Ehilà, altro giorno, altro passo, no? La tua cosa dell’acqua mi ha fatto pensare, perché anch’io sto provando a cambiare qualcosa di piccolo, ma che pesa. Dopo la mia caduta, con la gamba fuori uso per mesi, ho messo su chili come se fossi un sacco di patate. Ora che riesco a muovermi un po’, ho iniziato a fare stretching sul tappeto di casa, roba leggera, niente di eroico. All’inizio mi sembrava una perdita di tempo, ma ora sento i muscoli che si svegliano, come se mi dicessero “ehi, ci siamo ancora”. Sul mangiare, sto cercando di tagliare il pane a cena, che per me è un sacrificio da medaglia d’oro, ma funziona. Non è una corsa, hai ragione, è più un arrancare con dignità. La tua mini-meditazione mi piace, magari ci provo anch’io, che di respiri profondi ne ho bisogno dopo tutto quel divano. Una mia abitudine? Direi il tè, non proprio verde, ma qualcosa di caldo che mi scalda dentro e mi tiene lontano dalle schifezze zuccherate. Lento, sì, ma almeno è mio, questo cammino. Tu continua così, che mi dai una spinta senza saperlo.