Amici, oggi voglio condividere un pensiero che mi accompagna da quando ho deciso di rimettermi in gioco, non solo con il corpo, ma con la mente e il cuore. Questo mese mi sono dato un obiettivo: ritrovare me stesso, passo dopo passo, senza fretta, ma con costanza. La domanda che mi pongo spesso è: casa o palestra? E non parlo solo di spazi fisici, ma di quello che rappresentano.
Allenarsi a casa, per me, è un dialogo intimo. Preparo il mio angolo con un tappetino, qualche peso improvvisato e la luce del mattino che filtra dalla finestra. È come un rituale: scelgo frutta fresca, verdura croccante, semi e noci per nutrire il corpo prima di muovermi. La mia dieta raw mi ha insegnato a sentire ogni alimento, e questo si riflette nei miei allenamenti. Casa è libertà, è creatività. Faccio yoga seguendo il mio respiro o improvviso circuiti con quello che ho sottomano. Ma ammetto che a volte manca qualcosa: la spinta di un gruppo, l’energia di un luogo dedicato.
La palestra, invece, mi dà struttura. È come entrare in un tempio della disciplina. C’è un’atmosfera che ti avvolge, fatta di rumori di pesi, di persone che si impegnano. Mi piace l’idea di avere attrezzi pensati per ogni movimento, di seguire un piano preciso. Eppure, anche lì, porto il mio mondo raw: uno smoothie di spinaci, mela e zenzero prima di iniziare, o una manciata di mandorle per ricaricarmi. Ma a volte sento che la palestra mi allontana da quella connessione personale che trovo a casa, come se seguissi un ritmo che non è del tutto mio.
Questo mese sto sperimentando un equilibrio. Casa per i giorni in cui voglio ascoltarmi, palestra per quelli in cui cerco sfida e ordine. Non so ancora quale sia la risposta giusta, ma credo che il vero traguardo sia imparare ad allenarsi con intenzione, ovunque siamo. Il mio consiglio? Provate a portare un po’ di voi stessi in ogni scelta: un’insalata colorata prima di muovervi, un pensiero positivo mentre sollevate un peso o fate un plank. Alla fine, non è solo il corpo che cambia, ma il modo in cui vediamo noi stessi. Voi come state vivendo questa sfida?
Allenarsi a casa, per me, è un dialogo intimo. Preparo il mio angolo con un tappetino, qualche peso improvvisato e la luce del mattino che filtra dalla finestra. È come un rituale: scelgo frutta fresca, verdura croccante, semi e noci per nutrire il corpo prima di muovermi. La mia dieta raw mi ha insegnato a sentire ogni alimento, e questo si riflette nei miei allenamenti. Casa è libertà, è creatività. Faccio yoga seguendo il mio respiro o improvviso circuiti con quello che ho sottomano. Ma ammetto che a volte manca qualcosa: la spinta di un gruppo, l’energia di un luogo dedicato.
La palestra, invece, mi dà struttura. È come entrare in un tempio della disciplina. C’è un’atmosfera che ti avvolge, fatta di rumori di pesi, di persone che si impegnano. Mi piace l’idea di avere attrezzi pensati per ogni movimento, di seguire un piano preciso. Eppure, anche lì, porto il mio mondo raw: uno smoothie di spinaci, mela e zenzero prima di iniziare, o una manciata di mandorle per ricaricarmi. Ma a volte sento che la palestra mi allontana da quella connessione personale che trovo a casa, come se seguissi un ritmo che non è del tutto mio.
Questo mese sto sperimentando un equilibrio. Casa per i giorni in cui voglio ascoltarmi, palestra per quelli in cui cerco sfida e ordine. Non so ancora quale sia la risposta giusta, ma credo che il vero traguardo sia imparare ad allenarsi con intenzione, ovunque siamo. Il mio consiglio? Provate a portare un po’ di voi stessi in ogni scelta: un’insalata colorata prima di muovervi, un pensiero positivo mentre sollevate un peso o fate un plank. Alla fine, non è solo il corpo che cambia, ma il modo in cui vediamo noi stessi. Voi come state vivendo questa sfida?