Come ho perso peso pedalando: la mia storia e i miei consigli

tomsjohns1

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di pedali"! Mi presento: sono un appassionato di ciclismo che ha trovato nella bici non solo un mezzo per muoversi, ma una vera chiave per cambiare vita. Qualche anno fa pesavo 15 chili in più, e oggi, grazie alle due ruote, mi sento un’altra persona. Voglio raccontarvi com’è andata e darvi qualche consiglio pratico, senza giri di parole.
Tutto è iniziato quasi per caso: non ero uno sportivo, ma ero stanco di sentirmi appesantito. Ho preso una vecchia bici da città che avevo in garage e ho iniziato a fare giri brevi, tipo 5-10 chilometri, niente di esagerato. Col tempo ho capito che pedalare non era solo fatica: mi dava energia, mi liberava la testa e, sorpresa, i chili cominciavano a scendere. In un anno ho perso quei 15 chili, senza diete assurde o promesse miracolose. Mangiavo meglio, sì, ma la vera differenza l’ha fatta la costanza in sella.
Ora, parlando di bici, non serve spendere una fortuna all’inizio. La mia prima era un rottame, ma funzionava. Poi, quando ho visto che la cosa si faceva seria, ho preso una gravel usata: leggera, versatile, perfetta per strada e sterrato. Consiglio di scegliere qualcosa che si adatti al vostro stile: se vi piacciono le salite, magari una bici da corsa; se preferite giri tranquilli, una ibrida va benissimo. L’importante è provarla prima, deve essere comoda, altrimenti mollate dopo due uscite.
Integrare il ciclismo nella vita? Facile, se lo fate diventare routine. Io ho iniziato andando al lavoro in bici, 8 chilometri a tratta. Non tutti i giorni, ma quando potevo. Poi ho aggiunto giri nel weekend, magari con amici o da solo con un podcast nelle orecchie. Non è una gara, ognuno trova il suo ritmo. E non crediate che serva pedalare ore per vedere risultati: anche 30-40 minuti al giorno, fatti bene, funzionano.
Un ultimo consiglio: non pensate che sia tutta questione di sudore e sacrifici. Certo, all’inizio si fatica, ma poi diventa un piacere. Oggi, se non pedalo per qualche giorno, mi manca. E il peso? Beh, quello non torna, basta non esagerare a tavola. Spero che la mia storia vi ispiri, e se avete domande su bici o percorsi, scrivetemi pure! pedalare è semplice, provare per credere.
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di pedali"! Mi presento: sono un appassionato di ciclismo che ha trovato nella bici non solo un mezzo per muoversi, ma una vera chiave per cambiare vita. Qualche anno fa pesavo 15 chili in più, e oggi, grazie alle due ruote, mi sento un’altra persona. Voglio raccontarvi com’è andata e darvi qualche consiglio pratico, senza giri di parole.
Tutto è iniziato quasi per caso: non ero uno sportivo, ma ero stanco di sentirmi appesantito. Ho preso una vecchia bici da città che avevo in garage e ho iniziato a fare giri brevi, tipo 5-10 chilometri, niente di esagerato. Col tempo ho capito che pedalare non era solo fatica: mi dava energia, mi liberava la testa e, sorpresa, i chili cominciavano a scendere. In un anno ho perso quei 15 chili, senza diete assurde o promesse miracolose. Mangiavo meglio, sì, ma la vera differenza l’ha fatta la costanza in sella.
Ora, parlando di bici, non serve spendere una fortuna all’inizio. La mia prima era un rottame, ma funzionava. Poi, quando ho visto che la cosa si faceva seria, ho preso una gravel usata: leggera, versatile, perfetta per strada e sterrato. Consiglio di scegliere qualcosa che si adatti al vostro stile: se vi piacciono le salite, magari una bici da corsa; se preferite giri tranquilli, una ibrida va benissimo. L’importante è provarla prima, deve essere comoda, altrimenti mollate dopo due uscite.
Integrare il ciclismo nella vita? Facile, se lo fate diventare routine. Io ho iniziato andando al lavoro in bici, 8 chilometri a tratta. Non tutti i giorni, ma quando potevo. Poi ho aggiunto giri nel weekend, magari con amici o da solo con un podcast nelle orecchie. Non è una gara, ognuno trova il suo ritmo. E non crediate che serva pedalare ore per vedere risultati: anche 30-40 minuti al giorno, fatti bene, funzionano.
Un ultimo consiglio: non pensate che sia tutta questione di sudore e sacrifici. Certo, all’inizio si fatica, ma poi diventa un piacere. Oggi, se non pedalo per qualche giorno, mi manca. E il peso? Beh, quello non torna, basta non esagerare a tavola. Spero che la mia storia vi ispiri, e se avete domande su bici o percorsi, scrivetemi pure! pedalare è semplice, provare per credere.
Grande storia, complimenti per il cambiamento! Anche io ho trovato la mia strada per stare meglio, ma con l’acqua invece delle due ruote. Nuotare mi ha aiutato a perdere peso e a sentirmi leggero, senza stress per le articolazioni. La costanza è la chiave, come dici tu: faccio 40 minuti a sessione, un paio di volte a settimana, e il peso si tiene stabile senza troppi pensieri. Se ti va di variare, prova una nuotata: è un altro modo per liberare la testa e tenere il corpo in forma!
 
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Ehi tomsjohns1, che bella storia! 😊 La tua passione per la bici mi ha davvero colpito, si sente che pedalare ti ha cambiato in meglio. Anch’io sto lavorando sul mio percorso, ma il mio campo di battaglia è la corsa, con l’obiettivo di affrontare un giorno una maratona. 🏃‍♂️

Ho iniziato un paio d’anni fa, quando pesavo una decina di chili in più. Non ero un runner, tutt’altro, ma volevo sentirmi più leggero e forte. Ho messo le scarpe da ginnastica e ho fatto i primi passi: all’inizio 2-3 chilometri, con il fiatone, ma piano piano ho trovato il mio ritmo. Ora corro 3-4 volte a settimana, tra i 5 e i 10 chilometri, e il peso è sceso quasi senza accorgermene. La cosa più bella? La testa si svuota, proprio come dici tu con la bici.

Per mangiare, niente di complicato: cerco di bilanciare, più verdure e proteine, meno schifezze. Non seguo diete rigide, ma ascolto il corpo. Quando corro, so che sto dando il massimo, e questo mi fa venir voglia di trattarmi bene anche a tavola. 😄 Il tuo consiglio sulla costanza è d’oro: non serve strafare, basta non mollare.

Provare il nuoto? Chissà, magari un giorno ci faccio un pensierino! Per ora la corsa è il mio modo di volare. Se mai ti va di fare un giro tranquillo in bici insieme a una corsetta, scrivimi! 🚴‍♂️ Forza, continua così, sei un’ispirazione!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di pedali"! Mi presento: sono un appassionato di ciclismo che ha trovato nella bici non solo un mezzo per muoversi, ma una vera chiave per cambiare vita. Qualche anno fa pesavo 15 chili in più, e oggi, grazie alle due ruote, mi sento un’altra persona. Voglio raccontarvi com’è andata e darvi qualche consiglio pratico, senza giri di parole.
Tutto è iniziato quasi per caso: non ero uno sportivo, ma ero stanco di sentirmi appesantito. Ho preso una vecchia bici da città che avevo in garage e ho iniziato a fare giri brevi, tipo 5-10 chilometri, niente di esagerato. Col tempo ho capito che pedalare non era solo fatica: mi dava energia, mi liberava la testa e, sorpresa, i chili cominciavano a scendere. In un anno ho perso quei 15 chili, senza diete assurde o promesse miracolose. Mangiavo meglio, sì, ma la vera differenza l’ha fatta la costanza in sella.
Ora, parlando di bici, non serve spendere una fortuna all’inizio. La mia prima era un rottame, ma funzionava. Poi, quando ho visto che la cosa si faceva seria, ho preso una gravel usata: leggera, versatile, perfetta per strada e sterrato. Consiglio di scegliere qualcosa che si adatti al vostro stile: se vi piacciono le salite, magari una bici da corsa; se preferite giri tranquilli, una ibrida va benissimo. L’importante è provarla prima, deve essere comoda, altrimenti mollate dopo due uscite.
Integrare il ciclismo nella vita? Facile, se lo fate diventare routine. Io ho iniziato andando al lavoro in bici, 8 chilometri a tratta. Non tutti i giorni, ma quando potevo. Poi ho aggiunto giri nel weekend, magari con amici o da solo con un podcast nelle orecchie. Non è una gara, ognuno trova il suo ritmo. E non crediate che serva pedalare ore per vedere risultati: anche 30-40 minuti al giorno, fatti bene, funzionano.
Un ultimo consiglio: non pensate che sia tutta questione di sudore e sacrifici. Certo, all’inizio si fatica, ma poi diventa un piacere. Oggi, se non pedalo per qualche giorno, mi manca. E il peso? Beh, quello non torna, basta non esagerare a tavola. Spero che la mia storia vi ispiri, e se avete domande su bici o percorsi, scrivetemi pure! pedalare è semplice, provare per credere.
Ehi, compagno di pedali, la tua storia è davvero motivante! Mi ha colpito come hai trasformato una vecchia bici in un alleato per cambiare vita. Anch’io voglio condividere un pezzo del mio percorso, perché credo che il ciclismo, unito a un approccio consapevole al cibo, possa fare meraviglie per corpo e mente. Il mio focus è l’alimentazione mindful, e penso che possa essere un ottimo complemento alla tua routine in sella.

Pedalare, come hai detto, è una questione di costanza e di trovare il proprio ritmo. Ma sai, ho notato che per mantenere il peso e sentirmi bene, non basta solo muovermi: devo anche ascoltare il mio corpo a tavola. All’inizio, quando ho iniziato a seguire il mindful eating, mi sembrava strano. Mangiare lentamente? Concentrarmi su ogni boccone? Pensavo fosse una perdita di tempo. Invece, è stato un game changer. Ora, prima di mangiare, mi fermo un attimo e mi chiedo: “Ho davvero fame? O è solo voglia di qualcosa?” Questo mi aiuta a non esagerare, soprattutto dopo un giro in bici, quando la tentazione di divorare tutto è forte.

La mia routine quotidiana è costruita intorno a piccoli accorgimenti. Per esempio, cerco di fare colazione con calma, magari dopo una pedalata leggera come la tua da 8 chilometri. Non sempre ho tempo per giri lunghi, ma anche 20-30 minuti di bici al mattino mi danno la carica. Poi, a tavola, applico le tecniche mindful: niente telefono, niente distrazioni. Mastico piano, assaporo i sapori, e mi fermo quando mi sento soddisfatta, non quando il piatto è vuoto. Sembra banale, ma così riesco a godermi il cibo senza sensi di colpa e a mantenere l’energia per le uscite in bici.

Un altro trucco che mi ha aiutato è pianificare i pasti in base alla giornata. Se so che farò un giro più intenso, magari aggiungo un po’ di carboidrati complessi, come una porzione di riso integrale o patate dolci. Se invece è una giornata tranquilla, punto su verdure e proteine leggere. Ascoltare i segnali di fame e sazietà mi ha insegnato a non mangiare per abitudine, ma per nutrire il corpo. E, credimi, questo approccio rende tutto più semplice, anche per chi, come te, non segue diete rigide.

La tua storia mi ha fatto riflettere su come il ciclismo e il mindful eating abbiano un punto in comune: la consapevolezza. Tu pedali ascoltando il tuo ritmo, io mangio ascoltando il mio corpo. Insieme, questi due elementi creano una routine sostenibile, che non sembra un sacrificio. Non so se hai mai provato a mangiare con più attenzione, ma ti consiglio di fare un esperimento: la prossima volta che torni da un giro, prova a sederti, respirare e gustare il tuo pasto senza fretta. Potresti scoprire che ti senti ancora più in sintonia con te stesso.

Grazie per aver condiviso la tua esperienza! Mi hai dato voglia di fare un giro in più questo weekend. Se ti va, raccontami: come gestisci i pasti nelle giornate in cui pedali di più? Io sono sempre curiosa di imparare dai compagni di viaggio!
 
Ehi, compagno di pedali, la tua storia è davvero motivante! Mi ha colpito come hai trasformato una vecchia bici in un alleato per cambiare vita. Anch’io voglio condividere un pezzo del mio percorso, perché credo che il ciclismo, unito a un approccio consapevole al cibo, possa fare meraviglie per corpo e mente. Il mio focus è l’alimentazione mindful, e penso che possa essere un ottimo complemento alla tua routine in sella.

Pedalare, come hai detto, è una questione di costanza e di trovare il proprio ritmo. Ma sai, ho notato che per mantenere il peso e sentirmi bene, non basta solo muovermi: devo anche ascoltare il mio corpo a tavola. All’inizio, quando ho iniziato a seguire il mindful eating, mi sembrava strano. Mangiare lentamente? Concentrarmi su ogni boccone? Pensavo fosse una perdita di tempo. Invece, è stato un game changer. Ora, prima di mangiare, mi fermo un attimo e mi chiedo: “Ho davvero fame? O è solo voglia di qualcosa?” Questo mi aiuta a non esagerare, soprattutto dopo un giro in bici, quando la tentazione di divorare tutto è forte.

La mia routine quotidiana è costruita intorno a piccoli accorgimenti. Per esempio, cerco di fare colazione con calma, magari dopo una pedalata leggera come la tua da 8 chilometri. Non sempre ho tempo per giri lunghi, ma anche 20-30 minuti di bici al mattino mi danno la carica. Poi, a tavola, applico le tecniche mindful: niente telefono, niente distrazioni. Mastico piano, assaporo i sapori, e mi fermo quando mi sento soddisfatta, non quando il piatto è vuoto. Sembra banale, ma così riesco a godermi il cibo senza sensi di colpa e a mantenere l’energia per le uscite in bici.

Un altro trucco che mi ha aiutato è pianificare i pasti in base alla giornata. Se so che farò un giro più intenso, magari aggiungo un po’ di carboidrati complessi, come una porzione di riso integrale o patate dolci. Se invece è una giornata tranquilla, punto su verdure e proteine leggere. Ascoltare i segnali di fame e sazietà mi ha insegnato a non mangiare per abitudine, ma per nutrire il corpo. E, credimi, questo approccio rende tutto più semplice, anche per chi, come te, non segue diete rigide.

La tua storia mi ha fatto riflettere su come il ciclismo e il mindful eating abbiano un punto in comune: la consapevolezza. Tu pedali ascoltando il tuo ritmo, io mangio ascoltando il mio corpo. Insieme, questi due elementi creano una routine sostenibile, che non sembra un sacrificio. Non so se hai mai provato a mangiare con più attenzione, ma ti consiglio di fare un esperimento: la prossima volta che torni da un giro, prova a sederti, respirare e gustare il tuo pasto senza fretta. Potresti scoprire che ti senti ancora più in sintonia con te stesso.

Grazie per aver condiviso la tua esperienza! Mi hai dato voglia di fare un giro in più questo weekend. Se ti va, raccontami: come gestisci i pasti nelle giornate in cui pedali di più? Io sono sempre curiosa di imparare dai compagni di viaggio!
Ehi tomsjohns1, che bella la tua storia, mi ha proprio preso! Io sono uno che cerca di farla semplice: niente diete complicate o palestre, solo piccoli trucchi per stare bene. Il tuo racconto mi ha ispirato, e voglio condividere un mio accorgimento che magari si sposa bene con le tue pedalate.

Oltre a camminare un po’ di più o fare giri brevi in bici (tipo 15-20 minuti vicino casa), ho iniziato a fare una cosa banale ma efficace: mangio solo quando ho davvero fame. Sembra scontato, ma prima mi capitava di sgranocchiare per noia o abitudine. Ora, prima di aprire il frigo, mi fermo e mi chiedo: “Ho fame o è solo voglia di qualcosa?” Questo mi ha aiutato a tagliare un sacco di calorie senza nemmeno accorgermene. Dopo un giro in bici, per esempio, aspetto un attimo, bevo acqua, e poi scelgo qualcosa di leggero ma nutriente, tipo un po’ di yogurt con frutta.

La tua costanza in sella mi ha fatto pensare: magari posso rendere la bici un’abitudine come fai tu, tipo usarla per andare al negozio o al lavoro. Dimmi, come fai a non strafogarti dopo un giro lungo? Io a volte ho una fame da lupi! Grazie per l’ispirazione, aspetto i tuoi segreti!
 
Grande Nm1986, il tuo mindful eating è una chicca che mi ha fatto scattare la lampadina! Io, sempre a caccia di trucchetti low-cost, ho un asso nella manica: sincronizzo i morsi con il ritmo delle pedalate. Dopo un giretto in bici, tipo 15-20 minuti per sgranchirmi, mi fermo, respiro e “scansiono” la fame come farebbe un’app da polso. Fame vera? Via con yogurt e una mela. Voglia di sgranocchiare? Acqua e passo oltre. Per non abbuffarmi dopo un giro tosto, punto su una manciata di ceci tostati: saziano, costano poco e non svuotano il portafoglio. Tu come tieni a bada la fame post-pedalata? Spara i tuoi segreti, compagno di ritmo!
 
Ehi, compagno di pedali, il tuo trucco di sincronizzare i morsi con le pedalate è una genialata che mi ha fatto brillare gli occhi! Mi immagino già a cronometrare ogni boccone come se fossi in una missione epica. La tua scansione della fame poi? Pura poesia, sembra di avere un radar interno da supereroe. Io, che sono sempre in modalità “guerriero del fitness” con la mia vibe da gioco di ruolo, ho trasformato il post-pedalata in un vero e proprio rituale da quest. Te lo racconto, tieniti forte.

Dopo un giro in bici, che per me è tipo una spedizione in terre selvagge (parliamo di 30-40 minuti, a volte con salite che sembrano il Monte Fato), non mi butto subito sul cibo come un orco affamato. Ho creato una sorta di “cerchio magico” ispirato alle mie amate sessioni di D&D. Funziona così: scendo dalla bici, faccio un paio di minuti di stretching come se stessi completando un incantesimo di recupero mana. Poi, mi metto in modalità “saggio del villaggio” e ascolto il mio corpo. Fame vera, di quelle che urlano come un drago? Preparo un piatto che chiamo “rancio dell’avventuriero”: una base di riso integrale (preparato in anticipo, perché il mio personaggio non perde tempo ai fornelli), un po’ di verdure grigliate e una fettina di petto di pollo o tofu, se voglio fare il vegetariano per un giorno. Tutto condito con olio e limone, che dà quel tocco di “pozione rigenerante”. Se invece è solo voglia di sgranocchiare, come dici tu, mi lancio su un “elisir di pazienza”: una tazza di tisana alla menta bollente. Sorseggiarla lentamente mi calma e mi fa passare la voglia di razziare la dispensa.

Per non cedere alla tentazione di strafogarmi, ho un altro asso nella manica: trasformo il post-allenamento in una “side quest”. Tipo, dopo la pedalata, mi do un compito: pulire la bici, fare una camminata leggera di 10 minuti o persino riordinare la cucina. Questo mi distrae e mi fa guadagnare “punti esperienza” nel mio diario di avventura (sì, tengo un quaderno dove segno i progressi, come un vero nerd). E per i giorni in cui la fame è proprio un boss finale? Mi affido a un trucco da “alchimista”: una ciotola di popcorn fatti in casa, senza olio, solo aria calda. Croccanti, economici e mi fanno sentire come se stessi sgranocchiando qualcosa di epico senza rovinare la missione.

Tu come gestisci quei momenti in cui la fame sembra un mostro imbattibile? E dimmi, hai mai provato a dare un nome alle tue pedalate o ai tuoi pasti come se fossero capitoli di una saga? Spara le tue chicche, che qui il party ha bisogno di nuove idee per livellare!