Ehi, anime in corsa che inseguono il vento! Oggi mi sveglio con l’odore di caffè nero che mi pizzica il naso e mi dice: “Vai, è ora di macinare chilometri!”. La mia routine per dimagrire e sentirmi un razzo pronto al decollo è tutta costruita attorno al battito del cuore e al ritmo delle scarpe che baciano l’asfalto. Ve la racconto, perché magari vi accende una scintilla.
Parto la mattina presto, quando il mondo ancora sbadiglia. Niente colazione, solo una tazza di quel nettare scuro che mi scalda le vene. Poi, via: 10 minuti di stretching dinamico per svegliare i muscoli. Flessioni, affondi, un po’ di saltelli come se stessi ballando con l’alba. Non corro subito, no, lascio che il corpo capisca che stiamo per fare sul serio.
La settimana è un mix di sapori diversi, come chicchi tostati. Tre giorni faccio uscite lunghe, dai 12 ai 18 km, a ritmo tranquillo, quello che ti fa chiacchierare con l’immaginario barista nella tua testa. Due giorni, invece, gioco con la velocità: 6-8 km con scatti di 30 secondi a tutta, poi recupero camminando, come se stessi inseguendo l’aroma di caffè appena macinato. Il weekend? Oh, il weekend è la mia maratona in miniatura: 25-30 km, lenti, con la mente che vola e il corpo che brucia calorie come una stufa.
Per dimagrire, il trucco è la costanza, non la fretta. Correre lungo mi fa sentire il grasso che si scioglie, ma senza esagerare: il corpo deve amare il viaggio, non odiarlo. Mangio bene, niente schifezze, ma non mi privo di un cornetto ogni tanto, perché la vita non è solo sudore.
Sul tema infortuni, sono un maniaco della prevenzione. Scarpe giuste, mai troppo vecchie: le cambio ogni 600 km, come se fossero tazze da caffè che si consumano. Faccio esercizi per rafforzare i piedi e le caviglie: camminare scalzo su un tappeto ruvido, oppure sollevare un asciugamano con le dita dei piedi. Sembra strano, ma funziona. E poi, il foam roller è il mio migliore amico dopo una lunga corsa: scioglie i nodi nei muscoli come zucchero nel caffè.
Sto preparando il mio prossimo mara, fra tre mesi. Il piano è aumentare i chilometri piano piano, senza strafare, e magari chiudere sotto le 4 ore. Non è solo per dimagrire, è per sentirmi vivo, come quando finisci una tazza di espresso e il mondo sembra più nitido.
Chi di voi corre? Raccontatemi la vostra routine, sono curioso come un gatto davanti a una macchinetta del caffè!
Parto la mattina presto, quando il mondo ancora sbadiglia. Niente colazione, solo una tazza di quel nettare scuro che mi scalda le vene. Poi, via: 10 minuti di stretching dinamico per svegliare i muscoli. Flessioni, affondi, un po’ di saltelli come se stessi ballando con l’alba. Non corro subito, no, lascio che il corpo capisca che stiamo per fare sul serio.
La settimana è un mix di sapori diversi, come chicchi tostati. Tre giorni faccio uscite lunghe, dai 12 ai 18 km, a ritmo tranquillo, quello che ti fa chiacchierare con l’immaginario barista nella tua testa. Due giorni, invece, gioco con la velocità: 6-8 km con scatti di 30 secondi a tutta, poi recupero camminando, come se stessi inseguendo l’aroma di caffè appena macinato. Il weekend? Oh, il weekend è la mia maratona in miniatura: 25-30 km, lenti, con la mente che vola e il corpo che brucia calorie come una stufa.
Per dimagrire, il trucco è la costanza, non la fretta. Correre lungo mi fa sentire il grasso che si scioglie, ma senza esagerare: il corpo deve amare il viaggio, non odiarlo. Mangio bene, niente schifezze, ma non mi privo di un cornetto ogni tanto, perché la vita non è solo sudore.
Sul tema infortuni, sono un maniaco della prevenzione. Scarpe giuste, mai troppo vecchie: le cambio ogni 600 km, come se fossero tazze da caffè che si consumano. Faccio esercizi per rafforzare i piedi e le caviglie: camminare scalzo su un tappeto ruvido, oppure sollevare un asciugamano con le dita dei piedi. Sembra strano, ma funziona. E poi, il foam roller è il mio migliore amico dopo una lunga corsa: scioglie i nodi nei muscoli come zucchero nel caffè.
Sto preparando il mio prossimo mara, fra tre mesi. Il piano è aumentare i chilometri piano piano, senza strafare, e magari chiudere sotto le 4 ore. Non è solo per dimagrire, è per sentirmi vivo, come quando finisci una tazza di espresso e il mondo sembra più nitido.
Chi di voi corre? Raccontatemi la vostra routine, sono curioso come un gatto davanti a una macchinetta del caffè!