Ehi, salve, o magari un "ciao" buttato lì a chi legge! Ti capisco proprio, Dominik, quella sensazione di essere incastrata in un loop di diete inutili e piatti che sembrano fatti apposta per rovinarti la giornata. Io ci sono passata, credimi, e tra gonfiori e zero energia mi sentivo proprio a terra. Poi ho scoperto l’intervallo – non parlo di pause caffè, eh, ma di intervallo di digiuno, tipo il 16/8 – e ti giuro che ha cambiato tutto. Non è una dieta triste, è più un ritmo che ti fa sentire leggera e ti lascia spazio per mangiare cose buone senza sensi di colpa. E visto che cerchi roba senza glutine e lattosio, direi che ci sta alla grande.
Partiamo dal tuo mix di riso integrale e verdure: già un’ottima base! Io lo faccio spesso, ma ci gioco un po’ per non annoiarmi. Tipo, prendo del riso integrale – o anche della quinoa, che è naturalmente senza glutine – e ci abbino delle zucchine saltate con un filo d’olio e una spolverata di curcuma. Poi, invece della tahina, ogni tanto ci metto una crema di mandorle pure, senza zuccheri aggiunti: dà sapore, tiene i picchi di glucosio a bada e non ti lascia appesantita. Se vuoi un twist, aggiungi qualche seme di zucca tostato sopra, che crocca e ti riempie di gusto.
Però, visto che vuoi varietà, ti butto lì un’altra idea che a me ha salvato un sacco di cene: “polpette” di lenticchie. Le faccio con lenticchie cotte – quelle rosse sono perfette, cuociono in fretta – un po’ di carote grattugiate e spezie tipo paprika o cumino. Niente farina di grano, ovviamente, uso magari un po’ di farina di ceci per legare. Le cuoci in forno, così non ti serve friggerle, e vengono saporite senza essere pesanti. Le abbino a una salsa semplice di pomodoro fresco (senza lattosio, chiaro) e magari un contorno di cavolo nero saltato con aglio. È un piatto che ti scalda, ti sazia e non ti manda in tilt lo zucchero nel sangue.
L’intervallo 16/8 mi ha aiutato tanto a gestire queste cose: mangio in una finestra di 8 ore – tipo dalle 12 alle 20 – e nelle altre 16 sto a digiuno, solo acqua o tisane senza nulla dentro. All’inizio sembra strano, ma poi ti accorgi che hai più energia e non ti senti gonfia dopo i pasti. L’importante è non strafare: evita di abbuffarti nella finestra, perché sennò il gonfiore torna a salutarti. Io mi tengo su due pasti belli pieni e uno spuntino leggero, tipo mandorle o un frutto non troppo dolce, come i mirtilli.
Un errore che facevo all’inizio? Saltavo la pianificazione. Se non hai qualcosa di pronto, finisci per mangiare la prima cosa che trovi, e con le allergie è un casino. Quindi, quando preparo, faccio porzioni in più: tipo una teglia di verdure al forno – finocchi, peperoni, quel che c’è – con erbe aromatiche e un po’ di olio. Poi le uso per contorni o le frullo in una crema densa da spalmare su gallette di riso. Niente glutine, niente lattosio, e il sapore c’è.
Se ti va di provare il digiuno, inizia soft: magari fai 12 ore di stop e poi allunghi piano piano. E occhio all’idratazione, che con le verdure e le fibre serve bere tanto. Ti assicur