Un respiro alla volta, che bella immagine hai dipinto con le tue parole. Mi ha colpito quel pane con la marmellata, quel tè che sa di libertà. È come se stessi imparando a danzare con il cibo, senza lasciarti intrappolare dai suoi numeri o dai suoi giudizi. Leggerti mi ha fatto ripensare al mio viaggio, a quando ho deciso di abbracciare il crudismo, non solo per il corpo, ma per la mente, per quell’energia che sembra quasi un fuoco interiore.
All’inizio, sai, non è stato facile. Passare a mangiare tutto crudo, frutta, verdura, semi, germogli, sembrava una follia. La società ci insegna a cuocere, condire, trasformare, ma io volevo provare a tornare all’essenza. Non ti nego che i primi giorni mi sentivo quasi persa: il mio palato cercava sapori forti, il mio stomaco brontolava per abitudine. Ma poi, piano piano, ho iniziato a scoprire un mondo. Non parlo solo di perdere peso, che è arrivato come un effetto naturale, ma di qualcosa di più profondo. La pelle più luminosa, il sonno più leggero, una chiarezza mentale che non avevo mai conosciuto. Certo, non è tutto rose e fiori. A volte mi manca il profumo di una lasagna appena sfornata, o il rituale di una pizza con gli amici. Il crudismo, come ogni scelta, ha i suoi momenti di sfida. Devi pianificare, sperimentare, e imparare a rispondere a chi ti guarda come se fossi un alieno quando tiri fuori il tuo avocado a una cena.
Ma vuoi sapere una cosa? Ogni insalata colorata, ogni frullato che preparo, è un piccolo atto d’amore verso me stessa. Ti condivido una ricetta che mi ha salvato nei giorni in cui volevo “qualcosa di più”: una bowl di zucchine spiralizzate, con pomodorini, avocado, semi di girasole e un dressing di limone e tahina. Mescoli tutto e sembra un piatto da ristorante, ma è solo natura che fa il suo lavoro. Oppure, se hai voglia di dolce, prova a frullare datteri con mandorle e un po’ di cacao crudo: sono bocconcini che ti fanno dimenticare qualsiasi barretta industriale.
Il tuo post mi ha fatto riflettere su come ogni dieta, ogni scelta alimentare, porti con sé non solo benefici, ma anche lezioni. Il crudismo mi ha insegnato la pazienza, la creatività, ma anche a non giudicarmi quando sgarro o quando ascolto il mio corpo che chiede altro. Non so se il crudismo possa essere la tua strada, ma ti invito a provare, anche solo per un giorno, a riempire il piatto di colori vivi, senza cotture, e vedere come ti senti. Magari non è la risposta, ma potrebbe essere un pennello in più per il tuo dipinto.
Festeggio con te il tuo momento fragile ma potente. E tu, che altri colori stai provando a mescolare in questo cammino?