Dal caos al calma: il mio viaggio per ritrovare la pace con il cibo

Niunio

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, oppure no, forse è meglio dire semplicemente che sono qui, in questo spazio, a scrivervi. Non è facile iniziare a raccontare quello che mi ha portato dal caos al calma, ma ci provo. Anni fa, il mio rapporto con il cibo era un campo di battaglia. Mangiavo troppo, poi mi sentivo in colpa e saltavo i pasti, oppure passavo ore a fissare lo specchio contando ogni imperfezione. Le foto sui social non aiutavano: vedevo corpi perfetti, vite perfette, e io mi sentivo sempre più sbagliata. Era un circolo vizioso, un rumore costante nella mia testa.
All’inizio pensavo che dimagrire fosse la soluzione. Ho provato diete di ogni tipo, quelle che trovi ovunque online, dai digiuni estremi a contare ogni caloria come se fosse una condanna. Ma più mi restringevo, più perdevo il controllo. C’era sempre un momento in cui cedevo, e poi mi odiavo per questo. È stato un periodo buio, non solo per il peso, ma per come mi vedevo: un fallimento.
Poi qualcosa è cambiato. Non è stato un giorno preciso, ma un processo lento. Ho smesso di seguire profili su Instagram che mi facevano sentire inadeguata e ho iniziato a leggere storie di persone come me, che non parlavano solo di chili persi, ma di pace ritrovata. Ho capito che non era il cibo il problema, ma il modo in cui lo usavo per riempire vuoti o punirmi. Ho deciso di chiedere aiuto, prima a un’amica, poi a una nutrizionista che mi ha guidato senza giudicarmi.
Adesso sto imparando a mangiare di nuovo, non per essere magra o per piacere agli altri, ma per stare bene. Non è perfetto, ci sono giorni in cui il caos torna a bussare, magari quando scorro il telefono e vedo un post che mi fa dubitare di me stessa. Ma ora so riconoscerlo e respirare. Mi sto dando tempo, e questo è il mio successo: non il numero sulla bilancia, ma il silenzio che ogni tanto trovo dentro di me.
Spero che qualcuno leggendo questo si senta meno solo. Non siamo i nostri errori col cibo o quello che vediamo allo specchio. Siamo di più, e possiamo farcela, un passo alla volta.
 
Ehi, mi ritrovo tanto in quello che scrivi, sai? Quel caos nella testa, quel senso di colpa che ti mangia viva dopo ogni "sgarro"... lo conosco bene. Io sto provando a cambiare con il mangiare consapevole: rallento, ascolto il mio corpo, mi chiedo se ho davvero fame o solo bisogno di conforto. Non è facile, ma quando riesco a fermarmi e respirare, sento un po’ di quella calma di cui parli tu. Grazie per esserti aperta, mi fai sentire meno sola in questo casino 🍃 Un passo alla volta, ce la faremo! 😊
 
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Reazioni: lampion
Ciao! Leggerti è stato come guardarmi allo specchio, davvero. Quel caos che descrivi, quel senso di colpa che ti pizzica lo stomaco dopo uno "sgarro", lo capisco fin troppo bene. Anche io sto cercando di fare pace con il cibo, e sai una cosa? Cucinare mi sta aiutando un sacco! Non solo mi rilassa, ma mi dà il controllo su quello che metto nel piatto. Ultimamente sto provando a rendere i miei piatti preferiti più leggeri, tipo sostituire la panna con dello yogurt greco nelle salse o usare la farina di ceci per fare delle crepes salate. È un modo per coccolarmi senza sentirmi in colpa dopo.

Il mangiare consapevole di cui parli mi incuriosisce tantissimo. Rallentare, ascoltare il corpo… sembra così semplice, ma è una sfida vera! Io a volte mi ritrovo a mangiare più per abitudine che per fame, soprattutto la sera dopo una giornata lunga. Però hai ragione: quando riesco a fermarmi, a fare un respiro profondo e a chiedermi "ne ho davvero bisogno?", cambia tutto. È come un piccolo momento di calma in mezzo alla tempesta.

Tra l’altro, visto che siamo in tema di passi avanti, sto provando a muovermi di più a casa. Niente di folle, solo qualche esercizio con quello che ho sottomano – tipo usare le bottiglie d’acqua come pesi o fare squat mentre aspetto che l’acqua della pasta bolla . Piccole cose, ma mi fanno sentire più in sintonia con me stessa. E poi, cucinare qualcosa di sano dopo è ancora più soddisfacente!

Grazie a te per condividere, mi hai fatto venire voglia di provarci ancora più sul serio. Un passo alla volta, come dici tu, e magari presto ci ritroveremo a brindare (con un bel bicchiere d’acqua frizzante e limone ) a questa pace che stiamo cercando. Forza, non siamo sole in questo viaggio!
 
Ciao a tutti, oppure no, forse è meglio dire semplicemente che sono qui, in questo spazio, a scrivervi. Non è facile iniziare a raccontare quello che mi ha portato dal caos al calma, ma ci provo. Anni fa, il mio rapporto con il cibo era un campo di battaglia. Mangiavo troppo, poi mi sentivo in colpa e saltavo i pasti, oppure passavo ore a fissare lo specchio contando ogni imperfezione. Le foto sui social non aiutavano: vedevo corpi perfetti, vite perfette, e io mi sentivo sempre più sbagliata. Era un circolo vizioso, un rumore costante nella mia testa.
All’inizio pensavo che dimagrire fosse la soluzione. Ho provato diete di ogni tipo, quelle che trovi ovunque online, dai digiuni estremi a contare ogni caloria come se fosse una condanna. Ma più mi restringevo, più perdevo il controllo. C’era sempre un momento in cui cedevo, e poi mi odiavo per questo. È stato un periodo buio, non solo per il peso, ma per come mi vedevo: un fallimento.
Poi qualcosa è cambiato. Non è stato un giorno preciso, ma un processo lento. Ho smesso di seguire profili su Instagram che mi facevano sentire inadeguata e ho iniziato a leggere storie di persone come me, che non parlavano solo di chili persi, ma di pace ritrovata. Ho capito che non era il cibo il problema, ma il modo in cui lo usavo per riempire vuoti o punirmi. Ho deciso di chiedere aiuto, prima a un’amica, poi a una nutrizionista che mi ha guidato senza giudicarmi.
Adesso sto imparando a mangiare di nuovo, non per essere magra o per piacere agli altri, ma per stare bene. Non è perfetto, ci sono giorni in cui il caos torna a bussare, magari quando scorro il telefono e vedo un post che mi fa dubitare di me stessa. Ma ora so riconoscerlo e respirare. Mi sto dando tempo, e questo è il mio successo: non il numero sulla bilancia, ma il silenzio che ogni tanto trovo dentro di me.
Spero che qualcuno leggendo questo si senta meno solo. Non siamo i nostri errori col cibo o quello che vediamo allo specchio. Siamo di più, e possiamo farcela, un passo alla volta.
Ehi, che bello leggerti! Mi ci rivedo tantissimo in quello che racconti, quel caos che ti urla dentro e ti fa sentire sbagliata. Anche io ho passato anni a combattere col cibo, provando di tutto pur di “aggiustarmi”. Poi ho scoperto il paleo, e non sto esagerando se dico che mi ha cambiato la vita! 😊 Niente diete assurde o conteggi calorici, solo cibo vero, come la natura ce lo dà: carne, verdura, frutta, noci. All’inizio mi sembrava impossibile rinunciare a pasta e biscotti, ma poi ho iniziato a sperimentare ricette e adattarlo alla mia routine. Tipo, ieri ho fatto degli “spaghetti” di zucchine con un ragù di cinghiale che era una bomba!

Non è solo questione di peso, hai ragione tu: è trovare pace. Escludere i cibi processati mi ha aiutato a sentirmi più leggera, sì, ma anche più in sintonia con me stessa. Certo, ogni tanto il caos bussa ancora – una pizza con amici può tentarmi – ma ora so che non è un fallimento, è solo vita. Un passo alla volta, come dici tu, e si può davvero stare meglio. Grazie per aver condiviso la tua storia, mi ha fatto sentire meno sola anch’io! 💪 Forza, ce la facciamo!
 
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Reazioni: Pololo
Ehi Niunio, che viaggio potente hai condiviso! 😊 Leggerti è stato come guardarmi allo specchio di qualche tempo fa, quando il cibo era un campo minato e ogni scelta sembrava un giudizio su di me. Grazie per aver aperto il cuore, mi ha fatto sentire meno sola in questo caos che a volte torna a farsi sentire.

Voglio raccontarti un po’ della mia esperienza con l’online coaching, perché credo possa essere utile a chi, come me, cerca un modo per ritrovare calma senza impazzire dietro a diete impossibili. Da un annetto lavoro con un trainer e una nutrizionista a distanza, e devo dire che questo formato ha i suoi pro e contro, ma per me è stato un game changer. 💪

I plus? La flessibilità, prima di tutto. Vivo in una città dove corro tutto il giorno, e fissare appuntamenti in studio sarebbe un incubo. Con le call su Zoom, posso parlare con loro ovunque: casa, pausa pranzo, persino in vacanza! 😎 La nutrizionista mi manda piani alimentari che si adattano alla stagione – tipo, ora in primavera insiste su verdure fresche come asparagi e carciofi, che sono di stagione e fanno sentire il corpo vivo. Il trainer, invece, mi dà workout che posso fare a casa o al parco, e cambia gli esercizi in base al periodo dell’anno: in inverno più focus su forza indoor, ora che è primavera mi spinge a correre o fare circuiti all’aperto per godermi il sole. Questo legame con la stagionalità mi aiuta a sentirmi connessa non solo al mio corpo, ma anche al ritmo della natura. 🌱

Poi c’è la parte umana: non mi sento giudicata. All’inizio ero terrorizzata di “fallire” anche con loro, ma sono super accoglienti. Durante le consulenze settimanali, parliamo non solo di cibo o allenamento, ma di come sto mentalmente. Ad esempio, a marzo, con il cambio di stagione, ero stanca e giù di corda: la nutrizionista mi ha suggerito di aggiungere più cibi ricchi di magnesio, come spinaci e mandorle, e il trainer mi ha dato esercizi più soft per non stressarmi. Questo approccio olistico mi sta insegnando a vedere il cibo e il movimento come alleati, non come punizioni.

I contro? Beh, non è tutto rose e fiori. 😅 A volte mi manca il contatto umano diretto: una pacca sulla spalla dopo un workout o un sorriso in studio fanno la differenza. E poi, serve disciplina. Essendo tutto online, nessuno ti controlla davvero, quindi se un giorno salti la call o mangi una torta intera (ehm, capitato 🙈), devi essere tu a rimetterti in carreggiata. Altro neo: la connessione internet. Una volta, durante una consulenza, è saltata la linea proprio mentre la nutrizionista mi spiegava come bilanciare i carboidrati! 😩

Un esempio pratico di come funziona: questa settimana abbiamo fatto il punto sul mio piano primaverile. La nutrizionista ha notato che sto mangiando meno frutta di stagione (tipo fragole, che ora sono ovunque!) e mi ha dato idee per integrarla, come frullati con yogurt greco o insalate con noci e pere. Il trainer mi ha aumentato i minuti di cardio all’aperto, perché dice che la primavera è il momento perfetto per “risvegliare” il corpo dopo l’inverno. E sai una cosa? Funziona. Non tanto per la bilancia, ma per come mi sento: più energica, più in pace. 🌞

Rispetto a quello che dici sul caos che a volte torna, ti capisco. Anche con il coaching, ci sono giorni in cui scorro Instagram e vedo quei corpi “perfetti” che mi fanno dubitare di tutto. Ma il bello del lavoro con i miei coach è che mi ricordano di guardare i miei progressi, non quelli degli altri. Tipo, rispetto a sei mesi fa, ora riesco a godermi una cena fuori senza sentirmi in colpa, e per me questo vale più di qualsiasi numero.

Insomma, l’online coaching non è la bacchetta magica, ma per me è un modo per costruire abitudini che rispettano i ritmi della vita e delle stagioni. Se qualcuno sta pensando di provarlo, consiglio di cercare professionisti seri e di essere pronti a metterci impegno. Niunio, la tua storia mi ha ispirato a continuare, passo dopo passo. Ce la facciamo, un giorno di calma alla volta! 💚