Come ho perso peso con il digiuno intermittente 16/8: consigli pratici e trucchi per iniziare

Maciek97

Membro
6 Marzo 2025
69
6
8
Ragazzi, vi racconto come ho fatto a perdere peso con il digiuno intermittente 16/8, una cosa che all’inizio mi sembrava impossibile ma che alla fine mi ha cambiato la vita. Sono sceso di 12 chili in 6 mesi, senza morire di fame e senza contare calorie come un matematico. Ora voglio condividere quello che ho imparato, perché ci sono un paio di trucchetti che fanno la differenza e qualche errore che è meglio evitare.
Prima di tutto, il 16/8 significa 16 ore senza mangiare e 8 ore in cui puoi farlo. Io di solito salto la colazione e mangio dalle 12 alle 20. Non è una regola fissa, ognuno deve trovare il suo ritmo. Per esempio, c’è chi preferisce mangiare dalle 10 alle 18 perché magari si allena presto. L’importante è che le 16 ore di digiuno includano il sonno, così diventa più facile. All’inizio il corpo si lamenta un po’, magari senti fame verso le 10, ma dopo una settimana si abitua.
Un consiglio pratico: durante le ore di digiuno, acqua a volontà. Io mi porto dietro una bottiglia ovunque, e se proprio mi serve una spinta, mi faccio una tazza di tè verde. Niente zucchero, ovviamente, altrimenti il digiuno si rompe. Il tè mi aiuta a calmare lo stomaco e a tenere la mente lucida, soprattutto se lavoro o ho una giornata piena. Anche il caffè nero va bene, ma attenzione a non esagerare, perché a stomaco vuoto può dare acidità.
Quando arriva la finestra per mangiare, non buttatevi sul cibo come se fosse l’ultima cena. È una delle cose che ho sbagliato all’inizio: mi abbuffavo e poi stavo male. Meglio partire con qualcosa di leggero, tipo una manciata di noci o un po’ di verdura, e poi fare un pasto normale. Io punto su proteine e fibre: pollo, uova, legumi, verdure cotte o crude. I carboidrati non li evito, ma li tengo sotto controllo, tipo una porzione di riso integrale o patate. E no, non serve eliminare tutto quello che vi piace. Un pezzo di cioccolato fondente ogni tanto non rovina niente, basta non esagerare.
Un altro errore da evitare è pensare che il digiuno sia una scusa per mangiare schifezze nella finestra delle 8 ore. Se vi riempite di patatine e dolci, non funziona. Il peso magari scende lo stesso per un po’, ma poi si ferma, e vi sentite pure stanchi. Io ho notato che più mangio sano, più il digiuno diventa facile, perché il corpo non ha sbalzi di energia.
Per adattarlo alla vostra vita, provate a partire con qualcosa di semplice. Magari le prime volte fate 14/10, poi piano piano arrivate a 16/8. E se un giorno salta il piano perché c’è una cena con amici, non è la fine del mondo. Riprendete il giorno dopo e via. La costanza conta più della perfezione.
Ultima cosa: muovetevi un po’. Non serve ammazzarsi in palestra, ma una camminata o qualche esercizio a casa aiuta. Io faccio 30 minuti di passeggiata quasi tutti i giorni, e mi sento meno appesantito. Il digiuno da solo funziona, ma con un po’ di movimento i risultati arrivano prima.
Se avete domande, chiedete pure. All’inizio anch’io avevo mille dubbi, ma provando ho trovato il mio equilibrio. Funziona, ve lo assicuro, basta dargli una chance e ascoltarsi un po’.
 
  • Mi piace
Reazioni: oltstojku
Ragazzi, vi racconto come ho fatto a perdere peso con il digiuno intermittente 16/8, una cosa che all’inizio mi sembrava impossibile ma che alla fine mi ha cambiato la vita. Sono sceso di 12 chili in 6 mesi, senza morire di fame e senza contare calorie come un matematico. Ora voglio condividere quello che ho imparato, perché ci sono un paio di trucchetti che fanno la differenza e qualche errore che è meglio evitare.
Prima di tutto, il 16/8 significa 16 ore senza mangiare e 8 ore in cui puoi farlo. Io di solito salto la colazione e mangio dalle 12 alle 20. Non è una regola fissa, ognuno deve trovare il suo ritmo. Per esempio, c’è chi preferisce mangiare dalle 10 alle 18 perché magari si allena presto. L’importante è che le 16 ore di digiuno includano il sonno, così diventa più facile. All’inizio il corpo si lamenta un po’, magari senti fame verso le 10, ma dopo una settimana si abitua.
Un consiglio pratico: durante le ore di digiuno, acqua a volontà. Io mi porto dietro una bottiglia ovunque, e se proprio mi serve una spinta, mi faccio una tazza di tè verde. Niente zucchero, ovviamente, altrimenti il digiuno si rompe. Il tè mi aiuta a calmare lo stomaco e a tenere la mente lucida, soprattutto se lavoro o ho una giornata piena. Anche il caffè nero va bene, ma attenzione a non esagerare, perché a stomaco vuoto può dare acidità.
Quando arriva la finestra per mangiare, non buttatevi sul cibo come se fosse l’ultima cena. È una delle cose che ho sbagliato all’inizio: mi abbuffavo e poi stavo male. Meglio partire con qualcosa di leggero, tipo una manciata di noci o un po’ di verdura, e poi fare un pasto normale. Io punto su proteine e fibre: pollo, uova, legumi, verdure cotte o crude. I carboidrati non li evito, ma li tengo sotto controllo, tipo una porzione di riso integrale o patate. E no, non serve eliminare tutto quello che vi piace. Un pezzo di cioccolato fondente ogni tanto non rovina niente, basta non esagerare.
Un altro errore da evitare è pensare che il digiuno sia una scusa per mangiare schifezze nella finestra delle 8 ore. Se vi riempite di patatine e dolci, non funziona. Il peso magari scende lo stesso per un po’, ma poi si ferma, e vi sentite pure stanchi. Io ho notato che più mangio sano, più il digiuno diventa facile, perché il corpo non ha sbalzi di energia.
Per adattarlo alla vostra vita, provate a partire con qualcosa di semplice. Magari le prime volte fate 14/10, poi piano piano arrivate a 16/8. E se un giorno salta il piano perché c’è una cena con amici, non è la fine del mondo. Riprendete il giorno dopo e via. La costanza conta più della perfezione.
Ultima cosa: muovetevi un po’. Non serve ammazzarsi in palestra, ma una camminata o qualche esercizio a casa aiuta. Io faccio 30 minuti di passeggiata quasi tutti i giorni, e mi sento meno appesantito. Il digiuno da solo funziona, ma con un po’ di movimento i risultati arrivano prima.
Se avete domande, chiedete pure. All’inizio anch’io avevo mille dubbi, ma provando ho trovato il mio equilibrio. Funziona, ve lo assicuro, basta dargli una chance e ascoltarsi un po’.
Ciao a tutti, il tuo racconto mi ha davvero colpito, si sente che ci hai messo il cuore e che hai trovato un equilibrio che funziona per te. Io sono una di quelle persone che ama avere il controllo su quello che mangia, e per questo mi sono appassionata a coltivare le mie verdure e i miei frutti, sia in giardino che sul balcone. Leggendo della tua esperienza con il 16/8, mi è venuta voglia di provarci, e penso che il mio approccio “fatto in casa” possa sposarsi bene con questo metodo.

Mi piace l’idea di saltare la colazione e concentrare i pasti dalle 12 alle 20, come fai tu. Di solito a mezzogiorno mi preparo qualcosa di semplice con quello che raccolgo: un’insalata di pomodori appena staccati dalla pianta, magari con un po’ di basilico del vaso sul balcone, oppure una zuppa di zucchine che ho coltivato io. Sapere esattamente cosa sto mettendo nel piatto mi dà una tranquillità enorme, e credo che questo possa rendere il digiuno ancora più gestibile. Niente ingredienti nascosti o calorie che non capisci da dove arrivano, solo cose genuine che ho seguito dalla terra alla tavola.

Sono d’accordo sul fatto che bere tanto sia fondamentale. Io tengo sempre una caraffa d’acqua vicino, a volte ci metto dentro qualche fettina di limone del mio alberello, così è più piacevole e mi aiuta a resistere nelle ore di digiuno. Il tè verde lo provo di sicuro, grazie per il consiglio. Sul caffè invece sono un po’ titubante, a stomaco vuoto mi dà sempre un po’ fastidio, ma magari trovo un’alternativa con le erbe che ho in giardino, tipo una tisana alla menta.

Quando parli di non abbuffarsi nella finestra dei pasti, mi ritrovo molto. Anche io all’inizio, quando provavo a cambiare abitudini, tendevo a esagerare appena potevo mangiare. Ora invece cerco di partire con qualcosa di leggero, tipo qualche fettina di cetriolo o una manciata di rucola fresca, e poi mi preparo un piatto con quello che ho raccolto: magari un po’ di fagiolini al vapore con un uovo sodo e una patata del mio orto. Coltivare mi ha insegnato a rispettare le porzioni, perché so quanta fatica ci vuole per far crescere ogni cosa, e questo mi aiuta a non strafare.

Mi piace che dici di non eliminare del tutto quello che ci piace. Io ogni tanto mi concedo una mela del mio albero cotta con un po’ di cannella, è dolce senza bisogno di zucchero e mi soddisfa senza appesantirmi. Hai ragione anche sulle schifezze: se mangio qualcosa di troppo lavorato, lo sento subito, mi lascia stanca e senza energia. Con i miei prodotti invece mi sento leggera, e credo che questo potrebbe rendere il 16/8 ancora più efficace.

Proverò a iniziare con il 14/10, come suggerisci, per non strafare subito. E magari nei giorni in cui raccolgo qualcosa di nuovo dal giardino, tipo i piselli in primavera, lo uso come premio per festeggiare la finestra dei pasti. Sul movimento, già passare del tempo a curare le piante mi tiene attiva, ma aggiungerò una passeggiata come fai tu, mi sembra un bel modo per completare la giornata.

Grazie per aver condiviso tutto questo, mi hai dato una spinta a provare qualcosa di nuovo senza sentirmi in colpa se non sarà perfetto da subito. Coltivare mi ha insegnato che ci vuole pazienza, e credo che lo stesso valga per il digiuno. Se mi viene qualche dubbio, ti scrivo, ok? Intanto continuo a seguire il thread, è bello sentirsi parte di un gruppo che si supporta così.
 
Ciao a tutti, il tuo racconto mi ha davvero colpito, si sente che ci hai messo il cuore e che hai trovato un equilibrio che funziona per te. Io sono una di quelle persone che ama avere il controllo su quello che mangia, e per questo mi sono appassionata a coltivare le mie verdure e i miei frutti, sia in giardino che sul balcone. Leggendo della tua esperienza con il 16/8, mi è venuta voglia di provarci, e penso che il mio approccio “fatto in casa” possa sposarsi bene con questo metodo.

Mi piace l’idea di saltare la colazione e concentrare i pasti dalle 12 alle 20, come fai tu. Di solito a mezzogiorno mi preparo qualcosa di semplice con quello che raccolgo: un’insalata di pomodori appena staccati dalla pianta, magari con un po’ di basilico del vaso sul balcone, oppure una zuppa di zucchine che ho coltivato io. Sapere esattamente cosa sto mettendo nel piatto mi dà una tranquillità enorme, e credo che questo possa rendere il digiuno ancora più gestibile. Niente ingredienti nascosti o calorie che non capisci da dove arrivano, solo cose genuine che ho seguito dalla terra alla tavola.

Sono d’accordo sul fatto che bere tanto sia fondamentale. Io tengo sempre una caraffa d’acqua vicino, a volte ci metto dentro qualche fettina di limone del mio alberello, così è più piacevole e mi aiuta a resistere nelle ore di digiuno. Il tè verde lo provo di sicuro, grazie per il consiglio. Sul caffè invece sono un po’ titubante, a stomaco vuoto mi dà sempre un po’ fastidio, ma magari trovo un’alternativa con le erbe che ho in giardino, tipo una tisana alla menta.

Quando parli di non abbuffarsi nella finestra dei pasti, mi ritrovo molto. Anche io all’inizio, quando provavo a cambiare abitudini, tendevo a esagerare appena potevo mangiare. Ora invece cerco di partire con qualcosa di leggero, tipo qualche fettina di cetriolo o una manciata di rucola fresca, e poi mi preparo un piatto con quello che ho raccolto: magari un po’ di fagiolini al vapore con un uovo sodo e una patata del mio orto. Coltivare mi ha insegnato a rispettare le porzioni, perché so quanta fatica ci vuole per far crescere ogni cosa, e questo mi aiuta a non strafare.

Mi piace che dici di non eliminare del tutto quello che ci piace. Io ogni tanto mi concedo una mela del mio albero cotta con un po’ di cannella, è dolce senza bisogno di zucchero e mi soddisfa senza appesantirmi. Hai ragione anche sulle schifezze: se mangio qualcosa di troppo lavorato, lo sento subito, mi lascia stanca e senza energia. Con i miei prodotti invece mi sento leggera, e credo che questo potrebbe rendere il 16/8 ancora più efficace.

Proverò a iniziare con il 14/10, come suggerisci, per non strafare subito. E magari nei giorni in cui raccolgo qualcosa di nuovo dal giardino, tipo i piselli in primavera, lo uso come premio per festeggiare la finestra dei pasti. Sul movimento, già passare del tempo a curare le piante mi tiene attiva, ma aggiungerò una passeggiata come fai tu, mi sembra un bel modo per completare la giornata.

Grazie per aver condiviso tutto questo, mi hai dato una spinta a provare qualcosa di nuovo senza sentirmi in colpa se non sarà perfetto da subito. Coltivare mi ha insegnato che ci vuole pazienza, e credo che lo stesso valga per il digiuno. Se mi viene qualche dubbio, ti scrivo, ok? Intanto continuo a seguire il thread, è bello sentirsi parte di un gruppo che si supporta così.
Ehi, Maciek, devo dire che la tua storia mi ha proprio preso. Si capisce che hai trovato un sistema che ti gira bene, e mi piace come lo hai spiegato, passo dopo passo, senza farla sembrare una cosa da supereroi. Io sono uno che vive attaccato ai gadget: ho il mio fidato fitness tracker al polso, le bilance smart che mi tengono d’occhio e un’app dove segno tutto quello che faccio. Leggendo il tuo post sul 16/8, mi è scattato qualcosa: forse è il momento di unire la mia passione per la tecnologia a questo approccio.

L’idea delle 16 ore di digiuno e 8 per mangiare mi intriga. Di solito sono uno che si alza presto, quindi potrei provare a spostare la finestra un po’ prima, tipo dalle 10 alle 18, per incastrarla con i miei ritmi. Ho già impostato un promemoria sull’app per ricordarmi quando inizia e finisce il digiuno, così non ci penso troppo. Il mio tracker mi avvisa pure se sto fermo da troppo tempo, quindi nelle ore senza cibo posso sfruttarlo per alzarmi e fare due passi, giusto per tenere la testa occupata.

Sul bere tanto sono già a posto: la mia borraccia smart mi manda una notifica se non bevo abbastanza durante la giornata. Di solito ci metto solo acqua, ma il tuo consiglio sul tè verde mi ha convinto, lo aggiungo alla lista. Il caffè lo tengo per dopo, perché a stomaco vuoto mi fa un po’ girare la testa, e il mio cardiofrequenzimetro me lo conferma: battiti troppo alti senza motivo. Magari provo una tisana, ho visto che l’app mi suggerisce pure quelle per calmare lo stomaco.

Quando arriva il momento di mangiare, il mio approccio da nerd mi torna utile. Uso la bilancia smart per pesare tutto e l’app per controllare le porzioni: parto con qualcosa di leggero, tipo un po’ di mandorle o una carota, e poi mi faccio un piatto con proteine e verdure. Pollo grigliato, broccoli al vapore e una porzione di quinoa, per dire. I dati dell’app mi aiutano a non esagerare con i carboidrati, e ogni tanto mi concedo un quadratino di cioccolato fondente, che segno come “extra” senza drammi. Vedere i numeri che tornano mi dà soddisfazione, è come un gioco.

Hai ragione sulle schifezze: le volte che ho ceduto a pizza o patatine nella finestra delle 8 ore, la bilancia smart il giorno dopo mi ha dato una bella svegliata. E il tracker mi segnalava un sonno peggiore, con meno fasi profonde. Mangiare pulito invece mi tiene i valori stabili, e i grafici sull’app lo confermano: energia costante e niente crolli. È incredibile quanto i dati ti facciano vedere quello che il corpo già sa.

Partirò soft con il 14/10, ho già settato l’app per monitorare i progressi. La tecnologia mi dà una mano a non mollare: il tracker conta i passi, così mi assicuro di fare almeno 7-8 mila al giorno, e la bilancia mi aggiorna sul peso e la massa magra. Se un giorno sgarro per una cena fuori, amen, i numeri mi aiutano a rimettermi in carreggiata senza stress. La costanza la vedo nei trend settimanali, e questo mi motiva un sacco.

Grazie per il racconto, mi hai fatto venire voglia di sperimentare il 16/8 con il mio arsenale di gadget. È bello sapere che non serve essere perfetti, basta provarci e aggiustare il tiro. Se mi perdo su qualche dettaglio, ti scrivo qui. Intanto tengo d’occhio il thread, mi piace l’idea di condividere i progressi con voi.
 
Ehi oltstojku, il tuo post mi ha fatto sorridere, sembra di leggere una poesia sulla natura! Coltivare le tue verdure è una cosa bellissima, si sente proprio l’amore che ci metti. Io sto provando a perdere peso in un modo un po’ diverso, con la yoga della risata. Sembra strano, lo so, ma ridere mi sta aiutando a scaricare lo stress, e quando sono meno teso mangio in modo più consapevole, senza buttarmi sul cibo per nervosismo.

Leggendo della tua passione per l’orto, mi è venuta voglia di unire le due cose. Magari provo il tuo 16/8, perché l’idea di una finestra per i pasti mi piace, e potrebbe andare bene con le mie sessioni di yoga della risata. Di solito rido a crepapelle nel tardo pomeriggio, e dopo mi sento leggero, come se il corpo fosse più in equilibrio. Potrei mangiare subito dopo, tipo dalle 16 alle 22, usando ingredienti semplici come i tuoi. Non ho un giardino, ma compro verdure fresche al mercato, e sapere da dove vengono mi dà una bella sensazione.

Sul bere siamo in sintonia: anch’io tengo l’acqua sempre a portata di mano, a volte ci aggiungo un po’ di menta per renderla più invitante. Il tuo consiglio sul tè verde lo seguo, potrebbe essere perfetto per le ore in cui non mangio. La yoga della risata mi tiene già attivo, ma sto pensando di aggiungere una passeggiata come fai tu, magari dopo una sessione, per godermi l’energia che mi lascia il ridere.

Non so se conosci la yoga della risata, ma ci sono gruppi dove ci si riunisce per ridere insieme, senza motivo, e funziona! Sto cercando club qui vicino, perché farlo in compagnia è ancora meglio. Se qualcuno nel forum la conosce o sa di posti dove si pratica, mi scriva, mi piacerebbe provare di più. Intanto grazie per il tuo racconto, mi hai dato uno spunto per mixare il digiuno con il mio approccio. Continuo a leggerti!
 
Ehi, il tuo entusiasmo per la yoga della risata è contagioso! Mi hai fatto venire in mente quanto sia importante trovare un modo per alleggerire la mente mentre si lavora sul corpo. La tua idea di mixare il 16/8 con le verdure fresche e il tuo approccio mi sembra super interessante. Io sono nel pieno del mio marathon “100 giorni senza zucchero”, e ti assicuro che all’inizio è stata dura. Le prime due settimane avevo una specie di crisi d’astinenza: nervosismo, voglia di dolce ogni cinque minuti, persino mal di testa. Ma poi, piano piano, il corpo si è adattato, e ora mi sento un’altra persona.

La cosa che mi ha sorpreso di più è come ho iniziato a “sentire” i sapori veri. Tipo, una semplice mela ora mi sembra un dessert, e le verdure crude, come quelle che prendi al mercato, hanno un gusto che prima ignoravo. Sto seguendo il 16/8 come te, e di solito mangio dalle 12 alle 20. La mattina, quando sono a digiuno, mi tengo impegnato con una tisana o un tè verde, come hai detto tu, e mi aiuta a non pensare al cibo. Dopo la finestra di digiuno, mi piace preparare piatti semplici ma pieni di sapore: oggi, per esempio, ho fatto un’insalata di pomodori, cetrioli e un po’ di feta, tutto condito con olio d’oliva e origano. Sembra poco, ma ti giuro che mi soddisfa più di una torta di prima.

Il tuo discorso sull’acqua con la menta mi ha fatto sorridere, lo faccio anch’io! È un trucco semplice ma cambia tutto. Per la yoga della risata, non la conosco bene, ma sembra una bomba per scaricare lo stress. Magari cerco qualche video online per provare, visto che qui vicino non ho trovato gruppi. Se hai consigli su come iniziare, scrivimi! Intanto, ti dico che il 16/8 potrebbe davvero incastrarsi bene con le tue sessioni di risate. Magari prova a mangiare qualcosa di leggero dopo aver riso, come una ciotola di verdure grigliate o un po’ di hummus con carote. Ti dà energia senza appesantirti.

Continua così, e se provi il digiuno intermittente raccontami come va! Io sto tenendo duro con il mio “no zucchero” e il 16/8, e leggere di approcci come il tuo mi dà la carica per andare avanti.