Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve" a chi passa di qui per la prima volta! Mi presento: sono uno che ce l’ha fatta, uno che ha detto addio a un bel po’ di chili e ha trovato, strada facendo, anche un equilibrio che non pensavo possibile. Oggi voglio raccontarvi com’è andata, perché l’estate per me non è solo una stagione, ma un simbolo di leggerezza, dentro e fuori.
Qualche anno fa, mi guardavo allo specchio e vedevo una versione di me che non mi piaceva più. Non era solo il peso – erano i pensieri pesanti, il senso di colpa dopo ogni gelato divorato sotto l’ombrellone, la stanchezza di sentirmi sempre fuori posto. Ho deciso di cambiare, ma non con una dieta lampo da spiaggia. No, ho puntato su qualcosa di più lento, reale, che mi facesse stare bene anche con la testa.
All’inizio ho provato a fare il furbo: insalatine tristi e promesse di palestra che duravano tre giorni. Non funzionava. Poi ho capito una cosa semplice: dovevo smettere di punirmi e iniziare a godermi il viaggio. L’estate è stata la mia alleata. Ho messo da parte i piatti pronti e ho iniziato a giocare con i sapori: zucchine grigliate con un filo d’olio extravergine, pomodori che sapevano di sole, pesce fresco che mi faceva sentire in vacanza anche a casa. Non era una dieta, era un modo di vivere. Camminavo tanto, non per bruciare calorie, ma per sentire il vento, il mare, la libertà.
Le difficoltà? Tante. La testa a volte mi remava contro: “Ma chi te lo fa fare? Goditi la vita!” mi dicevo davanti a una pizza fumante. E lì ho imparato un trucco: non si tratta di dire no a tutto, ma di scegliere cosa dire sì. Sì a una fetta, no a tutta la teglia. Sì al piacere, no al rimorso. Ho avuto giorni no, giorni in cui mi pesavo e il numero non si muoveva. Ma ho smesso di farmi ossessionare dalla bilancia: mi sono concentrato su come mi sentivo – più leggero, più energico, più me stesso.
Cosa mi ha aiutato davvero? La pazienza, prima di tutto. E poi le persone: amici che mi trascinavano a passeggiare, un gruppo online (un po’ come questo!) dove condividere successi e cadute. Ma soprattutto, ho capito che la salute mentale viene prima dei chili. Se la testa sta bene, il corpo segue. Meditavo cinque minuti al mattino, respiravo, mi davo il permesso di sbagliare. L’estate non era più una scadenza per “essere pronto”, ma un momento per essere felice.
Oggi sono qui, con un guardaroba nuovo e una mente più serena. Non vi dirò che è stato facile, ma vi dirò che ne è valsa la pena. Se state cercando il vostro equilibrio, provate a partire da quello che vi fa sorridere: un piatto colorat
Qualche anno fa, mi guardavo allo specchio e vedevo una versione di me che non mi piaceva più. Non era solo il peso – erano i pensieri pesanti, il senso di colpa dopo ogni gelato divorato sotto l’ombrellone, la stanchezza di sentirmi sempre fuori posto. Ho deciso di cambiare, ma non con una dieta lampo da spiaggia. No, ho puntato su qualcosa di più lento, reale, che mi facesse stare bene anche con la testa.
All’inizio ho provato a fare il furbo: insalatine tristi e promesse di palestra che duravano tre giorni. Non funzionava. Poi ho capito una cosa semplice: dovevo smettere di punirmi e iniziare a godermi il viaggio. L’estate è stata la mia alleata. Ho messo da parte i piatti pronti e ho iniziato a giocare con i sapori: zucchine grigliate con un filo d’olio extravergine, pomodori che sapevano di sole, pesce fresco che mi faceva sentire in vacanza anche a casa. Non era una dieta, era un modo di vivere. Camminavo tanto, non per bruciare calorie, ma per sentire il vento, il mare, la libertà.
Le difficoltà? Tante. La testa a volte mi remava contro: “Ma chi te lo fa fare? Goditi la vita!” mi dicevo davanti a una pizza fumante. E lì ho imparato un trucco: non si tratta di dire no a tutto, ma di scegliere cosa dire sì. Sì a una fetta, no a tutta la teglia. Sì al piacere, no al rimorso. Ho avuto giorni no, giorni in cui mi pesavo e il numero non si muoveva. Ma ho smesso di farmi ossessionare dalla bilancia: mi sono concentrato su come mi sentivo – più leggero, più energico, più me stesso.
Cosa mi ha aiutato davvero? La pazienza, prima di tutto. E poi le persone: amici che mi trascinavano a passeggiare, un gruppo online (un po’ come questo!) dove condividere successi e cadute. Ma soprattutto, ho capito che la salute mentale viene prima dei chili. Se la testa sta bene, il corpo segue. Meditavo cinque minuti al mattino, respiravo, mi davo il permesso di sbagliare. L’estate non era più una scadenza per “essere pronto”, ma un momento per essere felice.
Oggi sono qui, con un guardaroba nuovo e una mente più serena. Non vi dirò che è stato facile, ma vi dirò che ne è valsa la pena. Se state cercando il vostro equilibrio, provate a partire da quello che vi fa sorridere: un piatto colorat