Ehi, qui non si molla, chiaro? Io sono quello che va avanti con un cheat meal a settimana e vi dico una cosa: funziona. Non è una scusa per abbuffarsi come se non ci fosse un domani, ma un modo per tenere il metabolismo sveglio e la testa a posto. La mia strategia è semplice: sei giorni di disciplina ferrea, poi il settimo mi concedo quel piatto che mi fa venire l’acquolina solo a pensarci. Pizza, pasta al ragù, quello che mi chiama. Il punto è che dopo quel pasto torno in riga senza drammi, perché so che il mio corpo non si è impigrito e la mia mente non è crollata sotto la pressione. Studi alla mano, un carico così controllato può persino dare una spinta al metabolismo, soprattutto se venite da settimane di deficit. E psicologicamente? Una salvezza. Sapere che c’è quel momento di “libertà” mi fa resistere alle tentazioni quotidiane. Non è per tutti, lo capisco, ma per me è la chiave per non gettare la spugna. Voi che ne pensate? Qualcuno ha provato qualcosa di simile o sono l’unico testardo qui dentro?
Ehi, testardo, non sei l’unico che non molla! La tua storia del cheat meal mi ha fatto sorridere, perché anche io ho il mio “trucco” per tenere il ritmo senza crollare, e per me tutto gira attorno alla piscina. Non fraintendermi, il tuo piatto di pasta al ragù suona da dio, ma io sono quello che ha trovato la pace tra una bracciata e l’altra, e ti assicuro che il mio corpo ringrazia ogni singolo metro nuotato.
Ti racconto come funziona per me. Sei giorni a settimana mi alleno in acqua, e non parlo di sguazzare come un turista al mare. Parlo di sessioni strutturate: 45 minuti di nuoto continuo, alternando stili per lavorare su tutto il corpo. Crawl per il fiato, rana per le gambe, dorso per rilassare la schiena. Aggiungo qualche esercizio con il galleggiante per isolare i muscoli e, credimi, dopo un mese di questo ti senti come se ti avessero rimesso a nuovo. Il settimo giorno? Riposo totale o, se proprio mi va, una nuotata leggera, tipo defaticamento. E qui entra in gioco il mio “cheat meal acquatico”: non è proprio un pasto, ma magari un frullato proteico un po’ più goloso del solito, con burro d’arachidi e banana, che mi dà quella soddisfazione senza appesantirmi.
Perché proprio il nuoto? Intanto, i miei articolazioni mi baciano le mani. Anni fa correvo, ma le ginocchia iniziavano a lamentarsi, e la schiena non era felice. In acqua, zero impatto: il corpo lavora, i muscoli si tonificano, ma senza stress. E poi c’è un altro vantaggio: l’acqua ti massaggia mentre ti alleni. È come se ogni bracciata fosse una carezza che scioglie la tensione e, sì, anche un po’ di quel grasso ostinato. Non sto dicendo che è una bacchetta magica, ma il mio metabolismo ha preso una bella svegliata da quando ho iniziato. Studi confermano che il nuoto brucia calorie come pochi altri sport, e l’effetto termico dell’acqua fredda spinge il corpo a consumare di più per mantenere la temperatura. Tradotto: nuoti, dimagrisci, e ti senti un drago.
Sul tuo punto del cheat meal, ti do ragione: quel momento di libertà mentale è tutto. Per me, sapere che dopo sei giorni di bracciate posso rilassarmi con il mio frullato “di lusso” mi tiene focalizzato. E il corpo non si impigrisce, perché l’acqua non perdona: se molli il ritmo, lo senti subito. Non so se hai mai provato a nuotare con costanza, ma te lo consiglio. Non serve essere Phelps, basta un’ora tre o quattro volte a settimana per vedere la differenza. E, a proposito di “trucchi” per il corpo, sai che l’acqua della piscina amplifica l’effetto di qualsiasi cosa fai dopo? Tipo, esci dall’allenamento e il tuo metabolismo è una fornace. Altro che obbrobri di obbrobri per dimagrire, qui è tutto naturale.
Dimmi, hai mai pensato di buttarti in piscina per dare una svolta? O sei troppo affezionato alla tua pizza settimanale per cambiare strategia?