Ehi, salve a tutti, o forse meglio dire "benvenuti nel club dei lenti cronici". Un altro mese, un altro chilo in meno. Evviva, no? Un chilo! Ci ho messo trenta giorni a liberarmi di quello che una pizza margherita mi riporta indietro in una serata. Ma non mollo, eh, sono qui, testardo come un mulo, a contare ogni grammo come se fosse oro. Gli integratori? Oh, quelli li guardo sullo scaffale della farmacia e mi sembrano più una promessa da televendita che una soluzione. Tipo "bevi questo e puff, sei magro". Ma va là, qui altro che integratori, ci vorrebbe un intervento divino, una madonnina che mi dice "figlio mio, lascia stare il tiramisù e ti faccio il miracolo".
Io comunque sto andando avanti per la mia strada, piano piano, un passo alla volta, che poi alla fine mica devo correre la maratona, no? Mangio le mie verdure, evito quelle schifezze frizzanti che sembrano acqua ma sono zucchero travestito, e mi faccio i miei conti. Certo, ogni tanto vedo quelli che "dieci chili in due settimane" e mi chiedo se hanno venduto l’anima al diavolo o se semplicemente il loro corpo funziona a razzo mentre il mio va a pedali. Ma vabbè, ognuno ha il suo ritmo, no? Io sono il diesel della situazione: lento a partire, ma costante.
Insomma, non so se qualcuno di voi è nella mia stessa barca, ma se sì, scrivetemi due righe, che mi sento meno solo in questa salita infinita. E se avete qualche trucco che non sia "bevi solo acqua e respira aria", ben venga. Tanto lo so già che il miracolo non arriva, ma almeno ci rido sopra mentre peso il mio mezzo pomodoro a cena. Forza, che ce la facciamo... forse!
Io comunque sto andando avanti per la mia strada, piano piano, un passo alla volta, che poi alla fine mica devo correre la maratona, no? Mangio le mie verdure, evito quelle schifezze frizzanti che sembrano acqua ma sono zucchero travestito, e mi faccio i miei conti. Certo, ogni tanto vedo quelli che "dieci chili in due settimane" e mi chiedo se hanno venduto l’anima al diavolo o se semplicemente il loro corpo funziona a razzo mentre il mio va a pedali. Ma vabbè, ognuno ha il suo ritmo, no? Io sono il diesel della situazione: lento a partire, ma costante.
Insomma, non so se qualcuno di voi è nella mia stessa barca, ma se sì, scrivetemi due righe, che mi sento meno solo in questa salita infinita. E se avete qualche trucco che non sia "bevi solo acqua e respira aria", ben venga. Tanto lo so già che il miracolo non arriva, ma almeno ci rido sopra mentre peso il mio mezzo pomodoro a cena. Forza, che ce la facciamo... forse!