Ciao a tutti, o forse no, tanto chi se ne frega dei saluti quando stai qua a combattere con la bilancia e i medici che sembrano usciti da un manuale di frasi fatte. Ho il diabetino, come lo chiamo io, e pure le ginocchia che scricchiolano come se avessi 80 anni invece di 40. E indovinate un po’? Ogni volta che vado dal dottore è la stessa solfa: "Signora, mangi meno, si muova di più". Ma grazie, genio, non ci ero arrivata da sola! Peccato che se mi muovo troppo mi ritrovo con le articolazioni che urlano e se mangio meno di quello che già faccio mi viene una fame nervosa che sembro un lupo mannaro. La salute mentale, dite? Quella è andata a farsi un giro da un pezzo.
Io ci provo, eh. Mi sono letta pure i consigli della dietologa, quella con la faccia da "so tutto io". Mi ha dato ‘sta lista di cose da mangiare che sembra scritta per un coniglio: insalata, pollo bollito, due mandorle come premio se sono brava. Ma vi pare vita? E poi c’è il diabete che mi fissa come a dire "attenta, che se sgarri ti faccio vedere io". L’altro giorno ho provato a fare una camminata leggera, come mi hanno detto, ma dopo 20 minuti sembrava che qualcuno mi stesse piantando chiodi nelle ginocchia. Tornata a casa, mi sono guardata allo specchio e ho pensato: ma chi me lo fa fare?
La verità è che ‘sti medici non capiscono un tubo di come ti senti dentro. Ti riempiono di regole e divieti, ma nessuno che ti chiede "ehi, come stai con la testa?". Perché, sapete, non è solo questione di chili, è che ogni volta che la bilancia non si muove mi sento una fallita. E allora mi incavolo, mi deprimo, e finisco per mangiare un pezzo di cioccolato – tanto per regolare la glicemia, chiaro – e poi mi sento pure in colpa. Un circolo vizioso che manco Dante lo immaginava così.
Io voglio dimagrire, sì, ma non a costo di diventare matta. Qualcuno qua ha qualche trucco per non impazzire con ‘ste diete da ospedale e il corpo che fa i capricci? Perché io sono stufa di sentirmi dire solo "mangia meno" mentre la mia testa va in tilt e le ginocchia cantano l’opera. Fatemi sapere, dai, che magari un’idea buona salta fuori. Sennò mi arrendo e apro un fan club del pollo bollito, almeno rido un po’.
Io ci provo, eh. Mi sono letta pure i consigli della dietologa, quella con la faccia da "so tutto io". Mi ha dato ‘sta lista di cose da mangiare che sembra scritta per un coniglio: insalata, pollo bollito, due mandorle come premio se sono brava. Ma vi pare vita? E poi c’è il diabete che mi fissa come a dire "attenta, che se sgarri ti faccio vedere io". L’altro giorno ho provato a fare una camminata leggera, come mi hanno detto, ma dopo 20 minuti sembrava che qualcuno mi stesse piantando chiodi nelle ginocchia. Tornata a casa, mi sono guardata allo specchio e ho pensato: ma chi me lo fa fare?
La verità è che ‘sti medici non capiscono un tubo di come ti senti dentro. Ti riempiono di regole e divieti, ma nessuno che ti chiede "ehi, come stai con la testa?". Perché, sapete, non è solo questione di chili, è che ogni volta che la bilancia non si muove mi sento una fallita. E allora mi incavolo, mi deprimo, e finisco per mangiare un pezzo di cioccolato – tanto per regolare la glicemia, chiaro – e poi mi sento pure in colpa. Un circolo vizioso che manco Dante lo immaginava così.
Io voglio dimagrire, sì, ma non a costo di diventare matta. Qualcuno qua ha qualche trucco per non impazzire con ‘ste diete da ospedale e il corpo che fa i capricci? Perché io sono stufa di sentirmi dire solo "mangia meno" mentre la mia testa va in tilt e le ginocchia cantano l’opera. Fatemi sapere, dai, che magari un’idea buona salta fuori. Sennò mi arrendo e apro un fan club del pollo bollito, almeno rido un po’.