strada mi dà speranza.
Grazie per esserci.
Ehi, che bello leggerti, mi hai fatto fermare un attimo a pensare!

Il tuo post mi ha toccato il cuore, sai? Sono una mamma in maternità, con un bimbo che sembra avere energia infinita, e trovare il tempo per me stessa è come cercare un ago in un pagliaio. Eppure, sto provando a ritagliarmi dei momenti, anche piccoli, per muovermi e prendermi cura di me. La tua riflessione sul “perché” dell’allenamento mi ha colpita: anch’io sto cercando di fare pace con il mio corpo, che dopo la gravidanza sembra un po’ un estraneo.

Da quando sono diventata mamma, la palestra è un sogno lontano. Tra pappe, pannolini e pisolini (del bimbo, non miei, purtroppo!), il massimo che riesco a fare è a casa. Ho trovato un angolino nel salotto, vicino alla finestra, dove stendo un tappetino e provo a seguire qualche video su YouTube. Non sono una fanatica dei pesi o delle sessioni super intense, ma ho scoperto che lo yoga o un po’ di stretching mi fanno sentire… come dire, più leggera, non solo nel corpo, ma anche nella testa. È come se ogni respiro mi aiutasse a sciogliere un po’ di quella tensione che mi porto dietro tutto il giorno.

Però, ti confesso, la motivazione è una lotta quotidiana. A volte mi guardo allo specchio e parte quel giudizio che dici tu, quel “non sei abbastanza”. Per combatterlo, ho iniziato a creare una piccola routine che mi fa sorridere: dopo la mia sessione, anche se è solo di 15 minuti, mi preparo una tisana calda. Non so perché, ma quel momento in cui mi siedo con una tazza fumante, magari al profumo di camomilla o menta, mi sembra un regalo che faccio a me stessa. È come dire al mio corpo: “Ehi, grazie per quello che hai fatto oggi”. Mi aiuta a non vedere l’allenamento come una punizione, ma come un modo per coccolarmi.

Non ho ancora trovato l’equilibrio perfetto, e ci sono giorni in cui il tappetino resta arrotolato e la tisana è l’unica cosa che riesco a fare. Ma leggere di te, del tuo viaggio, mi dà una spinta. Mi piace l’idea di allenarmi per volermi bene, non per inseguire un’immagine che non mi appartiene. Forse un giorno troverò il coraggio di provare la palestra, chissà, magari quando il mio bimbo sarà un po’ più grande. Per ora, il mio angolo in salotto e le mie tisane sono il mio rifugio.

Tu come fai a tenere alta la motivazione nei giorni no? E quel “perché” che ti guida, come lo coltivi quando le vecchie insicurezze tornano a bussare? Grazie per aver condiviso, mi ha fatto sentire meno sola in questo percorso.