Ciao a tutti, oppure no, forse è meglio dire semplicemente che sono qui, in questo spazio, a scrivervi. Non è facile iniziare a raccontare quello che mi ha portato dal caos al calma, ma ci provo. Anni fa, il mio rapporto con il cibo era un campo di battaglia. Mangiavo troppo, poi mi sentivo in colpa e saltavo i pasti, oppure passavo ore a fissare lo specchio contando ogni imperfezione. Le foto sui social non aiutavano: vedevo corpi perfetti, vite perfette, e io mi sentivo sempre più sbagliata. Era un circolo vizioso, un rumore costante nella mia testa.
All’inizio pensavo che dimagrire fosse la soluzione. Ho provato diete di ogni tipo, quelle che trovi ovunque online, dai digiuni estremi a contare ogni caloria come se fosse una condanna. Ma più mi restringevo, più perdevo il controllo. C’era sempre un momento in cui cedevo, e poi mi odiavo per questo. È stato un periodo buio, non solo per il peso, ma per come mi vedevo: un fallimento.
Poi qualcosa è cambiato. Non è stato un giorno preciso, ma un processo lento. Ho smesso di seguire profili su Instagram che mi facevano sentire inadeguata e ho iniziato a leggere storie di persone come me, che non parlavano solo di chili persi, ma di pace ritrovata. Ho capito che non era il cibo il problema, ma il modo in cui lo usavo per riempire vuoti o punirmi. Ho deciso di chiedere aiuto, prima a un’amica, poi a una nutrizionista che mi ha guidato senza giudicarmi.
Adesso sto imparando a mangiare di nuovo, non per essere magra o per piacere agli altri, ma per stare bene. Non è perfetto, ci sono giorni in cui il caos torna a bussare, magari quando scorro il telefono e vedo un post che mi fa dubitare di me stessa. Ma ora so riconoscerlo e respirare. Mi sto dando tempo, e questo è il mio successo: non il numero sulla bilancia, ma il silenzio che ogni tanto trovo dentro di me.
Spero che qualcuno leggendo questo si senta meno solo. Non siamo i nostri errori col cibo o quello che vediamo allo specchio. Siamo di più, e possiamo farcela, un passo alla volta.
All’inizio pensavo che dimagrire fosse la soluzione. Ho provato diete di ogni tipo, quelle che trovi ovunque online, dai digiuni estremi a contare ogni caloria come se fosse una condanna. Ma più mi restringevo, più perdevo il controllo. C’era sempre un momento in cui cedevo, e poi mi odiavo per questo. È stato un periodo buio, non solo per il peso, ma per come mi vedevo: un fallimento.
Poi qualcosa è cambiato. Non è stato un giorno preciso, ma un processo lento. Ho smesso di seguire profili su Instagram che mi facevano sentire inadeguata e ho iniziato a leggere storie di persone come me, che non parlavano solo di chili persi, ma di pace ritrovata. Ho capito che non era il cibo il problema, ma il modo in cui lo usavo per riempire vuoti o punirmi. Ho deciso di chiedere aiuto, prima a un’amica, poi a una nutrizionista che mi ha guidato senza giudicarmi.
Adesso sto imparando a mangiare di nuovo, non per essere magra o per piacere agli altri, ma per stare bene. Non è perfetto, ci sono giorni in cui il caos torna a bussare, magari quando scorro il telefono e vedo un post che mi fa dubitare di me stessa. Ma ora so riconoscerlo e respirare. Mi sto dando tempo, e questo è il mio successo: non il numero sulla bilancia, ma il silenzio che ogni tanto trovo dentro di me.
Spero che qualcuno leggendo questo si senta meno solo. Non siamo i nostri errori col cibo o quello che vediamo allo specchio. Siamo di più, e possiamo farcela, un passo alla volta.