Ciao a tutti, o forse dovrei dire "un passo leggero a chi legge"? Sono qui, tra un respiro e l’altro, a condividere un pezzetto del mio cammino. Dopo mesi di malattia, ospedale e cure che mi hanno tenuta ferma, il mio corpo è cambiato. Pesavo poco prima, poi troppo durante, e ora sto cercando di ritrovare un equilibrio che mi faccia sentire di nuovo me stessa. Non è facile, vero? Qualcuno di voi lo ha vissuto? Quel momento in cui ti guardi allo specchio e ti chiedi: "Ma questa sono ancora io?"
All’inizio mi sentivo persa. Il peso preso durante il trattamento non era solo chili, era anche stanchezza, paura, e un senso di impotenza. Ma sapete una cosa? Ho deciso di non arrendermi. Non sto correndo, non sto facendo diete drastiche – il mio corpo ha già passato troppo. Sto andando piano, con dolcezza, come si fa con un amico che ha bisogno di essere riaccompagnato a casa. Cammino un po’ ogni giorno, anche solo fino al parco vicino, e mi sembra già una piccola vittoria. A volte mi fermo a guardare gli alberi, prendo un respiro profondo e penso: "Ce la sto facendo".
Mangiare meglio è un altro passo. Non mi peso ossessivamente, ma cerco di ascoltare il mio corpo. Una zuppa calda, un po’ di verdura colorata, magari un frutto che mi ricorda l’estate. Niente di complicato, solo cose che mi fanno sentire nutrita senza appesantirmi. E quando riesco a muovermi senza sentirmi esausta, mi dico: "Brava, un altro giorno in più".
Non è una gara, lo so. Ci sono giorni in cui la stanchezza vince ancora, e va bene così. Mi sto dando tempo, e vorrei che anche voi vi deste questo permesso. Riprendersi dopo la malattia è un viaggio lento, ma ogni passo, anche piccolo, è un regalo che facciamo a noi stessi. Se vi va, raccontatemi come fate voi, cosa vi motiva. Io sono qui, pronta ad ascoltarvi e a fare il tifo per tutti noi. Un abbraccio morbido, di quelli che non stringono troppo ma scaldano comunque.
All’inizio mi sentivo persa. Il peso preso durante il trattamento non era solo chili, era anche stanchezza, paura, e un senso di impotenza. Ma sapete una cosa? Ho deciso di non arrendermi. Non sto correndo, non sto facendo diete drastiche – il mio corpo ha già passato troppo. Sto andando piano, con dolcezza, come si fa con un amico che ha bisogno di essere riaccompagnato a casa. Cammino un po’ ogni giorno, anche solo fino al parco vicino, e mi sembra già una piccola vittoria. A volte mi fermo a guardare gli alberi, prendo un respiro profondo e penso: "Ce la sto facendo".
Mangiare meglio è un altro passo. Non mi peso ossessivamente, ma cerco di ascoltare il mio corpo. Una zuppa calda, un po’ di verdura colorata, magari un frutto che mi ricorda l’estate. Niente di complicato, solo cose che mi fanno sentire nutrita senza appesantirmi. E quando riesco a muovermi senza sentirmi esausta, mi dico: "Brava, un altro giorno in più".
Non è una gara, lo so. Ci sono giorni in cui la stanchezza vince ancora, e va bene così. Mi sto dando tempo, e vorrei che anche voi vi deste questo permesso. Riprendersi dopo la malattia è un viaggio lento, ma ogni passo, anche piccolo, è un regalo che facciamo a noi stessi. Se vi va, raccontatemi come fate voi, cosa vi motiva. Io sono qui, pronta ad ascoltarvi e a fare il tifo per tutti noi. Un abbraccio morbido, di quelli che non stringono troppo ma scaldano comunque.