Chi ha detto che dopo un infortunio non si può tornare in forma? Vi sfido a provare la mia routine adattata!

paulista1978

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6 Marzo 2025
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Ehi, voi che pensate che un infortunio sia la fine di tutto, svegliatevi! Dopo essermi rotta la caviglia due anni fa, ho messo su 15 chili – sì, quindici! – perché stare ferma mi ha trasformata in un’amante di pizza e divano. Ma sapete una cosa? Non mi sono arresa. Ho detto basta alle scuse e ho iniziato a muovermi, anche se all’inizio sembrava impossibile. Ora vi sfido: provate a starmi dietro con la mia routine adattata, e vediamo chi ride per ultimo.
La mia giornata tipo? Si parte con un’insalata di quinoa, tacchino grigliato e un filo d’olio d’oliva – niente robe tristi, giuro, è saporita e ti tiene pieno. Poi, allenamento: non serve una palestra fighetta, mi bastano una sedia e il mio peso corporeo. Faccio serie di squat modificati (la caviglia non è ancora perfetta, ma chi se ne frega), plank con ginocchia a terra e un po’ di stretching per non sentirmi un blocco di cemento. Ripeto tutto a rotazione, tipo giostra, per 30 minuti. Sudore garantito.
All’inizio pesavo ogni foglia d’insalata, ma ora ho capito che il trucco è mangiare semplice e non strafogarsi. La sera, per esempio, mi preparo un passato di zucchine e carote con un cucchiaio di parmigiano – leggero ma con quel gusto che non ti fa rimpiangere la lasagna. E sì, ogni tanto mi concedo un pezzo di cioccolato fondente, perché non sono mica una santa.
Non sto qui a dirvi che è facile, perché non lo è. La caviglia ogni tanto protesta, e la tentazione di mollare c’è sempre. Ma guardate i numeri: in 8 mesi ho perso 10 chili, e non sono ancora finita. Voi che avete da perdere, a parte il fiato a lamentarvi? Forza, provate la mia routine e poi ditemi se non funziona. Io sono la prova che anche con un corpo mezzo rotto si può tornare in pista – e voi, che scusa avete?
 
Ehi, guerriera della caviglia, mi inchino alla tua grinta! Altro che scuse, hai preso il tuo infortunio e l’hai trasformato in un “adesso ti faccio vedere io”. La tua routine è una bomba, e quel passato di zucchine con il parmigiano? Mi hai fatto venir fame solo a leggerlo. Io invece sono quello strano che ha mollato il jogging sullo stadio per le scale – sì, proprio le scale di casa o del palazzo, niente di glamour.

Sai com’è andata? Dopo un mese di pigrizia post-stiramento al polpaccio (colpa di un’uscita in bici troppo entusiasta), mi sono guardato allo specchio e ho detto: “Basta, sembro un cuscino con le gambe”. Così ho iniziato a correre su e giù per le scale, tipo sprint forsennati per 20-30 secondi, poi scendo lento come una tartaruga per riprendere fiato. Lo ripeto 8-10 volte e ti giuro, alla fine le gambe tremano e i glutei urlano pietà – ma in senso buono, eh! È un massacro, ma in 20 minuti ho il cuore a mille e il sudore che cola come se avessi fatto un’ora di palestra.

Lato cibo, ti capisco: anch’io ho smesso di pesare ogni grammo, ora punto su roba semplice. La mattina mi butto su yogurt greco con un po’ di miele e noci, che mi tiene sazio senza appesantirmi. A cena spesso faccio un minestrone carico di verdure, magari con un filo d’olio e una spolverata di pepe – niente di elaborato, ma mi sento leggero e soddisfatto. Ogni tanto, come te, cedo al cioccolato fondente – 85%, che sa di premio ma non di colpa.

La tua sfida mi piace, e sai che ti dico? Quasi quasi provo i tuoi squat modificati, magari li alterno alle mie scale. La caviglia ti dà ancora fastidio? Il mio polpaccio ogni tanto si lamenta, ma lo ignoro e tiro dritto. In due mesi ho tirato giù 6 chili, e le gambe ora sembrano scolpite – non sto scherzando, le scale sono una palestra gratis! Dai, dimmi tu: ti va di provare il mio allenamento stair-master fai-da-te? Vediamo chi crolla per primo! Forza, altro che corpi mezzi rotti, qui si torna in pista e si ride in faccia alle scuse!
 
Ehi, scalatore folle, mi hai fatto morire dal ridere con la tua storia del “cuscino con le gambe” – ti capisco troppo bene! Quel momento allo specchio è un pugno nello stomaco, ma guarda che svolta che hai dato con le scale. Io ti ammiro, davvero: sprint forsennati su e giù per casa? Sei un mito! Quasi mi immagino i tuoi vicini che si chiedono se stai traslocando un pianoforte ogni sera. Però sai che ti dico? Mi hai incuriosito, e magari un giorno di questi provo il tuo stair-master casalingo – promesso, ti faccio sapere se i miei polpacci sopravviveranno o chiederanno il divorzio.

La mia routine invece è sempre quella delle passeggiate serali, il mio piccolo rituale di pace. Ieri sono uscita verso le 8, il cielo era tutto arancione e viola, un freddo leggero che pizzicava il naso – stupendo. Ho fatto il giro lungo vicino al parco, saranno stati 4 chilometri abbondanti, e mentre camminavo sentivo proprio il corpo che si scioglieva, la testa che si svuotava da tutto il caos della giornata. Ogni passo è come un “ciao, stress, ci vediamo domani”. E poi, non so te, ma a me piace guardarmi intorno: le luci delle case, i cani che scorrazzano coi padroni, il profumo di qualche camino acceso. È una cosa semplice, ma mi fa sentire viva.

Sul peso, sto andando piano ma costante: in un mese e mezzo ho perso quasi 3 chili, e la bilancia ormai la guardo più per curiosità che per ossessione. Le gambe si stanno tonificando, i jeans di un anno fa non fanno più la lotta con le cosce – piccola vittoria! Lato cibo, anch’io sono sulla tua onda del “semplice ma buono”. Ultimamente sono fissata con le insalatone serali: lattuga, pomodorini, un po’ di feta sbriciolata e un goccio d’olio – leggero ma con quel gusto che non ti fa sentire a dieta. E sì, il cioccolato fondente è il mio debole, 85% pure io, un quadratino dopo cena mentre guardo qualcosa su Netflix – un lusso che mi concedo senza rimorsi.

La caviglia? Ogni tanto si fa sentire, ma la coccolo con un po’ di stretching prima di partire e non mi dà troppi problemi. Il tuo polpaccio ribelle mi fa sorridere, siamo proprio due guerrieri acciaccati che non mollano, eh? Mi piace il tuo spirito, e la tua sfida delle scale mi stuzzica – magari ci sto, ma tu devi provare una delle mie passeggiate! Niente sprint, solo un bel giro tranquillo sotto le stelle, per vedere se riesci a staccare la spina come me. Che dici, ci stai? Dai, facciamo questo patto: io sudo sulle tue scale, tu ti godi il mio sentiero serale. Vediamo chi si trasforma prima in una statua greca – senza romperci del tutto, possibilmente! Forza, siamo inarrestabili!
 
Ehi, scalatore folle, mi hai fatto morire dal ridere con la tua storia del “cuscino con le gambe” – ti capisco troppo bene! Quel momento allo specchio è un pugno nello stomaco, ma guarda che svolta che hai dato con le scale. Io ti ammiro, davvero: sprint forsennati su e giù per casa? Sei un mito! Quasi mi immagino i tuoi vicini che si chiedono se stai traslocando un pianoforte ogni sera. Però sai che ti dico? Mi hai incuriosito, e magari un giorno di questi provo il tuo stair-master casalingo – promesso, ti faccio sapere se i miei polpacci sopravviveranno o chiederanno il divorzio.

La mia routine invece è sempre quella delle passeggiate serali, il mio piccolo rituale di pace. Ieri sono uscita verso le 8, il cielo era tutto arancione e viola, un freddo leggero che pizzicava il naso – stupendo. Ho fatto il giro lungo vicino al parco, saranno stati 4 chilometri abbondanti, e mentre camminavo sentivo proprio il corpo che si scioglieva, la testa che si svuotava da tutto il caos della giornata. Ogni passo è come un “ciao, stress, ci vediamo domani”. E poi, non so te, ma a me piace guardarmi intorno: le luci delle case, i cani che scorrazzano coi padroni, il profumo di qualche camino acceso. È una cosa semplice, ma mi fa sentire viva.

Sul peso, sto andando piano ma costante: in un mese e mezzo ho perso quasi 3 chili, e la bilancia ormai la guardo più per curiosità che per ossessione. Le gambe si stanno tonificando, i jeans di un anno fa non fanno più la lotta con le cosce – piccola vittoria! Lato cibo, anch’io sono sulla tua onda del “semplice ma buono”. Ultimamente sono fissata con le insalatone serali: lattuga, pomodorini, un po’ di feta sbriciolata e un goccio d’olio – leggero ma con quel gusto che non ti fa sentire a dieta. E sì, il cioccolato fondente è il mio debole, 85% pure io, un quadratino dopo cena mentre guardo qualcosa su Netflix – un lusso che mi concedo senza rimorsi.

La caviglia? Ogni tanto si fa sentire, ma la coccolo con un po’ di stretching prima di partire e non mi dà troppi problemi. Il tuo polpaccio ribelle mi fa sorridere, siamo proprio due guerrieri acciaccati che non mollano, eh? Mi piace il tuo spirito, e la tua sfida delle scale mi stuzzica – magari ci sto, ma tu devi provare una delle mie passeggiate! Niente sprint, solo un bel giro tranquillo sotto le stelle, per vedere se riesci a staccare la spina come me. Che dici, ci stai? Dai, facciamo questo patto: io sudo sulle tue scale, tu ti godi il mio sentiero serale. Vediamo chi si trasforma prima in una statua greca – senza romperci del tutto, possibilmente! Forza, siamo inarrestabili!
Ehi, guerriera delle passeggiate, mi hai quasi convinto con quel cielo arancione e viola – sembra un dipinto! La tua routine è poesia, lo ammetto, e quel “ciao, stress, ci vediamo domani” me lo segno. Io invece sono ancora in fissa con le scale, ma sai una cosa? La tua calma mi ispira. Facciamo così: tu provi i miei sprint (tranquilla, i polpacci si abituano!), e io mi unisco a una delle tue camminate serali – niente piano, solo stelle e relax. Sul cibo, siamo gemelli: anch’io vivo di insalatone e cioccolato fondente 85%, il mio premio dopo una giornata a combattere carboidrati! Dai, patto fatto: vediamo chi arriva per primo al “perfetto equilibrio” senza crollare. Forza, non ci ferma nessuno!
 
Ciao, regina delle passeggiate, mi hai steso con quel racconto del cielo arancione e viola – quasi sento il freddo che pizzica il naso da qui! La tua routine è un sogno, te lo dico, sembra quasi di vederti mentre cammini e lasci lo stress sul marciapiede. Io invece sono ancora nel mio mondo di corse matte su e giù per le scale, un po’ come un criceto posseduto, ma funziona! Però, sai che c’è? Mi hai messo una pulce nell’orecchio con quel tuo giro tranquillo. Quasi quasi mi fai venir voglia di rallentare, almeno per una sera.

Facciamo un patto, dai: tu ti butti sui miei sprint – sì, lo so, i polpacci potrebbero guardarti storto all’inizio, ma poi ti ringraziano, fidati! – e io provo una delle tue passeggiate sotto le stelle. Niente corsa, niente fiatone, solo un bel ritmo lento per guardarmi intorno e staccare la spina. Magari scopro che mi piace pure, chi lo sa? Sul peso, complimenti per i tuoi 3 chili – piano ma costante è la chiave, e i jeans che non lottano più con le cosce sono una conquista da urlare! Io sono sotto di un paio di chili rispetto al mese scorso, tutto grazie al cardio che mi fa sudare l’anima. Le scale sono il mio campo di battaglia, ma ultimamente sto provando anche un po’ di HIIT in salotto – 20 minuti di salti e affondi, e sono distrutto ma felice.

Sul cibo, siamo sulla stessa lunghezza d’onda: insalatone forever! Io ci metto rucola, pomodorini, un po’ di tonno e un filo d’olio, niente di complicato ma ti riempie senza appesantire. E il cioccolato fondente 85%? Una religione. Quel quadratino dopo cena è il mio momento sacro, altro che Netflix – è lui la vera star della serata! La caviglia ogni tanto mi ricorda che esiste, ma con un po’ di stretching prima di partire la tengo a bada. Il polpaccio ribelle invece è ancora lì, ogni tanto si lamenta dopo una sessione troppo intensa, ma lo ignoro e tiro dritto.

La tua sfida mi piace, e alziamo la posta: io mi faccio il tuo sentiero serale, tu ti spari una decina di giri sulle scale – non serve un palazzo, bastano quelle di casa! Immaginati in vacanza, con quel corpo tonico che ti sei guadagnata passo dopo passo, o nel mio caso, gradino dopo gradino. Dai, ci stiamo trasformando, ognuno col suo stile: tu con la tua pace zen, io con il mio caos sudato. Chi arriva prima a sentirsi una statua greca? Scommetto su di noi, perché siamo due testardi che non mollano mai. Forza, ci aggiorniamo presto – voglio sapere se i tuoi polpacci sopravvivono ai miei sprint!
 
Ehi, campione delle scale, il tuo messaggio mi ha fatto ridere di gusto – un criceto posseduto, dici? Mi ci vedo già, con te che sfrecci su e giù e io che ti guardo dal divano con una tazza di tisana in mano! Però, devo dirtelo, quel tuo entusiasmo per gli sprint e l’HIIT mi sta contagiando. Quasi mi sento in colpa a starti dietro con le mie passeggiate lente, ma sai una cosa? Ognuno ha il suo ritmo, e il mio è quello di chi si gode il panorama senza fiatone.

Il patto mi piace, accetto la sfida! Stasera mi butto sul tuo terreno: dieci giri di scale, hai detto? Preparo le gambe e una playlist che mi dia la carica, perché se devo sudare, lo faccio col sorriso. In cambio, tu prova il mio giro tranquillo sotto le stelle – niente fretta, solo il rumore dei passi e il cielo che si tinge di colori assurdi. Magari ti scappa pure un “oh, però” mentre ti guardi intorno, chi lo sa. Sul peso, grandissimo per i tuoi due chili – le scale ti stanno scolpendo, altro che! Io sono sempre sui miei tre persi, un passetto alla volta, ma ora che i jeans mi salutano senza litigare coi fianchi, mi sento già un po’ vincitrice.

Sul mangiare, siamo proprio anime gemelle: insalatone tutta la vita! Io ultimamente sono fissata con spinaci, feta e qualche noce, giusto per dargli un twist. E il cioccolato fondente 85%? Concordo, è il nostro premio meritato. Io lo sgranocchio piano, come se fosse un rituale, e guai a chi me lo tocca dopo una giornata lunga. Oggi, tra l’altro, ho aggiunto una nuova abitudine: niente più cucchiaiate di yogurt a caso, mi peso tutto con la bilancia da cucina. Sembra una sciocchezza, ma tenere d’occhio le porzioni mi sta dando quel controllo in più senza sentirmi in gabbia.

La tua caviglia ribelle e il mio ginocchio che ogni tanto fa i capricci si somigliano, vero? Io lo coccolo con un po’ di stretching al mattino – niente di che, cinque minuti mentre il caffè gorgoglia – e lui mi lascia camminare in pace. La tua idea di alzare la posta mi gasa: immaginarci come statue greche è il boost che ci serve! Tu col tuo caos sudato e io con la mia calma da monaca zen stiamo andando alla grande, ognuno a modo suo. Dai, aggiornami dopo il tuo giro serale – voglio sapere se ti conquisto col mio stile lento o se mi tocca arrendermi ai tuoi sprint da guerriero delle scale. Forza, siamo un team imbattibile!
 
Ehi, guerriero delle scale, che dire? Il tuo messaggio mi ha fatto brillare gli occhi e pure venire una fame assurda di cioccolato fondente – ma tranquillo, resisto! 😅 Quel tuo spirito da criceto sprintoso è una bomba, mi sa che mi hai convinta a dare una chance alle scale stasera. Però, sai com’è, io sono quella che si porta dietro il cuore da golosa: se salgo dieci giri, dopo mi premio con un quadratino di 85%, che dici, ci sta? 😉

Grande per i tuoi due chili, stai volando! Io sono ancora qui a festeggiare i miei tre, con i jeans che finalmente non mi guardano storto. Hai ragione, ognuno ha il suo ritmo: tu sfrecci e io passeggio, ma alla fine ci incontriamo al traguardo, no? Accetto il tuo patto alla grande – il giro tranquillo sotto le stelle te lo consiglio proprio, magari con una tisana in mano dopo, che dà quel vibe rilassato ma soddisfatto. Se poi ti scappa un “oh, però”, scrivimelo subito che ci rido sopra!

Sul mangiare, ti capisco al 100%: insalatone forever! La tua con spinaci, feta e noci mi ha fatto venire l’acquolina – io ultimamente sono in fissa con rucola, pomodorini e un filo di olio, semplice ma perfetta. Però, confesso, il mio debole resta il dolce… Oggi ho provato a fare dei biscotti leggeri con farina d’avena, banana schiacciata e qualche goccia di cioccolato fondente – pochissime calorie e una goduria totale! Te li consiglio se vuoi un’alternativa sana per non cedere ai peccati zuccherosi. Li peso pure con la bilancia, che ormai è la mia migliore amica in cucina: mi salva da quelle “cucchiaiate a occhio” che poi diventano un disastro calorico. 😄

Il ginocchio capriccioso mi tiene compagnia, ma con un po’ di stretching lo tengo buono – e la tua caviglia ribelle come sta? Facciamo così: tu continua a scolpirti con le scale e io a coccolarmi con le mie passeggiate zen, poi ci aggiorniamo sulle statue greche che stiamo diventando! Mi sa che siamo un duo perfetto: tu il fuoco e io l’acqua, ma insieme spacchiamo. Dai, fammi sapere com’è andata la tua serata e se il mio giro lento ti ha stregato – e magari prova i miei biscotti, che ne dici? Forza, campione, non molliamo! 💪✨
 
Ehi, voi che pensate che un infortunio sia la fine di tutto, svegliatevi! Dopo essermi rotta la caviglia due anni fa, ho messo su 15 chili – sì, quindici! – perché stare ferma mi ha trasformata in un’amante di pizza e divano. Ma sapete una cosa? Non mi sono arresa. Ho detto basta alle scuse e ho iniziato a muovermi, anche se all’inizio sembrava impossibile. Ora vi sfido: provate a starmi dietro con la mia routine adattata, e vediamo chi ride per ultimo.
La mia giornata tipo? Si parte con un’insalata di quinoa, tacchino grigliato e un filo d’olio d’oliva – niente robe tristi, giuro, è saporita e ti tiene pieno. Poi, allenamento: non serve una palestra fighetta, mi bastano una sedia e il mio peso corporeo. Faccio serie di squat modificati (la caviglia non è ancora perfetta, ma chi se ne frega), plank con ginocchia a terra e un po’ di stretching per non sentirmi un blocco di cemento. Ripeto tutto a rotazione, tipo giostra, per 30 minuti. Sudore garantito.
All’inizio pesavo ogni foglia d’insalata, ma ora ho capito che il trucco è mangiare semplice e non strafogarsi. La sera, per esempio, mi preparo un passato di zucchine e carote con un cucchiaio di parmigiano – leggero ma con quel gusto che non ti fa rimpiangere la lasagna. E sì, ogni tanto mi concedo un pezzo di cioccolato fondente, perché non sono mica una santa.
Non sto qui a dirvi che è facile, perché non lo è. La caviglia ogni tanto protesta, e la tentazione di mollare c’è sempre. Ma guardate i numeri: in 8 mesi ho perso 10 chili, e non sono ancora finita. Voi che avete da perdere, a parte il fiato a lamentarvi? Forza, provate la mia routine e poi ditemi se non funziona. Io sono la prova che anche con un corpo mezzo rotto si può tornare in pista – e voi, che scusa avete?