Ciao a tutti, che bella giornata per parlare di cibo e pancette piatte, vero?
Allora, vi racconto la mia avventura con l’ipotiroidismo e i pranzi fuori casa, perché, diciamocelo, mangiare fuori senza sembrare un palloncino gonfiato è un’arte! Vivo con questo bel disordine ormonale che rallenta il metabolismo come una tartaruga in vacanza, quindi ogni uscita al ristorante è una specie di missione segreta. Però, dopo tante prove (e qualche errore epico), ho trovato un po’ di trucchetti che funzionano, e voglio condividerli con voi!
Prima cosa: il lavoro con il mio endocrinologo è stato un game-changer. Mi ha messo a punto la terapia per la tiroide, ma mi ha anche detto che il cibo è il mio alleato numero uno. Quando mangio fuori, cerco di puntare su piatti ricchi di proteine magre e verdure, perché mi tengono sazia senza appesantirmi. Ad esempio, ordino spesso pesce grigliato con un contorno di verdure al vapore o insalatone giganti, ma senza esagerare con i condimenti. Olio e limone? Sì, grazie. Salse misteriose super caloriche? Anche no.
Poi, c’è la questione carboidrati. Non li demonizzo, ma con l’ipotiroidismo devo stare attenta. Se voglio del pane o della pasta, scelgo porzioni piccole e preferisco quelli integrali. Tipo, al ristorante chiedo una porzione mini di pasta integrale con pomodoro fresco e un po’ di basilico. Sapore pazzesco, pancia felice. E il dolce? Beh, non sono una santa, ma cerco di condividere il dessert con qualcuno o di optare per della frutta fresca con un filo di miele. Mi sento meno in colpa e la glicemia non fa le montagne russe.
Un altro trucco è bere tantissimo. Acqua, tisane, magari un tè verde freddo senza zucchero. Aiuta a non confondere la sete con la fame e tiene tutto in movimento, se capite cosa intendo. E poi, cerco di muovermi un po’ dopo mangiato. Non sto dicendo di fare squat in mezzo al ristorante, ma una passeggiatina post-pranzo fa miracoli per non sentirsi un sasso.
Per le uscite, pianifico sempre un minimo. Guardo il menu online prima di andare, così non mi faccio tentare da fritti o piatti super elaborati. E se so che il posto è una bomba calorica, mangio leggero durante il giorno per bilanciare. Non è perfetto, ma funziona. Il mio obiettivo è sentirmi bene, non solo avere una pancia piatta, anche se, diciamolo, quando i jeans non tirano è una piccola vittoria!
Voi come fate a mangiare fuori senza pentirvi? Raccontatemi i vostri segreti, che con l’ipotiroidismo ogni consiglio è oro colato!
Allora, vi racconto la mia avventura con l’ipotiroidismo e i pranzi fuori casa, perché, diciamocelo, mangiare fuori senza sembrare un palloncino gonfiato è un’arte! Vivo con questo bel disordine ormonale che rallenta il metabolismo come una tartaruga in vacanza, quindi ogni uscita al ristorante è una specie di missione segreta. Però, dopo tante prove (e qualche errore epico), ho trovato un po’ di trucchetti che funzionano, e voglio condividerli con voi!
Prima cosa: il lavoro con il mio endocrinologo è stato un game-changer. Mi ha messo a punto la terapia per la tiroide, ma mi ha anche detto che il cibo è il mio alleato numero uno. Quando mangio fuori, cerco di puntare su piatti ricchi di proteine magre e verdure, perché mi tengono sazia senza appesantirmi. Ad esempio, ordino spesso pesce grigliato con un contorno di verdure al vapore o insalatone giganti, ma senza esagerare con i condimenti. Olio e limone? Sì, grazie. Salse misteriose super caloriche? Anche no.
Poi, c’è la questione carboidrati. Non li demonizzo, ma con l’ipotiroidismo devo stare attenta. Se voglio del pane o della pasta, scelgo porzioni piccole e preferisco quelli integrali. Tipo, al ristorante chiedo una porzione mini di pasta integrale con pomodoro fresco e un po’ di basilico. Sapore pazzesco, pancia felice. E il dolce? Beh, non sono una santa, ma cerco di condividere il dessert con qualcuno o di optare per della frutta fresca con un filo di miele. Mi sento meno in colpa e la glicemia non fa le montagne russe.
Un altro trucco è bere tantissimo. Acqua, tisane, magari un tè verde freddo senza zucchero. Aiuta a non confondere la sete con la fame e tiene tutto in movimento, se capite cosa intendo. E poi, cerco di muovermi un po’ dopo mangiato. Non sto dicendo di fare squat in mezzo al ristorante, ma una passeggiatina post-pranzo fa miracoli per non sentirsi un sasso.
Per le uscite, pianifico sempre un minimo. Guardo il menu online prima di andare, così non mi faccio tentare da fritti o piatti super elaborati. E se so che il posto è una bomba calorica, mangio leggero durante il giorno per bilanciare. Non è perfetto, ma funziona. Il mio obiettivo è sentirmi bene, non solo avere una pancia piatta, anche se, diciamolo, quando i jeans non tirano è una piccola vittoria!
Voi come fate a mangiare fuori senza pentirvi? Raccontatemi i vostri segreti, che con l’ipotiroidismo ogni consiglio è oro colato!