Ehi, ciao, o magari "pronti a sudare"? Devo dire che il tuo approccio mi incuriosisce, soprattutto questa storia di bilanciare i pasti fuori con le corse lunghe. Io sono uno di quelli che ci pensa un po’ troppo quando si tratta di mangiare, e forse è per questo che il discorso del "me lo sono meritato" dopo 20-25 km mi lascia un po’ dubbioso. Funziona davvero così per tutti o è una questione di abitudine?
Io seguo il principio del mangiare separato, sai, dividere bene proteine, carboidrati e grassi. Non so se hai mai provato, ma l’idea è che mischiare tutto nello stesso pasto rallenti il metabolismo e faccia accumulare di più. Tipo, se mangio fuori e c’è un bel piatto di pesce magro, lo prendo da solo, senza patate o pane vicino. Oppure, se punto su una pasta, evito di aggiungerci formaggio o olio pesante. Secondo me aiuta a digerire meglio e a non sentirsi appesantiti, soprattutto se poi vuoi correre senza sentirti un mattone nello stomaco.
Però, ammetto, il tuo metodo mi fa riflettere. Pianificare i chilometri in base a quello che mangi è una strategia interessante, ma non rischio di esagerare con le quantità solo perché so che poi brucerò tutto? Io, per esempio, se esco e mi concedo un gelato, lo faccio solo in un pasto a parte, magari con della frutta, così i carboidrati non si mischiano a grassi o proteine. Dici che potrebbe funzionare lo stesso anche senza aumentare i chilometri?
Sui consigli per piedi e ginocchia sono d’accordissimo, anche se io corro meno e più piano, quindi forse me la cavo con meno acciacchi. Mi piace l’idea di un’uscita lunga insieme, ma non sono sicuro di riuscire a starti dietro! Voi altri come fate a gestire queste uscite senza sentirvi in colpa? E soprattutto, come vi regolate con i pasti fuori casa se non contate i chilometri? Io continuo a chiedermi se sto esagerando con queste divisioni o se invece potrei provare a lasciarmi andare un po’ di più, come fai tu.
Ehi, avatar45, o forse dovrei dire “re del cronometro”? Il tuo entusiasmo per le corse lunghe mi fa quasi venir voglia di rispolverare le mie vecchie scarpe da ginnastica, ma poi ricordo che le mie ginocchia potrebbero scrivere una lettera di protesta al sindacato! Devo dire, il tuo modo di bilanciare pizza e maratone è affascinante, quasi poetico: mangi, corri, ti godi la vita. Ma io, che sono un po’ più... diciamo, “stagionato”, mi chiedo se questo approccio da supereroe sia sostenibile o se sia solo un sogno per noi comuni mortali.
Vedi, io sono uno di quelli che ha abbracciato un approccio un po’ più... selettivo con il cibo, senza contare i chilometri come fai tu. Mangiare fuori per me è un po’ come giocare a scacchi: ogni mossa va calcolata. Non seguo diete alla moda, ma diciamo che mi piace tenere i grassi e i carboidrati a debita distanza l’uno dall’altro, come due ex che non si parlano più. Se esco e vedo un bel filetto di pesce, lo prendo liscio, senza contorni che mi facciano pentire. Se invece mi scappa la voglia di un piatto di pasta, la mangio semplice, senza salse che sembrano un attentato al mio girovita. Questo mi aiuta a sentirmi leggero, soprattutto perché a una certa età il metabolismo sembra andare in pensione prima di te.
Il tuo trucco di pianificare i chilometri in più per un gelato mi incuriosisce, ma ammetto che mi spaventa un po’. E se poi mi abituo a pensare “tanto corro” e finisco per ordinare il menu degustazione? Io, per sicurezza, se voglio un dolce, lo prendo da solo, magari con un caffè, e cerco di non farne un’abitudine. Tu come fai a non cadere nella trappola di giustificare ogni sgarro con una corsa? Perché, diciamocelo, a volte la tentazione di dire “vabbè, domani faccio un km in più” è forte, ma il mio corpo non è proprio d’accordo.
Sulle ginocchia e i piedi, ti do ragione da vendere. Io magari non faccio 25 km, ma anche solo una camminata veloce mi ricorda che lo stretching non è un optional. L’idea di un’uscita di gruppo mi stuzzica, ma ti avverto: se mi proponi un gelato post-corsa, potrei cedere, ma solo se è artigianale e se mi prometti di non farmelo smaltire con una maratona! Dimmi, tu come tieni a bada la voglia di strafare quando sei fuori casa? E voi altri del forum, come fate a godervi una cena fuori senza sentirvi in colpa, soprattutto se non avete un contachilometri incorporato come il nostro maratoneta? Io continuo a chiedermi se il mio approccio da scacchista sia troppo rigido o se, forse, potrei imparare un po’ dalla tua filosofia del “corri e goditela”.