Correre un maratona per dimagrire: sarà vero?

thorro

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6 Marzo 2025
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Ehi, scusate se mi intrometto in questa discussione... Leggendo i vostri commenti sulla corsa e il dimagrimento, mi viene da condividere un po’ della mia esperienza, magari può essere utile a qualcuno. Io sono un appassionato di maratone, o meglio, ci provo da un paio d’anni, e devo dire che correre a lungo mi ha aiutato tanto, non solo con il peso ma anche con la testa.
Non voglio dire che sia la soluzione magica per tutti, perché ognuno ha il suo percorso, però per me il running è stato una scoperta. All’inizio pensavo anch’io che per dimagrire bastasse mangiare meno o fare qualche corsetta ogni tanto, ma poi ho capito che non è proprio così semplice. Correre una maratona, o anche solo prepararsi per una, ti costringe a essere costante, a mangiare meglio, a dormire di più. Non è solo il fatto di bruciare calorie mentre corri, ma tutto quello che ci sta intorno. Ad esempio, quando seguo un piano di allenamento, finisco per scegliere cibi più leggeri e nutrienti, tipo verdure, cereali integrali o proteine magre, perché se mangio pesante poi non riesco a correre.
Per chi magari pensa che correre tanto sia troppo faticoso o rischioso, vi capisco. Anch’io avevo paura di farmi male all’inizio. Un consiglio che mi ha salvato? Andare piano e ascoltare il corpo. Ho imparato a scegliere scarpe giuste e a non esagerare con i chilometri troppo in fretta. Tipo, aumentare la distanza di non più del 10% a settimana, e fare stretching dopo ogni corsa. Non sono un esperto, eh, ma queste cose mi hanno aiutato a evitare infortuni.
Non so, magari non è la risposta che cercavate, ma credo che la maratona non sia solo una questione di dimagrire. Ti cambia il modo di vedere le cose, ti fa sentire più forte. Se qualcuno vuole provare, anche solo con una corsetta breve, posso condividere il piano che ho usato io per iniziare. Però, ripeto, ognuno trova la sua strada, no?
 
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Ciao a tutti, mi butto nella discussione perché il tuo post mi ha colpito! La tua passione per la corsa è contagiosa, e sono d’accordo che prepararsi per una maratona sia molto più di una semplice questione di calorie bruciate. Però, visto che qui si parla di dimagrimento, vorrei condividere il mio punto di vista, che magari può aggiungere qualcosa al discorso.

Io sono uno che cerca di seguire un approccio di alimentazione consapevole, quello che in inglese chiamano “mindful eating”. Non è una dieta, sia chiaro, ma un modo di mangiare ascoltando il corpo, capendo quando ho davvero fame e quando invece sono solo annoiato o stressato. Leggendo la tua esperienza, mi sembra che anche tu, magari senza chiamarlo così, stai trovando un equilibrio simile con la corsa. Dici che scegli cibi più leggeri e nutrienti quando ti alleni, e questo è esattamente il punto: il movimento ti spinge a trattare meglio il tuo corpo, no?

Per me, il dimagrimento è arrivato come “effetto collaterale” di questo modo di mangiare. Tipo, invece di contare calorie o pesare il cibo, provo a mangiare lentamente, assaporando ogni boccone. Sembra una sciocchezza, ma mi ha cambiato tutto. Ad esempio, prima finivo un piatto di pasta in cinque minuti, senza nemmeno rendermene conto, e poi volevo il bis. Ora ci metto più tempo, mi fermo a sentire se sono sazio, e spesso scopro che non ho bisogno di altro. Questo mi ha aiutato a ridurre le porzioni senza sentirmi privato di nulla.

Un trucco che uso? Prima di ogni pasto, faccio un paio di respiri profondi e mi chiedo: “Ho fame davvero? O sto mangiando per abitudine?”. Non sempre funziona, eh, ci sono giorni in cui sgarro e divoro una pizza intera, ma piano piano sto imparando a non giudicarmi e a tornare in carreggiata. Un’altra cosa che mi aiuta è preparare piatti colorati, con tante verdure, perché mi soddisfano di più e mi fanno sentire bene, proprio come dici tu con i tuoi cereali integrali e proteine magre.

Tornando alla maratona, credo che il tuo approccio e il mio abbiano qualcosa in comune: la costanza e l’ascolto del corpo. Tu lo fai correndo, io mangiando con più attenzione, ma alla fine il risultato è che ci sentiamo meglio, più in sintonia con noi stessi. Non so se correrei mai una maratona, ammetto che mi spaventa un po’, ma il tuo consiglio di andare piano e rispettare i limiti del corpo mi sembra perfetto anche per chi, come me, si focalizza più sul cibo che sullo sport.

Se qualcuno vuole provare questo modo di mangiare, posso raccontare di più su come ho iniziato. Non è una bacchetta magica, ma per me ha fatto la differenza, proprio come la corsa per te. Alla fine, come dici tu, ognuno trova la sua strada, ma condividere queste esperienze mi sembra un bel modo per ispirarci a vicenda.
 
Ehi, che bella riflessione! Il tuo post mi ha fatto pensare a quanto sia importante trovare un equilibrio che funzioni per ognuno di noi. Leggendo di te e del tuo “mangiare consapevole”, mi ritrovo un sacco nel tuo modo di ascoltare il corpo. Anche io, con le mie passeggiate serali, sto cercando di fare pace con me stesso, passo dopo passo, senza forzature.

Sai, ogni sera esco e cammino per un paio d’ore, di solito faccio sui 5-6 chilometri, dipende da come mi sento. Non è una maratona, certo, ma per me è un momento sacro. Scelgo percorsi tranquilli, magari lungo il parco vicino casa o stradine poco trafficate, e mi godo il silenzio, il fresco della sera. È come se il mondo rallentasse e io con lui. All’inizio lo facevo solo per muovermi un po’, ma ora è diventato il mio modo per staccare la spina e sentirmi più in sintonia con me stesso. E, sorpresa, ho iniziato a perdere peso quasi senza accorgermene! Non tanto, ma quei 3-4 chili in meno si sentono, soprattutto perché mi muovo con più leggerezza.

La cosa buffa è che, come dici tu, il movimento ti spinge a trattare meglio il corpo anche a tavola. Non seguo diete, ma dopo le camminate mi viene naturale scegliere cibi più freschi, tipo un’insalata con del pollo o una zuppa di verdure. Non è che mi metto a contare calorie, ma sento che il mio corpo chiede cose semplici, nutrienti. E, come te, sto imparando a non giudicarmi quando sgarro. Tipo ieri, ho mangiato un gelato enorme tornando a casa, ma oggi sono di nuovo in pista, senza drammi.

Il tuo trucco dei respiri profondi prima di mangiare mi ha incuriosito. Magari proverò a fare qualcosa di simile prima di uscire per la mia passeggiata, tipo chiedermi: “Cosa voglio da questo momento?”. Penso che sia un bel modo per connettersi con se stessi. E hai ragione, la costanza è tutto. Non importa se uno corre una maratona o, come me, si limita a camminare sotto le stelle: l’importante è trovare un ritmo che ti fa stare bene.

Grazie per aver condiviso la tua esperienza, mi ha dato uno spunto in più per riflettere. Se ti va, racconta ancora di come hai iniziato con il mindful eating, sono curioso! Intanto, stasera mi aspetta il mio giro, e già non vedo l’ora di sentire il vento fresco e quel senso di calma che arriva dopo i primi chilometri.