Mangiare sano in viaggio: i miei trucchi per non perdere la linea tra un volo e l’altro

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Fre_24

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "saluti dall’ennesimo aeroporto"!
Essere sempre in viaggio è una sfida quando vuoi tenerti in forma, ma dopo tanti voli e stanze d’albergo ho trovato qualche trucco che mi salva. Prima cosa: mai partire senza uno snack sano in borsa. Io porto sempre mandorle o una barretta proteica, così evito di cedere ai croissant burrosi delle stazioni. Quando sono in hotel, cerco di sfruttare quello che ho: una bottiglia d’acqua piena diventa un peso per qualche squat o affondo in camera. Se c’è una palestra, meglio, ma anche una camminata veloce intorno all’isolato prima di cena aiuta a non sentirmi un vegetale dopo ore di aereo. Per mangiare, punto sui piatti semplici: un’insalata con proteine, tipo pollo o tonno, la trovi quasi ovunque, e mi tengo lontano dai menu troppo "creativi" pieni di salse misteriose. A volte uso app per contare calorie o trovare opzioni nei dintorni, ma sinceramente il vero segreto è non complicarsi la vita: ascolto il mio corpo e cerco di godermi il viaggio senza sensi di colpa. Voi che fate quando siete in giro?
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "saluti dall’ennesimo aeroporto"!
Essere sempre in viaggio è una sfida quando vuoi tenerti in forma, ma dopo tanti voli e stanze d’albergo ho trovato qualche trucco che mi salva. Prima cosa: mai partire senza uno snack sano in borsa. Io porto sempre mandorle o una barretta proteica, così evito di cedere ai croissant burrosi delle stazioni. Quando sono in hotel, cerco di sfruttare quello che ho: una bottiglia d’acqua piena diventa un peso per qualche squat o affondo in camera. Se c’è una palestra, meglio, ma anche una camminata veloce intorno all’isolato prima di cena aiuta a non sentirmi un vegetale dopo ore di aereo. Per mangiare, punto sui piatti semplici: un’insalata con proteine, tipo pollo o tonno, la trovi quasi ovunque, e mi tengo lontano dai menu troppo "creativi" pieni di salse misteriose. A volte uso app per contare calorie o trovare opzioni nei dintorni, ma sinceramente il vero segreto è non complicarsi la vita: ascolto il mio corpo e cerco di godermi il viaggio senza sensi di colpa. Voi che fate quando siete in giro?
Ehi, compagno di avventure aeroportuali! Capisco bene la sfida di mangiare sano tra un volo e l’altro. Il tuo trucco delle mandorle mi piace, io invece tengo sempre in tasca dei ceci tostati – saziano e non pesano. In hotel anch’io improvviso: qualche piegamento usando la sedia e via. Per i pasti, cerco sempre un’opzione con verdure grigliate e un po’ di proteine, niente fritti o robe pesanti che ti fanno sentire gonfio in aereo. E tu, come resisti alle tentazioni da gate?
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "saluti dall’ennesimo aeroporto"!
Essere sempre in viaggio è una sfida quando vuoi tenerti in forma, ma dopo tanti voli e stanze d’albergo ho trovato qualche trucco che mi salva. Prima cosa: mai partire senza uno snack sano in borsa. Io porto sempre mandorle o una barretta proteica, così evito di cedere ai croissant burrosi delle stazioni. Quando sono in hotel, cerco di sfruttare quello che ho: una bottiglia d’acqua piena diventa un peso per qualche squat o affondo in camera. Se c’è una palestra, meglio, ma anche una camminata veloce intorno all’isolato prima di cena aiuta a non sentirmi un vegetale dopo ore di aereo. Per mangiare, punto sui piatti semplici: un’insalata con proteine, tipo pollo o tonno, la trovi quasi ovunque, e mi tengo lontano dai menu troppo "creativi" pieni di salse misteriose. A volte uso app per contare calorie o trovare opzioni nei dintorni, ma sinceramente il vero segreto è non complicarsi la vita: ascolto il mio corpo e cerco di godermi il viaggio senza sensi di colpa. Voi che fate quando siete in giro?
Ehi, compagno di viaggi! Capisco bene la fatica di stare seduti tutto il giorno, che sia in ufficio o su un aereo. Il tuo trucco della camminata veloce è oro, lo faccio anch’io in pausa pranzo quando posso. Basta poco, no? Magari 15-20 minuti intorno all’isolato, e già mi sento meno "bloccato". In hotel invece provo a fare qualche passo in più, tipo prendere le scale invece dell’ascensore. Niente di complicato, ma funziona! Tu dove trovi il tempo per muoverti tra un volo e l’altro?
 
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Ehi, viaggiatore seriale! Le tue idee sono super pratiche, soprattutto quella degli snack sani in borsa – io con le mie allergie (gluten e lattosio, un bel duo) mi salvo sempre con mandorle o gallette di riso. Niente croissant per me, purtroppo, ma non mi lamento troppo. Quando sono in viaggio, punto su roba semplice come te: insalate con proteine vanno alla grande, basta stare attenti a salse strane che spesso nascondono schifezze. In hotel mi arrangio con quello che c’è, tipo usare una sedia per qualche esercizio veloce se non ho spazio per squat. La camminata pre-cena la faccio spesso anch’io, soprattutto dopo ore fermo in aeroporto – mi tiene sveglio e non mi appesantisco troppo prima di dormire. Tra un volo e l’altro, cerco di muovermi appena posso: anche solo girare a piedi per il terminal invece di stare piantato al gate. Tu come gestisci i pasti quando gli orari sono un casino? Io sto provando a mangiare solo in certe finestre di tempo, tipo saltare la colazione se so che poi trovo qualcosa di decente più tardi. Funziona, no stress! Che ne pensi?
 
Ehi, viaggiatore incallito! Le tue vibes da "mangio sano ma senza stress" mi piacciono un sacco, soprattutto perché anch’io sono sempre a caccia di soluzioni low-cost che funzionano. Con gli orari sballati dei voli, pure io mi arrangio come posso: di solito punto su qualcosa di veloce tipo un mix di noci o una mela che mi porto da casa, così evito di cedere a schifezze care all’aeroporto. Saltare la colazione? Ci sto provando anch’io, soprattutto se sono bloccato in dormitorio e non ho tempo di cucinare prima di correre a lezione – poi magari mi faccio un pranzo decente con quello che trovo in mensa, tipo riso e pollo, niente di fancy. Muovermi tra un volo e l’altro è un must, anche solo qualche passo veloce nel terminal o un paio di squat vicino al letto in hotel. Tu come fai a non mollare quando sei stanco morto? Io a volte cedo e mi butto su un caffè, ma sto cercando di resistere!
 
Ehi, compagno di viaggio! Le tue parole mi hanno proprio colpito, sai? Mi ci rivedo un sacco, perché pure io sono all’inizio di questo cammino verso un me più leggero e pieno di energia, e sto cercando di carpire ogni trucco possibile! Mangiare sano mentre sei in giro non è mica facile, ma sentire che ti porti dietro un mix di noci o una mela mi fa pensare: “Cavolo, posso farcela anch’io!”. Io sono proprio quel tipo che si sta ancora organizzando, tipo “ok, da dove parto?”, e il tuo modo di fare così semplice e senza stress mi dà una spinta pazzesca.

Quando parli di saltare la colazione, mi sa che siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Io sto provando a fare così, soprattutto nei giorni incasinati – tipo quando mi sveglio e devo volare via senza nemmeno un minuto per pensare. Di solito mi tengo una banana in borsa o qualche mandorla, che sono tipo il mio salvavita contro quei momenti in cui l’aeroporto ti tenta con pizzette e cornetti a prezzi assurdi. Poi, come dici tu, un pranzo decente dopo mi rimette in carreggiata: anch’io punto su robe tipo riso e pollo, o magari una insalatona se la mensa del posto dove capito me lo permette. Niente di complicato, ma mi fa sentire che sto facendo qualcosa di buono per me stesso.

Muovermi? Oddio, sto ancora imparando! I tuoi squat vicino al letto in hotel mi hanno fatto ridere, ma pure ispirato – magari provo a fare due passi veloci anch’io, giusto per non sentirmi un sacco di patate dopo ore seduto. Però, ecco, la stanchezza è il mio nemico numero uno. Tu come fai a non crollare? Io, come te, a volte cedo al caffè – è tipo la mia coperta di Linus – ma sto cercando di resistere e magari bere più acqua, che dicono tutti sia la chiave per tutto. Quando sono stanco morto, però, la voglia di mollare è tanta… tipo “ma chi me lo fa fare?”. Poi leggo cose come il tuo post e mi dico: “No, dai, ce la posso fare, è un passo alla volta!”.

Insomma, grazie per condividere i tuoi trucchi, mi stai dando un sacco di idee! Io sono super determinato, ma pure un po’ spaesato, quindi ogni consiglio è oro. Tu hai qualche rituale speciale per non perdere la motivazione quando sei in viaggio? Io sto pensando di farmi una specie di diario per segnarmi i progressi, magari mi aiuta a tenere il fuoco acceso! Dai, raccontami qualcosa, che sono tutto orecchie!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "saluti dall’ennesimo aeroporto"!
Essere sempre in viaggio è una sfida quando vuoi tenerti in forma, ma dopo tanti voli e stanze d’albergo ho trovato qualche trucco che mi salva. Prima cosa: mai partire senza uno snack sano in borsa. Io porto sempre mandorle o una barretta proteica, così evito di cedere ai croissant burrosi delle stazioni. Quando sono in hotel, cerco di sfruttare quello che ho: una bottiglia d’acqua piena diventa un peso per qualche squat o affondo in camera. Se c’è una palestra, meglio, ma anche una camminata veloce intorno all’isolato prima di cena aiuta a non sentirmi un vegetale dopo ore di aereo. Per mangiare, punto sui piatti semplici: un’insalata con proteine, tipo pollo o tonno, la trovi quasi ovunque, e mi tengo lontano dai menu troppo "creativi" pieni di salse misteriose. A volte uso app per contare calorie o trovare opzioni nei dintorni, ma sinceramente il vero segreto è non complicarsi la vita: ascolto il mio corpo e cerco di godermi il viaggio senza sensi di colpa. Voi che fate quando siete in giro?
Ehi, che dire, ti capisco benissimo dall’aeroporto all’altro! Io sono quella che di notte si ritrova a saccheggiare il frigo, quindi figurati quanto può essere dura resistere quando sono in viaggio e tutto sembra urlarmi "mangiami". I tuoi trucchi mi piacciono un sacco, soprattutto quello dello snack sano in borsa – le mandorle potrebbero essere una salvezza anche per le mie crisi notturne, no? Quando sono fuori, cerco di fare come te con le camminate veloci, magari dopo un volo infinito, e a volte mi porto dietro una corda per saltare, leggera e utile per muovermi un po’ in camera. Sul cibo, sto provando a evitare i buffet degli hotel la sera, che per me sono una tentazione assurda, e ordino qualcosa di leggero tipo un’insalata o una zuppa. Ultimamente sto anche cercando di cambiare le mie serate: invece di fissare il vuoto e mangiare, mi metto a guardare un corso online o leggo qualcosa, così tengo la mente occupata. Non sempre funziona, ma quando ci riesco mi sento una vincitrice! Tu come gestisci le voglie serali quando sei in giro?
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "saluti dall’ennesimo aeroporto"!
Essere sempre in viaggio è una sfida quando vuoi tenerti in forma, ma dopo tanti voli e stanze d’albergo ho trovato qualche trucco che mi salva. Prima cosa: mai partire senza uno snack sano in borsa. Io porto sempre mandorle o una barretta proteica, così evito di cedere ai croissant burrosi delle stazioni. Quando sono in hotel, cerco di sfruttare quello che ho: una bottiglia d’acqua piena diventa un peso per qualche squat o affondo in camera. Se c’è una palestra, meglio, ma anche una camminata veloce intorno all’isolato prima di cena aiuta a non sentirmi un vegetale dopo ore di aereo. Per mangiare, punto sui piatti semplici: un’insalata con proteine, tipo pollo o tonno, la trovi quasi ovunque, e mi tengo lontano dai menu troppo "creativi" pieni di salse misteriose. A volte uso app per contare calorie o trovare opzioni nei dintorni, ma sinceramente il vero segreto è non complicarsi la vita: ascolto il mio corpo e cerco di godermi il viaggio senza sensi di colpa. Voi che fate quando siete in giro?
Ehi, compagno di viaggi! Adoro il tuo approccio semplice, mi ci ritrovo un sacco. Io, fan sfegatata dei fitness challenge, quando sono in giro punto tutto sulla motivazione che mi danno i miei mini-obiettivi giornalieri. Tipo: "Oggi faccio 50 squat in camera con la valigia come peso!" oppure "Cammino 10.000 passi anche se sono tra un gate e l’altro". Porto sempre con me frutta secca o qualche snack proteico homemade, così non cedo alle schifezze. E sì, insalata con proteine è il mio mantra ovunque vada! Tu mi ispiri, continua così!
 
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "saluti dall’ennesimo aeroporto"!
Essere sempre in viaggio è una sfida quando vuoi tenerti in forma, ma dopo tanti voli e stanze d’albergo ho trovato qualche trucco che mi salva. Prima cosa: mai partire senza uno snack sano in borsa. Io porto sempre mandorle o una barretta proteica, così evito di cedere ai croissant burrosi delle stazioni. Quando sono in hotel, cerco di sfruttare quello che ho: una bottiglia d’acqua piena diventa un peso per qualche squat o affondo in camera. Se c’è una palestra, meglio, ma anche una camminata veloce intorno all’isolato prima di cena aiuta a non sentirmi un vegetale dopo ore di aereo. Per mangiare, punto sui piatti semplici: un’insalata con proteine, tipo pollo o tonno, la trovi quasi ovunque, e mi tengo lontano dai menu troppo "creativi" pieni di salse misteriose. A volte uso app per contare calorie o trovare opzioni nei dintorni, ma sinceramente il vero segreto è non complicarsi la vita: ascolto il mio corpo e cerco di godermi il viaggio senza sensi di colpa. Voi che fate quando siete in giro?
Ehi, un saluto da chi ha trasformato gli aeroporti in palestre a cielo aperto! Viaggiare è una guerra santa contro i carboidrati, ma col keto ho trovato la pace. Io mi salvo con una scorta di noci pecan e qualche fettina di salame sottovuoto: altro che croissant che ti implorano dagli stand. In hotel, zero scuse: un giro veloce fuori o un po’ di plank tra un letto e l’altro tengono il ketosio acceso. Mangiare sano? Pollo alla griglia o uova sode, ovunque sia, e ignoro le salse come fossero nemici giurati. Il trucco è semplice: keto non è una dieta, è una mentalità. Voi come sopravvivete là fuori?
 
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Ciao viaggiatori incalliti!

Essere sempre in movimento è una prova per il corpo, ma devo dire che i miei giorni di scarico mi hanno salvato più volte tra un volo e l’altro. Io sono una fan sfegatata di questa pratica: uno o due giorni a settimana li dedico a kefir, verdure crude o frutta leggera, tipo mele o cetrioli. Non è solo un modo per tenere la linea, ma anche per sentirmi meno gonfia dopo ore seduta in aereo o in stanze d’albergo con aria condizionata che ti asciuga l’anima.

Quando sono in viaggio, cerco di incastrare questi giorni di scarico nei momenti più tranquilli, magari dopo una giornata piena di riunioni o trasferte. Il kefir lo porto in bottigliette da 200 ml, perfette per la borsa, e se sono in hotel mi procuro verdure fresche da un mercato vicino o dal buffet della colazione – zucchine crude o carote sono la mia passione. Non vi nascondo che all’inizio quei giorni “leggeri” mi sembravano una tortura: lo stomaco brontolava e sognavo una pizza margherita. Ma col tempo ho capito come gestirli: bevo tantissima acqua, che è il mio alleato numero uno, e mi tengo occupata con una passeggiata o qualche esercizio semplice in camera.

I risultati? Li vedo eccome. Dopo un giorno di scarico mi sento più leggera, la bilancia ringrazia e anche la pelle sembra più luminosa – sarà l’acqua o le verdure, ma funziona. In viaggio, poi, mi aiuta a bilanciare quegli inevitabili pasti fuori controllo, tipo quando finisci a cena con colleghi e ti ritrovi davanti un piatto di pasta che non avevi previsto. Non è una privazione, piuttosto un reset che mi dà energia e mi fa sentire in pace col mio corpo, senza ossessionarmi con le calorie.

Per chi è sempre in giro come noi, il segreto è organizzarsi un minimo: una bottiglia d’acqua sempre piena non serve solo per bere, ma anche per ricordarti di prenderti cura di te. E se il buffet dell’hotel offre solo croissant e marmellata, io mi limito a un frutto e via. Voi come affrontate queste trasferte infinite? Avete mai provato un giorno di scarico per rimettervi in carreggiata? Fatemi sapere, sono curiosa!
 
Ehi, compagni di valigia sempre in movimento!

Devo dire che il tuo approccio coi giorni di scarico mi ha incuriosito, anche se ammetto che solo a pensarci mi viene già fame. Io, che vivo tra una padella e un forno, ho un debole per i sapori pieni e le porzioni generose, quindi l’idea di kefir e zucchine crude mi fa storcere un po’ il naso. Però capisco il punto: viaggiare è un caos per il corpo, tra jet lag, sedili stretti e cene improvvisate. Anch’io ho i miei trucchetti per non tornare a casa con un guardaroba che non mi entra più, e ovviamente ruotano tutti intorno alla cucina, perché rinunciare al gusto per me non è un’opzione.

Quando sono in giro, cerco sempre di portarmi dietro qualcosa di homemade. Non parlo di insalatine tristi, ma di robe che ti fanno venire voglia di mangiarle. Tipo, preparo dei muffin salati con farina integrale, zucchine grattugiate e un po’ di feta – leggeri ma saporiti, perfetti da infilare in borsa. Oppure, se ho tempo, faccio delle polpettine di ceci e spinaci, cotte al forno, che stanno bene anche fredde. Sono il mio salvavita quando l’aereo offre solo snack pieni di sale o quando l’hotel pensa che “colazione sana” significhi brioche e succo zuccherato. Se proprio non posso cucinare prima di partire, punto su替代品 furbi: invece del burro uso lo yogurt greco per impasti o creme, e lo zucchero lo taglio con cannella o vaniglia naturale – dà sapore senza pesare.

In viaggio, il mio mantra è “pianificare ma non impazzire”. Se so che mi aspetta una cena pesante, tipo quelle con colleghi dove il menù è un attentato alla linea, durante il giorno sto leggera ma non mi punisco. Magari mi concedo un’insalata, ma ci butto dentro avocado o qualche seme per non sentirmi a dieta. E l’acqua, sì, hai ragione, è la chiave: ne bevo a litri, soprattutto in volo, che altrimenti sembro un palloncino dopo l’atterraggio. Una volta ho provato a fare un giorno di scarico come il tuo, con solo frutta e verdura, ma dopo mezza giornata ero pronta a mordere il trolley. Forse non fa per me, o forse devo solo abituarmi.

I risultati li vedo lo stesso, però. Con le mie ricette rivisitate tengo il peso sotto controllo e non mi sento in colpa se ogni tanto cedo a un piatto di carbonara in trasferta. La bilancia non urla, e io non mi deprimo. La tua idea del reset mi piace, ma io lo faccio a modo mio: un giorno leggero sì, ma con un bel piatto di verdure grigliate condite con un filo d’olio buono e spezie, che mi riempie senza annoiarmi. Voi altri viaggiatori incalliti, come fate a non cedere al richiamo dei menù da aeroporto? Avete qualche ricetta da condividere con una cuoca che vuole dimagrire senza rinunciare al sapore? Dai, sparate le vostre idee!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "saluti dall’ennesimo aeroporto"!
Essere sempre in viaggio è una sfida quando vuoi tenerti in forma, ma dopo tanti voli e stanze d’albergo ho trovato qualche trucco che mi salva. Prima cosa: mai partire senza uno snack sano in borsa. Io porto sempre mandorle o una barretta proteica, così evito di cedere ai croissant burrosi delle stazioni. Quando sono in hotel, cerco di sfruttare quello che ho: una bottiglia d’acqua piena diventa un peso per qualche squat o affondo in camera. Se c’è una palestra, meglio, ma anche una camminata veloce intorno all’isolato prima di cena aiuta a non sentirmi un vegetale dopo ore di aereo. Per mangiare, punto sui piatti semplici: un’insalata con proteine, tipo pollo o tonno, la trovi quasi ovunque, e mi tengo lontano dai menu troppo "creativi" pieni di salse misteriose. A volte uso app per contare calorie o trovare opzioni nei dintorni, ma sinceramente il vero segreto è non complicarsi la vita: ascolto il mio corpo e cerco di godermi il viaggio senza sensi di colpa. Voi che fate quando siete in giro?
Ehi, saluti da un altro viaggiatore incallito!

Grazie per aver condiviso i tuoi trucchi, mi ritrovo un sacco in quello che dici, soprattutto sul non complicarsi la vita. Viaggiare può essere una giungla per chi vuole stare attento alla linea, ma io ho trovato nell’intervallo di digiuno un alleato pazzesco. Uso il 16/8: mangio in una finestra di 8 ore e digiuno per 16. In viaggio è una manna perché ti semplifica le scelte. Per esempio, se so che avrò una cena abbondante, salto la colazione e faccio un pranzo leggero, tipo un’insalata con proteine come suggerisci tu. Così non devo impazzire a contare calorie o a cercare chissà cosa in aeroporto.

Un errore che facevo all’inizio era pensare di dover mangiare per forza negli orari “classici”. Tipo, atterravo tardi e mi forzavo a cenare solo perché “era ora”. Risultato? Mi sentivo pesante e fuori forma. Ora ascolto di più il mio ritmo: se non ho fame, aspetto. Altro trucco: bevo tantissima acqua, soprattutto in volo, per non confondere sete con fame. In hotel, se non c’è niente di sano, ordino qualcosa di semplice al bar, tipo uova sode o un po’ di verdure grigliate.

Adattarsi è la chiave. Non serve essere perfetti, ma con un po’ di pianificazione si può viaggiare e sentirsi bene senza rinunciare al gusto. Come gestite voi i pasti fuori casa?
 
Ehi, compagni di viaggio e di bilancia!

Grazie a Fre_24 per i consigli, mi ci ritrovo tantissimo, soprattutto sull’idea di ascoltare il corpo e non complicarsi la vita. Viaggiare è una prova di fuoco per chi vuole mangiare sano, ma io ho imparato a portare un po’ della mia terra ovunque vada, e questo mi salva. Essendo un fanatico dei prodotti coltivati in casa, il mio trucco è partire sempre con qualcosa di “mio” nello zaino. Non parlo solo di mandorle o barrette, ma di piccoli tesori del mio orto sul balcone: pomodorini essiccati al sole, zucchine disidratate con un pizzico di origano, o anche una mela del mio albero. Sono leggeri, naturali e mi fanno sentire come se fossi a casa, anche a migliaia di chilometri di distanza.

Quando sono in viaggio, cerco di ricreare la semplicità della cucina italiana, quella vera, fatta di ingredienti che puoi pronunciare. In aeroporto o in hotel, punto su piatti che potrebbero uscire dal mio giardino: insalate con verdure fresche, un filo d’olio extravergine (sì, porto una mini-bottiglietta da 50 ml!), o magari del pesce grigliato. Evito come la peste quei menu “internazionali” pieni di salse strane o fritti che ti fanno pentire dopo due morsi. Se proprio non trovo nulla di decente, piuttosto digiuno un paio d’ore in più, come suggerisci tu con il 16/8. Non è solo per le calorie, ma per il rispetto verso il mio corpo e verso la qualità di ciò che mangio.

Un altro segreto? Muovermi come se fossi in una festa di paese. Non serve una palestra: una camminata veloce tra le vie di una nuova città, magari con una playlist che mi ricorda casa, è il mio modo di bruciare calorie e godermi il viaggio. Se sono bloccato in hotel, faccio qualche esercizio in camera con il peso del mio zaino pieno di libri o bottiglie d’acqua. E quando atterro, cerco sempre un mercato locale. Comprare una pesca o un mazzetto di rucola fresca da un contadino, ovunque io sia, mi fa sentire connesso alla terra e mi ricorda che mangiare sano è un atto d’amore, per me e per le tradizioni italiane.

Adattarsi non significa arrendersi. Coltivare il proprio benessere, come si coltiva un orto, richiede cura e un po’ di creatività. Voi come portate un pezzetto di casa nei vostri viaggi?
 
Ehi, viaggiatore con l’orto nello zaino!

Il tuo post mi ha fatto quasi invidia, con quei pomodorini essiccati e la mini-bottiglietta d’olio. Io invece sono quello che in viaggio si perde dietro lo stress e finisce per aprire un pacchetto di schifezze. Però sto provando a cambiare. Ultimamente, per non cedere alle voglie emotive, mi porto dietro un’insalata già pronta in un contenitore: lattuga, pomodori, un po’ di tonno al naturale e succo di limone. Niente di complicato, ma mi riempie e mi tiene lontano dai panini unti degli aeroporti. Se sono in crisi, mastico una carota cruda, che mi calma senza sgarrare. Tu come gestisci i momenti in cui lo stress ti urla “mangia qualsiasi cosa”?