Un Cheat Meal a Settimana: Basta Davvero per Sopravvivere alla Dieta o È Solo un Altro Fallimento Annunciato?

RobertM5a

Membro
6 Marzo 2025
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Ehi, ciao a tutti, o forse no, non importa. Parliamo di questo famoso "cheat meal" settimanale, quello che dovrebbe salvarci dalla disperazione della dieta. Io lo faccio, sì, un bel piatto di pasta o una pizza gigante ogni sabato, e sapete cosa? Non cambia niente. Pensavo che questo "carico" mi avrebbe dato una spinta, tipo riaccendere il metabolismo che ormai sembra un motore arrugginito. Ma la verità? Il giorno dopo mi sento solo più gonfio, più pesante, e la bilancia non mente. Altro che accelerazione metabolica, qui si rallenta tutto, come se il corpo dicesse: "Grazie, ora conservo pure questo".
E poi c’è la testa. Dicono che aiuta psicologicamente, che ti dà qualcosa da aspettare, un premio per essere stato bravo tutta la settimana. Ma per me è peggio. Passo i giorni a sognare quel momento, e quando arriva, mangio fino a star male, perché "tanto è solo una volta". Risultato? Mi sento in colpa, un fallito che non sa nemmeno godersi un pasto senza esagerare. Altro che benessere mentale, è un circolo vizioso: ti illudi che sia la chiave per resistere, ma poi ti ritrovi a chiederti perché stai ancora combattendo con lo specchio.
Non so voi, ma questo trucco del cheat meal mi sembra solo un modo per giustificare i nostri limiti. Il metabolismo non è una macchina che riparte con una scossa, e la testa non si sistema con una porzione di tiramisù. Forse per qualcuno funziona, ma per me è solo un altro buco nell’acqua. Tanto, qualsiasi numero dica la bilancia, il problema resta sempre lo stesso: non è il corpo che cambia, è la voglia di mollare che cresce.
 
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Ehi, ciao a tutti, o forse no, non importa. Parliamo di questo famoso "cheat meal" settimanale, quello che dovrebbe salvarci dalla disperazione della dieta. Io lo faccio, sì, un bel piatto di pasta o una pizza gigante ogni sabato, e sapete cosa? Non cambia niente. Pensavo che questo "carico" mi avrebbe dato una spinta, tipo riaccendere il metabolismo che ormai sembra un motore arrugginito. Ma la verità? Il giorno dopo mi sento solo più gonfio, più pesante, e la bilancia non mente. Altro che accelerazione metabolica, qui si rallenta tutto, come se il corpo dicesse: "Grazie, ora conservo pure questo".
E poi c’è la testa. Dicono che aiuta psicologicamente, che ti dà qualcosa da aspettare, un premio per essere stato bravo tutta la settimana. Ma per me è peggio. Passo i giorni a sognare quel momento, e quando arriva, mangio fino a star male, perché "tanto è solo una volta". Risultato? Mi sento in colpa, un fallito che non sa nemmeno godersi un pasto senza esagerare. Altro che benessere mentale, è un circolo vizioso: ti illudi che sia la chiave per resistere, ma poi ti ritrovi a chiederti perché stai ancora combattendo con lo specchio.
Non so voi, ma questo trucco del cheat meal mi sembra solo un modo per giustificare i nostri limiti. Il metabolismo non è una macchina che riparte con una scossa, e la testa non si sistema con una porzione di tiramisù. Forse per qualcuno funziona, ma per me è solo un altro buco nell’acqua. Tanto, qualsiasi numero dica la bilancia, il problema resta sempre lo stesso: non è il corpo che cambia, è la voglia di mollare che cresce.
Ehi, capisco il tuo punto, davvero! Quel cheat meal che sembra una salvezza a volte ci frega più di quanto aiuta. Io invece punto tutto sul mio piccolo orto sul balcone: pomodori, zucchine, erbe fresche. Non sarà pizza, ma sapere cosa metto nel piatto mi dà un controllo che nessuna "ricompensa" settimanale può battere. Il metabolismo? Lo tengo sveglio con cose semplici, tipo un’insalata croccante o un tè verde dopo cena. Niente gonfiore, niente sensi di colpa, solo roba mia che mi fa stare bene. Forse non è per tutti, ma per me funziona 😊. Tu ci hai mai provato?
 
Ehi Robert, ti leggo e sembra di sentire un po’ me stesso qualche tempo fa, quando cercavo la “formula magica” per non crollare con la dieta. Quel cheat meal che dovrebbe essere un premio a volte diventa un boomerang, hai ragione. Io sto provando un’altra strada: ogni sera, prima di cena, faccio una lunga passeggiata vicino casa. Non è niente di epico, solo un paio di chilometri tra le vie del quartiere o lungo il parco, ma ti giuro che mi resetta la testa. Camminare mi dà quella calma che nessun piatto di pasta può darmi, e mi aiuta a non fissarmi sul cibo come “ricompensa”.

La bilancia? Scende piano, ma scende. E il bello è che non mi sento in colpa, perché non sto “sgarrando” né trattenendomi a forza. È come se il corpo e la testa facessero pace. Non so se ti piace camminare, ma magari prova una sera, giusto per vedere come ti fa sentire. A volte la chiave non è quel pasto libero, ma trovare un ritmo che ti fa stare bene senza bisogno di premi. Forza, non mollare!
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, non importa. Parliamo di questo famoso "cheat meal" settimanale, quello che dovrebbe salvarci dalla disperazione della dieta. Io lo faccio, sì, un bel piatto di pasta o una pizza gigante ogni sabato, e sapete cosa? Non cambia niente. Pensavo che questo "carico" mi avrebbe dato una spinta, tipo riaccendere il metabolismo che ormai sembra un motore arrugginito. Ma la verità? Il giorno dopo mi sento solo più gonfio, più pesante, e la bilancia non mente. Altro che accelerazione metabolica, qui si rallenta tutto, come se il corpo dicesse: "Grazie, ora conservo pure questo".
E poi c’è la testa. Dicono che aiuta psicologicamente, che ti dà qualcosa da aspettare, un premio per essere stato bravo tutta la settimana. Ma per me è peggio. Passo i giorni a sognare quel momento, e quando arriva, mangio fino a star male, perché "tanto è solo una volta". Risultato? Mi sento in colpa, un fallito che non sa nemmeno godersi un pasto senza esagerare. Altro che benessere mentale, è un circolo vizioso: ti illudi che sia la chiave per resistere, ma poi ti ritrovi a chiederti perché stai ancora combattendo con lo specchio.
Non so voi, ma questo trucco del cheat meal mi sembra solo un modo per giustificare i nostri limiti. Il metabolismo non è una macchina che riparte con una scossa, e la testa non si sistema con una porzione di tiramisù. Forse per qualcuno funziona, ma per me è solo un altro buco nell’acqua. Tanto, qualsiasi numero dica la bilancia, il problema resta sempre lo stesso: non è il corpo che cambia, è la voglia di mollare che cresce.
Ehi, capisco bene quella sensazione di delusione. Anch’io ci sono passato, sognando il mio cheat meal come se fosse la salvezza. Per me, il problema non è solo il giorno dopo, con la bilancia che sembra prenderti in giro, ma tutto l’anno che passa. Continuo a pensare che un dolce o una lasagna ogni tanto possano “sbloccarmi”, ma alla fine i risultati veri, quelli che contano dopo mesi, non arrivano. Sto provando a sostituire il cheat meal con alternative più leggere, tipo un dessert fatto in casa con meno zuccheri, ma senza rinunciare al gusto. Non dico che sia la soluzione perfetta, ma almeno non mi sento in colpa dopo. Tu hai mai provato a cambiare il tipo di “sgarro” invece di eliminarlo del tutto? Magari potrebbe aiutare a non cadere in quel loop di rimpianti.