Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno perché scrivo qui oggi. È uno di quei giorni in cui ti guardi allo specchio e ti chiedi se qualcosa cambierà mai. Vivo in dormitorio, il budget è quello che è – tra libri, pasta e caffè riesco a malapena a respirare, figuriamoci a spendere per una palestra. Eppure, voglio muovermi, voglio sentirmi meno... fermo, sapete?
Allora, mi sono messo a pensare a come allenarmi senza uscire da queste quattro mura e senza vendermi un rene. Ho una sedia robusta, di quelle che trovi nei dormitori, e la uso per fare dei dip. Appoggio le mani sui braccioli, scendo piano e risalgo – brucia dopo un po’, ma è gratis. Poi prendo la mia borsa dello zaino, ci infilo dentro tutti i libri di chimica che ho (e pesano, accidenti), e la uso come peso per fare squat. Non è elegante, ma funziona. Se ho cinque minuti tra una lezione e l’altra, faccio qualche push-up sul pavimento – il tappeto è sporco, ma tanto chi mi vede?
Mangiare decente è un’altra lotta. Ieri ho fatto una specie di “pasto da guerriero povero”: riso integrale che compro in offerta, un po’ di lenticchie secche che tengo in un barattolo e una carota che ho trovato triste triste nel frigo comune. Cuocio tutto insieme con un pizzico di sale e pepe, e via. Non è un capolavoro, ma riempie e non mi fa sentire in colpa. A volte sogno di avere i soldi per il pollo o un frullatore per fare quei frullati proteici che vedo su Instagram, ma per ora mi arrangio così.
Mi sento bloccato, però. Faccio queste cose, sudo, mangio poco, ma la bilancia non si muove. Forse è solo nella mia testa, forse ci vuole tempo. Qualcuno di voi ha mai provato a fare plank con i piedi su un letto e le mani sul pavimento? Io sì, ieri, e oggi sento i muscoli che urlano – almeno qualcosa si muove, no? Se avete idee per non mollare, scrivete... tanto sono sempre qui, tra un esame e un pacco di noodles.
Allora, mi sono messo a pensare a come allenarmi senza uscire da queste quattro mura e senza vendermi un rene. Ho una sedia robusta, di quelle che trovi nei dormitori, e la uso per fare dei dip. Appoggio le mani sui braccioli, scendo piano e risalgo – brucia dopo un po’, ma è gratis. Poi prendo la mia borsa dello zaino, ci infilo dentro tutti i libri di chimica che ho (e pesano, accidenti), e la uso come peso per fare squat. Non è elegante, ma funziona. Se ho cinque minuti tra una lezione e l’altra, faccio qualche push-up sul pavimento – il tappeto è sporco, ma tanto chi mi vede?
Mangiare decente è un’altra lotta. Ieri ho fatto una specie di “pasto da guerriero povero”: riso integrale che compro in offerta, un po’ di lenticchie secche che tengo in un barattolo e una carota che ho trovato triste triste nel frigo comune. Cuocio tutto insieme con un pizzico di sale e pepe, e via. Non è un capolavoro, ma riempie e non mi fa sentire in colpa. A volte sogno di avere i soldi per il pollo o un frullatore per fare quei frullati proteici che vedo su Instagram, ma per ora mi arrangio così.
Mi sento bloccato, però. Faccio queste cose, sudo, mangio poco, ma la bilancia non si muove. Forse è solo nella mia testa, forse ci vuole tempo. Qualcuno di voi ha mai provato a fare plank con i piedi su un letto e le mani sul pavimento? Io sì, ieri, e oggi sento i muscoli che urlano – almeno qualcosa si muove, no? Se avete idee per non mollare, scrivete... tanto sono sempre qui, tra un esame e un pacco di noodles.