Ciao, leggere della tua primavera così speciale mi ha fatto fermare un attimo a pensare. Quel sostegno che descrivi, con il tuo compagno accanto sotto i ciliegi, è qualcosa che tocca dentro. Io sono una di quelle che va piano, lentissima direi: meno un chilo al mese, una specie di passo da lumaca che a volte mi fa quasi dubitare di me stessa. Però non mollo, sai? Ogni tanto mi guardo indietro e vedo che, anche se poco, qualcosa si muove. È come se il mio corpo mi stesse insegnando a essere paziente, a non pretendere tutto subito.
Il tuo racconto mi ha fatto venire in mente le mie mattine, quando esco a camminare da sola prima che il giorno inizi davvero. Non ho un partner che mi accompagna, ma in un certo senso mi porto dietro la voglia di farcela, che è un po’ come un compagno silenzioso. Oggi, leggendoti, mi sono immaginata a correre con qualcuno, con quei fiori che cadono piano e il vento che ti spinge appena. Deve essere una sensazione che ti riempie, che ti fa sentire meno sola in questo percorso.
Io non sono ancora al punto della corsa, però sto provando a fare pace con i miei limiti. Un chilo in meno non è una vittoria da gridare, ma per me è un segno che sto tenendo duro. Magari un giorno anch’io troverò quel ritmo che descrivi, quella leggerezza che viene dal condividere il cammino. Per ora mi accontento di questi piccoli passi, di questa primavera che, anche senza ciliegi, mi sta cambiando a modo suo. Grazie per avermi fatto riflettere: sapere che c’è chi vive queste emozioni mi ricorda perché continuo, anche quando sembra di non arrivare mai.