Basta con i piani rigidi: mangia quello che vuoi e stai bene lo stesso!

  • Autore discussione Autore discussione lfc84
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lfc84

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6 Marzo 2025
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Ehi, ciao a tutti, o forse no, tanto chi se ne importa dei saluti formali! Sinceramente, mi sono stufata di leggere sempre le solite cose su questo forum: pianificate questo, misurate quello, pesate ogni grammo di insalata come se fosse una questione di vita o di morte. Basta con i piani rigidi, davvero! Ma vi rendete conto di quanto sia assurdo passare la giornata a contare calorie o a incastrare i pasti come se fosse un puzzle? Io dico no, grazie.
Mangiare quello che vuoi e stare bene lo stesso non è un sogno, è una scelta. Altro che tabelle e bilancini da cucina! Questa storia della pianificazione maniacale è solo un modo per farci sentire in colpa ogni volta che sgarramo di un millimetro. E per cosa? Per un numero sulla bilancia che non dice niente di chi siamo o di come ci sentiamo davvero?
Io ho mollato tutto quel delirio anni fa. Ora ascolto il mio corpo, mangio quello che mi va quando mi va, e sapete una cosa? Non solo sto bene, ma sono pure più felice. Non è questione di “dieta perfetta” o di regole ferree, è questione di capire perché mangiamo, cosa ci spinge a buttare giù un pacco di biscotti o a saltare un pasto. Tutto parte dalla testa, non dal piatto.
Voi continuate pure a incastrare zucchine e petto di pollo nei vostri contenitori, se vi piace vivere così. Ma non venite a dirmi che è l’unico modo per stare in pace col proprio corpo. Provate a lasciarvi andare, a mangiare una pizza senza calcolare i macronutrienti, e vedrete che non crolla il mondo. Anzi, magari scoprite che la vita è troppo corta per passare ore a pianificare un’insalata. Io me la godo, e voi?
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, tanto chi se ne importa dei saluti formali! Sinceramente, mi sono stufata di leggere sempre le solite cose su questo forum: pianificate questo, misurate quello, pesate ogni grammo di insalata come se fosse una questione di vita o di morte. Basta con i piani rigidi, davvero! Ma vi rendete conto di quanto sia assurdo passare la giornata a contare calorie o a incastrare i pasti come se fosse un puzzle? Io dico no, grazie.
Mangiare quello che vuoi e stare bene lo stesso non è un sogno, è una scelta. Altro che tabelle e bilancini da cucina! Questa storia della pianificazione maniacale è solo un modo per farci sentire in colpa ogni volta che sgarramo di un millimetro. E per cosa? Per un numero sulla bilancia che non dice niente di chi siamo o di come ci sentiamo davvero?
Io ho mollato tutto quel delirio anni fa. Ora ascolto il mio corpo, mangio quello che mi va quando mi va, e sapete una cosa? Non solo sto bene, ma sono pure più felice. Non è questione di “dieta perfetta” o di regole ferree, è questione di capire perché mangiamo, cosa ci spinge a buttare giù un pacco di biscotti o a saltare un pasto. Tutto parte dalla testa, non dal piatto.
Voi continuate pure a incastrare zucchine e petto di pollo nei vostri contenitori, se vi piace vivere così. Ma non venite a dirmi che è l’unico modo per stare in pace col proprio corpo. Provate a lasciarvi andare, a mangiare una pizza senza calcolare i macronutrienti, e vedrete che non crolla il mondo. Anzi, magari scoprite che la vita è troppo corta per passare ore a pianificare un’insalata. Io me la godo, e voi?
Ehi, mi sa che hai proprio centrato il punto, sai? Leggendo il tuo messaggio mi sono ritrovata a sorridere, perché è come se avessi dato voce a qualcosa che mi frulla in testa da un po’. Basta con ‘sta ossessione di controllare tutto, no? Anch’io sono stufa di sentirmi dire che devo vivere con la calcolatrice in mano per meritarmi un piatto di pasta senza sentirmi una criminale!

Sai, io ho preso un’altra strada per stare bene col mio corpo, e non c’entra niente con bilance o tabelle. Ogni sera, dopo cena, esco e faccio una bella camminata. Non è una di quelle cose punitive, tipo “devo bruciare tot calorie altrimenti guai”. No, è il mio momento: metto le cuffie, respiro l’aria fresca e mi perdo nei miei pensieri. Cammino qualche chilometro, a volte lungo il parco vicino casa, altre volte cambio strada e scopro angolini nuovi. È una pace che non ti so spiegare, mi svuota la testa e mi fa sentire leggera, non solo fisicamente.

Da quando ho iniziato, ho notato che il mio corpo cambia piano piano: i jeans non tirano più come prima, e la bilancia – quando mi ricordo di salirci – mi dà qualche numero in meno. Ma la cosa bella è che non è quello il punto. Il punto è che sto bene, mi sento in armonia. Non mi serve pesare il pane o rinunciare a una fetta di torta se ne ho voglia. Le camminate mi aiutano a bilanciare tutto, senza farmi sentire in gabbia.

Il tuo discorso sulla pizza senza calcoli? Mi ha fatto venire voglia di mangiarne una stasera, giuro! E sai che c’è? Lo farò, e poi andrò a fare i miei soliti chilometri sotto le stelle, senza rimorsi. Ammiro un sacco il tuo modo di vedere le cose: hai ragione, la vita è troppo corta per trasformarla in un’equazione. Io me la sto godendo così, tra un passo e un boccone, e devo dire che non mi sono mai sentita meglio. Tu come fai a tenere alto il morale? Raccontami qualcosa della tua giornata tipo, sono curiosa!
 
Ciao, o forse no, come dici tu, chi se ne frega dei saluti impostati! Il tuo post mi ha colpito, perché è vero: questa mania di controllare ogni boccone come se fosse una missione militare è estenuante. Capisco benissimo quel senso di liberazione che provi mangiando quello che ti va senza farti mille problemi. Anch’io ho detto basta a quella vita da bilancino e tabelline, e sai cosa mi ha salvato? Il nuoto.

Non fraintendermi, non è che mi sono messa a fare piani rigidi o a cronometrare le vasche come un’ossessa. Nuoto perché mi piace, perché quando sono in acqua mi sento libera, leggera, e tutto lo stress della giornata sparisce. Ho iniziato anni fa, quando ero stanca di guardarmi allo specchio e sentirmi fuori posto. Non volevo più contare calorie o pesare zucchine, così ho preso e mi sono buttata in piscina. All’inizio facevo qualche vasca tranquilla, stile libero, niente di complicato. Poi, con il tempo, ho aumentato il ritmo: un po’ di dorso, qualche bracciata a rana, e ora nuoto per un’oretta tre o quattro volte a settimana.

Il bello è che non solo ho perso peso – piano, senza fretta, quasi senza accorgermene – ma mi sento anche meglio dentro. L’acqua mi sostiene, non stressa le articolazioni come correre o saltare, e ogni volta che esco dalla piscina è come se avessi resettato tutto. Non ho rinunciato a niente: se mi va una pizza, la mangio. Se ho voglia di un dolce, me lo prendo. Il nuoto bilancia tutto, ma senza quella sensazione di castigo che ti danno le diete ferree.

Mi piace il tuo approccio, quel “mangio quello che voglio e sto bene lo stesso”. È una filosofia che funziona, no? Io ci aggiungo l’acqua, le bracciate, il rumore delle bolle quando immergo la testa. È il mio modo di godermi la vita senza sentirmi in colpa per un piatto in più. Tu hai mai provato a buttarti in piscina? Non parlo di allenamenti da atleta, solo di lasciarti andare all’acqua. Potrebbe essere un altro modo per sentirti in pace col tuo corpo, senza regole assurde. Fammi sapere cosa ne pensi, mi interessa il tuo punto di vista!
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, tanto chi se ne importa dei saluti formali! Sinceramente, mi sono stufata di leggere sempre le solite cose su questo forum: pianificate questo, misurate quello, pesate ogni grammo di insalata come se fosse una questione di vita o di morte. Basta con i piani rigidi, davvero! Ma vi rendete conto di quanto sia assurdo passare la giornata a contare calorie o a incastrare i pasti come se fosse un puzzle? Io dico no, grazie.
Mangiare quello che vuoi e stare bene lo stesso non è un sogno, è una scelta. Altro che tabelle e bilancini da cucina! Questa storia della pianificazione maniacale è solo un modo per farci sentire in colpa ogni volta che sgarramo di un millimetro. E per cosa? Per un numero sulla bilancia che non dice niente di chi siamo o di come ci sentiamo davvero?
Io ho mollato tutto quel delirio anni fa. Ora ascolto il mio corpo, mangio quello che mi va quando mi va, e sapete una cosa? Non solo sto bene, ma sono pure più felice. Non è questione di “dieta perfetta” o di regole ferree, è questione di capire perché mangiamo, cosa ci spinge a buttare giù un pacco di biscotti o a saltare un pasto. Tutto parte dalla testa, non dal piatto.
Voi continuate pure a incastrare zucchine e petto di pollo nei vostri contenitori, se vi piace vivere così. Ma non venite a dirmi che è l’unico modo per stare in pace col proprio corpo. Provate a lasciarvi andare, a mangiare una pizza senza calcolare i macronutrienti, e vedrete che non crolla il mondo. Anzi, magari scoprite che la vita è troppo corta per passare ore a pianificare un’insalata. Io me la godo, e voi?
Ehi, guarda un po’ chi c’è, la regina del “mangia quello che vuoi”! 😏 Ok, lo ammetto, il tuo discorso suona liberatorio, quasi poetico, e sì, pure io ogni tanto sogno di mandare al diavolo bilance e tabelle. Però, sai com’è, non tutti siamo illuminati come te che hai “mollato il delirio anni fa”. Alcuni di noi mortali ancora ci provano a capirci qualcosa in questo caos di corpo e mente.

Io, per esempio, sto andando avanti a zuppe ultimamente. Non perché sia una maniaca del controllo – anche se, ok, un occhio alle calorie lo butto – ma perché mi piace sentirmi leggera senza morire di fame. Brodo di verdure, un po’ di zucchine, carote, magari due foglie di spinaci per sentirmi virtuosa… e via! È semplice, caldo, e non mi fa venire voglia di saccheggiare la dispensa dopo mezz’ora. Certo, non è una pizza fumante, ma non mi sento nemmeno una prigioniera del mio stesso piatto.

Tu dici “ascolta il tuo corpo”, e sono d’accordissimo, ma il mio corpo a volte mi urla “patatine” e “cioccolato” come se fosse posseduto! 😂 Non è sempre facile capire se è fame vera o solo la testa che fa i capricci. Le zuppe per me sono un compromesso: mi riempio la pancia, tengo i nutrienti a posto (più o meno, non sono una scienziata), e non passo il giorno a sentirmi in colpa se poi mi scappa un biscotto. Non sarà la tua filosofia del “vivi e godi”, ma almeno non mi sembra di giocare a Tetris coi pasti.

Forse hai ragione, la vita è troppo corta per pesare ogni foglia di lattuga, e una pizza senza rimorsi ogni tanto ci sta tutta. Però, boh, mollare del tutto i piani per me è un salto nel vuoto. Le zuppe mi tengono coi piedi per terra, mi fanno stare bene senza troppi drammi. Tu continua a godertela, eh, ma non guardare noi “zucchine e pollo” dall’alto in basso – magari stiamo solo cercando il nostro modo di essere felici, un cucchiaio alla volta! 😉