Ragazzi, non mollo, punto e basta. Sto macinando chilometri su chilometri a piedi, e vi giuro che questo 2025 mi sta mettendo alla prova, ma io sono più testardo di lui. Oggi vi racconto del mio ultimo giro: sono partito da casa all’alba, quando ancora c’era quella nebbiolina che ti fa sentire in un film, e ho puntato verso il parco vicino al fiume. Dieci chilometri tra salite, discese e quel vento freddo che ti schiaffeggia la faccia, ma sapete una cosa? Ogni passo mi sembra un dito medio alzato a quei chili di troppo che voglio lasciarmi alle spalle prima che arrivi il 2026.
Non è solo questione di peso, però. Camminare mi sta cambiando dentro. Mi sento più sveglio, più leggero anche nella testa, non solo sul corpo. Ieri, mentre arrancavo su per una collina, ho pensato: “Se riesco a fare questo, posso fare qualsiasi cosa”. E allora ho deciso di rendere le cose più interessanti. Ho iniziato a esplorare posti nuovi, tipo quel sentiero dietro il vecchio mulino che non avevo mai notato prima. È pieno di sassi, ti fa sudare come un matto, ma quando arrivi in cima e vedi tutto dall’alto, ti senti invincibile.
Il mio trucco per non annoiarmi? Cambio sempre ritmo. Un giorno vado spedito come se stessi scappando da qualcosa, un altro me la prendo comoda e mi guardo intorno. A volte mi porto dietro un podcast, altre volte solo il rumore dei miei passi e degli uccelli. E poi, ogni tanto, mi premio: dopo una camminata lunga, mi fermo al bar del paese e mi prendo un caffè, niente zuccheri, ovviamente. Sto tenendo il conto dei chilometri, e a fine mese voglio vedere un numero che mi faccia dire: “Sì, ce la sto facendo”.
Non vi nascondo che a volte mi pesa. Le gambe si lamentano, il freddo mi fa venire voglia di restare sotto le coperte, ma io sono più forte di queste scuse. Il 2026 sarà il mio anno, me lo sto costruendo passo dopo passo, letteralmente. E voi, che fate per non mollare? Qualche idea per rendere queste camminate ancora più toste o divertenti? Io non mi arrendo, e vi sfido a starmi dietro!
Non è solo questione di peso, però. Camminare mi sta cambiando dentro. Mi sento più sveglio, più leggero anche nella testa, non solo sul corpo. Ieri, mentre arrancavo su per una collina, ho pensato: “Se riesco a fare questo, posso fare qualsiasi cosa”. E allora ho deciso di rendere le cose più interessanti. Ho iniziato a esplorare posti nuovi, tipo quel sentiero dietro il vecchio mulino che non avevo mai notato prima. È pieno di sassi, ti fa sudare come un matto, ma quando arrivi in cima e vedi tutto dall’alto, ti senti invincibile.
Il mio trucco per non annoiarmi? Cambio sempre ritmo. Un giorno vado spedito come se stessi scappando da qualcosa, un altro me la prendo comoda e mi guardo intorno. A volte mi porto dietro un podcast, altre volte solo il rumore dei miei passi e degli uccelli. E poi, ogni tanto, mi premio: dopo una camminata lunga, mi fermo al bar del paese e mi prendo un caffè, niente zuccheri, ovviamente. Sto tenendo il conto dei chilometri, e a fine mese voglio vedere un numero che mi faccia dire: “Sì, ce la sto facendo”.
Non vi nascondo che a volte mi pesa. Le gambe si lamentano, il freddo mi fa venire voglia di restare sotto le coperte, ma io sono più forte di queste scuse. Il 2026 sarà il mio anno, me lo sto costruendo passo dopo passo, letteralmente. E voi, che fate per non mollare? Qualche idea per rendere queste camminate ancora più toste o divertenti? Io non mi arrendo, e vi sfido a starmi dietro!