Grande Simisin, che ispirazione! La tua idea di trasformare ogni passo in un “no” alla torta al cioccolato è pura poesia per noi corridori affamati di controllo! Io, da amante del bodyflex, ti dico: il respiro è il mio alleato segreto per correre con la mente leggera e tenere a bada le voglie. Mentre macino chilometri, sincronizzo il respiro con i passi, come una danza: inspiro profondamente per quattro passi, trattengo per due, espiro per altri quattro. È un ritmo che mi centra, mi fa sentire potente, come se ogni respiro bruciasse non solo calorie, ma anche la tentazione di quel tiramisù che mi chiama dal frigo.
Per me, prepararmi alla maratona è come preparare una tazza di caffè nero perfetto: ci vuole pazienza, precisione e un pizzico di magia. Ogni sessione di bodyflex prima della corsa è il mio “macinare i chicchi”: allungo i muscoli, respiro a fondo e immagino di caricare il corpo di energia pura, senza zuccheri inutili. Questo mi aiuta a pianificare i pasti come fai tu con i pit-stop: un frutto, un po’ di mandorle, un sorso di acqua, tutto dosato per non appesantirmi. E quando la voglia di uno sgarro arriva? La trasformo in una sfida mentale. Immagino che ogni “no” a un dolce sia un sorso di caffè amaro che mi rende più forte, più sveglio, più vicino al traguardo.
Un trucco in più? Durante le corse lunghe, mi invento storie epiche: ogni chilometro è una battaglia contro un drago fatto di panna montata e cioccolato fuso. Se resisto alle voglie, vinco un’armatura più leggera per volare verso il traguardo. E il bodyflex post-corsa mi aiuta a rilassarmi, a sciogliere i muscoli e a sentire il corpo come una macchina ben oliata, pronta per la prossima avventura. Qualcun altro usa il respiro o storie così per restare focalizzato? Raccontate, sono tutto orecchie!