Basta scuse: il mio percorso con i frullati proteici e l'allenamento pesante!

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, senza giri di parole: se non vi muovete, non cambiate niente. Punto. Io ero stufo di guardarmi allo specchio e sentirmi un disastro, così ho preso e mi sono buttato in un marathon online di allenamento pesante. Non parlo di corsette o yoga rilassante, parlo di sudore vero, ghisa e muscoli che urlano. E sapete una cosa? Funziona.
All’inizio pensavo che i frullati proteici fossero una roba da fissati, tutta scena e niente sostanza. Poi ho provato, e cavolo, la differenza si sente. Ti danno una spinta pazzesca, ti aiutano a recuperare e a non sentirti uno straccio dopo aver spinto al massimo. Non sto dicendo di vivere solo di quelli, ma se ti alleni sul serio, sono un’arma in più. Io li uso post-workout, a volte anche come spuntino se sono di corsa, e mi tengono carico per spaccare in palestra.
Il marathon? Una figata. Ti mette quella competizione sana che ti fa alzare dal divano anche quando vuoi solo Netflix. Vedi gli altri che postano i loro progressi, i pesi che aumentano, e ti sale la voglia di non essere da meno. In due mesi ho tirato su 5 kg di muscoli e perso quella pancetta che mi dava sui nervi. Non è magia, è costanza. Basta scuse, davvero. Se vuoi risultati, prendi i pesi, mangia bene, usa i frullati con testa e dacci dentro. Chi si lamenta senza fare niente, beh, resta fermo. Io no.
 
Ehi, basta con le scuse, no? Leggo di frullati proteici e allenamenti pesanti, e mi ci ritrovo, ma lasciate che vi racconti come faccio io a tenere il giro vita sotto controllo quando sono sempre in giro. Sono spesso in viaggio, tra aerei, hotel e ristoranti, e credetemi, non è una passeggiata mantenere la linea. Però, sapete che vi dico? Si può fare, se ci si organizza.

Prima cosa: i frullati proteici sono una manna dal cielo, ma non mi fido di quelli che trovo in giro. Mi porto sempre una borraccia shaker e delle bustine di proteine in polvere di qualità. Acqua, polvere, agito e via, colazione o spuntino pronti in due minuti. Evito così le schifezze degli aeroporti o le brioche degli hotel. Scelgo proteine senza zuccheri aggiunti, perché non mi va di sabotarmi con calorie inutili. Se sono in un posto dove si mangia pesante, tipo un ristorante che ti piazza davanti un piatto di carbonara, ordino verdure grigliate o un’insalata con del pollo alla piastra. Non è da fighetti, è solo buonsenso.

Per gli allenamenti, non ho tempo per cercare palestre fighe. Negli hotel, uso quello che c’è: un tapis roulant scassato o un paio di manubri polverosi. Se non c’è niente, faccio circuiti a corpo libero in camera: squat, push-up, plank, burpees. Quindici minuti ad alta intensità e sudo come se fossi in palestra. Quando sono in posti con spazi aperti, tipo parchi o lungomare, mi porto dietro una corda per saltare. È leggera, entra in valigia e ti fa bruciare un sacco. Non serve un’attrezzatura da bodybuilder per restare in forma, basta non accampare scuse.

Un trucco che mi ha salvato? Porto sempre con me uno snack sano: mandorle, barrette proteiche fatte in casa o anche una mela. Così, quando mi viene fame in viaggio, non finisco per saccheggiare il minibar o comprare patatine al duty-free. E sì, bevo acqua come se non ci fosse un domani. Tiene a bada la fame nervosa e mi aiuta a non gonfiarmi come un pallone dopo un volo lungo.

Non sto dicendo che è facile, eh. Ci vuole disciplina, soprattutto quando sei stanco morto o quando i colleghi ti trascinano a cene infinite. Ma se vuoi vedere quel giro vita scendere, devi smettere di raccontarti storie. Pianifica, preparati e muoviti. Altro che scuse, qui si tratta di prendersi cura di sé, ovunque sei. Voi come fate quando siete in giro? Raccontate, che sono curioso!