Ehi, ciao a tutti, o meglio, salve al club di quelli che aprono il frigo come se fosse un terapeuta. Eccomi qui, ancora a combattere con la mia abitudine di affogare lo stress in un barattolo di gelato. Non so se questa sia una storia di successo o più una tragicommedia, ma ci provo a raccontarvela.
Insomma, la settimana scorsa è stata un disastro. Capo che urla, scadenze che mi inseguono come in un film horror, e io? Io che rispondo con una pizza intera e un pacchetto di biscotti. Non proprio il piano di dimagrimento che avevo in mente. Però, sapete, sto cercando di capirmi. Tipo, perché il mio cervello pensa che una ciambella possa risolvere i problemi meglio di una passeggiata o, non so, una chiacchierata con un amico? Spoiler: non li risolve. Anzi, dopo mi sento pure peggio, con quella vocina interna che mi dice "brava, hai proprio fatto un capolavoro stavolta".
Comunque, non sono qui solo per lamentarmi. Ho provato un paio di cosine per evitare di saccheggiare la dispensa ogni volta che la vita mi fa un dispetto. Tipo, ho iniziato a scrivere. Sì, sembra una roba da hippy, ma quando mi viene voglia di mangiarmi un pacco di patatine, prendo un quaderno e scarabocchio tutto quello che mi passa per la testa. Rabbia, ansia, frustrazione, tutto. Non è che risolva il problema, ma almeno non finisco con le briciole sul divano. E poi, sto provando a fare due passi quando mi sale il nervoso. Non proprio una maratona, eh, ma anche solo girare l’isolato mi fa sentire meno un caso disperato.
Il progresso? Beh, diciamo che non sto vincendo medaglie d’oro, ma ci sono momenti in cui riesco a fermarmi prima di aprire quel dannato frigo. Tipo ieri: invece di buttarmi su una tavoletta di cioccolato, ho bevuto un bicchiere d’acqua e mi sono messa a guardare un episodio di una serie. Non proprio una svolta epica, ma per me è già qualcosa.
Qualcuno di voi ha qualche trucco per non trasformare ogni emozione in un buffet? Perché, giuro, sono stufa di essere il mio peggior nemico. E magari, se avete voglia, raccontatemi com’è andata a voi. Non so, mi farebbe bene sapere che non sono l’unica a combattere con questa cosa.
Insomma, la settimana scorsa è stata un disastro. Capo che urla, scadenze che mi inseguono come in un film horror, e io? Io che rispondo con una pizza intera e un pacchetto di biscotti. Non proprio il piano di dimagrimento che avevo in mente. Però, sapete, sto cercando di capirmi. Tipo, perché il mio cervello pensa che una ciambella possa risolvere i problemi meglio di una passeggiata o, non so, una chiacchierata con un amico? Spoiler: non li risolve. Anzi, dopo mi sento pure peggio, con quella vocina interna che mi dice "brava, hai proprio fatto un capolavoro stavolta".
Comunque, non sono qui solo per lamentarmi. Ho provato un paio di cosine per evitare di saccheggiare la dispensa ogni volta che la vita mi fa un dispetto. Tipo, ho iniziato a scrivere. Sì, sembra una roba da hippy, ma quando mi viene voglia di mangiarmi un pacco di patatine, prendo un quaderno e scarabocchio tutto quello che mi passa per la testa. Rabbia, ansia, frustrazione, tutto. Non è che risolva il problema, ma almeno non finisco con le briciole sul divano. E poi, sto provando a fare due passi quando mi sale il nervoso. Non proprio una maratona, eh, ma anche solo girare l’isolato mi fa sentire meno un caso disperato.
Il progresso? Beh, diciamo che non sto vincendo medaglie d’oro, ma ci sono momenti in cui riesco a fermarmi prima di aprire quel dannato frigo. Tipo ieri: invece di buttarmi su una tavoletta di cioccolato, ho bevuto un bicchiere d’acqua e mi sono messa a guardare un episodio di una serie. Non proprio una svolta epica, ma per me è già qualcosa.
Qualcuno di voi ha qualche trucco per non trasformare ogni emozione in un buffet? Perché, giuro, sono stufa di essere il mio peggior nemico. E magari, se avete voglia, raccontatemi com’è andata a voi. Non so, mi farebbe bene sapere che non sono l’unica a combattere con questa cosa.