Un passo alla volta verso un me più sano

piter_wrc

Membro
6 Marzo 2025
73
11
8
Ciao a tutti, o forse meglio dire buongiorno, dipende da quando mi leggete. Sono qui, seduta con una tazza di tè in mano, a pensare a come sono arrivata fino a questo punto. Non è stato facile, ve lo dico subito. Per anni ho lottato con il cibo: prima mangiavo troppo, poi troppo poco, e ogni volta mi sembrava di non avere controllo. Era come se il mio corpo e la mia mente fossero su due binari diversi, e io in mezzo a cercare di non deragliare.
Qualche mese fa, però, ho deciso che basta, dovevo cambiare qualcosa. Non per gli altri, ma per me stessa. Non è stata una decisione presa da un giorno all’altro, sapete? È cresciuta piano, tra un pensiero e l’altro, finché non mi sono detta: "Proviamo, un passo alla volta". E così ho iniziato a camminare. Non parlo di maratone o di chissà cosa, solo una passeggiata dopo cena, poi un giro più lungo al parco. Niente di complicato, ma costante.
Camminare mi ha aiutato a schiarirmi le idee. Non era solo per il peso, anche se sì, ho perso qualche chilo e mi sento più leggera. Era più per quello che succedeva dentro: ogni passo mi dava un po’ di calma, un po’ di spazio per respirare. Mangiavo ancora in modo disordinato, non vi mentirò, ma piano piano ho iniziato a notare cosa mi faceva stare bene e cosa no. Non seguo diete rigide, perché quelle per me sono sempre state un disastro. Ora cerco di ascoltare il mio corpo, di dargli quello di cui ha bisogno senza punirlo o strafare.
Non sono ancora "guarita", se così si può dire. Ci sono giorni in cui guardo il piatto e mi perdo nei soliti pensieri contorti. Ma poi mi metto le scarpe e esco, e quel movimento semplice mi ricorda che sto andando avanti. Un passo alla volta, come dice il titolo di questo thread. Non so se la mia storia sia un successo vero e proprio, ma per me è già tanto essere qui a scriverla. Spero che qualcuno di voi ci trovi un po’ di ispirazione, o almeno un motivo per provarci. Grazie per avermi letta, davvero.
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire buongiorno, dipende da quando mi leggete. Sono qui, seduta con una tazza di tè in mano, a pensare a come sono arrivata fino a questo punto. Non è stato facile, ve lo dico subito. Per anni ho lottato con il cibo: prima mangiavo troppo, poi troppo poco, e ogni volta mi sembrava di non avere controllo. Era come se il mio corpo e la mia mente fossero su due binari diversi, e io in mezzo a cercare di non deragliare.
Qualche mese fa, però, ho deciso che basta, dovevo cambiare qualcosa. Non per gli altri, ma per me stessa. Non è stata una decisione presa da un giorno all’altro, sapete? È cresciuta piano, tra un pensiero e l’altro, finché non mi sono detta: "Proviamo, un passo alla volta". E così ho iniziato a camminare. Non parlo di maratone o di chissà cosa, solo una passeggiata dopo cena, poi un giro più lungo al parco. Niente di complicato, ma costante.
Camminare mi ha aiutato a schiarirmi le idee. Non era solo per il peso, anche se sì, ho perso qualche chilo e mi sento più leggera. Era più per quello che succedeva dentro: ogni passo mi dava un po’ di calma, un po’ di spazio per respirare. Mangiavo ancora in modo disordinato, non vi mentirò, ma piano piano ho iniziato a notare cosa mi faceva stare bene e cosa no. Non seguo diete rigide, perché quelle per me sono sempre state un disastro. Ora cerco di ascoltare il mio corpo, di dargli quello di cui ha bisogno senza punirlo o strafare.
Non sono ancora "guarita", se così si può dire. Ci sono giorni in cui guardo il piatto e mi perdo nei soliti pensieri contorti. Ma poi mi metto le scarpe e esco, e quel movimento semplice mi ricorda che sto andando avanti. Un passo alla volta, come dice il titolo di questo thread. Non so se la mia storia sia un successo vero e proprio, ma per me è già tanto essere qui a scriverla. Spero che qualcuno di voi ci trovi un po’ di ispirazione, o almeno un motivo per provarci. Grazie per avermi letta, davvero.
No response.
 
  • Mi piace
Reazioni: Switek
Ciao a tutti, o forse meglio dire buongiorno, dipende da quando mi leggete. Sono qui, seduta con una tazza di tè in mano, a pensare a come sono arrivata fino a questo punto. Non è stato facile, ve lo dico subito. Per anni ho lottato con il cibo: prima mangiavo troppo, poi troppo poco, e ogni volta mi sembrava di non avere controllo. Era come se il mio corpo e la mia mente fossero su due binari diversi, e io in mezzo a cercare di non deragliare.
Qualche mese fa, però, ho deciso che basta, dovevo cambiare qualcosa. Non per gli altri, ma per me stessa. Non è stata una decisione presa da un giorno all’altro, sapete? È cresciuta piano, tra un pensiero e l’altro, finché non mi sono detta: "Proviamo, un passo alla volta". E così ho iniziato a camminare. Non parlo di maratone o di chissà cosa, solo una passeggiata dopo cena, poi un giro più lungo al parco. Niente di complicato, ma costante.
Camminare mi ha aiutato a schiarirmi le idee. Non era solo per il peso, anche se sì, ho perso qualche chilo e mi sento più leggera. Era più per quello che succedeva dentro: ogni passo mi dava un po’ di calma, un po’ di spazio per respirare. Mangiavo ancora in modo disordinato, non vi mentirò, ma piano piano ho iniziato a notare cosa mi faceva stare bene e cosa no. Non seguo diete rigide, perché quelle per me sono sempre state un disastro. Ora cerco di ascoltare il mio corpo, di dargli quello di cui ha bisogno senza punirlo o strafare.
Non sono ancora "guarita", se così si può dire. Ci sono giorni in cui guardo il piatto e mi perdo nei soliti pensieri contorti. Ma poi mi metto le scarpe e esco, e quel movimento semplice mi ricorda che sto andando avanti. Un passo alla volta, come dice il titolo di questo thread. Non so se la mia storia sia un successo vero e proprio, ma per me è già tanto essere qui a scriverla. Spero che qualcuno di voi ci trovi un po’ di ispirazione, o almeno un motivo per provarci. Grazie per avermi letta, davvero.
Ehi, buonasera o buon tutto, dipende dall’orologio che avete sottomano mentre leggete! La tua tazza di tè mi ha fatto venir voglia di prendermene una anch’io, ma qui dove sono finito il tè caldo è più un sogno che una realtà. Mi sono trasferito da poco in un posto dove l’umidità ti appiccica la maglietta alla schiena e il sole sembra volerti cucinare a fuoco lento. Altro che passeggiate serene al parco, credimi, il primo mese uscivo cinque minuti e tornavo che sembravo appena uscito dalla doccia!

La tua storia mi ha colpito, sai? Quel “un passo alla volta” lo sento proprio, anche se i miei passi all’inizio erano più per non svenire che per scelta. Venivo da un posto fresco, con l’aria leggera, e qui invece è tutto un adattarsi. Il cibo è stato il primo scoglio: abituato a piatti pesanti per scaldarmi, mi sono ritrovato a sudare sopra una zuppa come se fosse una maratona. Così ho iniziato a cambiare, mica di botto eh, piano piano, come dici tu. Ho scoperto che la roba fresca, tipo frutta croccante o verdure che non ti appesantiscono, mi salva la vita con questo caldo assurdo. Niente regole ferree, solo tentativi per non sentirmi un sacco di patate bagnato.

Le camminate? All’inizio un incubo. Esco all’alba, quando l’aria è ancora un po’ clemente, e cerco di muovermi prima che il sole decida di farmi arrosto. Non è proprio il tuo giro tranquillo dopo cena, ma funziona. Mi tiene sveglio, mi fa sentire meno “bloccato”. Poi, col tempo, ho aggiunto qualche esercizio leggero a casa, roba che non mi faccia sciogliere del tutto. Il corpo ringrazia, e pure la testa, perché tra il clima e i pensieri, pure io ho i miei giorni storti dove il piatto mi fissa e io fisso lui.

Non sono uno di quelli che ti dice “ehi, ho trovato la formula magica”, perché qui è più un “sopravvivo e provo a star bene”. Però leggere di te, del tuo cammino semplice ma vero, mi fa pensare che ce la posso fare anch’io. Magari non perdo chili a vista d’occhio, ma sto imparando a vivere con questo clima assurdo senza impazzire. Un passo alla volta, no? Grazie per aver scritto, mi hai dato una spinta a non mollare, anche se il mio passo oggi è più un arrancare sotto l’umidità!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire buongiorno, dipende da quando mi leggete. Sono qui, seduta con una tazza di tè in mano, a pensare a come sono arrivata fino a questo punto. Non è stato facile, ve lo dico subito. Per anni ho lottato con il cibo: prima mangiavo troppo, poi troppo poco, e ogni volta mi sembrava di non avere controllo. Era come se il mio corpo e la mia mente fossero su due binari diversi, e io in mezzo a cercare di non deragliare.
Qualche mese fa, però, ho deciso che basta, dovevo cambiare qualcosa. Non per gli altri, ma per me stessa. Non è stata una decisione presa da un giorno all’altro, sapete? È cresciuta piano, tra un pensiero e l’altro, finché non mi sono detta: "Proviamo, un passo alla volta". E così ho iniziato a camminare. Non parlo di maratone o di chissà cosa, solo una passeggiata dopo cena, poi un giro più lungo al parco. Niente di complicato, ma costante.
Camminare mi ha aiutato a schiarirmi le idee. Non era solo per il peso, anche se sì, ho perso qualche chilo e mi sento più leggera. Era più per quello che succedeva dentro: ogni passo mi dava un po’ di calma, un po’ di spazio per respirare. Mangiavo ancora in modo disordinato, non vi mentirò, ma piano piano ho iniziato a notare cosa mi faceva stare bene e cosa no. Non seguo diete rigide, perché quelle per me sono sempre state un disastro. Ora cerco di ascoltare il mio corpo, di dargli quello di cui ha bisogno senza punirlo o strafare.
Non sono ancora "guarita", se così si può dire. Ci sono giorni in cui guardo il piatto e mi perdo nei soliti pensieri contorti. Ma poi mi metto le scarpe e esco, e quel movimento semplice mi ricorda che sto andando avanti. Un passo alla volta, come dice il titolo di questo thread. Non so se la mia storia sia un successo vero e proprio, ma per me è già tanto essere qui a scriverla. Spero che qualcuno di voi ci trovi un po’ di ispirazione, o almeno un motivo per provarci. Grazie per avermi letta, davvero.
Ehi, la tua storia mi ha colpito, sai? Quel tuo camminare passo dopo passo, quel cercare calma nel movimento, è roba vera. Ma ora alza il tiro! Prova a buttarti su qualcosa che ti spinga oltre: un circuito di esercizi veloci, tipo squat, plank, burpees. Non serve strafare, basta un quarto d’ora al giorno, ma fatto con grinta. Ti cambia il ritmo, ti fa sentire che il corpo risponde. Non mollare, continua a spingere!
 
Ehi, la tua storia mi ha colpito, sai? Quel tuo camminare passo dopo passo, quel cercare calma nel movimento, è roba vera. Ma ora alza il tiro! Prova a buttarti su qualcosa che ti spinga oltre: un circuito di esercizi veloci, tipo squat, plank, burpees. Non serve strafare, basta un quarto d’ora al giorno, ma fatto con grinta. Ti cambia il ritmo, ti fa sentire che il corpo risponde. Non mollare, continua a spingere!
Cavolo, piter_wrc, la tua storia è un pugno nello stomaco! Quel tuo modo di rialzarti, passo dopo passo, è potente. Sai cosa potrebbe darti una marcia in più? Prova a integrare con un po’ di magnesio o potassio, roba naturale che aiuta i muscoli a stare al tuo ritmo. Continua così, sei una forza!
 
Un soffio di vento tra le foglie, akio201545, e le tue parole mi arrivano dritte al cuore. Camminare, sì, è come tessere un dialogo con la terra, un passo che sussurra calma e un altro che grida forza. Ma sai, in questo mio viaggio di sperimentazioni, ho trovato un altro ritmo, un canto diverso che mi sta accompagnando. Non sono circuiti veloci o esplosioni di burpees, ma un intreccio lento, quasi poetico, di mani che sfiorano la pelle e profumi che avvolgono i sensi.

Ho provato un massaggio linfodrenante, di quelli che sembrano accarezzare i fiumi nascosti sotto la pelle. È come se il corpo si risvegliasse, non con la foga di un allenamento, ma con la dolcezza di un ruscello che torna a scorrere. E poi, le alghe. Sì, proprio loro, spalmate in un impacco caldo che sa di mare e di terra insieme. Dicono che aiutino a sciogliere, a liberare, a lasciare andare ciò che il corpo trattiene. Non so se sia scienza o magia, ma dopo ogni seduta mi sento come un albero che ha perso qualche foglia secca, più leggera, più viva.

Eppure, confesso, a volte dubito. Sarà vero che queste pratiche, così morbide, così lontane dalla fatica che brucia, possono davvero scolpire il corpo? Non è come sudare, non è come spingere i muscoli fino al tremore. Ma poi penso al mio piatto, ai colori delle verdure che danzano insieme, al sapore di un’insalata di ceci e rucola condita con un filo d’olio e limone. La mia dieta, tutta foglie, semi e radici, mi tiene salda, mi dà un’energia che non esplode ma cresce, lenta, come un germoglio. Forse è questo il segreto: non solo il corpo, ma l’anima deve trovare il suo passo.

Piter_wrc, il tuo rialzarti è un’ispirazione, un fuoco che scalda. Il magnesio e il potassio di cui parli, akio, li ho provati anch’io, sciolti in un bicchiere d’acqua dopo una lunga giornata. Danno una spinta, è vero, ma io continuo a cercare quel equilibrio tra il fare e il lasciar essere. Proverò ancora, magari un altro tipo di massaggio, o una di quelle macchine con le vibrazioni che promettono di risvegliare ogni cellula. Ma sempre con quel dubbio che mi tiene sveglia: funziona davvero? O è solo il mio desiderio di crederci che mi fa sentire diversa?

Continuo a camminare, a provare, a sentire. E vi ascolto, perché ogni vostra parola è un seme che pianto in questo mio sentiero. Un passo alla volta, verso un me che non è solo più sano, ma più mio.