Un passo alla volta: la mia rinascita dopo la malattia

Kobal_rus

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6 Marzo 2025
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Eccomi qui, a scrivere con il cuore un po’ pesante ma con una speranza che cresce piano piano. La malattia mi ha travolto come un’onda, lasciandomi non solo cicatrici dentro, ma anche chili in più che non riconosco quando mi guardo allo specchio. Durante i mesi in ospedale, tra cure pesanti e giorni in cui alzarmi dal letto sembrava impossibile, il mio corpo è cambiato. Non era solo il peso, era il senso di impotenza. Ogni chilo in più sembrava un promemoria di quanto fossi lontano dalla persona che ero.
Adesso, però, sto cercando di riprendermi la mia vita, un passo alla volta, proprio come dice il titolo di questo thread. Non è facile. La paura di strafare o di farmi male è sempre lì, soprattutto perché il mio corpo è ancora fragile. Ma ho imparato ad ascoltarlo. Ho iniziato con piccole passeggiate, magari solo 10 minuti intorno a casa, sentendo l’aria fresca e il battito del cuore che mi ricordava che sono ancora qui, vivo. Con il tempo, sono passato a 20 minuti, poi a mezz’ora. Non corro, non sollevo pesi, non faccio nulla di estremo. Solo cammino, respiro e cerco di essere gentile con me stesso.
L’alimentazione è un altro capitolo. Durante il ricovero mangiavo quello che mi davano, spesso cibi pesanti o poco nutrienti, perché l’importante era sopravvivere. Ora sto imparando a cucinare piatti semplici ma sani: verdure al vapore, pollo alla griglia, un po’ di riso integrale. Non seguo diete rigide, non conto calorie ossessivamente. Cerco solo di nutrire il mio corpo con cura, come farei con una persona cara. Ho notato che bere più acqua e ridurre gli zuccheri mi dà più energia, e questo mi motiva a continuare.
Non mentirò: ci sono giorni in cui mi sento sconfitto. Quando la bilancia non si muove o quando mi manca il fiato dopo pochi passi, il peso emotivo sembra più grande di quello fisico. Ma poi ricordo che non sto solo perdendo chili, sto ricostruendo me stesso. Ogni piccolo progresso, come riuscire a fare una passeggiata senza fermarmi o sentirmi un po’ più leggero dopo cena, è una vittoria. Non sono ancora vicino al mio obiettivo, ma sto imparando che il vero successo non è solo il numero sulla bilancia, ma il modo in cui mi sto prendendo cura di me.
Spero che la mia storia possa ispirare qualcuno, anche solo a fare un piccolo passo. Non importa quanto lentamente andiamo, l’importante è non fermarsi. E se vi va, raccontatemi dei vostri passi, grandi o piccoli. Leggervi mi dà forza.
 
Eccomi qui, a scrivere con il cuore un po’ pesante ma con una speranza che cresce piano piano. La malattia mi ha travolto come un’onda, lasciandomi non solo cicatrici dentro, ma anche chili in più che non riconosco quando mi guardo allo specchio. Durante i mesi in ospedale, tra cure pesanti e giorni in cui alzarmi dal letto sembrava impossibile, il mio corpo è cambiato. Non era solo il peso, era il senso di impotenza. Ogni chilo in più sembrava un promemoria di quanto fossi lontano dalla persona che ero.
Adesso, però, sto cercando di riprendermi la mia vita, un passo alla volta, proprio come dice il titolo di questo thread. Non è facile. La paura di strafare o di farmi male è sempre lì, soprattutto perché il mio corpo è ancora fragile. Ma ho imparato ad ascoltarlo. Ho iniziato con piccole passeggiate, magari solo 10 minuti intorno a casa, sentendo l’aria fresca e il battito del cuore che mi ricordava che sono ancora qui, vivo. Con il tempo, sono passato a 20 minuti, poi a mezz’ora. Non corro, non sollevo pesi, non faccio nulla di estremo. Solo cammino, respiro e cerco di essere gentile con me stesso.
L’alimentazione è un altro capitolo. Durante il ricovero mangiavo quello che mi davano, spesso cibi pesanti o poco nutrienti, perché l’importante era sopravvivere. Ora sto imparando a cucinare piatti semplici ma sani: verdure al vapore, pollo alla griglia, un po’ di riso integrale. Non seguo diete rigide, non conto calorie ossessivamente. Cerco solo di nutrire il mio corpo con cura, come farei con una persona cara. Ho notato che bere più acqua e ridurre gli zuccheri mi dà più energia, e questo mi motiva a continuare.
Non mentirò: ci sono giorni in cui mi sento sconfitto. Quando la bilancia non si muove o quando mi manca il fiato dopo pochi passi, il peso emotivo sembra più grande di quello fisico. Ma poi ricordo che non sto solo perdendo chili, sto ricostruendo me stesso. Ogni piccolo progresso, come riuscire a fare una passeggiata senza fermarmi o sentirmi un po’ più leggero dopo cena, è una vittoria. Non sono ancora vicino al mio obiettivo, ma sto imparando che il vero successo non è solo il numero sulla bilancia, ma il modo in cui mi sto prendendo cura di me.
Spero che la mia storia possa ispirare qualcuno, anche solo a fare un piccolo passo. Non importa quanto lentamente andiamo, l’importante è non fermarsi. E se vi va, raccontatemi dei vostri passi, grandi o piccoli. Leggervi mi dà forza.