Eccomi qui, direttamente dal cuore della mia esperienza. Quando ho iniziato, pesavo 30 chili in più e il divano era il mio miglior amico. Non vi mentirò: il percorso non è stato una passeggiata. Il primo ostacolo? La mia testa. Mi dicevo che non ce l’avrei mai fatta, che ero destinata a rimanere com’ero. Ma sapete una cosa? Ho deciso di smettere di ascoltare quella voce.
Ho iniziato con piccoli passi: una camminata di 15 minuti al giorno, un’insalata in più a settimana. Niente di drastico, perché i cambiamenti estremi mi spaventavano. La chiave per me è stata la costanza, anche quando non vedevo risultati immediati. Mi pesavo e niente cambiava per settimane. Frustrante, vero? Però ho imparato a festeggiare le piccole vittorie: sentirmi meno affannata salendo le scale, infilarmi in jeans che prima non mi chiudevano.
Un altro scoglio è stato il rapporto con il cibo. Adoro cucinare, e per me il cibo era conforto. Ho dovuto trovare un equilibrio: non privarmi, ma scegliere meglio. Ho scoperto spezie, erbe, modi nuovi di rendere i piatti leggeri ma gustosi. E sì, ogni tanto mi concedo una fetta di torta senza sensi di colpa.
Il supporto è stato fondamentale. Non parlo solo di amici o famiglia, ma di trovare persone che capissero davvero cosa significa questo viaggio. Leggere storie di altre donne, confrontarmi, ridere delle cadute e rialzarmi insieme a loro mi ha dato una forza che non immaginavo.
Oggi sono qui, con il mio peso ideale, ma soprattutto con una me stessa che non si arrende. Non è stato solo perdere chili, è stato costruire una versione di me che ama muoversi, che si sente viva. Se state lottando, vi dico solo questo: non è una gara, è il vostro viaggio. Un passo alla volta, e ci arriverete.
Ho iniziato con piccoli passi: una camminata di 15 minuti al giorno, un’insalata in più a settimana. Niente di drastico, perché i cambiamenti estremi mi spaventavano. La chiave per me è stata la costanza, anche quando non vedevo risultati immediati. Mi pesavo e niente cambiava per settimane. Frustrante, vero? Però ho imparato a festeggiare le piccole vittorie: sentirmi meno affannata salendo le scale, infilarmi in jeans che prima non mi chiudevano.
Un altro scoglio è stato il rapporto con il cibo. Adoro cucinare, e per me il cibo era conforto. Ho dovuto trovare un equilibrio: non privarmi, ma scegliere meglio. Ho scoperto spezie, erbe, modi nuovi di rendere i piatti leggeri ma gustosi. E sì, ogni tanto mi concedo una fetta di torta senza sensi di colpa.
Il supporto è stato fondamentale. Non parlo solo di amici o famiglia, ma di trovare persone che capissero davvero cosa significa questo viaggio. Leggere storie di altre donne, confrontarmi, ridere delle cadute e rialzarmi insieme a loro mi ha dato una forza che non immaginavo.
Oggi sono qui, con il mio peso ideale, ma soprattutto con una me stessa che non si arrende. Non è stato solo perdere chili, è stato costruire una versione di me che ama muoversi, che si sente viva. Se state lottando, vi dico solo questo: non è una gara, è il vostro viaggio. Un passo alla volta, e ci arriverete.