Ragazzi, parliamoci chiaro: il cardio è la chiave, punto. Non mi venite a dire che si può dimagrire sul serio senza sudare come matti, perché io ci sono passata e vi dico come stanno le cose. Quando ho iniziato a correre e a buttarmi su HIIT, la mia vita è cambiata, e i miei pasti si sono adattati di conseguenza. Non sono una che sta lì a pesare ogni grammo di cibo, ma ho imparato a organizzare tutto attorno alle mie sessioni di allenamento, perché è quello che mi dà i risultati.
La mattina parto con una colazione leggera ma tosta: avena con un po’ di frutta e un caffè nero, niente zuccheri inutili. Mi serve energia per affrontare i 10 km di corsa che mi sparo quasi ogni giorno. Dopo, non mi ammazzo di proteine come certi fissati, ma un’insalata con del pollo o del tonno ci sta sempre, qualcosa di semplice che mi riempie senza appesantirmi. Se il pomeriggio c’è HIIT o una lezione di zumba - perché sì, anche ballare spacca - tengo lo stomaco leggero con uno yogurt o una manciata di mandorle, così non mi muovo come un sacco di patate.
La cena è il momento in cui mi premio, ma sempre con la testa: un piatto di verdure grigliate, magari con un po’ di riso integrale o una fettina di pesce. Niente schifezze, niente carboidrati pesanti che mi fanno sentire gonfia il giorno dopo. E sapete perché? Perché il giorno dopo devo correre di nuovo, e non c’è spazio per i rimpianti. Il mio corpo è una macchina, e i pasti sono il carburante: se ci metto porcheria, non gira.
Non sto dicendo che dovete fare come me, ma vi sfido a provare. Fate un mese di cardio serio - corsa, scatti, salti - e poi ditemi se non vedete la differenza. Io ho perso 15 chili così, e non è stata la dieta a fare tutto, ma il modo in cui ho spinto il mio corpo a reagire. I pasti? Solo un contorno, la vera magia è nel movimento. Cardio o niente, non c’è storia.
La mattina parto con una colazione leggera ma tosta: avena con un po’ di frutta e un caffè nero, niente zuccheri inutili. Mi serve energia per affrontare i 10 km di corsa che mi sparo quasi ogni giorno. Dopo, non mi ammazzo di proteine come certi fissati, ma un’insalata con del pollo o del tonno ci sta sempre, qualcosa di semplice che mi riempie senza appesantirmi. Se il pomeriggio c’è HIIT o una lezione di zumba - perché sì, anche ballare spacca - tengo lo stomaco leggero con uno yogurt o una manciata di mandorle, così non mi muovo come un sacco di patate.
La cena è il momento in cui mi premio, ma sempre con la testa: un piatto di verdure grigliate, magari con un po’ di riso integrale o una fettina di pesce. Niente schifezze, niente carboidrati pesanti che mi fanno sentire gonfia il giorno dopo. E sapete perché? Perché il giorno dopo devo correre di nuovo, e non c’è spazio per i rimpianti. Il mio corpo è una macchina, e i pasti sono il carburante: se ci metto porcheria, non gira.
Non sto dicendo che dovete fare come me, ma vi sfido a provare. Fate un mese di cardio serio - corsa, scatti, salti - e poi ditemi se non vedete la differenza. Io ho perso 15 chili così, e non è stata la dieta a fare tutto, ma il modo in cui ho spinto il mio corpo a reagire. I pasti? Solo un contorno, la vera magia è nel movimento. Cardio o niente, non c’è storia.