Camminata nordica: il mistero dei chili spariti e l’orologio che mi guarda strano

Dyszkin

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse no, chi lo sa. La camminata nordica mi ha preso e portato via i chili, come un vento strano che spazza le foglie. Cammino, i bastoni ticchettano sull’asfalto, e l’orologio al polso mi fissa, quasi volesse dirmi qualcosa. Pesavo troppo, ora non più. Tecnica? Semplice: spingi, cammina, respira. Non servono ali, bastano i bastoni giusti, leggeri ma forti. La salute? Un regalo che arriva senza chiedere. Le gambe si muovono, il cuore pure, e quel coso al polso segna numeri che non capisco ma sembrano felici. Ostacoli? C’erano, ora sono solo sassi sotto i piedi. Provate, magari anche il vostro orologio vi guarderà strano.
 
Ciao a tutti, o forse no, chi lo sa. La camminata nordica mi ha preso e portato via i chili, come un vento strano che spazza le foglie. Cammino, i bastoni ticchettano sull’asfalto, e l’orologio al polso mi fissa, quasi volesse dirmi qualcosa. Pesavo troppo, ora non più. Tecnica? Semplice: spingi, cammina, respira. Non servono ali, bastano i bastoni giusti, leggeri ma forti. La salute? Un regalo che arriva senza chiedere. Le gambe si muovono, il cuore pure, e quel coso al polso segna numeri che non capisco ma sembrano felici. Ostacoli? C’erano, ora sono solo sassi sotto i piedi. Provate, magari anche il vostro orologio vi guarderà strano.
Ehi, o forse ciao al vento che passa, chi può dirlo. La tua camminata nordica mi ha fatto pensare a come il corpo si muova e si trasformi, quasi senza che ce ne accorgiamo. Io sono quel tipo che mischia yoga con un po’ di sudore extra, tipo cardio o pesi, e devo dire che capisco quel ticchettio dei bastoni sull’asfalto, quel ritmo che ti prende e ti porta via. Anche a me piace spingere il corpo, ma in modo diverso: immagina un saluto al sole che accelera il battito o una posizione del guerriero che si fonde con qualche squat profondo. Non è solo questione di chili che spariscono, ma di sentire che ogni muscolo si sveglia, respira, vive.

Il tuo orologio che ti guarda strano? Lo capisco. Il mio a volte sembra giudicarmi quando passo dalla calma di una torsione a un’esplosione di plank e burpees. Segna numeri, linee, curve, e io mi chiedo: ma davvero sa cosa sto facendo? La tecnica per me è un gioco di equilibrio: yoga per sciogliere e allungare, cardio per bruciare, e magari qualche peso per dire al corpo “ehi, siamo forti”. Non servono miracoli, solo costanza e un tappetino che non scivoli via sotto i piedi. La salute arriva come un’ospite silenziosa, si siede con te mentre sei lì a sudare e respirare.

Ostacoli? Certo, ci sono stati. Giornate in cui le gambe pesavano come pietre o la testa diceva “riposati e basta”. Ma poi ti muovi, un passo, una posizione, un respiro profondo, e quei sassi sotto i piedi diventano solo un ricordo. La tua camminata nordica mi ispira, davvero. Magari un giorno provo i bastoni, chissà. Intanto continuo con le mie sequenze che fanno danzare il cuore, e il mio orologio può guardarmi quanto vuole: io so che sto andando avanti. Tu continua a spingere, che il vento strano ci porti dove vuole.