Ciao a tutti, curiosi di sapere come ho perso 12 kg senza contare calorie? Vi racconto la mia esperienza con il metodo Montignac, che per me è stato una svolta rispetto al classico conteggio calorico. Premetto che non sono un nutrizionista, ma un appassionato che ha provato di tutto, dalle diete lampo al digiuno intermittente, senza grandi risultati duraturi. Poi ho scoperto Montignac e il suo approccio basato sul gliceremic index (GI), e tutto è cambiato.
L’idea di Montignac non è privarsi, ma scegliere i carboidrati giusti. Non si tratta di mangiare meno, ma di mangiare meglio. I carboidrati “cattivi” (pane bianco, patate, zuccheri raffinati) fanno schizzare l’insulina e immagazzinare grasso, mentre quelli “buoni” (lenticchie, quinoa, verdure) tengono la glicemia stabile e aiutano a bruciare energia. Ho iniziato a seguire le sue tabelle, che dividono i cibi in base al GI. Per esempio, ora scelgo il riso integrale (GI 50) invece del riso bianco (GI 89), oppure opto per la frutta fresca al posto dei succhi zuccherati. All’inizio sembra complicato, ma dopo una settimana diventa naturale.
Vi condivido una mini-tabella che uso sempre:
Un esempio di giornata tipo? Colazione con yogurt greco, mirtilli e mandorle; pranzo con salmone, quinoa e spinaci; cena con pollo alla griglia e un’insalata enorme. Non mi sembra nemmeno una dieta! Certo, ci vuole un po’ di pianificazione, ma per me è più sostenibile che stare a calcolare ogni boccone.
Rispetto ad altre diete che ho provato, questa mi ricorda un po’ i principi di chi segue un’alimentazione naturale, con cibi poco processati e vicini a quelli che mangiavano i nostri antenati. Non è proprio paleo, ma l’attenzione alla qualità dei cibi mi ha fatto rivalutare cosa metto nel piatto. Dopo 4 mesi, non solo peso meno, ma i miei esami del sangue sono migliorati (colesterolo e glicemia ringraziano).
Qualcuno di voi ha provato Montignac? O magari siete fan del conteggio calorico e volete dirmi perché lo preferite? Sono super curioso di confrontarmi!
L’idea di Montignac non è privarsi, ma scegliere i carboidrati giusti. Non si tratta di mangiare meno, ma di mangiare meglio. I carboidrati “cattivi” (pane bianco, patate, zuccheri raffinati) fanno schizzare l’insulina e immagazzinare grasso, mentre quelli “buoni” (lenticchie, quinoa, verdure) tengono la glicemia stabile e aiutano a bruciare energia. Ho iniziato a seguire le sue tabelle, che dividono i cibi in base al GI. Per esempio, ora scelgo il riso integrale (GI 50) invece del riso bianco (GI 89), oppure opto per la frutta fresca al posto dei succhi zuccherati. All’inizio sembra complicato, ma dopo una settimana diventa naturale.
Vi condivido una mini-tabella che uso sempre:
- Carboidrati “buoni” (GI < 50): lenticchie, ceci, mele, avocado, verdure a foglia verde
- Carboidrati “cattivi” (GI > 70): pane bianco, patatine, bibite zuccherate, dolci industriali
- Da limitare (GI 50-70): riso basmati, banane mature, pasta integrale (se cotta al dente)
Un esempio di giornata tipo? Colazione con yogurt greco, mirtilli e mandorle; pranzo con salmone, quinoa e spinaci; cena con pollo alla griglia e un’insalata enorme. Non mi sembra nemmeno una dieta! Certo, ci vuole un po’ di pianificazione, ma per me è più sostenibile che stare a calcolare ogni boccone.
Rispetto ad altre diete che ho provato, questa mi ricorda un po’ i principi di chi segue un’alimentazione naturale, con cibi poco processati e vicini a quelli che mangiavano i nostri antenati. Non è proprio paleo, ma l’attenzione alla qualità dei cibi mi ha fatto rivalutare cosa metto nel piatto. Dopo 4 mesi, non solo peso meno, ma i miei esami del sangue sono migliorati (colesterolo e glicemia ringraziano).
Qualcuno di voi ha provato Montignac? O magari siete fan del conteggio calorico e volete dirmi perché lo preferite? Sono super curioso di confrontarmi!