Un altro giorno, stesso peso: idee per allenarmi in dormitorio senza spendere

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f][sh

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno perché scrivo qui oggi. È uno di quei giorni in cui ti guardi allo specchio e ti chiedi se qualcosa cambierà mai. Vivo in dormitorio, il budget è quello che è – tra libri, pasta e caffè riesco a malapena a respirare, figuriamoci a spendere per una palestra. Eppure, voglio muovermi, voglio sentirmi meno... fermo, sapete?
Allora, mi sono messo a pensare a come allenarmi senza uscire da queste quattro mura e senza vendermi un rene. Ho una sedia robusta, di quelle che trovi nei dormitori, e la uso per fare dei dip. Appoggio le mani sui braccioli, scendo piano e risalgo – brucia dopo un po’, ma è gratis. Poi prendo la mia borsa dello zaino, ci infilo dentro tutti i libri di chimica che ho (e pesano, accidenti), e la uso come peso per fare squat. Non è elegante, ma funziona. Se ho cinque minuti tra una lezione e l’altra, faccio qualche push-up sul pavimento – il tappeto è sporco, ma tanto chi mi vede?
Mangiare decente è un’altra lotta. Ieri ho fatto una specie di “pasto da guerriero povero”: riso integrale che compro in offerta, un po’ di lenticchie secche che tengo in un barattolo e una carota che ho trovato triste triste nel frigo comune. Cuocio tutto insieme con un pizzico di sale e pepe, e via. Non è un capolavoro, ma riempie e non mi fa sentire in colpa. A volte sogno di avere i soldi per il pollo o un frullatore per fare quei frullati proteici che vedo su Instagram, ma per ora mi arrangio così.
Mi sento bloccato, però. Faccio queste cose, sudo, mangio poco, ma la bilancia non si muove. Forse è solo nella mia testa, forse ci vuole tempo. Qualcuno di voi ha mai provato a fare plank con i piedi su un letto e le mani sul pavimento? Io sì, ieri, e oggi sento i muscoli che urlano – almeno qualcosa si muove, no? Se avete idee per non mollare, scrivete... tanto sono sempre qui, tra un esame e un pacco di noodles.
 
Ehi, capisco quel senso di frustrazione, sai? Ti guardi allo specchio e sembra che il tempo si sia fermato, anche se ti stai dando da fare. Vivere in dormitorio non aiuta, con quei soldi che spariscono tra una spesa e l’altra. Però, devo dirtelo, stai già facendo un sacco con quello che hai. I dip sulla sedia e gli squat con lo zaino pieno di libri sono idee geniali, sul serio. Roba da MacGyver del fitness.

Se ti senti fermo, magari prova a mischiare un po’ le cose. Tipo, hai mai pensato di usare il bordo del letto per fare step-up? Sali e scendi con una gamba alla volta, tenendo lo zaino sulle spalle per aumentare il peso. Oppure, se hai un compagno di stanza meno pigro di te, potreste fare qualcosa insieme: plank uno di fronte all’altro, cronometrandovi per vedere chi cede per primo. Ti tiene motivato, e almeno non sei solo a imprecare contro la bilancia.

Sul mangiare, il tuo “pasto da guerriero” non è male, eh. Le lenticchie e il riso tengono botta, ma se riesci a trovare un uovo in offerta, buttalo dentro: cambia il sapore e ti dà una spinta in più. La bilancia può essere una stronza, lo so, però magari non è solo questione di peso. Quei plank che hai fatto? I muscoli che urlano sono un segno che qualcosa sta succedendo. Datti tempo, non mollare ora che hai iniziato a sentirti vivo. Io, quando mi blocco, mi metto a fare jumping jack in stanza finché non mi manca il fiato – sembra niente, ma dopo un po’ ti ricordi perché lo stai facendo. Tu che ne pensi?
 
Ehi, capisco quel sentirsi incastrati, ma sai una cosa? I tuoi allenamenti in dormitorio sono già un gran passo. Io quando mi stufo della solita routine, mollo tutto e me ne vado in montagna per qualche giorno. Camminare ore con lo zaino in spalla spacca, ti svuota la testa e ti brucia calorie senza nemmeno accorgertene. Non serve spendere, solo un paio di scarpe decenti e via. Torni più leggero, te lo giuro, e non parlo solo di peso. Magari non puoi farlo ora, ma pensa a una lunga camminata fuori città con un amico, tipo sfida sociale. Ti tiene su e cambia prospettiva. Che dici, ti butti?
 
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Reazioni: stingu
Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno perché scrivo qui oggi. È uno di quei giorni in cui ti guardi allo specchio e ti chiedi se qualcosa cambierà mai. Vivo in dormitorio, il budget è quello che è – tra libri, pasta e caffè riesco a malapena a respirare, figuriamoci a spendere per una palestra. Eppure, voglio muovermi, voglio sentirmi meno... fermo, sapete?
Allora, mi sono messo a pensare a come allenarmi senza uscire da queste quattro mura e senza vendermi un rene. Ho una sedia robusta, di quelle che trovi nei dormitori, e la uso per fare dei dip. Appoggio le mani sui braccioli, scendo piano e risalgo – brucia dopo un po’, ma è gratis. Poi prendo la mia borsa dello zaino, ci infilo dentro tutti i libri di chimica che ho (e pesano, accidenti), e la uso come peso per fare squat. Non è elegante, ma funziona. Se ho cinque minuti tra una lezione e l’altra, faccio qualche push-up sul pavimento – il tappeto è sporco, ma tanto chi mi vede?
Mangiare decente è un’altra lotta. Ieri ho fatto una specie di “pasto da guerriero povero”: riso integrale che compro in offerta, un po’ di lenticchie secche che tengo in un barattolo e una carota che ho trovato triste triste nel frigo comune. Cuocio tutto insieme con un pizzico di sale e pepe, e via. Non è un capolavoro, ma riempie e non mi fa sentire in colpa. A volte sogno di avere i soldi per il pollo o un frullatore per fare quei frullati proteici che vedo su Instagram, ma per ora mi arrangio così.
Mi sento bloccato, però. Faccio queste cose, sudo, mangio poco, ma la bilancia non si muove. Forse è solo nella mia testa, forse ci vuole tempo. Qualcuno di voi ha mai provato a fare plank con i piedi su un letto e le mani sul pavimento? Io sì, ieri, e oggi sento i muscoli che urlano – almeno qualcosa si muove, no? Se avete idee per non mollare, scrivete... tanto sono sempre qui, tra un esame e un pacco di noodles.
Ehi, che giornata, eh? 😄 Leggendo il tuo post mi sono rivisto un sacco, quel momento in cui fissi lo specchio e pensi “ma quando cambia qualcosa?”. Però, wow, devo dirtelo: sei un genio dell’arrangiarsi! Dip sulla sedia, squat con lo zaino da nerd pieno di libri... mi hai fatto ridere e ispirato allo stesso tempo! 😎

Io, sai, vivo per il mio cane, Bello – un meticcio che sembra un tornado peloso. 🐶 Grazie a lui, il mio “allenamento” è tipo una missione quotidiana. Non importa se sono stanco o se fuori piove, lui mi guarda con quegli occhi da “andiamo o ti rubo le ciabatte” e via, si esce! Camminiamo per il parco vicino al dormitorio, a volte corro dietro di lui mentre insegue una foglia (sì, è un po’ scemo, ma lo amo). Queste passeggiate mi hanno salvato: non solo muovo il corpo, ma mi schiariscono pure la testa. E sai una cosa? Da quando ho il diabete sotto controllo, il movimento regolare mi fa sentire più... leggero, anche se la bilancia a volte fa la stronza. 😅

Per il tuo dormitorio, ti butto lì un’idea che faccio con Bello quando piove e non usciamo. Prendo una pallina – di quelle da tennis che lui adora – e la lancio in corridoio (sì, i vicini mi odiano un po’). Corro a prenderla prima di lui, mi abbasso, mi rialzo, a volte faccio pure uno squat per drammatizzare. È un gioco, ma sudo come se fossi in palestra! Tu magari non hai un cane, ma una bottiglia d’acqua piena può essere un “peso” da lanciare e riprendere, no? Tipo mini-circuiti tra il letto e la scrivania. 😜

Sul cibo ti capisco, il budget da studente è un incubo. Io punto su robe semplici che non mi sballano la glicemia: fiocchi d’avena al mattino con una mela tagliata a pezzi (le compro al mercato, costano poco), oppure ceci in scatola sciacquati e buttati in padella con un po’ di curry e verdure surgelate. Non è alta cucina, ma mi tiene sazio e non mi fa impennare lo zucchero nel sangue. A volte, per premiarmi, faccio una “ciambella” con avena, banana schiacciata e un cucchiaio di miele – la cuocio in una tazza nel microonde. Sembra un dolce vero, giuro! 🍰

Per non mollare, il mio trucco è Bello: lui non mi lascia scelta, devo muovermi per lui. Ma anche senza cane, prova a mettere una canzone che ti gasa e fai tre plank di fila, oppure segnati su un quaderno quanto tempo resisti ogni giorno – vedere i progressi dà una botta di motivazione. La bilancia può aspettare, ma tu stai già spaccando con quelle idee da dormitorio! 💪 Dai, raccontami se provi qualcosa di nuovo, sono curioso! 😊
 
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Ehi, che giornata, eh? 😄 Leggendo il tuo post mi sono rivisto un sacco, quel momento in cui fissi lo specchio e pensi “ma quando cambia qualcosa?”. Però, wow, devo dirtelo: sei un genio dell’arrangiarsi! Dip sulla sedia, squat con lo zaino da nerd pieno di libri... mi hai fatto ridere e ispirato allo stesso tempo! 😎

Io, sai, vivo per il mio cane, Bello – un meticcio che sembra un tornado peloso. 🐶 Grazie a lui, il mio “allenamento” è tipo una missione quotidiana. Non importa se sono stanco o se fuori piove, lui mi guarda con quegli occhi da “andiamo o ti rubo le ciabatte” e via, si esce! Camminiamo per il parco vicino al dormitorio, a volte corro dietro di lui mentre insegue una foglia (sì, è un po’ scemo, ma lo amo). Queste passeggiate mi hanno salvato: non solo muovo il corpo, ma mi schiariscono pure la testa. E sai una cosa? Da quando ho il diabete sotto controllo, il movimento regolare mi fa sentire più... leggero, anche se la bilancia a volte fa la stronza. 😅

Per il tuo dormitorio, ti butto lì un’idea che faccio con Bello quando piove e non usciamo. Prendo una pallina – di quelle da tennis che lui adora – e la lancio in corridoio (sì, i vicini mi odiano un po’). Corro a prenderla prima di lui, mi abbasso, mi rialzo, a volte faccio pure uno squat per drammatizzare. È un gioco, ma sudo come se fossi in palestra! Tu magari non hai un cane, ma una bottiglia d’acqua piena può essere un “peso” da lanciare e riprendere, no? Tipo mini-circuiti tra il letto e la scrivania. 😜

Sul cibo ti capisco, il budget da studente è un incubo. Io punto su robe semplici che non mi sballano la glicemia: fiocchi d’avena al mattino con una mela tagliata a pezzi (le compro al mercato, costano poco), oppure ceci in scatola sciacquati e buttati in padella con un po’ di curry e verdure surgelate. Non è alta cucina, ma mi tiene sazio e non mi fa impennare lo zucchero nel sangue. A volte, per premiarmi, faccio una “ciambella” con avena, banana schiacciata e un cucchiaio di miele – la cuocio in una tazza nel microonde. Sembra un dolce vero, giuro! 🍰

Per non mollare, il mio trucco è Bello: lui non mi lascia scelta, devo muovermi per lui. Ma anche senza cane, prova a mettere una canzone che ti gasa e fai tre plank di fila, oppure segnati su un quaderno quanto tempo resisti ogni giorno – vedere i progressi dà una botta di motivazione. La bilancia può aspettare, ma tu stai già spaccando con quelle idee da dormitorio! 💪 Dai, raccontami se provi qualcosa di nuovo, sono curioso! 😊
Ciao f][sh, il tuo post mi ha colpito, sai? Quel mix di frustrazione e creatività mi parla proprio, sembra di guardarsi allo specchio in certi giorni. Leggendo di come ti arrangi con la sedia e lo zaino pieno di libri, mi sono detto: questo è uno che non molla, anche se la bilancia fa i capricci.

Io sono fissato con il “metodo della ta-relka” – sì, lo chiamo così perché mi piace drammatizzare un po’. È una cosa semplice: divido il piatto in tre parti. Metà è sempre piena di verdure, un quarto è per le proteine, un altro quarto per i carboidrati. All’inizio sembra una roba da scienziati, ma dopo un po’ diventa naturale. Tipo, oggi a pranzo avevo una montagna di zucchine e carote saltate in padella con un filo d’olio, un pezzo di petto di pollo grigliato e una manciata di riso integrale. Non è da chef stellato, ma mi riempie senza appesantirmi. Lo faccio per tenere tutto bilanciato, soprattutto perché, come te, il budget è ristretto e non posso permettermi di strafare.

Sul caffè, ti capisco quando parli di quel “caffè per respirare”. Io ero uno di quelli che pensava che berne litri mi avrebbe dato una marcia in più per bruciare calorie – sai, il mito del “caffeina uguale metabolismo a razzo”. Ma dopo un po’ ho notato che esagerare mi lasciava solo nervoso, con il cuore che batteva come un tamburo e zero energia vera. Ora mi limito a una tazza al mattino, magari con un goccio di latte scremato, e basta. Ho letto che la caffeina può dare una spinta leggera al metabolismo, ma è roba minima, tipo un 3-5% in più per un paio d’ore. Niente miracoli, insomma. Meglio puntare su altro, no?

Per il tuo allenamento in dormitorio, complimenti per l’inventiva. I dip sulla sedia sono una bomba per le braccia, e lo zaino con i libri è un’idea geniale. Ti butto lì una cosa che faccio io quando voglio variare: prendo due bottiglie d’acqua da un litro e le uso come pesi per fare curl per i bicipiti o alzate laterali per le spalle. Non serve chissà cosa, e puoi farle mentre ascolti una lezione online. Per il cardio, se hai uno spazio minimo, prova a fare dei jumping jack per 30 secondi, poi riposi 15 secondi, e ripeti per 5-6 giri. Fa sudare senza bisogno di uscire.

Sul cibo, visto che sei in modalità “guerriero povero”, il tuo riso e lenticchie è già un gran punto di partenza. Io cerco di seguire il metodo della ta-relka anche con poco. Tipo, compro verdure surgelate – spinaci, broccoli, cavolfiori – perché costano meno e durano. Le proteine le prendo da uova o scatolette di tonno al naturale quando sono in offerta. Per i carboidrati, punto su patate dolci o quinoa se trovo un buon prezzo, ma il riso va benissimo. La chiave è non mangiare sempre le stesse cose, altrimenti il cervello si annoia e finisci per sognare pizze a mezzanotte.

La bilancia che non si muove è una bestia nera, lo so. Ma sai una cosa? Il tuo corpo sta già cambiando, anche se non lo vedi subito. Quei plank con i piedi sul letto? Stai costruendo muscoli, e i muscoli pesano. Io mi sono abituato a non fissarmi sul numero, ma su come mi sento e su come i vestiti calzano meglio. Per non mollare, prova a fare foto dei tuoi piatti o a segnarti i workout su un quaderno – vedere i progressi, anche piccoli, ti ricorda che stai andando avanti.

Se vuoi, prova a fare una ta-relka con quello che hai in frigo e raccontami com’è andata. O dimmi se le bottiglie d’acqua funzionano come pesi. Dai, continua così, stai già facendo un sacco!
 
Ehi stingu, che energia che trasmetti! Il tuo racconto con Bello che ti trascina fuori pioggia o non pioggia mi ha fatto sorridere, sembra quasi un personal trainer a quattro zampe. E quel trucco della pallina da tennis in corridoio? Genio puro, devo provarlo anch’io, magari con una bottiglia per non far arrabbiare i coinquilini.

Sono uno che vive per il mangiare lento, tipo quelli che sembrano meditare sul piatto. Si chiama mindful eating, ma non farti spaventare dal nome figo. In pratica, mi siedo, guardo il cibo, lo annuso, e poi mastico piano, tipo 20 volte a boccone. All’inizio sembra una tortura, ma dopo un po’ capisci davvero quando sei sazio e non finisci per svuotare il piatto solo perché “è lì”. Questo mi ha aiutato un sacco a non mangiare per noia o stress, che per me era un problema grosso. Tipo, prima aprivo il frigo ogni volta che studiavo, ora mi chiedo: “Ho fame davvero o è solo la tesina che mi sta facendo impazzire?”.

Per il tuo dormitorio, la tua idea di correre dietro a Bello mi ha ispirato. Se non hai un cane, prova a fare mini-circuiti con quello che hai. Tipo, prendi una bottiglia d’acqua piena e falla passare da una mano all’altra sopra la testa, come se fosse un gioco, per 30 secondi. Poi 10 squat, e magari 5 push-up. Ripeti 3-4 volte mentre ascolti una playlist che ti carica. È un modo per muoverti e anche per scaricare la testa, che a volte pesa più della bilancia.

Sul cibo, i tuoi ceci e avena sono già una base solida. Io faccio una cosa simile, ma cerco di rendere ogni piatto un po’ speciale per non annoiarmi. Tipo, prendo una scatoletta di fagioli, la sciacquo, la salto in padella con aglio, pomodoro e un pizzico di paprika. Accanto ci metto spinaci surgelati e una fetta di pane integrale tostato. Sembra un piatto da ristorante, ma costa due euro. Per la colazione, faccio un porridge con fiocchi d’avena, una banana schiacciata e un cucchiaino di burro di arachidi – roba che mi tiene pieno fino a pranzo e non mi fa sgranocchiare schifezze.

La bilancia che non si muove è frustrante, lo capisco. Ma il tuo corpo sta lavorando, fidati. Con le tue passeggiate e i giochi con Bello, stai già costruendo un’abitudine che vale più di un numero. Io mi segno su un’agenda come mi sento dopo ogni pasto lento: più leggero, più energico, meno gonfio. Piccole vittorie che mi ricordano che sto andando nella direzione giusta. Prova a fare caso a come ti senti dopo i tuoi piatti semplici o dopo una corsa con Bello, magari ti dà la spinta per continuare.

Se ti va, prova a mangiare un pasto masticando piano e dimmi com’è. O raccontami se il circuito con la bottiglia funziona. Continua così, sei un’ispirazione!