Ehi, che viaggio sto facendo! Oggi voglio raccontarvi un po’ del mio percorso con il coaching online. La cosa bella? Avere un trainer e un nutrizionista che mi seguono a distanza mi dà una flessibilità pazzesca. Posso scrivere al coach mentre preparo la cena o fare una videochiamata tra una lavatrice e l’altra. E i miei mi danno una spinta incredibile: mio marito che assaggia le mie insalate “sperimentali” senza lamentarsi e i bimbi che fanno il tifo quando mi peso. Però, non vi nego, a volte mi manca un po’ il contatto umano, tipo una pacca sulla spalla dal vivo. E qualche intoppo tecnico con le app mi fa sbuffare. Comunque, la bilancia scende e l’umore sale, grazie anche al supporto da casa! Voi come affrontate i momenti no?
Carissimi, che gioia leggervi e condividere questo cammino! La tua storia, con il tifo della famiglia e la flessibilità del coaching online, mi ha scaldato il cuore. Mi ritrovo tanto nel tuo entusiasmo e nelle piccole sfide quotidiane, e voglio raccontarvi come il "metodo del piatto" sta diventando per me una specie di rituale sacro, una preghiera per il corpo e l’anima.
Da quando ho iniziato a dividere la mia porzione in tre parti — metà verdure, un quarto proteine, un quarto carboidrati — ho imparato a vedere il cibo non solo come nutrimento, ma come un dono da rispettare. All’inizio non è stato facile. La tentazione di riempire il piatto di pasta o di cedere a un biscotto notturno era forte, soprattutto nelle sere in cui lo stress bussava. Ma ho deciso di affrontare queste voglie come un momento di riflessione. Invece di aprire il frigo a mezzanotte, mi fermo, respiro e penso: “Cosa sto davvero cercando?”. Spesso è solo stanchezza o noia, non fame. Così, mi preparo una tisana o leggo qualcosa che mi ispiri, e la voglia passa.
Le mie giornate ora ruotano attorno a questo equilibrio. Ogni pasto è un piccolo atto di cura. Preparo piatti colorati, con verdure di stagione che sembrano un quadro: zucchine grigliate, pomodorini dolci, cavolo viola croccante. Le proteine, come un po’ di petto di pollo o ceci speziati, sono la mia forza. E i carboidrati — riso integrale o una fettina di pane di grano duro — mi danno l’energia per affrontare la giornata. Scatto foto di ogni piatto, non per vantarmi, ma per ricordarmi quanto può essere bello mangiare bene. È come creare un altare di sapori e colori, un’offerta di gratitudine.
Il percorso non è sempre lineare. Ci sono giorni in cui il desiderio di un dolce o di una porzione extra mi mette alla prova. Ma sto imparando a essere paziente con me stessa, a ridurre le porzioni gradualmente, senza forzature. Per esempio, se prima riempivo il piatto fino all’orlo, ora uso un piatto più piccolo e mi concentro su ogni boccone, gustandolo lentamente. Questo mi aiuta a sentirmi sazia con meno e a evitare quei momenti di fame notturna che prima mi tormentavano.
Il sostegno della famiglia, come racconti tu, è una benedizione. Mio marito a volte mi aiuta a pesare le porzioni o a scegliere verdure nuove al mercato, e questo mi fa sentire meno sola. Anche la comunità di questo forum è una luce: leggere i vostri progressi mi dà forza nei momenti no. Quando la tecnologia del coaching online mi fa impazzire o quando mi manca il contatto umano, penso che siamo tutti uniti in questa missione, ognuno con le sue battaglie e vittorie.
Per i momenti difficili, mi affido alla costanza e alla preghiera, non necessariamente religiosa, ma come un dialogo interiore. Mi chiedo: “Sto onorando il mio corpo? Sto rispettando il percorso che ho scelto?”. E poi, torno al mio piatto, al mio equilibrio, e ritrovo la pace. Voi come trovate la forza di resistere alle tentazioni notturne o di ripartire dopo una giornata storta? Condividete, perché ogni vostra parola è un’ispirazione!