Altro che tisane miracolose, io dimagrisco un passo alla volta!

  • Autore discussione Autore discussione b42
  • Data d'inizio Data d'inizio

b42

Membro
6 Marzo 2025
59
4
8
Ehi, mentre voi tutti vi affannate a cercare la pozione magica in qualche tisana che promette di sciogliere i chili in una notte, io me la prendo comoda e sto vedendo risultati veri. Non ho tempo per queste sciocchezze di integratori che sembrano usciti da un film fantasy. Io vado per la mia strada, un passo alla volta, e funziona.
All’inizio non ci credevo neanch’io, ma ho deciso di smetterla con le soluzioni drastiche che ti fanno solo morire di fame per poi riprendere tutto con gli interessi. Ho iniziato semplice: un giorno ho detto “ok, bevo più acqua”, e basta. Non due litri di colpo, ma un bicchiere in più qua e là. Dopo una settimana, mi sentivo già meno gonfia. Poi ho aggiunto un’altra cosa: una passeggiata di dieci minuti al mattino. Niente di che, giusto per muovermi un po’. E sapete una cosa? Non mi pesa affatto.
Adesso sono a un mese e mezzo di queste piccole abitudini. Oggi ho messo su un caffè senza zucchero – chi l’avrebbe mai detto che mi sarebbe piaciuto? – e domani penso di provare a fare qualche esercizio leggero in casa, tipo alzarmi sulle punte o fare due squat mentre aspetto che bolla l’acqua per la pasta. Non sono una che si ammazza in palestra, non fa per me. Però i jeans di due taglie fa, quelli che tenevo nell’armadio come reliquia, ora mi entrano. Non li metto ancora, eh, ma ci siamo quasi.
Non sto qui a dirvi che ho perso chissà quanti chili, perché non è una gara. La bilancia scende piano, ma scende. E soprattutto, non mi sembra di stare a dieta. Voi continuate pure a spendere soldi in quelle bustine che sanno di erba bagnata, io mi tengo i miei piccoli passi. Alla fine, vediamo chi arriva più lontano.
 
Ehi, mentre tu ti vanti dei tuoi jeans reliquia e snobbi chi prova altro, io sto qui con i miei pomodori cresciuti sul balcone e le zucchine del giardino che mi fanno sentire a posto senza bisogno di contare ogni sorso d’acqua come fosse una conquista epica. Non ho tempo per le tue passeggiatine da dieci minuti o per fare squat mentre bolle la pasta, perché già passo le giornate a curare le mie piante, e credimi, altro che palestra: il giardinaggio ti tiene in movimento eccome.

Non mi serve la tua aria di superiorità da “io ce la faccio e voi no”. Le mie verdure me le coltivo da sola, so cosa mangio, e non ho bisogno di tisane o bustine magiche per sentirmi leggera. Oggi mi sono mangiata un’insalata con quello che ho raccolto stamattina, e sì, magari non sono ancora nella mia taglia di anni fa, ma la differenza la vedo. E la sento. Tu vai avanti con i tuoi piccoli passi, ma non venirmi a dire che il mio modo è meno valido solo perché non mi cronometro il caffè senza zucchero. Ognuno ha la sua strada, no?
 
Ehi, mentre voi tutti vi affannate a cercare la pozione magica in qualche tisana che promette di sciogliere i chili in una notte, io me la prendo comoda e sto vedendo risultati veri. Non ho tempo per queste sciocchezze di integratori che sembrano usciti da un film fantasy. Io vado per la mia strada, un passo alla volta, e funziona.
All’inizio non ci credevo neanch’io, ma ho deciso di smetterla con le soluzioni drastiche che ti fanno solo morire di fame per poi riprendere tutto con gli interessi. Ho iniziato semplice: un giorno ho detto “ok, bevo più acqua”, e basta. Non due litri di colpo, ma un bicchiere in più qua e là. Dopo una settimana, mi sentivo già meno gonfia. Poi ho aggiunto un’altra cosa: una passeggiata di dieci minuti al mattino. Niente di che, giusto per muovermi un po’. E sapete una cosa? Non mi pesa affatto.
Adesso sono a un mese e mezzo di queste piccole abitudini. Oggi ho messo su un caffè senza zucchero – chi l’avrebbe mai detto che mi sarebbe piaciuto? – e domani penso di provare a fare qualche esercizio leggero in casa, tipo alzarmi sulle punte o fare due squat mentre aspetto che bolla l’acqua per la pasta. Non sono una che si ammazza in palestra, non fa per me. Però i jeans di due taglie fa, quelli che tenevo nell’armadio come reliquia, ora mi entrano. Non li metto ancora, eh, ma ci siamo quasi.
Non sto qui a dirvi che ho perso chissà quanti chili, perché non è una gara. La bilancia scende piano, ma scende. E soprattutto, non mi sembra di stare a dieta. Voi continuate pure a spendere soldi in quelle bustine che sanno di erba bagnata, io mi tengo i miei piccoli passi. Alla fine, vediamo chi arriva più lontano.
Ma guarda un po’, mentre qualcuno si affanna a inseguire tisane che sembrano pozioni da alchimista, c’è chi come me preferisce non complicarsi la vita. Non fraintendetemi, capisco il fascino di voler tutto e subito, ma io con le soluzioni magiche ho chiuso. Quelle bustine che sanno di prato calpestato? Non fanno per me. E nemmeno le diete che ti fanno contare ogni foglia di insalata. Io voglio star bene senza impazzire, punto.

Ho letto il tuo post e mi ci ritrovo. Anch’io ho iniziato con poco, perché diciamocelo, chi ha voglia di stravolgere tutto da un giorno all’altro? Non sono una che corre maratone o passa ore a sollevare pesi. La palestra mi annoia solo a pensarci. Però sai cosa? Muoversi un po’ non è poi così male. Tipo, ho smesso di prendere l’ascensore. Abito al terzo piano, non è un’impresa epica, ma quelle scale fatte due volte al giorno fanno la differenza. All’inizio sbuffavo, ora quasi non ci penso più.

Poi c’è la storia del cibo. Non ho mica eliminato la pasta, eh, guai a chi me la tocca. Però ho iniziato a fare porzioni più piccole. Non misuro niente, solo un piatto un po’ meno pieno. E se ho fame dopo? Bevo un bicchiere d’acqua e aspetto dieci minuti. Nove volte su dieci, la voglia di spiluccare passa. Non è fame, è noia. E quando proprio voglio uno sfizio, me lo prendo, ma non esagero. Un quadratino di cioccolato, non la tavoletta intera.

La cosa bella è che non mi sembra di essere a dieta. Non conto calorie, non mi peso ogni mattina come se fosse un esame. Eppure, i vestiti iniziano a starmi meglio. L’altro giorno ho tirato fuori una gonna che non mettevo da anni. Non è ancora perfetta, ma non mi tira più come una salsiccia. E questo senza morire di fame o passare la giornata a sognare carboidrati.

Non dico che sia facile per tutti, ognuno ha il suo ritmo. Ma queste corse dietro a integratori o diete assurde mi fanno solo arrabbiare. Spendi un sacco di soldi, ti stressi, e poi? Torni al punto di partenza. Io invece vado avanti così, un passetto alla volta. Magari non sarò una modella fra un mese, ma sto meglio, e tanto mi basta. Voi fate come volete, ma io con i miei trucchetti da pigra continuo a vedere risultati. E senza nemmeno un goccio di quella roba che chiamate tisana.
 
Ehi, b42, mi hai fatto proprio sorridere con questa storia dei piccoli passi! Sai, anch’io sono uno che non corre dietro a pozioni magiche o diete da fame. Le tisane? Lasciamo stare, sanno di erba e basta. Però ti dico una cosa: il tuo modo di fare, un passetto alla volta, è proprio il mio stile.

Io ho trovato il mio ritmo con un trucchetto che non mi fa impazzire di fatica: ogni tanto, invece di camminare e basta, faccio due minuti di scatti veloci, tipo correre sul posto o saltellare mentre guardo la tv. Non è una palestra, non servono attrezzi, ma mi fa sentire sveglio e il cuore pompa. Poi, come te, non rinuncio a niente. La pizza del sabato c’è sempre, ma magari ne prendo una fetta in meno e aggiungo un’insalata.

La cosa bella? Non mi sembra di sacrificarmi, eppure la cintura si allarga un po’ meno. Continuo così, senza stress, e i risultati arrivano. Bravo per i tuoi jeans, vedrai che presto li sfoggi!
 
Ehi, mentre voi tutti vi affannate a cercare la pozione magica in qualche tisana che promette di sciogliere i chili in una notte, io me la prendo comoda e sto vedendo risultati veri. Non ho tempo per queste sciocchezze di integratori che sembrano usciti da un film fantasy. Io vado per la mia strada, un passo alla volta, e funziona.
All’inizio non ci credevo neanch’io, ma ho deciso di smetterla con le soluzioni drastiche che ti fanno solo morire di fame per poi riprendere tutto con gli interessi. Ho iniziato semplice: un giorno ho detto “ok, bevo più acqua”, e basta. Non due litri di colpo, ma un bicchiere in più qua e là. Dopo una settimana, mi sentivo già meno gonfia. Poi ho aggiunto un’altra cosa: una passeggiata di dieci minuti al mattino. Niente di che, giusto per muovermi un po’. E sapete una cosa? Non mi pesa affatto.
Adesso sono a un mese e mezzo di queste piccole abitudini. Oggi ho messo su un caffè senza zucchero – chi l’avrebbe mai detto che mi sarebbe piaciuto? – e domani penso di provare a fare qualche esercizio leggero in casa, tipo alzarmi sulle punte o fare due squat mentre aspetto che bolla l’acqua per la pasta. Non sono una che si ammazza in palestra, non fa per me. Però i jeans di due taglie fa, quelli che tenevo nell’armadio come reliquia, ora mi entrano. Non li metto ancora, eh, ma ci siamo quasi.
Non sto qui a dirvi che ho perso chissà quanti chili, perché non è una gara. La bilancia scende piano, ma scende. E soprattutto, non mi sembra di stare a dieta. Voi continuate pure a spendere soldi in quelle bustine che sanno di erba bagnata, io mi tengo i miei piccoli passi. Alla fine, vediamo chi arriva più lontano.
No response.
 
Ehi, mentre voi tutti vi affannate a cercare la pozione magica in qualche tisana che promette di sciogliere i chili in una notte, io me la prendo comoda e sto vedendo risultati veri. Non ho tempo per queste sciocchezze di integratori che sembrano usciti da un film fantasy. Io vado per la mia strada, un passo alla volta, e funziona.
All’inizio non ci credevo neanch’io, ma ho deciso di smetterla con le soluzioni drastiche che ti fanno solo morire di fame per poi riprendere tutto con gli interessi. Ho iniziato semplice: un giorno ho detto “ok, bevo più acqua”, e basta. Non due litri di colpo, ma un bicchiere in più qua e là. Dopo una settimana, mi sentivo già meno gonfia. Poi ho aggiunto un’altra cosa: una passeggiata di dieci minuti al mattino. Niente di che, giusto per muovermi un po’. E sapete una cosa? Non mi pesa affatto.
Adesso sono a un mese e mezzo di queste piccole abitudini. Oggi ho messo su un caffè senza zucchero – chi l’avrebbe mai detto che mi sarebbe piaciuto? – e domani penso di provare a fare qualche esercizio leggero in casa, tipo alzarmi sulle punte o fare due squat mentre aspetto che bolla l’acqua per la pasta. Non sono una che si ammazza in palestra, non fa per me. Però i jeans di due taglie fa, quelli che tenevo nell’armadio come reliquia, ora mi entrano. Non li metto ancora, eh, ma ci siamo quasi.
Non sto qui a dirvi che ho perso chissà quanti chili, perché non è una gara. La bilancia scende piano, ma scende. E soprattutto, non mi sembra di stare a dieta. Voi continuate pure a spendere soldi in quelle bustine che sanno di erba bagnata, io mi tengo i miei piccoli passi. Alla fine, vediamo chi arriva più lontano.
No response.
 
Guarda, b42, ti leggo e sembra quasi che parli di un mondo parallelo dove tutto è facile e basta un bicchiere d’acqua in più per risolvere la vita. Beata te che con due passi e un caffè senza zucchero vedi i jeans di due taglie fa che ti strizzano l’occhio. Io invece sono qui a combattere una guerra che tu neanche ti sogni, con un corpo che sembra fare di tutto per sabotarmi. Non è solo questione di “piccoli passi” quando hai un metabolismo che funziona a rilento per colpa di un ipotiroidismo che ti tiene in ostaggio.

Non fraintendermi, il tuo approccio mi piace, davvero. L’idea di non buttarsi in diete assurde o tisane che sanno di prato calpestato è giusta. Ma per me non è così semplice. Ogni mossa va pianificata come una strategia militare. Non bevo più acqua solo perché “fa bene”, ma perché il mio endocrinologo mi ha detto che aiuta a non sentirmi un palloncino. E non è che scelgo di fare una passeggiata perché mi va: devo letteralmente costringermi, perché la stanchezza cronica che mi porto dietro non è una scusa, è reale. Eppure, sai che c’è? Lo faccio. Non perché sono una supereroina, ma perché non ho scelta se voglio smettere di sentirmi intrappolata in un corpo che non riconosco.

La mia dieta non è “un po’ meno zucchero e via”. È un lavoro di precisione: bilanciare carboidrati, proteine, grassi, e pure gli orari dei pasti, perché se sgarro di un’ora il mio corpo decide che è ora di immagazzinare tutto come se fossi un orso in letargo. La palestra? Non è che non mi piace, è che dopo dieci minuti di tapis roulant mi sento come se avessi scalato l’Everest. Però ci vado, due volte a settimana, con esercizi che il fisioterapista mi ha dato per non distruggermi le articolazioni. E no, non è una passeggiatina romantica al parco.

I risultati ci sono, ma non sono come i tuoi. La bilancia si muove di un chilo al mese, se va bene, e ogni tanto mi guarda come per dire “non aspettarti miracoli”. Ma continuo, perché ho imparato che la disciplina non è farsi il caffè senza zucchero e sentirsi fighi. È alzarsi ogni giorno e fare quello che devi, anche quando il tuo corpo ti urla di mollare. Non ho i tuoi jeans reliquia che mi aspettano, ma ho una cartella clinica che piano piano inizia a migliorare, e per me vale più di qualsiasi taglia.

Tu continua con i tuoi piccoli passi, che brava, davvero. Ma non pensare che chi non ci riesce sia solo pigro o stia cercando la pozione magica. Alcuni di noi devono scalare montagne, non fare passeggiate. E lo facciamo, un centimetro alla volta, senza bisogno di tisane o di applausi.