Camminare per dimagrire: come la mentalità influenza i risultati

ElvisBC

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, scusate se mi intrometto in questa discussione su casa vs palestra, ma vorrei portare un punto di vista un po’ diverso, legato al tema del thread sulla mentalità e alla mia passione per il camminare. Camminare per dimagrire non è solo una questione di passi o calorie bruciate, ma di come ti approcci mentalmente a ogni uscita.
Per me, la chiave è stata trasformare le camminate in un momento di connessione con me stesso, non solo un esercizio. All’inizio, contavo ossessivamente i chilometri e le calorie, ma mi sentivo sempre insoddisfatto se non “performavo”. Poi ho cambiato prospettiva: ho iniziato a vedere ogni camminata come un’occasione per schiarirmi la testa, ascoltare un podcast o notare dettagli del mio quartiere che prima ignoravo. Questo ha reso il tutto più sostenibile e, sorpresa, i risultati sono arrivati. In 4 mesi ho perso 7 chili, ma soprattutto mi sento più energico e costante.
Un trucco che mi ha aiutato è stato crearmi dei “micro-obiettivi” mentali. Tipo, invece di dire “devo fare 10.000 passi”, mi dico “oggi esploro quella strada nuova vicino al parco” o “cammino finché non finisco questo episodio del podcast”. Questo mi tiene motivato e mi fa dimenticare la fatica. Inoltre, alterno ritmi: un giorno cammino veloce come se fossi in ritardo, un altro vado piano e mi godo il panorama. Cambiare approccio mi aiuta a non annoiarmi.
Rispetto al tema casa vs palestra, credo che camminare sia una via di mezzo perfetta. Non hai bisogno di attrezzature o abbonamenti, ma ti dà struttura come un allenamento in palestra. Però, come per qualsiasi cosa, il vero motore è la testa: se non sei convinto o non trovi un modo per rendere il percorso tuo, anche il miglior piano fallisce. Qualcuno di voi ha provato a cambiare mentalità per rendere le camminate più efficaci? O avete altri modi per tenere alta la motivazione?