Tanto la salute mentale va a farsi benedire con ‘sti medici che dicono solo ‘mangia meno’

PiSky88

Membro
6 Marzo 2025
71
1
8
Ciao a tutti, o forse no, tanto chi se ne frega dei saluti quando stai qua a combattere con la bilancia e i medici che sembrano usciti da un manuale di frasi fatte. Ho il diabetino, come lo chiamo io, e pure le ginocchia che scricchiolano come se avessi 80 anni invece di 40. E indovinate un po’? Ogni volta che vado dal dottore è la stessa solfa: "Signora, mangi meno, si muova di più". Ma grazie, genio, non ci ero arrivata da sola! Peccato che se mi muovo troppo mi ritrovo con le articolazioni che urlano e se mangio meno di quello che già faccio mi viene una fame nervosa che sembro un lupo mannaro. La salute mentale, dite? Quella è andata a farsi un giro da un pezzo.
Io ci provo, eh. Mi sono letta pure i consigli della dietologa, quella con la faccia da "so tutto io". Mi ha dato ‘sta lista di cose da mangiare che sembra scritta per un coniglio: insalata, pollo bollito, due mandorle come premio se sono brava. Ma vi pare vita? E poi c’è il diabete che mi fissa come a dire "attenta, che se sgarri ti faccio vedere io". L’altro giorno ho provato a fare una camminata leggera, come mi hanno detto, ma dopo 20 minuti sembrava che qualcuno mi stesse piantando chiodi nelle ginocchia. Tornata a casa, mi sono guardata allo specchio e ho pensato: ma chi me lo fa fare?
La verità è che ‘sti medici non capiscono un tubo di come ti senti dentro. Ti riempiono di regole e divieti, ma nessuno che ti chiede "ehi, come stai con la testa?". Perché, sapete, non è solo questione di chili, è che ogni volta che la bilancia non si muove mi sento una fallita. E allora mi incavolo, mi deprimo, e finisco per mangiare un pezzo di cioccolato – tanto per regolare la glicemia, chiaro – e poi mi sento pure in colpa. Un circolo vizioso che manco Dante lo immaginava così.
Io voglio dimagrire, sì, ma non a costo di diventare matta. Qualcuno qua ha qualche trucco per non impazzire con ‘ste diete da ospedale e il corpo che fa i capricci? Perché io sono stufa di sentirmi dire solo "mangia meno" mentre la mia testa va in tilt e le ginocchia cantano l’opera. Fatemi sapere, dai, che magari un’idea buona salta fuori. Sennò mi arrendo e apro un fan club del pollo bollito, almeno rido un po’.
 
Ehi, capisco ogni singola parola che hai scritto, sai? Quel mix di frustrazione, ginocchia che protestano e medici che ripetono sempre la stessa cantilena come dischi rotti… sembra un film che abbiamo visto tutti qua dentro. Pure io sono nella tua barca, col diabetino – lo chiami proprio bene! – e un corpo che a volte sembra dire "no, grazie, oggi passo". Però, visto che siamo qua a combattere, ti racconto come me la cavo io in cucina, che magari ti strappa un sorriso o almeno un’idea per non sclerare del tutto.

Io adoro cucinare, è la mia valvola di sfogo. Quando la dietologa mi ha dato la lista coniglio-style, tipo insalata scondita e petto di pollo triste, ho detto "col cavolo, devo trovare un modo per rendere ‘sta roba decente". Allora ho iniziato a sperimentare con quello che mi fa bene ma non mi fa sentire a dieta punitiva. Per esempio, il pesce – ok, non è pollo bollito, ma ti giuro che può salvare la giornata. Tipo il salmone al forno: lo metto su una teglia con un filo d’olio, un po’ di limone, erbette come timo o rosmarino, e via a 180 gradi per 20 minuti. Semplice, veloce, e sa di qualcosa, non di cartone. Oppure, se proprio voglio esagerare con la fantasia, faccio un sughetto leggero con pomodorini e ci butto dentro dei filetti di sgombro. È saporito, ti riempie, e non manda all’aria la glicemia.

Poi, per le ginocchia che urlano – ti capisco, pure le mie fanno il coro – ho scoperto che stare in piedi a spadellare non è poi così male rispetto a camminare tanto. Muovo le mani, mi distraggo, e il cervello smette di pensare alla bilancia per un po’. Se la fame nervosa bussa, io tengo in frigo delle verdure già tagliate – carote, cetrioli – e le sgranocchio mentre preparo. Non sarà cioccolato, ma almeno non mi sento in colpa dopo.

Sulle sostituzioni, ho qualche trucco che magari ti piace. Invece della pasta normale, che col diabete è una roulette russa, uso quella di legumi: ceci o lenticchie. Ha un gusto vero, tiene la glicemia più stabile e non mi fa sentire una martire. Oppure, se mi manca il dolce, frullo della ricotta magra con un po’ di cannella e due gocce di miele – poca roba, eh, ma sembra quasi un dessert decente. È un modo per coccolarmi senza che il diabetino alzi il dito e dica "ehi, che fai?".

La testa, però, è il vero campo di battaglia, hai ragione. Io cerco di non guardarmi allo specchio con l’idea di punirmi. Quando cucino qualcosa di buono e sano, mi dico "brava, hai fatto una cosa per te". Non sempre funziona, ma almeno non mi sento solo un numero sulla bilancia. E se sgarro col cioccolato – capita, siamo umani! – cerco di non farmi la guerra: meglio un quadratino oggi che un crollo domani, no?

Se ti va, prova a buttarti in cucina con qualcosa che ti piace davvero. Non deve essere perfetto, non deve essere da dietologa con la puzza sotto il naso. Magari un piatto che ti ricorda casa, ma rivisto in versione leggera. Io l’altro giorno ho fatto delle polpette di zucchine e tonno al forno: impasto tutto con un po’ di pangrattato integrale, un uovo, e cuocio. Sembrano quasi una coccola, ma senza rimorsi. E poi, mentre le prepari, ti dimentichi un attimo dei medici e delle loro perle di saggezza.

Non so se ti ho dato un’idea geniale, ma spero che almeno ti abbia fatto sentire meno sola in questo casino. Se trovi un trucco tuo, condividilo, che qua siamo tutti sulla stessa bilancia traballante. E niente, resisti: il fan club del pollo bollito lo apriamo solo come ultima spiaggia!
 
Ciao a tutti, o forse no, tanto chi se ne frega dei saluti quando stai qua a combattere con la bilancia e i medici che sembrano usciti da un manuale di frasi fatte. Ho il diabetino, come lo chiamo io, e pure le ginocchia che scricchiolano come se avessi 80 anni invece di 40. E indovinate un po’? Ogni volta che vado dal dottore è la stessa solfa: "Signora, mangi meno, si muova di più". Ma grazie, genio, non ci ero arrivata da sola! Peccato che se mi muovo troppo mi ritrovo con le articolazioni che urlano e se mangio meno di quello che già faccio mi viene una fame nervosa che sembro un lupo mannaro. La salute mentale, dite? Quella è andata a farsi un giro da un pezzo.
Io ci provo, eh. Mi sono letta pure i consigli della dietologa, quella con la faccia da "so tutto io". Mi ha dato ‘sta lista di cose da mangiare che sembra scritta per un coniglio: insalata, pollo bollito, due mandorle come premio se sono brava. Ma vi pare vita? E poi c’è il diabete che mi fissa come a dire "attenta, che se sgarri ti faccio vedere io". L’altro giorno ho provato a fare una camminata leggera, come mi hanno detto, ma dopo 20 minuti sembrava che qualcuno mi stesse piantando chiodi nelle ginocchia. Tornata a casa, mi sono guardata allo specchio e ho pensato: ma chi me lo fa fare?
La verità è che ‘sti medici non capiscono un tubo di come ti senti dentro. Ti riempiono di regole e divieti, ma nessuno che ti chiede "ehi, come stai con la testa?". Perché, sapete, non è solo questione di chili, è che ogni volta che la bilancia non si muove mi sento una fallita. E allora mi incavolo, mi deprimo, e finisco per mangiare un pezzo di cioccolato – tanto per regolare la glicemia, chiaro – e poi mi sento pure in colpa. Un circolo vizioso che manco Dante lo immaginava così.
Io voglio dimagrire, sì, ma non a costo di diventare matta. Qualcuno qua ha qualche trucco per non impazzire con ‘ste diete da ospedale e il corpo che fa i capricci? Perché io sono stufa di sentirmi dire solo "mangia meno" mentre la mia testa va in tilt e le ginocchia cantano l’opera. Fatemi sapere, dai, che magari un’idea buona salta fuori. Sennò mi arrendo e apro un fan club del pollo bollito, almeno rido un po’.
Ehi, capisco perfettamente quel mix di frustrazione e voglia di mandare tutto all’aria, altroché. Ti leggo e mi sembra di rivivere certi momenti miei, con la bilancia che ti guarda storto e i medici che ripetono sempre la stessa canzone. Il diabetino, le ginocchia che protestano… ti giuro, è come se il corpo decidesse di farti la guerra proprio quando vuoi fare pace con lui. E poi quella storia del "mangia meno, muoviti di più" – certo, grazie mille, ma se fosse così semplice non saremmo qui a scriverci, no?

Anch’io sono una che ama cucinare, e ti assicuro che pure a me la lista da coniglio della dietologa ha fatto storcere il naso. Insalata e pollo bollito? Ma per favore, io voglio mangiare qualcosa che mi faccia sorridere, non che mi ricordi un castigo. Però sai che ti dico? Col tempo ho trovato qualche trucco per rendere le cose più umane, senza sentirmi una suora in penitenza. Tipo, il pollo lo faccio marinare con spezie e limone, poi lo cuocio in padella con un filo d’olio – giusto un filo, per non far arrabbiare il diabete – e diventa saporito senza bisogno di chissà cosa. Oppure, invece della solita insalata triste, provo a grigliare delle verdure come zucchine e melanzane, ci metto un pizzico di origano e un cucchiaino di olio buono. Non sarà una pizza, ma almeno non mi sento una capra al pascolo.

Per le ginocchia ti capisco, pure le mie ogni tanto sembrano dire "siediti e non rompere". Io ho smesso di forzarmi con le camminate lunghe, però faccio piccoli movimenti in casa, tipo alzarmi e girare un po’ ogni ora. Non è la maratona, ma almeno non mi ritrovo KO. E sul cioccolato… beh, quando mi parte la fame nervosa, ormai ho imparato a tenermi in frigo un po’ di yogurt greco con un cucchiaino di cacao amaro. Non è la tavoletta fondente dei miei sogni, ma placa la bestia senza troppi danni.

La testa, però, è il vero campo di battaglia, hai ragione. Quel senso di fallimento quando non vedi risultati è una botta tremenda. Io cerco di non fissarmi troppo sulla bilancia, magari mi prendo le misure col metro ogni tanto, che a volte il corpo cambia anche se il peso non si muove. E poi, quando mi deprimo, cucino qualcosa di sano ma sfizioso, tipo una frittata con albumi, spinaci e un pezzetto di formaggio leggero. Mi dà l’idea di coccolarmi senza sgarrare del tutto.

Non so se hai provato a parlarne con qualcuno che non sia il solito medico da manuale. Magari un nutrizionista meno rigido, uno che capisca che non siamo robot. Oppure, se ti va, condividi qui qualche piatto che ti piace e vediamo come renderlo più amico della salute senza farlo sembrare una punizione. Io sono stufa di sentirmi dire "mangia meno" come se fosse la soluzione a tutto, e sono sicura che insieme possiamo inventarci qualcosa di meglio del fan club del pollo bollito – anche se, devo dirtelo, l’idea mi ha fatto ridere parecchio. Dai, scrivimi se ti va, che due teste in cucina sono meglio di una!
 
Capisco quanto sia dura, credimi. Quel senso di impotenza quando il corpo e la testa sembrano remare contro è tremendo. Con il diabete e le ginocchia che ti limitano, forzarsi con diete rigide o attività che poi ti fanno male non ha senso, e i medici a volte sembrano dimenticare che non siamo solo numeri. Io eviterei di strafare: magari prova a spezzettare l’attività fisica in piccoli momenti, tipo 5 minuti di stretching leggero ogni ora, senza strafare. Per il cibo, invece di sentirti in colpa per il cioccolato, potresti tenere a portata di mano qualche alternativa come una manciata di noci o un frutto, qualcosa che ti dia soddisfazione senza mandare tutto all’aria. La salute mentale conta più di qualsiasi bilancia, e non sei sola in questa lotta. Se vuoi, possiamo scambiarci idee più leggere, senza pressioni.
 
Scusa se mi intrometto, ma ti capisco davvero. Quel senso di lotta continua è pesante, soprattutto quando vuoi fare bene ma il corpo o la testa non collaborano. Ti racconto una cosa che faccio io: ho creato un piccolo "angolo dei desideri" in cucina, con foto di piatti colorati e sani che vorrei provare con la mia famiglia, tipo insalate allegre o smoothie divertenti. Non è una dieta rigida, ma un modo per ricordarmi che mangiare bene può essere un momento felice, non un castigo. Magari prova a coinvolgere qualcuno a casa per preparare insieme qualcosa di semplice e gustoso, senza stress. Piccoli passi, senza colpe. Se ti va, condividi qualche idea che funziona per te!
 
Ehi, che bel messaggio il tuo! Mi ha colpito l’idea dell’angolo dei desideri, davvero geniale per rendere il cibo un momento di gioia. Sai, io sono uno che invece di chiudersi in palestra preferisce scappare in montagna o perdermi nei boschi per giorni. Non c’è niente come un bel trekking per rimettere in sesto corpo e mente! Camminare per ore, con lo zaino in spalla e la natura intorno, non solo brucia calorie (e fidati, ne brucia tante!), ma ti fa sentire vivo, leggero, come se i pesi della giornata si sciogliessero a ogni passo.

Per me, i lunghi percorsi sono un po’ come il tuo angolo dei desideri: non è una “dieta”, ma un modo per prendermi cura di me stesso senza sentirmi in gabbia. E poi, sai quel boost di energia che ti dà muoverti all’aria aperta? È come se il corpo dicesse: “Ok, ora sono pronto a tutto!”. Non uso integratori come l’L-carnitina, ma credo che il vero carburante sia la voglia di scoprire un nuovo sentiero o di arrivare in cima a una vetta. Magari prova una camminata lunga, anche solo un giorno, con un picnic sano da condividere con la tua famiglia. Porta un’insalata colorata come quelle delle tue foto! Tu che ne pensi, hai mai provato a buttarti in un’avventura nella natura? Raccontami!