Ragazzi, oggi voglio condividere un po’ di trucchi che ho imparato per mangiare sano mentre sono in giro per il mondo. Viaggiare è una delle mie passioni più grandi, ma ammetto che all’inizio tenere sotto controllo il peso sembrava una missione impossibile. Tra voli lunghi, pasti in aeroporto e cene fuori in città sconosciute, è facile perdere il ritmo. Però, con il tempo, ho trovato un equilibrio che funziona e mi fa sentire bene, ovunque mi trovi.
Prima cosa: cerco sempre di partire preparato. Quando so che starò fuori per qualche giorno, mi porto dietro delle opzioni pratiche e nutrienti. Per esempio, metto in valigia delle bustine di frutta secca senza zuccheri aggiunti o delle barrette proteiche fatte in casa. Non occupano spazio e mi salvano quando l’unica opzione in aeroporto è un panino unto. Se il viaggio è breve, a volte preparo anche un’insalata da portare con me, con verdure croccanti e una proteina come ceci o tacchino. Basta un piccolo contenitore e un dressing a parte per non farla appassire.
Una volta arrivato a destinazione, la mia regola d’oro è esplorare i mercati locali. È un modo per immergermi nella cultura del posto e allo stesso tempo fare scorta di alimenti freschi. Frutta di stagione, verdure, magari qualche cereale integrale come quinoa o farro che trovo in negozi bio: queste cose mi aiutano a costruire pasti semplici ma completi. Spesso gli hotel hanno un bollitore in camera, e con quello riesco a preparare couscous o fiocchi d’avena in pochi minuti. Non serve una cucina vera e propria per mangiare bene.
Un altro aspetto importante è non saltare i pasti, anche se sono in giro tutto il giorno. Ho notato che quando salto il pranzo, poi la sera finisco per ordinare porzioni enormi al ristorante. Per evitarlo, tengo sempre con me uno spuntino leggero, tipo una mela o una manciata di mandorle. Questo mi dà l’energia per continuare la giornata senza crollare. E quando mangio fuori, cerco di scegliere piatti che abbiano un buon bilanciamento: verdure in abbondanza, una fonte di proteine magre e magari un po’ di carboidrati integrali. Non demonizzo nulla, ma cerco di ascoltare il mio corpo.
Per quanto riguarda l’attività fisica, non sempre c’è una palestra a disposizione, ma questo non mi ferma. Se sono in città, cammino il più possibile: visitare a piedi è un ottimo modo per bruciare calorie senza nemmeno accorgersene. In alternativa, mi piace fare piccoli allenamenti in camera: esercizi a corpo libero come squat, plank o push-up non richiedono attrezzature e si possono fare ovunque. Se sono in un posto con natura intorno, una corsa leggera o una camminata in salita diventano il mio momento per ricaricarmi.
La cosa più importante, secondo me, è non essere troppo duri con se stessi. Viaggiare è anche godersi il momento, assaggiare un piatto tipico, vivere l’esperienza. Se un giorno mangio qualcosa di più calorico, non ne faccio un dramma: il giorno dopo torno alle mie abitudini senza stress. La costanza, non la perfezione, è quello che mi sta aiutando a raggiungere i miei obiettivi.
Voi come fate a rimanere in pista quando siete in viaggio? Avete qualche trucco che funziona sempre?
Prima cosa: cerco sempre di partire preparato. Quando so che starò fuori per qualche giorno, mi porto dietro delle opzioni pratiche e nutrienti. Per esempio, metto in valigia delle bustine di frutta secca senza zuccheri aggiunti o delle barrette proteiche fatte in casa. Non occupano spazio e mi salvano quando l’unica opzione in aeroporto è un panino unto. Se il viaggio è breve, a volte preparo anche un’insalata da portare con me, con verdure croccanti e una proteina come ceci o tacchino. Basta un piccolo contenitore e un dressing a parte per non farla appassire.
Una volta arrivato a destinazione, la mia regola d’oro è esplorare i mercati locali. È un modo per immergermi nella cultura del posto e allo stesso tempo fare scorta di alimenti freschi. Frutta di stagione, verdure, magari qualche cereale integrale come quinoa o farro che trovo in negozi bio: queste cose mi aiutano a costruire pasti semplici ma completi. Spesso gli hotel hanno un bollitore in camera, e con quello riesco a preparare couscous o fiocchi d’avena in pochi minuti. Non serve una cucina vera e propria per mangiare bene.
Un altro aspetto importante è non saltare i pasti, anche se sono in giro tutto il giorno. Ho notato che quando salto il pranzo, poi la sera finisco per ordinare porzioni enormi al ristorante. Per evitarlo, tengo sempre con me uno spuntino leggero, tipo una mela o una manciata di mandorle. Questo mi dà l’energia per continuare la giornata senza crollare. E quando mangio fuori, cerco di scegliere piatti che abbiano un buon bilanciamento: verdure in abbondanza, una fonte di proteine magre e magari un po’ di carboidrati integrali. Non demonizzo nulla, ma cerco di ascoltare il mio corpo.
Per quanto riguarda l’attività fisica, non sempre c’è una palestra a disposizione, ma questo non mi ferma. Se sono in città, cammino il più possibile: visitare a piedi è un ottimo modo per bruciare calorie senza nemmeno accorgersene. In alternativa, mi piace fare piccoli allenamenti in camera: esercizi a corpo libero come squat, plank o push-up non richiedono attrezzature e si possono fare ovunque. Se sono in un posto con natura intorno, una corsa leggera o una camminata in salita diventano il mio momento per ricaricarmi.
La cosa più importante, secondo me, è non essere troppo duri con se stessi. Viaggiare è anche godersi il momento, assaggiare un piatto tipico, vivere l’esperienza. Se un giorno mangio qualcosa di più calorico, non ne faccio un dramma: il giorno dopo torno alle mie abitudini senza stress. La costanza, non la perfezione, è quello che mi sta aiutando a raggiungere i miei obiettivi.
Voi come fate a rimanere in pista quando siete in viaggio? Avete qualche trucco che funziona sempre?