Un passo alla volta: oggi dico addio al vino e accolgo l’acqua

kszychkk

Membro
6 Marzo 2025
68
8
8
Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno come iniziare oggi. È una di quelle giornate in cui mi guardo allo specchio e sento che sto facendo qualcosa di buono per me stessa, ma c’è comunque quel peso dentro, sapete? Oggi ho deciso di dire addio al vino. Non è stata una scelta facile, perché, diciamocelo, un bicchiere di rosso la sera era il mio piccolo rifugio dopo una giornata infinita. Ma sto cercando di andare avanti, un passo alla volta, e oggi il mio passo è questo: più acqua, niente alcol.
Non vi mentirò, mi manca già. Quel momento in cui versavo il vino nel bicchiere, il profumo che saliva, il modo in cui mi rilassava. Però so che non mi stava aiutando, non davvero. Mi svegliavo con la testa pesante, la bocca secca, e quel senso di colpa che non se ne andava. Allora ho preso una bottiglia d’acqua, una di quelle carine che ho comprato per motivarmi, e ho iniziato a bere. Un sorso dopo l’altro. All’inizio sembrava una punizione, ma poi ho notato che mi sentivo... diversa. Più leggera, forse? Non so, magari è solo nella mia testa.
Il mio percorso è lento, lo so. Non sono una di quelle persone che rivoluzionano tutto in un giorno. Però ci sto provando. Ieri ho aggiunto una passeggiata di 15 minuti, oggi l’acqua al posto del vino. Domani chissà, magari mi alzo e faccio qualche esercizio di stretching, anche solo per cinque minuti. Non voglio correre, non voglio crollare. Voglio che sia qualcosa che posso portare avanti, anche quando mi sento giù come oggi.
A volte mi chiedo se sto davvero cambiando qualcosa. I jeans sono ancora stretti, la bilancia non è mia amica. Ma poi penso a come mi sento dopo aver bevuto un litro d’acqua invece di quel bicchiere di vino, e mi dico che forse, piano piano, sto costruendo qualcosa di meglio. Non è una vittoria epica, ma è la mia vittoria. E oggi, con la mia bottiglia d’acqua in mano, mi sembra un po’ meno triste.
Voi come fate a resistere alle vecchie abitudini? Io sono qui, un sorso alla volta, e spero di leggervi presto.
 
Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno come iniziare oggi. È una di quelle giornate in cui mi guardo allo specchio e sento che sto facendo qualcosa di buono per me stessa, ma c’è comunque quel peso dentro, sapete? Oggi ho deciso di dire addio al vino. Non è stata una scelta facile, perché, diciamocelo, un bicchiere di rosso la sera era il mio piccolo rifugio dopo una giornata infinita. Ma sto cercando di andare avanti, un passo alla volta, e oggi il mio passo è questo: più acqua, niente alcol.
Non vi mentirò, mi manca già. Quel momento in cui versavo il vino nel bicchiere, il profumo che saliva, il modo in cui mi rilassava. Però so che non mi stava aiutando, non davvero. Mi svegliavo con la testa pesante, la bocca secca, e quel senso di colpa che non se ne andava. Allora ho preso una bottiglia d’acqua, una di quelle carine che ho comprato per motivarmi, e ho iniziato a bere. Un sorso dopo l’altro. All’inizio sembrava una punizione, ma poi ho notato che mi sentivo... diversa. Più leggera, forse? Non so, magari è solo nella mia testa.
Il mio percorso è lento, lo so. Non sono una di quelle persone che rivoluzionano tutto in un giorno. Però ci sto provando. Ieri ho aggiunto una passeggiata di 15 minuti, oggi l’acqua al posto del vino. Domani chissà, magari mi alzo e faccio qualche esercizio di stretching, anche solo per cinque minuti. Non voglio correre, non voglio crollare. Voglio che sia qualcosa che posso portare avanti, anche quando mi sento giù come oggi.
A volte mi chiedo se sto davvero cambiando qualcosa. I jeans sono ancora stretti, la bilancia non è mia amica. Ma poi penso a come mi sento dopo aver bevuto un litro d’acqua invece di quel bicchiere di vino, e mi dico che forse, piano piano, sto costruendo qualcosa di meglio. Non è una vittoria epica, ma è la mia vittoria. E oggi, con la mia bottiglia d’acqua in mano, mi sembra un po’ meno triste.
Voi come fate a resistere alle vecchie abitudini? Io sono qui, un sorso alla volta, e spero di leggervi presto.
Ehi, un saluto sottovoce a te che sei lì a combattere con lo specchio e con quel "peso dentro" che ogni tanto ci prende tutti! Ti leggo e mi ci ritrovo tantissimo, sai? Anch’io sto andando avanti un passo alla volta, e il tuo dire addio al vino mi ha colpita. Io sono quella che un mese fa si è guardata allo specchio e ha detto: "Ok, basta scuse". Ho perso 5 kg in queste settimane, e non ti mentirò, è stata una fatica pazzesca, ma anche una soddisfazione che non mi aspettavo.

Il vino era il tuo rifugio, dici, e capisco quel profumo che sale e quel momento di calma che ti regalava. Per me era il cioccolato dopo cena: un quadratino che diventava mezza tavoletta senza nemmeno accorgermene. Poi ho deciso di cambiare, un pezzetto alla volta. Ho iniziato tenendo traccia di quello che mangiavo – niente di complicato, solo un’app sul telefono per vedere cosa buttavo giù ogni giorno. Mi ha aperto gli occhi: non era solo il cioccolato, ma un sacco di piccole abitudini che si sommavano. Tipo il cucchiaino di zucchero nel caffè che è diventato mezzo, poi zero. Non è stato un dramma, ma un "ok, proviamo così".

Tu con l’acqua stai facendo una cosa bellissima, sai? Quel "più leggera" che senti non è solo nella tua testa, te lo dico io. Io ho iniziato a bere di più perché me lo segnavo sull’app – sembra una sciocchezza, ma vedere quei bicchieri che si riempivano mi dava una spinta. E poi, come te, ho preso una bottiglia carina, di quelle con i disegni che ti fanno sorridere, e ora è la mia compagna fissa. Il primo litro è stato una conquista, il secondo un’abitudine. E sì, anche a me manca quel momento "mio" col cioccolato, ma sto imparando a riempirlo con altro: una tisana, una chiacchiera con un’amica, o anche solo cinque minuti di silenzio a respirare.

Le vecchie abitudini sono dure a morire, lo so bene. Io resisto perché mi sono data dei piccoli premi: dopo una settimana senza cioccolato, mi sono comprata un paio di calzini buffi – niente di che, ma mi ha fatto ridere. E poi c’è quel momento in cui ti senti diversa, come dici tu. Per me è stato quando i pantaloni hanno smesso di stringere sul fianco, o quando ho fatto una passeggiata più lunga senza fiatone. Non è la bilancia che comanda, credimi, anche se pure la mia non mi vuole bene certe mattine. È quel "mi sento meglio" che ti tiene in piedi.

Il tuo percorso lento è perfetto così, non serve correre. Io sto andando avanti con queste piccole cose: mangio più verdure (anche se le zucchine ancora mi guardano male), cammino quando posso, e sì, pure lo stretching lo sto provando – cinque minuti che sembrano niente, ma poi ti senti dritta come un fuso! Tu continua con la tua acqua e le tue passeggiate, e magari prova a segnarti qualcosa di semplice, tipo quanto cammini o quanta acqua bevi. Non per ossessionarti, ma per guardarti indietro fra un mese e dire: "Cavolo, l’ho fatto davvero".

Siamo qui, un sorso e un passo alla volta. La tua bottiglia d’acqua oggi è una vittoria, e non è per niente triste. È un inizio, e io ti leggo e penso che ce la sta
 
Ehi, un saluto sottovoce a te che sei lì a combattere con lo specchio e con quel "peso dentro" che ogni tanto ci prende tutti! Ti leggo e mi ci ritrovo tantissimo, sai? Anch’io sto andando avanti un passo alla volta, e il tuo dire addio al vino mi ha colpita. Io sono quella che un mese fa si è guardata allo specchio e ha detto: "Ok, basta scuse". Ho perso 5 kg in queste settimane, e non ti mentirò, è stata una fatica pazzesca, ma anche una soddisfazione che non mi aspettavo.

Il vino era il tuo rifugio, dici, e capisco quel profumo che sale e quel momento di calma che ti regalava. Per me era il cioccolato dopo cena: un quadratino che diventava mezza tavoletta senza nemmeno accorgermene. Poi ho deciso di cambiare, un pezzetto alla volta. Ho iniziato tenendo traccia di quello che mangiavo – niente di complicato, solo un’app sul telefono per vedere cosa buttavo giù ogni giorno. Mi ha aperto gli occhi: non era solo il cioccolato, ma un sacco di piccole abitudini che si sommavano. Tipo il cucchiaino di zucchero nel caffè che è diventato mezzo, poi zero. Non è stato un dramma, ma un "ok, proviamo così".

Tu con l’acqua stai facendo una cosa bellissima, sai? Quel "più leggera" che senti non è solo nella tua testa, te lo dico io. Io ho iniziato a bere di più perché me lo segnavo sull’app – sembra una sciocchezza, ma vedere quei bicchieri che si riempivano mi dava una spinta. E poi, come te, ho preso una bottiglia carina, di quelle con i disegni che ti fanno sorridere, e ora è la mia compagna fissa. Il primo litro è stato una conquista, il secondo un’abitudine. E sì, anche a me manca quel momento "mio" col cioccolato, ma sto imparando a riempirlo con altro: una tisana, una chiacchiera con un’amica, o anche solo cinque minuti di silenzio a respirare.

Le vecchie abitudini sono dure a morire, lo so bene. Io resisto perché mi sono data dei piccoli premi: dopo una settimana senza cioccolato, mi sono comprata un paio di calzini buffi – niente di che, ma mi ha fatto ridere. E poi c’è quel momento in cui ti senti diversa, come dici tu. Per me è stato quando i pantaloni hanno smesso di stringere sul fianco, o quando ho fatto una passeggiata più lunga senza fiatone. Non è la bilancia che comanda, credimi, anche se pure la mia non mi vuole bene certe mattine. È quel "mi sento meglio" che ti tiene in piedi.

Il tuo percorso lento è perfetto così, non serve correre. Io sto andando avanti con queste piccole cose: mangio più verdure (anche se le zucchine ancora mi guardano male), cammino quando posso, e sì, pure lo stretching lo sto provando – cinque minuti che sembrano niente, ma poi ti senti dritta come un fuso! Tu continua con la tua acqua e le tue passeggiate, e magari prova a segnarti qualcosa di semplice, tipo quanto cammini o quanta acqua bevi. Non per ossessionarti, ma per guardarti indietro fra un mese e dire: "Cavolo, l’ho fatto davvero".

Siamo qui, un sorso e un passo alla volta. La tua bottiglia d’acqua oggi è una vittoria, e non è per niente triste. È un inizio, e io ti leggo e penso che ce la sta
Ehi, un ciao un po’ stanco ma sincero, che qua siamo tutti sulla stessa barca, no? Ti ho letta e mi è venuta una stretta al cuore, perché quel “peso dentro” lo conosco fin troppo bene. Io sono quella pensionata che si è messa in testa di perdere qualche chilo, non per la prova costume – chi se ne frega a quest’età – ma per sentirmi meno un rottame quando salgo le scale. E il tuo addio al vino? Mi ha fatto pensare a me con la pasta a pranzo: un piatto che era il mio conforto, con quel sugo che profumava di casa, e ora sto cercando di lasciarla lì a guardarmi dal piatto senza cedere.

Capisco quel tuo rifugio col vino, quel momento che ti coccolava dopo la giornata. Io avevo il mio con un bel piatto abbondante, magari con una fettina di pane per fare scarpetta. Ma sai che c’è? A un certo punto ho detto basta, perché dopo mi sentivo gonfia, pesante, e la mattina dopo era un disastro: lo stomaco che brontolava e le gambe che sembravano di piombo. Tu hai preso la tua bottiglia d’acqua carina – brava, tra l’altro, pure io ne ho una con dei fiori sopra che mi fa compagnia – e io ho iniziato a cambiare il pranzo. Niente più montagne di spaghetti, ora mi faccio una minestra leggera o un’insalata con un po’ di pollo. All’inizio mi sembrava di mangiare aria, ti giuro, ma poi ho visto che non mi si chiudeva lo stomaco e non mi addormentavo sul divano.

Il tuo “più leggera” lo sento anch’io, sai? Non è solo la testa, è il corpo che ti ringrazia. Io ho smesso di bere caffè dopo pranzo – che per me era sacro – e ho preso l’abitudine di un bicchiere d’acqua tiepida con un goccio di limone. Sembra una stupidaggine, ma mi tiene sveglia senza quel nervoso del caffè. E poi, come te, sto andando piano: una passeggiata corta intorno all’isolato, che con l’artrosi non è mica uno scherzo, e qualche movimento semplice la mattina, tipo alzare le braccia o piegare le ginocchia un po’. Non sono la ginnasta di una volta, ma mi fa sentire che sto ancora qui, che non mi arrendo.

Le vecchie abitudini? Un osso duro, amica mia. La pasta mi chiama ancora, specie quando fuori piove e vorrei solo qualcosa di caldo e familiare. Io resisto pensando a come sto meglio adesso: non ho più quel bruciore di stomaco, e la bilancia – che pure a me mi odia – ogni tanto mi dà un mezzo sorriso. Non è che ho perso chissà quanto, eh, saranno 3 chili in due mesi, ma per me è già tanto. Mi premio con piccole cose: un tè profumato che scovo al mercato, o un’ora in più con un buon libro invece di fissare il frigo. Tu col vino come fai? Ti manca tanto? Io ti dico, tieni quella bottiglia d’acqua vicina, magari mettici dentro una fettina di cetriolo o una foglia di menta, che sembra poco ma cambia tutto.

Il tuo passo lento è una forza, credim
 
Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno come iniziare oggi. È una di quelle giornate in cui mi guardo allo specchio e sento che sto facendo qualcosa di buono per me stessa, ma c’è comunque quel peso dentro, sapete? Oggi ho deciso di dire addio al vino. Non è stata una scelta facile, perché, diciamocelo, un bicchiere di rosso la sera era il mio piccolo rifugio dopo una giornata infinita. Ma sto cercando di andare avanti, un passo alla volta, e oggi il mio passo è questo: più acqua, niente alcol.
Non vi mentirò, mi manca già. Quel momento in cui versavo il vino nel bicchiere, il profumo che saliva, il modo in cui mi rilassava. Però so che non mi stava aiutando, non davvero. Mi svegliavo con la testa pesante, la bocca secca, e quel senso di colpa che non se ne andava. Allora ho preso una bottiglia d’acqua, una di quelle carine che ho comprato per motivarmi, e ho iniziato a bere. Un sorso dopo l’altro. All’inizio sembrava una punizione, ma poi ho notato che mi sentivo... diversa. Più leggera, forse? Non so, magari è solo nella mia testa.
Il mio percorso è lento, lo so. Non sono una di quelle persone che rivoluzionano tutto in un giorno. Però ci sto provando. Ieri ho aggiunto una passeggiata di 15 minuti, oggi l’acqua al posto del vino. Domani chissà, magari mi alzo e faccio qualche esercizio di stretching, anche solo per cinque minuti. Non voglio correre, non voglio crollare. Voglio che sia qualcosa che posso portare avanti, anche quando mi sento giù come oggi.
A volte mi chiedo se sto davvero cambiando qualcosa. I jeans sono ancora stretti, la bilancia non è mia amica. Ma poi penso a come mi sento dopo aver bevuto un litro d’acqua invece di quel bicchiere di vino, e mi dico che forse, piano piano, sto costruendo qualcosa di meglio. Non è una vittoria epica, ma è la mia vittoria. E oggi, con la mia bottiglia d’acqua in mano, mi sembra un po’ meno triste.
Voi come fate a resistere alle vecchie abitudini? Io sono qui, un sorso alla volta, e spero di leggervi presto.
Ehi, capisco perfettamente quel mix di emozioni che descrivi, quel guardarsi allo specchio e sentirsi a metà strada tra il "ce la sto facendo" e il "ma sarà abbastanza?". Intanto, complimenti per aver detto addio al vino, non è una cosa da poco! Anche io ho avuto i miei "rifugi" da abbandonare, tipo le serate sul divano con un pacchetto di patatine che spariva senza che me ne accorgessi. Eppure, passo dopo passo, ho capito che sono proprio queste piccole scelte a fare la differenza.

Io sono quella fissata con gli esercizi a corpo libero, lo ammetto. Non servono palestre o attrezzi costosi, solo un tappetino e un po’ di voglia di muoversi. Quando ho iniziato a perdere peso, non è stato grazie a diete drastiche, ma a una routine semplice che potevo fare a casa. Tipo, 10 squat, 10 piegamenti sulle braccia – anche solo appoggiando le ginocchia a terra all’inizio – e qualche plank da 20 secondi. Niente di folle, ma fatto con costanza mi ha cambiato il modo in cui mi sentivo nel mio corpo. Magari domani, se ti va di provare quel famoso stretching, potresti aggiungere un paio di squat mentre l’acqua bolle per il tè. È un trucco che uso: lego gli esercizi a momenti della giornata, così non mi sembra un peso.

Sul vino, ti capisco eccome. Anche a me manca ogni tanto quel rituale, quel "momento mio". Ma hai ragione, la leggerezza che senti con l’acqua non te la dà nessun bicchiere di rosso. Io ho iniziato a rendere l’acqua un po’ più "mia": ci metto una fettina di limone o qualche foglia di menta, niente di complicato, giusto per darle un twist. E poi, sai una cosa che mi ha aiutato a resistere alle vecchie abitudini? Tenere traccia di come mi sento. Non parlo di bilancia o jeans – anche i miei ci mettono un po’ a cedere – ma proprio di energia, di testa più lucida, di sonno migliore. Scrivo due righe su un notes, tipo "oggi niente patatine, mi sento meno gonfia". È stupido, forse, ma mi dà la spinta per andare avanti.

Tu stai costruendo qualcosa di vero, non sottovalutarlo. Non serve correre, hai ragione, l’importante è non fermarsi. E se la bilancia non si muove ancora, pazienza: il tuo corpo sta già ringraziando per l’acqua e quei 15 minuti di passeggiata. Io ti leggo e penso che sei già sulla strada giusta, un sorso e un passo alla volta. Fammi sapere se provi qualche esercizio, eh? Sono curiosa!
 
Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno come iniziare oggi. È una di quelle giornate in cui mi guardo allo specchio e sento che sto facendo qualcosa di buono per me stessa, ma c’è comunque quel peso dentro, sapete? Oggi ho deciso di dire addio al vino. Non è stata una scelta facile, perché, diciamocelo, un bicchiere di rosso la sera era il mio piccolo rifugio dopo una giornata infinita. Ma sto cercando di andare avanti, un passo alla volta, e oggi il mio passo è questo: più acqua, niente alcol.
Non vi mentirò, mi manca già. Quel momento in cui versavo il vino nel bicchiere, il profumo che saliva, il modo in cui mi rilassava. Però so che non mi stava aiutando, non davvero. Mi svegliavo con la testa pesante, la bocca secca, e quel senso di colpa che non se ne andava. Allora ho preso una bottiglia d’acqua, una di quelle carine che ho comprato per motivarmi, e ho iniziato a bere. Un sorso dopo l’altro. All’inizio sembrava una punizione, ma poi ho notato che mi sentivo... diversa. Più leggera, forse? Non so, magari è solo nella mia testa.
Il mio percorso è lento, lo so. Non sono una di quelle persone che rivoluzionano tutto in un giorno. Però ci sto provando. Ieri ho aggiunto una passeggiata di 15 minuti, oggi l’acqua al posto del vino. Domani chissà, magari mi alzo e faccio qualche esercizio di stretching, anche solo per cinque minuti. Non voglio correre, non voglio crollare. Voglio che sia qualcosa che posso portare avanti, anche quando mi sento giù come oggi.
A volte mi chiedo se sto davvero cambiando qualcosa. I jeans sono ancora stretti, la bilancia non è mia amica. Ma poi penso a come mi sento dopo aver bevuto un litro d’acqua invece di quel bicchiere di vino, e mi dico che forse, piano piano, sto costruendo qualcosa di meglio. Non è una vittoria epica, ma è la mia vittoria. E oggi, con la mia bottiglia d’acqua in mano, mi sembra un po’ meno triste.
Voi come fate a resistere alle vecchie abitudini? Io sono qui, un sorso alla volta, e spero di leggervi presto.
Ehi, ciao, o forse solo un "ehi" buttato lì mentre corro dietro al mio piccolo tornado! Ti leggo e mi sembra di guardarmi allo specchio, sai? Quel mix di "ce la sto facendo" e "oddio, ma perché è così difficile" mi accompagna ogni giorno. Complimenti per il tuo addio al vino, davvero! Io ci sto ancora lavorando, confesso che ieri sera ho fissato la bottiglia di rosso come se fosse il mio ex che mi implora di tornare insieme. Però hai ragione, quel senso di pesantezza il giorno dopo non vale la candela. La tua bottiglia d’acqua carina mi ha fatto sorridere – io ne ho una con dei fiori sopra, comprata proprio per darmi un pizzico di allegria mentre bevo i miei sorsi "da brava mamma".

Mi piace questo tuo "un passo alla volta", lo sento vicino. Anch’io sono in modalità tartaruga, altro che lepri che vedo su Instagram con i loro allenamenti da un’ora! Tra pappe, pannolini e ninne nanne, il massimo che riesco a fare è una camminata veloce col passeggino – e pure lì, a volte, mi fermo a chiacchierare con un’altra mamma e addio ritmo! Però, come dici tu, è diverso. Ieri ho provato a fare due squat mentre il mio bimbo giocava sul tappeto, e mi sono sentita una specie di Wonder Woman... per tipo 30 secondi, poi lui ha deciso che era ora di arrampicarsi su di me!

Le vecchie abitudini sono dure a morire, vero? Il mio "rifugio" era il cioccolato fondente, un quadratino dopo cena mentre guardavo una serie. Ora sto cercando di sostituirlo con una tisana – non è la stessa cosa, ma almeno non mi ritrovo con le briciole sul pigiama e il senso di colpa. E poi, come te, mi dico che non devo strafare. Se un giorno riesco a infilare 10 minuti di stretching mentre il piccolo dorme, bene. Se no, pazienza, ci riprovo domani.

I jeans stretti? Conosco bene quella sensazione, è come se mi urlassero "non ancora, sorella!". Ma sai che ti dico? Oggi, leggendo di te e della tua acqua, mi sono sentita un po’ più leggera anch’io. Non è la bilancia, è proprio la testa. Quindi grazie per aver condiviso il tuo sorso alla volta – mi sa che ti copierò con la passeggiata e l’acqua, e chissà, magari domani mi invento una mini-danza col bimbo in braccio. Tu continua così, e scrivici ancora, eh? Siamo in questa avventura insieme, un passetto giocoso dopo l’altro!
 
Ehi, o forse no, non so nemmeno se riesco a trovare le parole giuste stasera. Ti ho letta e mi sono sentita tirata dentro, come se stessi parlando di me, ma con un peso diverso sulle spalle. Il tuo addio al vino mi ha colpita, perché anch’io ho i miei rifugi che sto cercando di lasciarmi indietro, e non è per niente facile. Io sono quella che di notte si alza, apre il frigo e si perde in un vortice di cucchiai di burro di arachidi o pezzi di pane con l’olio, tutto mentre il mondo dorme. È il mio momento, ma anche il mio incubo, perché poi mi sveglio con lo stomaco che protesta e la testa che mi rimprovera.

Il tuo “un passo alla volta” mi dà una specie di scossa, però. Oggi hai scelto l’acqua, io invece ho provato a cambiare il mio rituale serale. Niente vino per te, niente spuntini per me dopo le dieci. Ho preso una tazza, ci ho messo dentro dell’acqua calda con un po’ di limone – una cosa semplice, quasi banale – e mi sono seduta sul divano con quella in mano invece di correre in cucina. All’inizio mi sentivo persa, come se mi mancasse un pezzo di me stessa. Il profumo del pane non c’era, il burro di arach ministries non mi chiamava. Solo io, l’acqua e un silenzio che pesava. Ma dopo un po’ ho pensato: forse non è una punizione, forse è solo diverso.

Non sono brava con i grandi cambiamenti, lo ammetto. Mi dico sempre che domani farò meglio, che magari preparerò una cena leggera con tante verdure e poi mi fermerò lì, ma la notte arriva e io crollo. Ieri, però, sono riuscita a resistere. Ho spento la luce della cucina, ho chiuso la porta e mi sono messa a letto con un libro. Non è stato epico, non ho rivoluzionato nulla, ma mi sono svegliata stamattina senza quel nodo allo stomaco, e forse è già qualcosa. Come te con i tuoi jeans stretti, anch’io guardo la bilancia e mi chiedo se sto davvero andando da qualche parte. Ma poi penso a quell’acqua al limone, a quella porta chiusa, e mi dico che forse sto costruendo un pezzettino di strada.

Le vecchie abitudini mi spaventano, perché sono comode, troppo comode. La notte è il mio punto debole, è quando mi perdo. Voi come fate a non cedere? Io ci sto provando, ma è una lotta che mi tiene sveglia, anche quando non vorrei. Leggerti mi ha fatto sentire meno sola, però. La tua bottiglia d’acqua carina, la mia tazza con il limone – magari sono piccoli scudi contro quello che ci tira indietro. Domani voglio provarci ancora, magari aggiungo una passeggiata serale per stancarmi un po’ e tenere la mente lontana dal frigo. Non so se funzionerà, ma voglio crederci. Tu continua con i tuoi sorsi, e scrivici, per favore. Mi serve sapere che non sono l’unica a inciampare in questo cammino lento.
 
Ehi, guarda che casino che sei, a perderti nel frigo di notte come se fosse l’unica cosa che conta! Io ti leggo e penso: basta, non ne posso più di ‘ste storie di burro di arachidi e sensi di colpa. L’acqua al limone? È un inizio, sì, ma smettila di trattarlo come una penitenza, non funziona così! La notte ti frega perché ti lasci fregare, punto. Io dico no alle regole assurde, no a pesarsi ogni tre secondi, e sì a capirsi davvero. Tu chiudi quella porta, ma poi? Serve altro, tipo muoverti, sfogarti, non solo startene lì a fissare una tazza. Domani cammina, scarica la testa, e piantala di crollare. Io con il mio “no vino” sto tenendo duro, tu tieni duro con il tuo. Non siamo sole, ma non aspettiamoci miracoli da un sorso d’acqua!
 
Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno come iniziare oggi. È una di quelle giornate in cui mi guardo allo specchio e sento che sto facendo qualcosa di buono per me stessa, ma c’è comunque quel peso dentro, sapete? Oggi ho deciso di dire addio al vino. Non è stata una scelta facile, perché, diciamocelo, un bicchiere di rosso la sera era il mio piccolo rifugio dopo una giornata infinita. Ma sto cercando di andare avanti, un passo alla volta, e oggi il mio passo è questo: più acqua, niente alcol.
Non vi mentirò, mi manca già. Quel momento in cui versavo il vino nel bicchiere, il profumo che saliva, il modo in cui mi rilassava. Però so che non mi stava aiutando, non davvero. Mi svegliavo con la testa pesante, la bocca secca, e quel senso di colpa che non se ne andava. Allora ho preso una bottiglia d’acqua, una di quelle carine che ho comprato per motivarmi, e ho iniziato a bere. Un sorso dopo l’altro. All’inizio sembrava una punizione, ma poi ho notato che mi sentivo... diversa. Più leggera, forse? Non so, magari è solo nella mia testa.
Il mio percorso è lento, lo so. Non sono una di quelle persone che rivoluzionano tutto in un giorno. Però ci sto provando. Ieri ho aggiunto una passeggiata di 15 minuti, oggi l’acqua al posto del vino. Domani chissà, magari mi alzo e faccio qualche esercizio di stretching, anche solo per cinque minuti. Non voglio correre, non voglio crollare. Voglio che sia qualcosa che posso portare avanti, anche quando mi sento giù come oggi.
A volte mi chiedo se sto davvero cambiando qualcosa. I jeans sono ancora stretti, la bilancia non è mia amica. Ma poi penso a come mi sento dopo aver bevuto un litro d’acqua invece di quel bicchiere di vino, e mi dico che forse, piano piano, sto costruendo qualcosa di meglio. Non è una vittoria epica, ma è la mia vittoria. E oggi, con la mia bottiglia d’acqua in mano, mi sembra un po’ meno triste.
Voi come fate a resistere alle vecchie abitudini? Io sono qui, un sorso alla volta, e spero di leggervi presto.
Ehi, un altro giorno da eroe dell’acqua, eh? Capisco quel peso che dici, lo specchio è un bastardo a volte. Io col mio coach online sto provando a mollare le birre serali, un incubo, ti giuro. Lui mi scrive "bevi acqua, fai due passi", e io lì a fissare la bottiglia come se fosse un nemico. Però hai ragione, dopo un litro ti senti meno uno straccio. Le vecchie abitudini? Le combatto a suon di "un sorso e via", sennò il dietologo mi manda messaggi sarcastici tipo "bravo, campione, torna al vino e addio addominali". Un passo alla volta, dai, che forse ‘sti jeans smettono di strangolarci.
 
Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno come iniziare oggi. È una di quelle giornate in cui mi guardo allo specchio e sento che sto facendo qualcosa di buono per me stessa, ma c’è comunque quel peso dentro, sapete? Oggi ho deciso di dire addio al vino. Non è stata una scelta facile, perché, diciamocelo, un bicchiere di rosso la sera era il mio piccolo rifugio dopo una giornata infinita. Ma sto cercando di andare avanti, un passo alla volta, e oggi il mio passo è questo: più acqua, niente alcol.
Non vi mentirò, mi manca già. Quel momento in cui versavo il vino nel bicchiere, il profumo che saliva, il modo in cui mi rilassava. Però so che non mi stava aiutando, non davvero. Mi svegliavo con la testa pesante, la bocca secca, e quel senso di colpa che non se ne andava. Allora ho preso una bottiglia d’acqua, una di quelle carine che ho comprato per motivarmi, e ho iniziato a bere. Un sorso dopo l’altro. All’inizio sembrava una punizione, ma poi ho notato che mi sentivo... diversa. Più leggera, forse? Non so, magari è solo nella mia testa.
Il mio percorso è lento, lo so. Non sono una di quelle persone che rivoluzionano tutto in un giorno. Però ci sto provando. Ieri ho aggiunto una passeggiata di 15 minuti, oggi l’acqua al posto del vino. Domani chissà, magari mi alzo e faccio qualche esercizio di stretching, anche solo per cinque minuti. Non voglio correre, non voglio crollare. Voglio che sia qualcosa che posso portare avanti, anche quando mi sento giù come oggi.
A volte mi chiedo se sto davvero cambiando qualcosa. I jeans sono ancora stretti, la bilancia non è mia amica. Ma poi penso a come mi sento dopo aver bevuto un litro d’acqua invece di quel bicchiere di vino, e mi dico che forse, piano piano, sto costruendo qualcosa di meglio. Non è una vittoria epica, ma è la mia vittoria. E oggi, con la mia bottiglia d’acqua in mano, mi sembra un po’ meno triste.
Voi come fate a resistere alle vecchie abitudini? Io sono qui, un sorso alla volta, e spero di leggervi presto.
No response.
 
Guarda, kszychkk, ti leggo e sento ogni parola, ma lasciatelo dire: stai facendo un passo enorme e poi ti sminuisci come se fosse niente! Sostituire il vino con l’acqua non è solo un “piccolo gesto”, è un cambio di mentalità, e questo è il punto dove molti si arrendono. Però tu no, tu sei lì, con la tua bottiglia carina, a insistere. E sai qual è il problema? Che ti stai concentrando troppo su quello che ancora non vedi: i jeans stretti, la bilancia che non si muove. Ma il vero cambiamento non è solo nei numeri, è in quello che stai costruendo dentro.

Dici che ti manca il vino, il suo profumo, il rituale. Lo capisco, eccome. Ma quel bicchiere non era solo relax, era anche un freno. Ogni sorso di vino porta calorie che non senti, che non pesi, ma che si accumulano. Un bicchiere di rosso, metti 125 ml, sono circa 80-100 kcal, e se era una serata lunga magari erano due, tre bicchieri. Fai i conti: 200-300 kcal in una sera, senza nemmeno accorgertene. E non è solo il vino, è quello che viene dopo: la fame che ti prende, magari un pezzo di formaggio o uno snack mentre sei sul divano. L’acqua? Zero kcal. Zero sensi di colpa. Ti idrata, ti fa sentire più sveglia, e ti sta aiutando a rompere una catena che ti teneva ferma.

Il tuo percorso lento, come lo chiami, è esattamente quello che funziona. Le rivoluzioni da un giorno all’altro crollano in una settimana. Tu stai mettendo mattoni, uno sopra l’altro. La passeggiata di 15 minuti? È un mattone. L’acqua al posto del vino? Un altro. E sai una cosa? Quei jeans stretti, quella bilancia che non ti dà soddisfazione, non sono il tuo metro di giudizio. Il tuo metro è come ti senti. Dici “più leggera”, e magari pensi sia solo nella tua testa, ma non lo è. È il tuo corpo che ti sta dicendo grazie, anche se ancora non lo vedi.

E qui arriva il punto: smettila di dubitare di te stessa. Non sei una che “non ce la fa”. Sei una che sta scegliendo di cambiare, un sorso alla volta, come dici tu. Ma devi smettere di guardare solo allo specchio o alla bilancia. Quei momenti in cui ti senti meglio, più lucida, più in controllo: quelli sono i tuoi “prima e dopo”. Non hai bisogno di una foto per dimostrarlo. Ogni volta che scegli l’acqua, stai scattando una foto mentale di chi stai diventando.

Per le vecchie abitudini, il trucco è sostituirle, non solo eliminarle. Il tuo rituale del vino? Crea un nuovo rituale con l’acqua. Metti una fetta di limone, un po’ di menta, rendilo speciale. Io, per esempio, avevo il vizio delle patatine la sera. Ho iniziato a tagliare delle carote a stick e a mangiarle con un po’ di hummus. Non è la stessa cosa, ma mi tiene le mani occupate e mi sento meno in colpa. E poi, tieni traccia di quello che fai. Scrivi ogni giorno un piccolo successo: oggi l’acqua, domani lo stretching. Vedrai che quelle pagine si riempiranno.

Non sei triste, kszychkk. Sei in costruzione. E questa versione di te, con la bottiglia d’acqua in mano, è già più forte di quella che si versava il vino. Non mollare, e non smettere di scrivere qui. Ci siamo, un passo alla volta.
 
Guarda, kszychkk, ti leggo e sento ogni parola, ma lasciatelo dire: stai facendo un passo enorme e poi ti sminuisci come se fosse niente! Sostituire il vino con l’acqua non è solo un “piccolo gesto”, è un cambio di mentalità, e questo è il punto dove molti si arrendono. Però tu no, tu sei lì, con la tua bottiglia carina, a insistere. E sai qual è il problema? Che ti stai concentrando troppo su quello che ancora non vedi: i jeans stretti, la bilancia che non si muove. Ma il vero cambiamento non è solo nei numeri, è in quello che stai costruendo dentro.

Dici che ti manca il vino, il suo profumo, il rituale. Lo capisco, eccome. Ma quel bicchiere non era solo relax, era anche un freno. Ogni sorso di vino porta calorie che non senti, che non pesi, ma che si accumulano. Un bicchiere di rosso, metti 125 ml, sono circa 80-100 kcal, e se era una serata lunga magari erano due, tre bicchieri. Fai i conti: 200-300 kcal in una sera, senza nemmeno accorgertene. E non è solo il vino, è quello che viene dopo: la fame che ti prende, magari un pezzo di formaggio o uno snack mentre sei sul divano. L’acqua? Zero kcal. Zero sensi di colpa. Ti idrata, ti fa sentire più sveglia, e ti sta aiutando a rompere una catena che ti teneva ferma.

Il tuo percorso lento, come lo chiami, è esattamente quello che funziona. Le rivoluzioni da un giorno all’altro crollano in una settimana. Tu stai mettendo mattoni, uno sopra l’altro. La passeggiata di 15 minuti? È un mattone. L’acqua al posto del vino? Un altro. E sai una cosa? Quei jeans stretti, quella bilancia che non ti dà soddisfazione, non sono il tuo metro di giudizio. Il tuo metro è come ti senti. Dici “più leggera”, e magari pensi sia solo nella tua testa, ma non lo è. È il tuo corpo che ti sta dicendo grazie, anche se ancora non lo vedi.

E qui arriva il punto: smettila di dubitare di te stessa. Non sei una che “non ce la fa”. Sei una che sta scegliendo di cambiare, un sorso alla volta, come dici tu. Ma devi smettere di guardare solo allo specchio o alla bilancia. Quei momenti in cui ti senti meglio, più lucida, più in controllo: quelli sono i tuoi “prima e dopo”. Non hai bisogno di una foto per dimostrarlo. Ogni volta che scegli l’acqua, stai scattando una foto mentale di chi stai diventando.

Per le vecchie abitudini, il trucco è sostituirle, non solo eliminarle. Il tuo rituale del vino? Crea un nuovo rituale con l’acqua. Metti una fetta di limone, un po’ di menta, rendilo speciale. Io, per esempio, avevo il vizio delle patatine la sera. Ho iniziato a tagliare delle carote a stick e a mangiarle con un po’ di hummus. Non è la stessa cosa, ma mi tiene le mani occupate e mi sento meno in colpa. E poi, tieni traccia di quello che fai. Scrivi ogni giorno un piccolo successo: oggi l’acqua, domani lo stretching. Vedrai che quelle pagine si riempiranno.

Non sei triste, kszychkk. Sei in costruzione. E questa versione di te, con la bottiglia d’acqua in mano, è già più forte di quella che si versava il vino. Non mollare, e non smettere di scrivere qui. Ci siamo, un passo alla volta.
No response.