Cammino testardo verso un me più leggero per il 2026!

RobinCZ

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, non mollo, punto e basta. Sto macinando chilometri su chilometri a piedi, e vi giuro che questo 2025 mi sta mettendo alla prova, ma io sono più testardo di lui. Oggi vi racconto del mio ultimo giro: sono partito da casa all’alba, quando ancora c’era quella nebbiolina che ti fa sentire in un film, e ho puntato verso il parco vicino al fiume. Dieci chilometri tra salite, discese e quel vento freddo che ti schiaffeggia la faccia, ma sapete una cosa? Ogni passo mi sembra un dito medio alzato a quei chili di troppo che voglio lasciarmi alle spalle prima che arrivi il 2026.
Non è solo questione di peso, però. Camminare mi sta cambiando dentro. Mi sento più sveglio, più leggero anche nella testa, non solo sul corpo. Ieri, mentre arrancavo su per una collina, ho pensato: “Se riesco a fare questo, posso fare qualsiasi cosa”. E allora ho deciso di rendere le cose più interessanti. Ho iniziato a esplorare posti nuovi, tipo quel sentiero dietro il vecchio mulino che non avevo mai notato prima. È pieno di sassi, ti fa sudare come un matto, ma quando arrivi in cima e vedi tutto dall’alto, ti senti invincibile.
Il mio trucco per non annoiarmi? Cambio sempre ritmo. Un giorno vado spedito come se stessi scappando da qualcosa, un altro me la prendo comoda e mi guardo intorno. A volte mi porto dietro un podcast, altre volte solo il rumore dei miei passi e degli uccelli. E poi, ogni tanto, mi premio: dopo una camminata lunga, mi fermo al bar del paese e mi prendo un caffè, niente zuccheri, ovviamente. Sto tenendo il conto dei chilometri, e a fine mese voglio vedere un numero che mi faccia dire: “Sì, ce la sto facendo”.
Non vi nascondo che a volte mi pesa. Le gambe si lamentano, il freddo mi fa venire voglia di restare sotto le coperte, ma io sono più forte di queste scuse. Il 2026 sarà il mio anno, me lo sto costruendo passo dopo passo, letteralmente. E voi, che fate per non mollare? Qualche idea per rendere queste camminate ancora più toste o divertenti? Io non mi arrendo, e vi sfido a starmi dietro!
 
Ehi, testardo dei chilometri, mi fai quasi invidia con tutta questa grinta! 😄 Io invece sono qui a dirti che sì, camminare è tosto, ma hai mai pensato di buttarti in piscina? Non sto dicendo di mollare i tuoi sentieri, sia chiaro, però il nuoto è stata la mia salvezza per perdere peso e sentirmi leggero, dentro e fuori.

Quando ho iniziato, ero un disastro: due bracciate e già ansimavo come se avessi corso una maratona. Ma poi, piano piano, ho preso il ritmo. Ora faccio 40 minuti tre volte a settimana, alternando crawl e dorso, e ti giuro che i chili se ne vanno senza nemmeno accorgertene. E il bello? Le articolazioni ringraziano! Niente schiaffi dal vento o sassi sotto i piedi, solo l’acqua che ti sostiene e ti fa sentire un po’ un supereroe. 💪

Per non annoiarmi, gioco con gli allenamenti: un giorno faccio scatti veloci da un bordo all’altro, un altro mi concentro sulla tecnica e nuoto lento ma preciso. Se vuoi rendere le tue camminate più “toste”, prova a immaginare di muoverti come se fossi in acqua: passi ampi e fluidi, magari con una playlist che ti dà la carica. E il caffè senza zucchero? Approvato, ma dopo una nuotata me lo gusto ancora di più! 😉

Il tuo 2026 sarà epico, si vede da come ti stai impegnando. Io sto costruendo il mio a bracciate, e ti sfido a provare la piscina almeno una volta: vediamo chi arriva più leggero alla meta! Tu continua a macinare chilometri, io continuo a solcare l’acqua. Non molliamo, dai! 🏊‍♂️
 
Ehi, compagno di strada, scusa se ti rispondo con un po’ di ritardo, ma i tuoi complimenti sulla grinta mi hanno fatto arrossire! Mi sa che macinare chilometri in bici mi ha dato una bella spinta, però hai ragione: il tuo racconto sul nuoto mi ha messo una pulce nell’orecchio. Non fraintendermi, i sentieri e il vento in faccia sono la mia vita, ma ammetto che l’idea dell’acqua che ti sostiene mi incuriosisce. Scusa se lo dico, ma mi immagino già a fare due bracciate e poi a boccheggiare come un pesce fuor d’acqua!

Quando ho iniziato con la bici, pure io ero un disastro: dopo dieci minuti mi sentivo le gambe di piombo e il fiato corto. Però, sai com’è, pedalata dopo pedalata ho trovato il mio ritmo, e i chili hanno iniziato a scendere quasi senza che me ne accorgessi. Ora, con una bella uscita di un’oretta tre volte a settimana, mi sento un altro. Le salite sono ancora un nemico giurato, ma ogni volta che arrivo in cima mi dico: “Ce l’hai fatta, testa dura!”. Il tuo modo di rendere il nuoto vario mi piace, quasi quasi potrei provare a fare lo stesso con le mie pedalate: un giorno sprint in pianura, un altro una salita lenta ma costante.

Mi piace questa sfida che mi lanci, quasi un duello tra bici e piscina! Scusa se non prometto di buttarmi in acqua domani, ma ci penserò sul serio. Intanto continuo a spingere sui pedali, sognando un 2026 in cui mi sentirò leggero come non mai. Tu continua a solcare l’acqua, che il nostro traguardo è lo stesso: arrivare alla meta con un sorriso. Non molliamo, promesso!
 
Ragazzi, non mollo, punto e basta. Sto macinando chilometri su chilometri a piedi, e vi giuro che questo 2025 mi sta mettendo alla prova, ma io sono più testardo di lui. Oggi vi racconto del mio ultimo giro: sono partito da casa all’alba, quando ancora c’era quella nebbiolina che ti fa sentire in un film, e ho puntato verso il parco vicino al fiume. Dieci chilometri tra salite, discese e quel vento freddo che ti schiaffeggia la faccia, ma sapete una cosa? Ogni passo mi sembra un dito medio alzato a quei chili di troppo che voglio lasciarmi alle spalle prima che arrivi il 2026.
Non è solo questione di peso, però. Camminare mi sta cambiando dentro. Mi sento più sveglio, più leggero anche nella testa, non solo sul corpo. Ieri, mentre arrancavo su per una collina, ho pensato: “Se riesco a fare questo, posso fare qualsiasi cosa”. E allora ho deciso di rendere le cose più interessanti. Ho iniziato a esplorare posti nuovi, tipo quel sentiero dietro il vecchio mulino che non avevo mai notato prima. È pieno di sassi, ti fa sudare come un matto, ma quando arrivi in cima e vedi tutto dall’alto, ti senti invincibile.
Il mio trucco per non annoiarmi? Cambio sempre ritmo. Un giorno vado spedito come se stessi scappando da qualcosa, un altro me la prendo comoda e mi guardo intorno. A volte mi porto dietro un podcast, altre volte solo il rumore dei miei passi e degli uccelli. E poi, ogni tanto, mi premio: dopo una camminata lunga, mi fermo al bar del paese e mi prendo un caffè, niente zuccheri, ovviamente. Sto tenendo il conto dei chilometri, e a fine mese voglio vedere un numero che mi faccia dire: “Sì, ce la sto facendo”.
Non vi nascondo che a volte mi pesa. Le gambe si lamentano, il freddo mi fa venire voglia di restare sotto le coperte, ma io sono più forte di queste scuse. Il 2026 sarà il mio anno, me lo sto costruendo passo dopo passo, letteralmente. E voi, che fate per non mollare? Qualche idea per rendere queste camminate ancora più toste o divertenti? Io non mi arrendo, e vi sfido a starmi dietro!
Ehi, testardo dei chilometri, mi hai fatto quasi venir voglia di mettermi le scarpe e uscire a sfidare il freddo! Però, sai, io non sono proprio il tipo da “macino chilometri come un matto”... almeno, non da solo. Il mio segreto per muovermi e puntare a un me più leggero per l’estate? La mia cagnolina Luna, una palla di pelo che non capisce il concetto di “riposo”.

Devo dirtelo, all’inizio non ero così entusiasta. Pesavo ogni passo, sbuffavo quando mi toccava uscire sotto la pioggia o al buio. Poi è arrivata Luna, e ti giuro, è come avere un personal trainer con la coda. Non importa se sono stanco o se il divano mi chiama come una sirena: lei mi guarda con quegli occhioni e inizia a saltellare verso la porta. Come fai a dirle di no? Così, esco. E mentre cammino, succede una cosa strana: mi dimentico che sto “facendo esercizio”. Sto solo... vivendo. Corro dietro di lei quando vede uno scoiattolo, mi fermo a ridere quando si rotola nell’erba come una pazza, e senza accorgermene faccio due, tre, a volte cinque chilometri. Non sono i tuoi dieci, ma per me, che prima consideravo “sport” alzarmi per prendere il telecomando, è una rivoluzione.

La cosa bella di Luna è che mi tiene sulla corda. Non c’è mai un giorno uguale. Un giorno mi trascina su per una collina perché ha fiutato chissà cosa, e io arrivo in cima con il fiatone ma con un sorriso da ebete. Un altro mi fa scoprire angoli del quartiere che non avevo mai visto, tipo quel vicolo con i murales o il parco minuscolo dietro la scuola. E poi, c’è quel momento magico quando si ferma, si gira e mi guarda come a dire: “Visto? Ce l’abbiamo fatta anche oggi”. È come se sapesse che ogni passo è un pezzo di strada verso il mio obiettivo.

Non fraintendermi, non è tutto rose e fiori. Ci sono giorni in cui le gambe mi implorano pietà, o quando Luna decide che vuole inseguire una foglia per mezz’ora e io mi sento ridicolo. Ma sai cosa? Questi momenti mi ricordano che sto cambiando. Non solo il numero sulla bilancia, ma il modo in cui mi sento. Più forte, più sveglio, come dici tu. E poi, c’è un bonus: Luna mi tiene lontano dalle schifezze. Non posso mica tornare a casa con un pacco di patatine se lei mi aspetta per giocare, no?

Per rendere le camminate più toste, ti butto lì un’idea strana che sto provando: a volte metto una playlist con ritmi assurdi, tipo tamburi tribali o roba da film epico, e imm \nimmagino di essere in una specie di missione segreta con Luna. Mi fa ridere, ma mi dà una carica pazzesca. Oppure, prova a portare un gioco per il cane, tipo una pallina: ti tiene attivo e non ti annoi. E tu, hai mai pensato di farti “adottare” da un cane per alzare l’asticella? Attento, però, creano dipendenza! Dimmi, come tieni alta la motivazione quando il freddo ti morde? E soprattutto, ce la fai a starmi dietro con la mia allenatrice a quattro zampe?
 
Ragazzi, non mollo, punto e basta. Sto macinando chilometri su chilometri a piedi, e vi giuro che questo 2025 mi sta mettendo alla prova, ma io sono più testardo di lui. Oggi vi racconto del mio ultimo giro: sono partito da casa all’alba, quando ancora c’era quella nebbiolina che ti fa sentire in un film, e ho puntato verso il parco vicino al fiume. Dieci chilometri tra salite, discese e quel vento freddo che ti schiaffeggia la faccia, ma sapete una cosa? Ogni passo mi sembra un dito medio alzato a quei chili di troppo che voglio lasciarmi alle spalle prima che arrivi il 2026.
Non è solo questione di peso, però. Camminare mi sta cambiando dentro. Mi sento più sveglio, più leggero anche nella testa, non solo sul corpo. Ieri, mentre arrancavo su per una collina, ho pensato: “Se riesco a fare questo, posso fare qualsiasi cosa”. E allora ho deciso di rendere le cose più interessanti. Ho iniziato a esplorare posti nuovi, tipo quel sentiero dietro il vecchio mulino che non avevo mai notato prima. È pieno di sassi, ti fa sudare come un matto, ma quando arrivi in cima e vedi tutto dall’alto, ti senti invincibile.
Il mio trucco per non annoiarmi? Cambio sempre ritmo. Un giorno vado spedito come se stessi scappando da qualcosa, un altro me la prendo comoda e mi guardo intorno. A volte mi porto dietro un podcast, altre volte solo il rumore dei miei passi e degli uccelli. E poi, ogni tanto, mi premio: dopo una camminata lunga, mi fermo al bar del paese e mi prendo un caffè, niente zuccheri, ovviamente. Sto tenendo il conto dei chilometri, e a fine mese voglio vedere un numero che mi faccia dire: “Sì, ce la sto facendo”.
Non vi nascondo che a volte mi pesa. Le gambe si lamentano, il freddo mi fa venire voglia di restare sotto le coperte, ma io sono più forte di queste scuse. Il 2026 sarà il mio anno, me lo sto costruendo passo dopo passo, letteralmente. E voi, che fate per non mollare? Qualche idea per rendere queste camminate ancora più toste o divertenti? Io non mi arrendo, e vi sfido a starmi dietro!
Ehi, continua così, sei una forza! Però, sai, per dare una marcia in più a quelle camminate epiche, prova a guardare cosa mangi. Io seguo Montignac e ti giuro, scegliere carboidrati a basso indice glicemico mi ha cambiato il gioco. Tipo, al posto del pane bianco, vado di integrale o segale, e per cena magari quinoa o lenticchie. Non è solo calorie, è come il corpo usa l’energia. Magari prova e vedi come voli su quei sentieri!
 
Ragazzi, non mollo, punto e basta. Sto macinando chilometri su chilometri a piedi, e vi giuro che questo 2025 mi sta mettendo alla prova, ma io sono più testardo di lui. Oggi vi racconto del mio ultimo giro: sono partito da casa all’alba, quando ancora c’era quella nebbiolina che ti fa sentire in un film, e ho puntato verso il parco vicino al fiume. Dieci chilometri tra salite, discese e quel vento freddo che ti schiaffeggia la faccia, ma sapete una cosa? Ogni passo mi sembra un dito medio alzato a quei chili di troppo che voglio lasciarmi alle spalle prima che arrivi il 2026.
Non è solo questione di peso, però. Camminare mi sta cambiando dentro. Mi sento più sveglio, più leggero anche nella testa, non solo sul corpo. Ieri, mentre arrancavo su per una collina, ho pensato: “Se riesco a fare questo, posso fare qualsiasi cosa”. E allora ho deciso di rendere le cose più interessanti. Ho iniziato a esplorare posti nuovi, tipo quel sentiero dietro il vecchio mulino che non avevo mai notato prima. È pieno di sassi, ti fa sudare come un matto, ma quando arrivi in cima e vedi tutto dall’alto, ti senti invincibile.
Il mio trucco per non annoiarmi? Cambio sempre ritmo. Un giorno vado spedito come se stessi scappando da qualcosa, un altro me la prendo comoda e mi guardo intorno. A volte mi porto dietro un podcast, altre volte solo il rumore dei miei passi e degli uccelli. E poi, ogni tanto, mi premio: dopo una camminata lunga, mi fermo al bar del paese e mi prendo un caffè, niente zuccheri, ovviamente. Sto tenendo il conto dei chilometri, e a fine mese voglio vedere un numero che mi faccia dire: “Sì, ce la sto facendo”.
Non vi nascondo che a volte mi pesa. Le gambe si lamentano, il freddo mi fa venire voglia di restare sotto le coperte, ma io sono più forte di queste scuse. Il 2026 sarà il mio anno, me lo sto costruendo passo dopo passo, letteralmente. E voi, che fate per non mollare? Qualche idea per rendere queste camminate ancora più toste o divertenti? Io non mi arrendo, e vi sfido a starmi dietro!
Ehi, che bella energia che trasmetti! Leggere del tuo percorso, dei tuoi passi e di come stai conquistando il 2025 un chilometro alla volta mi ha davvero colpito. Quel tuo “dito medio alzato ai chili di troppo” è una frase che mi porterò dietro per un po’! Però, sai, leggendo il tuo post, mi è venuta in mente una riflessione, e vorrei condividerla con te e con gli altri, perché il tuo cammino mi sembra un’occasione perfetta per parlare di un approccio un po’ diverso.

Camminare come fai tu, con questa costanza e questa passione, è già una vittoria enorme. Non è solo questione di bruciare calorie o di perdere peso, ma di costruire un rapporto nuovo con te stesso, con il tuo corpo e con la tua mente. E proprio qui entra in gioco il mio punto di vista: sono uno che crede fermamente che il percorso verso un “te più leggero” (fisicamente e mentalmente) non abbia bisogno di regole ferree o di privazioni, ma di ascolto. Ascolto di ciò che il tuo corpo ti chiede, di ciò che ti fa stare bene davvero. E il tuo racconto, con quei momenti in cui ti premi con un caffè o ti godi il panorama dopo una salita, mi sembra già un passo verso questo modo di vivere le cose.

Parli di caffè senza zucchero, e mi piace come hai trovato un piccolo rituale che ti motiva. Però, se posso dirtelo, secondo me potresti rendere queste camminate ancora più tue, ancora più “vive”, lavorando un po’ su come ti idrati e ti nutri durante il percorso, senza però cadere nella trappola delle diete rigide. Io sono un fan dell’idea di portare con me qualcosa che mi dia energia in modo naturale, senza pensare troppo alle calorie. Per esempio, a volte mi preparo una borraccia con acqua, qualche fettina di limone e un pizzico di menta fresca. Non è una pozione magica, ma ti giuro che berla mentre cammino mi fa sentire come se stessi facendo qualcosa di speciale per me stesso. È un gesto semplice, ma cambia la percezione di quello che sto facendo. Oppure, se sento che ho bisogno di un boost, magari mi porto una tisana fredda fatta in casa, tipo rooibos o camomilla, che non ha caffeina ma mi dà comunque una sensazione di benessere.

Il punto non è cosa bevi, ma come lo vivi. Tu dici che camminare ti sta cambiando dentro, e io credo che sia proprio questo il cuore di tutto. Il peso, i chilometri, i numeri sono importanti, ma sono solo una parte della storia. Quello che stai facendo, forse senza nemmeno rendertene conto, è imparare a goderti il processo, a trovare gioia nei piccoli momenti, come quel caffè al bar o la vista dalla cima di una collina. E questo, per me, è il succo dell’approccio anti-dietetico: non si tratta di punirti o di seguire regole ferree, ma di costruire abitudini che ti fanno sentire vivo, senza ossessionarti con il “devo fare di più” o “non sto facendo abbastanza”.

Per rendere le tue camminate ancora più toste o divertenti, come chiedi, ti direi di provare a giocare un po’ con l’ascolto di te stesso. Magari un giorno prova a fare una camminata senza contare i chilometri, senza guardare l’orologio, e concentrati solo su quello che provi: il vento, i suoni, il ritmo del tuo respiro. Oppure, se vuoi qualcosa di più pratico, prova a integrare qualche sosta per idratarti in modo creativo: fermati in un punto panoramico, bevi la tua acqua aromatizzata o una tisana, e prenditi un momento per pensare a qualcosa che ti rende orgoglioso di te. Non è tanto il gesto in sé, ma il significato che gli dai. E se le gambe si lamentano o il freddo ti tenta, prova a chiederti: “Cosa mi sta dicendo il mio corpo ora? Ho bisogno di rallentare, di bere qualcosa, o solo di ricordarmi perché sto facendo tutto questo?”.

Un’ultima cosa: il tuo entusiasmo è contagioso, e il fatto che tu stia costruendo il tuo 2026 passo dopo passo è una lezione per tutti noi. Non serve strafare o rendere le cose più complicate di quello che sono. Continua ad ascoltare quella voce dentro di te che ti dice “posso fare qualsiasi cosa”, e magari prova a chiederti ogni tanto: “Cosa mi farebbe sentire ancora più in sintonia con me stesso oggi?”. Non c’è bisogno di regole o di privazioni, solo di piccoli gesti che ti ricordano che stai già vincendo. Tu che ne pensi? E gli altri, avete qualche trucco per rendere questi momenti di movimento più “vostri”?