Il mio viaggio con il coaching online: alti, bassi e sudore!

  • Autore discussione Autore discussione Renx
  • Data d'inizio Data d'inizio

Renx

Membro
6 Marzo 2025
76
9
8
Ehi, compagni di viaggio! È ora di un altro aggiornamento sul mio percorso con il coaching online. Sono ormai tre mesi che seguo il programma con il mio trainer e il nutrizionista a distanza, e devo dire che è un’esperienza che mi sta insegnando tanto, anche se non è sempre una passeggiata.
Partiamo dai lati positivi. La flessibilità è pazzesca: non devo correre in palestra o incastrare appuntamenti in orari impossibili. Il trainer mi manda i workout tramite app, e io li faccio quando riesco, che sia la mattina presto o la sera dopo cena. Gli esercizi sono tosti – diciamo che certi movimenti mi fanno sudare come se stessi correndo una maratona sotto il sole di agosto. La parte migliore? Il nutrizionista mi ha creato un piano alimentare che non mi fa sentire a dieta. Mangio piatti gustosi, bilanciati, e sto imparando a cucinare in modo più creativo. Inoltre, le videochiamate settimanali sono un bel momento per fare il punto: mi motivano, mi correggono e mi danno quel calcio nel sedere che ogni tanto serve.
Ma non vi mentirò, ci sono anche i momenti difficili. A volte mi manca l’energia di un gruppo in palestra, quel “dai, ce la fai!” urlato da qualcuno vicino. Fare tutto da casa può essere una sfida, specialmente quando il divano mi chiama più forte della scheda di allenamento. E poi, la disciplina: se non sono costante con i report che mando al coach, rischio di perdere il ritmo. Una settimana ho sgarrato un po’ troppo (colpa di una pizza con amici) e mi sono sentita in colpa a dirlo durante la consulenza. Però il nutrizionista è stato super comprensivo, mi ha aiutato a rimettermi in carreggiata senza drammi.
Un altro punto che mi fa riflettere è la connessione umana. Il coaching online è comodo, ma a volte vorrei un feedback dal vivo, tipo “tieni le spalle più dritte!” mentre mi alleno. Però sto imparando a fidarmi di più di me stessa, e questo è un bel passo avanti.
Risultati? In tre mesi ho perso 5 kg, ma più che il numero sulla bilancia, mi sento più forte e piena di energia. Gli allenamenti, che all’inizio mi sembravano impossibili, ora sono una sfida che affronto con grinta. E il cibo? Beh, non pensavo che una bowl di verdure e proteine potesse diventare il mio piatto preferito.
Insomma, il coaching online ha i suoi pro e contro, ma per me sta funzionando. È come avere una guida che ti segue ovunque, ma alla fine sei tu a dover fare il lavoro duro. E credetemi, quando finisci una sessione sudata e stanca, ma soddisfatta, capisci che ne vale la pena. Qualcun altro sta provando qualcosa di simile? Raccontatemi!
 
Ehi, compagni di viaggio! È ora di un altro aggiornamento sul mio percorso con il coaching online. Sono ormai tre mesi che seguo il programma con il mio trainer e il nutrizionista a distanza, e devo dire che è un’esperienza che mi sta insegnando tanto, anche se non è sempre una passeggiata.
Partiamo dai lati positivi. La flessibilità è pazzesca: non devo correre in palestra o incastrare appuntamenti in orari impossibili. Il trainer mi manda i workout tramite app, e io li faccio quando riesco, che sia la mattina presto o la sera dopo cena. Gli esercizi sono tosti – diciamo che certi movimenti mi fanno sudare come se stessi correndo una maratona sotto il sole di agosto. La parte migliore? Il nutrizionista mi ha creato un piano alimentare che non mi fa sentire a dieta. Mangio piatti gustosi, bilanciati, e sto imparando a cucinare in modo più creativo. Inoltre, le videochiamate settimanali sono un bel momento per fare il punto: mi motivano, mi correggono e mi danno quel calcio nel sedere che ogni tanto serve.
Ma non vi mentirò, ci sono anche i momenti difficili. A volte mi manca l’energia di un gruppo in palestra, quel “dai, ce la fai!” urlato da qualcuno vicino. Fare tutto da casa può essere una sfida, specialmente quando il divano mi chiama più forte della scheda di allenamento. E poi, la disciplina: se non sono costante con i report che mando al coach, rischio di perdere il ritmo. Una settimana ho sgarrato un po’ troppo (colpa di una pizza con amici) e mi sono sentita in colpa a dirlo durante la consulenza. Però il nutrizionista è stato super comprensivo, mi ha aiutato a rimettermi in carreggiata senza drammi.
Un altro punto che mi fa riflettere è la connessione umana. Il coaching online è comodo, ma a volte vorrei un feedback dal vivo, tipo “tieni le spalle più dritte!” mentre mi alleno. Però sto imparando a fidarmi di più di me stessa, e questo è un bel passo avanti.
Risultati? In tre mesi ho perso 5 kg, ma più che il numero sulla bilancia, mi sento più forte e piena di energia. Gli allenamenti, che all’inizio mi sembravano impossibili, ora sono una sfida che affronto con grinta. E il cibo? Beh, non pensavo che una bowl di verdure e proteine potesse diventare il mio piatto preferito.
Insomma, il coaching online ha i suoi pro e contro, ma per me sta funzionando. È come avere una guida che ti segue ovunque, ma alla fine sei tu a dover fare il lavoro duro. E credetemi, quando finisci una sessione sudata e stanca, ma soddisfatta, capisci che ne vale la pena. Qualcun altro sta provando qualcosa di simile? Raccontatemi!
Ehi, guerriero del coaching online, complimenti per il percorso! Leggendo il tuo aggiornamento, mi sono rivisto in tanti momenti del mio viaggio, ma lascia che ti racconti come il ciclismo mi ha trasformato, perché, diciamocelo, pedalare batte qualsiasi app di workout per efficacia e soddisfazione.

Tre mesi fa, quando il freddo invernale iniziava a mordere, ero anch’io in cerca di qualcosa che mi tirasse fuori dal letargo. Altro che divano e sensi di colpa per una pizza di troppo, il mio trucco è stato salire in sella. Non fraintendermi, il tuo coaching online sembra una macchina ben oliata, ma il ciclismo è un altro livello di libertà. Non hai bisogno di un trainer che ti manda schede o di un nutrizionista che ti dice cosa mettere nel piatto. La strada, il vento in faccia e il tuo stesso ritmo diventano i tuoi coach. E il cibo? Beh, quando bruci 600 calorie in un’uscita, non stai a contare le carote nella bowl.

Parli di flessibilità, e ti do ragione, ma vuoi mettere la sensazione di scegliere un percorso al volo, magari una salita che ti fa imprecare ma ti regala una vista mozzafiato? Io ho iniziato con uscite da 20 km, roba tranquilla, ma ora, con l’inverno che mette alla prova, mi sparo 50 km anche con 5 gradi, ben coperto e con la mentalità giusta. La disciplina del coaching online è tosta, ma quella del ciclismo è spietata: se non pedali, non vai da nessuna parte. Punto. E non c’è videochiamata che tenga, il feedback te lo dà il tuo stesso corpo quando arrivi in cima a una salita e ti senti invincibile.

Sul piano alimentare, non seguo diete rigide, ma l’inverno mi ha insegnato a ottimizzare. Mangio carboidrati complessi prima di un’uscita lunga – avena, pane integrale, magari una pasta al pomodoro – e dopo ricarico con proteine e verdure. Non serve un nutrizionista per capire che il tuo corpo chiede benzina di qualità quando lo spingi al massimo. E, a differenza del tuo piano, non mi sento mai “a dieta”. È solo il modo in cui vivo ora.

Risultati? In sei mesi ho perso 8 kg, ma il vero trofeo è la resistenza. Una volta ansimavo dopo 10 minuti, ora macino chilometri senza battere ciglio. Tu parli di energia, e ti capisco, ma la vera scarica la provi quando superi un gruppo di ciclisti amatoriali che pensavano di lasciarti indietro. Altro che bilancia, la soddisfazione è tutta lì.

Il tuo coaching online va bene per chi ama la comodità, ma il ciclismo è per chi vuole sentirsi vivo. Certo, serve attrezzatura decente – una bici ben regolata, un casco come si deve e strati tecnici per non congelare – ma una volta che sei pronto, il mondo è tuo. Altro che divano o sensi di colpa per uno sgarro. Pedali, bruci, cresci. Se vuoi un consiglio, prova a integrare una bici nel tuo percorso. Magari non molli l’app, ma ti garantisco che la strada ti insegna più di qualsiasi trainer virtuale. Qualcun altro qui ha mai provato a perdere peso pedalando? Fatevi avanti, che vi racconto come si fa sul serio.