Ciao a tutti, o forse meglio dire "bau" a chiunque stia leggendo! La mia storia con il movimento non inizia in palestra, né con un tappetino da yoga perfettamente steso in salotto. Inizia con due occhi marroni, un muso umido e una coda che non sta mai ferma. Il mio cane, Leo, è stato il mio personal trainer più inaspettato e, devo dirlo, il più esigente.
Non sono mai stato uno da palestra. Le luci al neon, il rumore dei pesi che sbattono, l’odore di sudore misto a disinfettante... non facevano per me. A casa? Beh, ci ho provato. Ho comprato elastici, ho scaricato app con esercizi da 7 minuti, ma dopo due giorni finivo per fissare il soffitto, con il telefono in mano e zero motivazione. Poi è arrivato Leo. Un cucciolo di energia pura, un terremoto con le zampe. All’improvviso, non potevo più permettermi di stare fermo.
Le passeggiate sono iniziate per necessità: lui doveva uscire, io dovevo seguirlo. Ma non era solo un giro intorno all’isolato. Leo mi ha trascinato su colline che non sapevo esistessero nel mio quartiere, mi ha fatto correre quando vedeva un gatto, mi ha costretto a chinarmi per raccogliere i suoi "tesori" abbandonati sull’erba. Non era un allenamento programmato, non c’erano serie o ripetizioni, eppure tornavo a casa con il fiatone, le gambe stanche e, senza accorgermene, qualche chilo in meno.
Giocare con lui è diventato un altro pezzo del puzzle. Lanciargli la pallina nel parco non è solo un gioco per Leo: è un workout per me. Corro, mi piego, mi giro, rido. Non è come sollevare pesi o fare squat davanti a uno specchio, ma il mio cuore batte forte lo stesso. E la cosa più bella? Non mi sento mai obbligato. Non è una voce nella mia testa che mi dice "devi muoverti", è Leo che mi guarda con quella faccia che sembra dire "dai, non vorrai mica deludermi, vero?".
Allenarsi a casa o in palestra? Io ho trovato la mia risposta fuori, sull’erba, con un guinzaglio in mano. Non sto dicendo che sia meglio per tutti, ma per me ha funzionato. È un movimento che non pesa, che non mi fa contare i minuti. E poi, dopo tutto quel correre, mi piace premiarmi con qualcosa di buono – magari un dessert leggero, come uno yogurt con frutta fresca, che mi dà energia senza sensi di colpa.
Leo non mi ha solo insegnato a muovermi, mi ha ricordato che il corpo vuole vivere, non solo "allenarsi". E voi, avete mai trovato motivazione in posti inaspettati? Magari non un cane, ma qualcosa che vi ha spinto a lasciare il divano? Mi piacerebbe sapere come vi muovete, dentro o fuori casa!
Non sono mai stato uno da palestra. Le luci al neon, il rumore dei pesi che sbattono, l’odore di sudore misto a disinfettante... non facevano per me. A casa? Beh, ci ho provato. Ho comprato elastici, ho scaricato app con esercizi da 7 minuti, ma dopo due giorni finivo per fissare il soffitto, con il telefono in mano e zero motivazione. Poi è arrivato Leo. Un cucciolo di energia pura, un terremoto con le zampe. All’improvviso, non potevo più permettermi di stare fermo.
Le passeggiate sono iniziate per necessità: lui doveva uscire, io dovevo seguirlo. Ma non era solo un giro intorno all’isolato. Leo mi ha trascinato su colline che non sapevo esistessero nel mio quartiere, mi ha fatto correre quando vedeva un gatto, mi ha costretto a chinarmi per raccogliere i suoi "tesori" abbandonati sull’erba. Non era un allenamento programmato, non c’erano serie o ripetizioni, eppure tornavo a casa con il fiatone, le gambe stanche e, senza accorgermene, qualche chilo in meno.
Giocare con lui è diventato un altro pezzo del puzzle. Lanciargli la pallina nel parco non è solo un gioco per Leo: è un workout per me. Corro, mi piego, mi giro, rido. Non è come sollevare pesi o fare squat davanti a uno specchio, ma il mio cuore batte forte lo stesso. E la cosa più bella? Non mi sento mai obbligato. Non è una voce nella mia testa che mi dice "devi muoverti", è Leo che mi guarda con quella faccia che sembra dire "dai, non vorrai mica deludermi, vero?".
Allenarsi a casa o in palestra? Io ho trovato la mia risposta fuori, sull’erba, con un guinzaglio in mano. Non sto dicendo che sia meglio per tutti, ma per me ha funzionato. È un movimento che non pesa, che non mi fa contare i minuti. E poi, dopo tutto quel correre, mi piace premiarmi con qualcosa di buono – magari un dessert leggero, come uno yogurt con frutta fresca, che mi dà energia senza sensi di colpa.
Leo non mi ha solo insegnato a muovermi, mi ha ricordato che il corpo vuole vivere, non solo "allenarsi". E voi, avete mai trovato motivazione in posti inaspettati? Magari non un cane, ma qualcosa che vi ha spinto a lasciare il divano? Mi piacerebbe sapere come vi muovete, dentro o fuori casa!