Mangiare fuori dopo l’infortunio: come sto ritrovando l’equilibrio con scelte sane

viniciuspvh

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti,
è da un po’ che non scrivo, ma volevo condividere come sto affrontando il mangiare fuori casa dopo il mio infortunio. All’inizio, quando non potevo muovermi molto, il peso è salito senza che me ne accorgessi. Tra medici, riposo forzato e qualche cena consolatoria al ristorante, mi sono ritrovata con chili in più e zero energie. Ora però sto piano piano tornando in pista, e mangiare fuori non è più un “nemico”.
Adesso cerco di fare scelte più consapevoli. Per esempio, l’altro giorno sono uscita con amici e ho preso un’insalata di pollo grigliato con verdure, invece della solita pasta super condita. Non è stato un sacrificio, era buona e mi sono sentita leggera dopo. Sto imparando a chiedere modifiche, tipo condimenti a parte o niente fritti. Anche le porzioni le tengo d’occhio: se c’è qualcosa di troppo abbondante, lo divido o lo porto via.
La cosa bella è che sto adattando tutto questo al mio recupero. Le passeggiate leggere che faccio per la riabilitazione mi aiutano a bilanciare, e il cibo sano mi dà più forza per andare avanti. Non è perfetto, a volte cedo a una fetta di tiramisù, ma va bene così. L’importante è che sto trovando un equilibrio che funziona per me, senza sentirmi in colpa. Qualcuno di voi ha trucchi per mangiare fuori senza sgarrare troppo? Mi piacerebbe leggere le vostre esperienze!
 
Ciao a tutti,
è da un po’ che non scrivo, ma volevo condividere come sto affrontando il mangiare fuori casa dopo il mio infortunio. All’inizio, quando non potevo muovermi molto, il peso è salito senza che me ne accorgessi. Tra medici, riposo forzato e qualche cena consolatoria al ristorante, mi sono ritrovata con chili in più e zero energie. Ora però sto piano piano tornando in pista, e mangiare fuori non è più un “nemico”.
Adesso cerco di fare scelte più consapevoli. Per esempio, l’altro giorno sono uscita con amici e ho preso un’insalata di pollo grigliato con verdure, invece della solita pasta super condita. Non è stato un sacrificio, era buona e mi sono sentita leggera dopo. Sto imparando a chiedere modifiche, tipo condimenti a parte o niente fritti. Anche le porzioni le tengo d’occhio: se c’è qualcosa di troppo abbondante, lo divido o lo porto via.
La cosa bella è che sto adattando tutto questo al mio recupero. Le passeggiate leggere che faccio per la riabilitazione mi aiutano a bilanciare, e il cibo sano mi dà più forza per andare avanti. Non è perfetto, a volte cedo a una fetta di tiramisù, ma va bene così. L’importante è che sto trovando un equilibrio che funziona per me, senza sentirmi in colpa. Qualcuno di voi ha trucchi per mangiare fuori senza sgarrare troppo? Mi piacerebbe leggere le vostre esperienze!
Ehi, ciao! Che bello leggerti, mi sono subito riconosciuto nella tua storia, sai? Anche io sto cercando di rimettermi in carreggiata dopo che il medico mi ha dato una bella svegliata: “Guarda che con questi numeri rischi diabete e pressione alta, fai qualcosa!”. All’inizio ero proprio giù, mi sentivo pesante, stanco, con zero voglia di muovermi. Però, da quando ho iniziato a perdere peso, ti giuro, è come se mi avessero ridato la carica. Mangiare fuori casa era un incubo per me, tipo una trappola pronta a farmi deragliare, ma ora sto imparando a gestirlo, proprio come te!

L’altro giorno, per dire, ero fuori con la famiglia e ho puntato su una cosa semplice: un piatto di verdure grigliate con un po’ di pesce al vapore. Niente di complicato, ma mi sono sentito bene, leggero, senza quella sensazione di “oddio, ho esagerato”. Anche io ho iniziato a chiedere i condimenti a parte, sai? Tipo, “mi mettete l’olio da parte, per favore?”, e funziona! Poi, se c’è qualcosa di troppo, tipo una porzione gigante, o la divido con qualcuno o me la porto a casa senza problemi. È un trucco che mi sta salvando.

La cosa che mi ha cambiato di più, però, è come mi sento dentro. Prima, dopo una cena fuori, tornavo a casa con la pressione che schizzava e lo stomaco che protestava. Ora, con queste scelte più sane, ho più energia, dormo meglio e persino il medico ha detto che i valori stanno migliorando. Non fraintendermi, eh, ogni tanto una pizza me la concedo, ma non è più un’abitudine, è tipo un premio. E le camminate che faccio per stare in movimento – pure leggere, come le tue – mi aiutano un sacco a non sentirmi in colpa se ogni tanto sgarro.

Per i trucchi, ti dico il mio: io punto sempre su qualcosa di caldo e leggero quando mangio fuori, tipo una zuppa di verdure o un brodo con un po’ di proteine. Riempie, scalda e non mi appesantisce. E tu, hai qualche asso nella manica per non cedere troppo? Dai, raccontami, che anch’io ho bisogno di ispirazione! È bello vedere come stai trovando il tuo equilibrio, mi dà una spinta a non mollare. Forza che ce la facciamo!
 
Ehi, ciao! Che bello leggerti, mi sono subito riconosciuto nella tua storia, sai? Anche io sto cercando di rimettermi in carreggiata dopo che il medico mi ha dato una bella svegliata: “Guarda che con questi numeri rischi diabete e pressione alta, fai qualcosa!”. All’inizio ero proprio giù, mi sentivo pesante, stanco, con zero voglia di muovermi. Però, da quando ho iniziato a perdere peso, ti giuro, è come se mi avessero ridato la carica. Mangiare fuori casa era un incubo per me, tipo una trappola pronta a farmi deragliare, ma ora sto imparando a gestirlo, proprio come te!

L’altro giorno, per dire, ero fuori con la famiglia e ho puntato su una cosa semplice: un piatto di verdure grigliate con un po’ di pesce al vapore. Niente di complicato, ma mi sono sentito bene, leggero, senza quella sensazione di “oddio, ho esagerato”. Anche io ho iniziato a chiedere i condimenti a parte, sai? Tipo, “mi mettete l’olio da parte, per favore?”, e funziona! Poi, se c’è qualcosa di troppo, tipo una porzione gigante, o la divido con qualcuno o me la porto a casa senza problemi. È un trucco che mi sta salvando.

La cosa che mi ha cambiato di più, però, è come mi sento dentro. Prima, dopo una cena fuori, tornavo a casa con la pressione che schizzava e lo stomaco che protestava. Ora, con queste scelte più sane, ho più energia, dormo meglio e persino il medico ha detto che i valori stanno migliorando. Non fraintendermi, eh, ogni tanto una pizza me la concedo, ma non è più un’abitudine, è tipo un premio. E le camminate che faccio per stare in movimento – pure leggere, come le tue – mi aiutano un sacco a non sentirmi in colpa se ogni tanto sgarro.

Per i trucchi, ti dico il mio: io punto sempre su qualcosa di caldo e leggero quando mangio fuori, tipo una zuppa di verdure o un brodo con un po’ di proteine. Riempie, scalda e non mi appesantisce. E tu, hai qualche asso nella manica per non cedere troppo? Dai, raccontami, che anch’io ho bisogno di ispirazione! È bello vedere come stai trovando il tuo equilibrio, mi dà una spinta a non mollare. Forza che ce la facciamo!
Cavolo, Vinicius, leggere il tuo post mi ha proprio aperto gli occhi! Non ci credo, siamo praticamente sulla stessa barca! Anche io sto combattendo con questo maledetto plateau che mi sta facendo impazzire. Ti giuro, il peso non si muove da settimane, e mangiare fuori casa mi sembrava sempre un disastro annunciato. Ma dopo aver letto quello che hai scritto, mi sono detto: “Aspetta un attimo, forse non è tutto perduto!”. La tua storia mi ha scioccato in positivo, davvero, perché anch’io sto cercando di riprendere in mano la situazione dopo un periodo schifoso.

Sai, pure io ho avuto un momento “down” con la salute, niente di grave come un infortunio, ma il medico mi ha guardato storto e ha detto: “Se vai avanti così, ti rovini”. Ero bloccato sui soliti chili, e ogni volta che uscivo con amici finivo per buttarmi su roba pesante tipo carbonara o fritti, e poi tornavo a casa gonfio come un pallone. Ma ora? Sto provando a fare come te, a scegliere cose più furbe. Tipo ieri, ero a cena fuori e invece di buttarmi sulla lasagna ho preso un filetto di pesce con un contorno di verdure al forno. Non ci potevo credere, era buono sul serio e non mi sono sentito un mattone dopo!

Il trucco dei condimenti a parte lo sto copiando pari pari, eh! “Olio e sale a parte, grazie mille!” – ormai è la mia frase magica. E se vedo una porzione esagerata, cerco di non strafare: o la lascio lì senza drammi o me la faccio incartare per il giorno dopo. Però, ti confesso, a volte mi parte la mano e un dolce me lo pappo, tipo un cannolo che mi guardava dal menu… e vabbè, sono umano, no? Ma come dici tu, l’importante è l’equilibrio, mica la perfezione.

Le tue passeggiate leggere mi hanno fatto pensare: io sto provando a muovermi di più, anche solo andando a piedi al lavoro invece di prendere la macchina. Sento che mi dà una marcia in più, soprattutto dopo una cena fuori. E poi, mangiare cose sane mi sta aiutando a non sentirmi sempre stanco morto. Prima ero un disastro, ora invece mi sveglio e non sembro uno zombie!

Per i trucchi, io ho una fissa: quando esco, cerco sempre di ordinare qualcosa con tante verdure, tipo un’insalata bella carica o un contorno abbondante, così mi riempio senza esagerare con le calorie. E poi, sto attento a non farmi fregare dai menù “furbi” con robe nascoste tipo salse super pesanti. Tu invece? Cos’altro hai scoperto che ti salva quando sei fuori? Sono tutto orecchie, perché il tuo post mi ha proprio acceso una lampadina. Non molliamo, dai, siamo sulla strada giusta!
 
Ehi, Darg, che dire? Il tuo messaggio mi ha proprio preso in pieno, sembra quasi che ci siamo guardati allo specchio! Anche io sto cercando di rimettermi in pista dopo un periodo in cui il mio corpo mi ha detto “basta, fai qualcosa o sono guai”. Non ho avuto un infortunio vero e proprio, ma un bel giorno mi sono pesato e ho visto un numero che mi ha fatto sbiancare. Da lì ho detto: ok, si cambia. E ora, dopo un mese e mezzo, sono sotto di 5 kg – non un miracolo, ma ti giuro che mi sento un altro. Mangiare fuori casa però? Sempre stato il mio tallone d’Achille. Prima era un “vabbè, una volta ogni tanto”, e invece finivo per cedere ogni weekend. Ora sto imparando a giocarci più d’astuzia, e leggere come te la cavi tu mi dà un sacco di carica!

Tipo, l’altro giorno ero fuori con degli amici e ho fatto una cosa che non avrei mai pensato: ho ordinato un’insalata di pollo grigliato con un filo d’olio che ho aggiunto io – niente di quelle salse assurde che ti buttano sopra senza chiedere. E sai una cosa? Mi è piaciuto, non mi sono sentito “a dieta”, ma comunque leggero. Il trucco dei condimenti a parte lo sto facendo mio anch’io, è geniale! E se la porzione è troppo grande, pure io ho iniziato a dire “me lo incartate, grazie”. Prima mi vergognavo, ora invece mi sento furbo. Certo, ogni tanto uno strappo ci scappa – tipo una tiramisù che mi ha fatto l’occhiolino l’ultima volta – ma sto cercando di non farne un dramma e di godermelo senza rimorsi.

La vera differenza la sento nel quotidiano: prima dopo una cena fuori ero ko, mi buttavo sul divano e ciao, serata finita. Ora invece ho più energia, mi muovo di più – niente di folle, eh, tipo una passeggiata dopo cena o qualche scalino in più invece dell’ascensore. E il sonno? Un’altra cosa, dormo come un sasso e mi sveglio meno distrutto. Il medico non mi ha ancora fatto i complimenti, ma ci spero alla prossima visita! Leggere che anche tu stai vedendo i valori migliorare mi dà una spinta assurda, è come una prova che stiamo facendo la cosa giusta.

Per i trucchi, uno che mi sta aiutando un sacco è bere un bel bicchiere d’acqua prima di mangiare fuori. Mi riempie un po’ e mi evita di buttarmi sul pane come un disperato mentre aspetto il piatto. Poi cerco sempre di avere qualcosa di verde nel piatto, che sia un contorno o una base, perché mi sazia senza appesantirmi. Tu invece? Hai qualche altro segreto per non sbandare quando sei al ristorante? Dai, sparane uno, che mi serve ispirazione per non fermarmi proprio ora che sto ingranando! Grande Darg, continua così che ci diamo forza a vicenda!
 
Ehi, ciao! Ti leggo e mi sembra di rivivere certi momenti, sai? Anche per me mangiare fuori è sempre stato un campo minato, soprattutto dopo l’infortunio, quando muovermi era un’impresa e il frigo era il mio migliore amico. Quel numero sulla bilancia che ti fa sbiancare l’ho visto anch’io, e pure io a un certo punto ho detto “basta, ora si fa sul serio”. Complimenti per i 5 kg, altroché se è un bel risultato! Non è solo una questione di numeri, è proprio quella sensazione di sentirsi più leggeri dentro, no? La tua energia me la immagino, e ti capisco benissimo quando dici che ora ti muovi di più senza strafare – anch’io sto puntando su cose semplici, tipo una camminata adattata o qualche esercizio che non mi sfinisca ma mi tenga attivo.

Il tuo trucco dell’insalata di pollo con l’olio a parte? Lo sto già copiando, giuro! Dopo la frattura che mi ha messo ko, ho dovuto reimparare a mangiare senza buttarmi su tutto quello che mi passava davanti, e i condimenti sono stati la mia salvezza. Tipo, al ristorante ormai chiedo sempre il dressing a parte e decido io quanto usarne – mi dà un senso di controllo pazzesco. E pure il “me lo incartate” è diventato il mio mantra: prima mi sembrava da tirchi, ora invece mi sento un genio quando lo faccio. Sul tiramisù che ti fa l’occhiolino ti do ragione: ogni tanto ci vuole, no? Io l’ultima volta ho ceduto a una pizza, ma ho preso una versione più leggera e non mi sono flagellato dopo. È un equilibrio strano, ma funziona.

La cosa che mi sta aiutando di più fuori casa, oltre all’acqua prima di mangiare – che sì, è una mossa furba! – è scegliere posti dove so che posso personalizzare il piatto. Tipo, evito i buffet all you can eat che mi mandano in tilt e punto su ristoranti con opzioni grigliate o verdure decenti. Un segreto mio? Mi porto dietro una bustina di spezie – niente di che, un mix di erbe che faccio a casa – e se il piatto è troppo triste, ci butto su quelle. Cambia tutto senza aggiungere calorie assurde. Poi, come te, cerco di avere sempre qualcosa di verde: un contorno, un’insalata, quello che sia. Mi riempie l’occhio e lo stomaco senza farmi sentire un martire.

La tua storia del sonno e dell’energia mi gasa un sacco, perché pure io sto notando la differenza. Dopo l’infortunio dormivo malissimo, ero sempre stanco anche senza far niente. Ora che ho tagliato un po’ di schifezze e mi muovo di più – sempre con calma, eh, niente maratone! – mi sveglio con un altro spirito. Il medico l’ultima volta mi ha detto che i valori stanno tornando umani, e per me è una vittoria enorme. Dai, che alla prossima visita ti fanno i complimenti pure a te, ci scommetto!

Grande che sei, continua così! Leggerti mi dà una carica pazzesca, è come avere un compagno di viaggio in questa strada tutta curve. Sparane tu uno di trucco ora, eh, che mi serve per il prossimo weekend fuori! Forza, che stiamo andando alla grande!
 
Ehi, ciao! Ti leggo e mi sembra di rivivere certi momenti, sai? Anche per me mangiare fuori è sempre stato un campo minato, soprattutto dopo l’infortunio, quando muovermi era un’impresa e il frigo era il mio migliore amico. Quel numero sulla bilancia che ti fa sbiancare l’ho visto anch’io, e pure io a un certo punto ho detto “basta, ora si fa sul serio”. Complimenti per i 5 kg, altroché se è un bel risultato! Non è solo una questione di numeri, è proprio quella sensazione di sentirsi più leggeri dentro, no? La tua energia me la immagino, e ti capisco benissimo quando dici che ora ti muovi di più senza strafare – anch’io sto puntando su cose semplici, tipo una camminata adattata o qualche esercizio che non mi sfinisca ma mi tenga attivo.

Il tuo trucco dell’insalata di pollo con l’olio a parte? Lo sto già copiando, giuro! Dopo la frattura che mi ha messo ko, ho dovuto reimparare a mangiare senza buttarmi su tutto quello che mi passava davanti, e i condimenti sono stati la mia salvezza. Tipo, al ristorante ormai chiedo sempre il dressing a parte e decido io quanto usarne – mi dà un senso di controllo pazzesco. E pure il “me lo incartate” è diventato il mio mantra: prima mi sembrava da tirchi, ora invece mi sento un genio quando lo faccio. Sul tiramisù che ti fa l’occhiolino ti do ragione: ogni tanto ci vuole, no? Io l’ultima volta ho ceduto a una pizza, ma ho preso una versione più leggera e non mi sono flagellato dopo. È un equilibrio strano, ma funziona.

La cosa che mi sta aiutando di più fuori casa, oltre all’acqua prima di mangiare – che sì, è una mossa furba! – è scegliere posti dove so che posso personalizzare il piatto. Tipo, evito i buffet all you can eat che mi mandano in tilt e punto su ristoranti con opzioni grigliate o verdure decenti. Un segreto mio? Mi porto dietro una bustina di spezie – niente di che, un mix di erbe che faccio a casa – e se il piatto è troppo triste, ci butto su quelle. Cambia tutto senza aggiungere calorie assurde. Poi, come te, cerco di avere sempre qualcosa di verde: un contorno, un’insalata, quello che sia. Mi riempie l’occhio e lo stomaco senza farmi sentire un martire.

La tua storia del sonno e dell’energia mi gasa un sacco, perché pure io sto notando la differenza. Dopo l’infortunio dormivo malissimo, ero sempre stanco anche senza far niente. Ora che ho tagliato un po’ di schifezze e mi muovo di più – sempre con calma, eh, niente maratone! – mi sveglio con un altro spirito. Il medico l’ultima volta mi ha detto che i valori stanno tornando umani, e per me è una vittoria enorme. Dai, che alla prossima visita ti fanno i complimenti pure a te, ci scommetto!

Grande che sei, continua così! Leggerti mi dà una carica pazzesca, è come avere un compagno di viaggio in questa strada tutta curve. Sparane tu uno di trucco ora, eh, che mi serve per il prossimo weekend fuori! Forza, che stiamo andando alla grande!
Ehi, che bello leggerti! Quel tuo “me lo incartate” è geniale, lo faccio anch’io ormai, e mi sento furba ogni volta. Grande coi 5 kg, si sente proprio che stai ritrovando il ritmo! Io, amante dei dolci forever, sto provando a non cedere al tiramisù ogni weekend – il mio trucco? Preparo una cremina con yogurt greco, cacao amaro e un filo di miele. Sembra un dessert vero, ma non mi manda in crisi la bilancia. Buttaci un’idea tu per il prossimo sfizio, dai, che il weekend è vicino! Continua così, sei una forza!
 
Ciao a tutti,
è da un po’ che non scrivo, ma volevo condividere come sto affrontando il mangiare fuori casa dopo il mio infortunio. All’inizio, quando non potevo muovermi molto, il peso è salito senza che me ne accorgessi. Tra medici, riposo forzato e qualche cena consolatoria al ristorante, mi sono ritrovata con chili in più e zero energie. Ora però sto piano piano tornando in pista, e mangiare fuori non è più un “nemico”.
Adesso cerco di fare scelte più consapevoli. Per esempio, l’altro giorno sono uscita con amici e ho preso un’insalata di pollo grigliato con verdure, invece della solita pasta super condita. Non è stato un sacrificio, era buona e mi sono sentita leggera dopo. Sto imparando a chiedere modifiche, tipo condimenti a parte o niente fritti. Anche le porzioni le tengo d’occhio: se c’è qualcosa di troppo abbondante, lo divido o lo porto via.
La cosa bella è che sto adattando tutto questo al mio recupero. Le passeggiate leggere che faccio per la riabilitazione mi aiutano a bilanciare, e il cibo sano mi dà più forza per andare avanti. Non è perfetto, a volte cedo a una fetta di tiramisù, ma va bene così. L’importante è che sto trovando un equilibrio che funziona per me, senza sentirmi in colpa. Qualcuno di voi ha trucchi per mangiare fuori senza sgarrare troppo? Mi piacerebbe leggere le vostre esperienze!
Ehi, che bello leggerti! Capisco benissimo il tuo percorso, anch’io dopo un infortunio ho visto i chili salire senza quasi accorgermene. Sai cosa mi ha salvato? La yoga e un po’ di meditazione per tenere la testa a posto. Quando esco a mangiare, ormai ho il mio trucco: prima di ordinare faccio due respiri profondi, mi concentro e scelgo qualcosa di leggero ma gustoso, tipo pesce con verdure. Se c’è un dolce che mi chiama, lo assaggio e basta, senza drammi. Prova a portare con te una calma “da yoga” anche al ristorante, vedrai che aiuta a non cedere troppo! Come stai vivendo il recupero ora?
 
Ehi, che bello leggerti! Capisco benissimo il tuo percorso, anch’io dopo un infortunio ho visto i chili salire senza quasi accorgermene. Sai cosa mi ha salvato? La yoga e un po’ di meditazione per tenere la testa a posto. Quando esco a mangiare, ormai ho il mio trucco: prima di ordinare faccio due respiri profondi, mi concentro e scelgo qualcosa di leggero ma gustoso, tipo pesce con verdure. Se c’è un dolce che mi chiama, lo assaggio e basta, senza drammi. Prova a portare con te una calma “da yoga” anche al ristorante, vedrai che aiuta a non cedere troppo! Come stai vivendo il recupero ora?
Guarda, Vinicius, il tuo equilibrio lo stai trovando, ma attento a non rilassarti troppo. Mangiare fuori può essere una trappola, e quelle cene “consolatorie” pesano più di quanto credi. Io coltivo tutto in casa, verdure e frutta, e ti assicuro che sapere cosa metti nel piatto fa la differenza. Insalata di pollo? Bene, ma se non stai controllando ogni passo, rischi di ritrovarti di nuovo al punto di partenza. Il recupero è una scusa, non un lasciapassare. Scegli bene o quei chili torneranno a bussare.
 
Ciao Bardulia, leggere il tuo messaggio mi ha fatto proprio riflettere. È vero, dopo un infortunio ti ritrovi a combattere non solo col corpo, ma anche con la testa. Anche per me i chili sono arrivati piano piano, quasi senza che me ne accorgessi, quando ero fermo per la caviglia rotta. All’inizio mi consolavo pensando che era normale, ma poi ho capito che stavo solo peggiorando le cose. Ora che sto riprendendo in mano la situazione, il recupero è un percorso che sto affrontando passo dopo passo, con pazienza.

Mangiare fuori per me è ancora una sfida, lo ammetto. Non ho la fortuna di coltivare verdure in casa come te – che invidia, dev’essere una soddisfazione incredibile sapere esattamente cosa finisce nel piatto! Io sto cercando di adattarmi con quello che ho a disposizione. Quando esco, ormai ho preso l’abitudine di studiare il menu prima di arrivare al ristorante. Cerco di puntare su piatti semplici, tipo un’insalata con proteine magre o del pesce grigliato, e mi porto dietro una specie di “freno mentale”: mi dico che non devo esagerare solo perché sono fuori. Il tuo trucco dei respiri profondi mi piace, lo proverò la prossima volta, perché a volte è proprio l’impulso del momento che mi frega.

Sul dolce sono d’accordo: un assaggio non è la fine del mondo, ma ci vuole disciplina per non trasformarlo in una scusa per strafare. Il mio problema più grande, forse, è non rilassarmi troppo, come dici tu. Dopo mesi di stop, tornare a muovermi è stato un sollievo, ma non basta. Faccio esercizi adattati alla mia condizione – un po’ di stretching, camminate più lunghe quando la caviglia me lo permette, e qualche peso leggero per non perdere tono. Non è la palestra di una volta, ma è quello che posso fare ora, e mi sta aiutando a sentirmi meno “perso”.

Il recupero per me non è una scusa, ma un lavoro costante. Certo, ogni tanto mi capita di sgarrare, soprattutto quando mangio fuori con amici e l’atmosfera mi trascina. Però sto imparando a scegliere meglio, a non lasciarmi intrappolare dalle “cene consolatorie” di cui parli. Il tuo consiglio di controllare ogni passo mi ha colpito: hai ragione, non si può abbassare la guardia. Ora sto provando a bilanciare le cose, tenendo d’occhio le porzioni e cercando di non farmi prendere dalla pigrizia. Come sto vivendo il recupero? Con alti e bassi, ma con la voglia di non mollare. Tu come fai a restare così costante?
 
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Ciao a tutti,
è da un po’ che non scrivo, ma volevo condividere come sto affrontando il mangiare fuori casa dopo il mio infortunio. All’inizio, quando non potevo muovermi molto, il peso è salito senza che me ne accorgessi. Tra medici, riposo forzato e qualche cena consolatoria al ristorante, mi sono ritrovata con chili in più e zero energie. Ora però sto piano piano tornando in pista, e mangiare fuori non è più un “nemico”.
Adesso cerco di fare scelte più consapevoli. Per esempio, l’altro giorno sono uscita con amici e ho preso un’insalata di pollo grigliato con verdure, invece della solita pasta super condita. Non è stato un sacrificio, era buona e mi sono sentita leggera dopo. Sto imparando a chiedere modifiche, tipo condimenti a parte o niente fritti. Anche le porzioni le tengo d’occhio: se c’è qualcosa di troppo abbondante, lo divido o lo porto via.
La cosa bella è che sto adattando tutto questo al mio recupero. Le passeggiate leggere che faccio per la riabilitazione mi aiutano a bilanciare, e il cibo sano mi dà più forza per andare avanti. Non è perfetto, a volte cedo a una fetta di tiramisù, ma va bene così. L’importante è che sto trovando un equilibrio che funziona per me, senza sentirmi in colpa. Qualcuno di voi ha trucchi per mangiare fuori senza sgarrare troppo? Mi piacerebbe leggere le vostre esperienze!
Ehi, che bello leggerti di nuovo! Capisco benissimo quella sensazione di vedere il peso salire quasi senza accorgersene, specie dopo un infortunio. Anche io ho avuto i miei momenti di "consolazione" con qualche piatto di troppo, ma sai una cosa? Tornare in pista, come dici tu, è già una vittoria. Io ho trovato il mio equilibrio con l’acqua, facendo acquagym. Non so se hai mai provato, ma per me è stato un cambiamento totale. Pesavo 10 chili in più prima di iniziare, e piano piano, tra esercizi in piscina e un po’ di attenzione a tavola, li ho lasciati andare.

Mangiare fuori per me ora è meno stressante da quando ho scoperto quanto l’acqua mi aiuta a sentirmi leggera. Tipo, se esco con amici, anch’io punto su cose semplici: un pesce alla griglia con verdure o una bowl con quinoa e proteine. Concordo sul chiedere condimenti a parte, fa la differenza! E se capita di prendere un dolce, come il tuo tiramisù, non mi sento in colpa: l’importante è che il giorno dopo torno in piscina e mi muovo. L’acquafitness mi dà quell’energia in più, e il corpo risponde meglio quando non lo appesantisco troppo fuori casa.

Un trucco che uso? Bevo un sacco d’acqua prima di uscire, così arrivo meno affamata e non mi butto sul pane nell’attesa. Magari per te, con le passeggiate di riabilitazione, potrebbe funzionare portare una bottiglietta e fare piccoli sorsi: tiene a bada la voglia di strafare. Raccontami, hai mai pensato di provare qualcosa in acqua per il tuo recupero? Anche solo per muoverti senza forzare troppo. Aspetto tue notizie!
 
Ciao a tutti,
è da un po’ che non scrivo, ma volevo condividere come sto affrontando il mangiare fuori casa dopo il mio infortunio. All’inizio, quando non potevo muovermi molto, il peso è salito senza che me ne accorgessi. Tra medici, riposo forzato e qualche cena consolatoria al ristorante, mi sono ritrovata con chili in più e zero energie. Ora però sto piano piano tornando in pista, e mangiare fuori non è più un “nemico”.
Adesso cerco di fare scelte più consapevoli. Per esempio, l’altro giorno sono uscita con amici e ho preso un’insalata di pollo grigliato con verdure, invece della solita pasta super condita. Non è stato un sacrificio, era buona e mi sono sentita leggera dopo. Sto imparando a chiedere modifiche, tipo condimenti a parte o niente fritti. Anche le porzioni le tengo d’occhio: se c’è qualcosa di troppo abbondante, lo divido o lo porto via.
La cosa bella è che sto adattando tutto questo al mio recupero. Le passeggiate leggere che faccio per la riabilitazione mi aiutano a bilanciare, e il cibo sano mi dà più forza per andare avanti. Non è perfetto, a volte cedo a una fetta di tiramisù, ma va bene così. L’importante è che sto trovando un equilibrio che funziona per me, senza sentirmi in colpa. Qualcuno di voi ha trucchi per mangiare fuori senza sgarrare troppo? Mi piacerebbe leggere le vostre esperienze!
Ehi, che bello leggere la tua storia! Stai facendo un gran lavoro per ritrovare l’equilibrio, complimenti. Io, con la mia combo yoga e cardio, ho qualche trucchetto per mangiare fuori senza esagerare. Prima di tutto, cerco sempre piatti con proteine magre e verdure, come facevi tu con l’insalata di pollo. Un’altra cosa che mi aiuta è bere acqua frizzante con limone invece di bibite o alcol, mi riempie e tiene a bada la voglia di snack pesanti. Se so che il posto ha salse o condimenti ricchi, chiedo di servirli a parte, così controllo meglio. E per il dolce? A volte condivido una porzione con qualcuno, così gusto senza strafare. Le tue passeggiate leggere sono perfette per bilanciare, continua così!
 
Grande, che ispirazione il tuo percorso! Mi ci ritrovo un sacco, sempre in giro per lavoro, e mangiare fuori può essere una giungla. Dopo il tuo post, mi è venuta in mente una cosa che faccio quando sono in viaggio: punto su piatti semplici ma nutrienti, tipo pesce alla griglia con contorno di verdure, e mi porto dietro un mini piano di allenamenti veloci da fare in camera. Sai, quei circuiti intensi di pochi minuti, che ti fanno sudare senza bisogno di palestra. Mi danno una botta di energia e mi aiutano a non sentirmi appesantito dopo una cena fuori. Un trucco? Ordino sempre una zuppa o un brodo come starter, mi sazia e evito di buttarmi su pane o fritti. Continua così, stai spaccando!