Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve compagni di viaggio"!
L’inverno è sempre un periodo complicato per me, con le giornate corte e quel freddo che ti spinge a rintanarti sotto una coperta con qualcosa di caldo da mangiare. Quest’anno, però, ho deciso di non lasciarmi sopraffare e di sperimentare un mix di approcci per ritrovare il mio benessere, tenendo d’occhio sia la bilancia che la mia testa. Vi racconto com’è andata, perché magari può essere utile a qualcuno.
Ho iniziato a novembre con una dieta chetogenica. L’idea di tagliare i carboidrati e puntare sui grassi mi intrigava, soprattutto perché avevo letto che aiuta a stabilizzare l’umore, oltre a bruciare qualche chilo. Le prime due settimane sono state dure: zero energia, mal di testa e una voglia matta di pane. Però, dopo quel periodo iniziale, ho notato un cambiamento. Non solo ho perso 2 chili, ma mi sentivo meno appannata mentalmente. Il downside? Preparare i pasti era un lavoro: sempre a calcolare macros e a cercare ricette. E, diciamolo, dopo un mese di avocado e burro, iniziavo a sognare una pizza.
A dicembre ho voluto cambiare ritmo e ho provato il digiuno intermittente, quello 16:8. Mangiare solo in una finestra di 8 ore mi sembrava più semplice, soprattutto con le feste in arrivo. Devo dire che mi ha sorpreso. Non solo era più facile da gestire rispetto alla keto, ma mi ha aiutato a sentirmi più leggera, anche dopo qualche stravizio natalizio. Il problema è stato il mattino: saltare la colazione mi faceva sentire un po’ nervosa, e con il buio dell’inverno non era il massimo per il morale. Però, una volta abituata, ho apprezzato quella sensazione di controllo.
Gennaio è stato il mese della svolta: ho aggiunto allenamenti leggeri, tipo camminate veloci e un po’ di yoga. Non sono una fanatica dello sport, ma con il freddo pungente uscire a camminare mi dava una carica inaspettata. Non ho perso tanto peso in più, forse un chilo, ma la differenza l’ho sentita nella testa. Mi sembrava di avere più energia e meno pensieri pesanti, che in inverno tendono a schiacciarmi.
Ora che siamo a marzo, tiro le somme. La keto mi ha dato un bello sprint iniziale, ma non è sostenibile per me a lungo termine. Il digiuno mi ha insegnato a gestire la fame e a non cedere a ogni craving, però richiede una routine ferrea. Le camminate e lo yoga, invece, sono stati la sorpresa: poco sforzo, tanto beneficio, soprattutto per il benessere mentale. Credo che il trucco sia stato adattarmi alla stagione, ascoltando quello che il mio corpo e la mia mente chiedevano in ogni momento.
Voi come avete affrontato questi mesi freddi? Avete qualche esperimento da condividere? Io sono sempre curiosa di provare qualcosa di nuovo!
L’inverno è sempre un periodo complicato per me, con le giornate corte e quel freddo che ti spinge a rintanarti sotto una coperta con qualcosa di caldo da mangiare. Quest’anno, però, ho deciso di non lasciarmi sopraffare e di sperimentare un mix di approcci per ritrovare il mio benessere, tenendo d’occhio sia la bilancia che la mia testa. Vi racconto com’è andata, perché magari può essere utile a qualcuno.
Ho iniziato a novembre con una dieta chetogenica. L’idea di tagliare i carboidrati e puntare sui grassi mi intrigava, soprattutto perché avevo letto che aiuta a stabilizzare l’umore, oltre a bruciare qualche chilo. Le prime due settimane sono state dure: zero energia, mal di testa e una voglia matta di pane. Però, dopo quel periodo iniziale, ho notato un cambiamento. Non solo ho perso 2 chili, ma mi sentivo meno appannata mentalmente. Il downside? Preparare i pasti era un lavoro: sempre a calcolare macros e a cercare ricette. E, diciamolo, dopo un mese di avocado e burro, iniziavo a sognare una pizza.
A dicembre ho voluto cambiare ritmo e ho provato il digiuno intermittente, quello 16:8. Mangiare solo in una finestra di 8 ore mi sembrava più semplice, soprattutto con le feste in arrivo. Devo dire che mi ha sorpreso. Non solo era più facile da gestire rispetto alla keto, ma mi ha aiutato a sentirmi più leggera, anche dopo qualche stravizio natalizio. Il problema è stato il mattino: saltare la colazione mi faceva sentire un po’ nervosa, e con il buio dell’inverno non era il massimo per il morale. Però, una volta abituata, ho apprezzato quella sensazione di controllo.
Gennaio è stato il mese della svolta: ho aggiunto allenamenti leggeri, tipo camminate veloci e un po’ di yoga. Non sono una fanatica dello sport, ma con il freddo pungente uscire a camminare mi dava una carica inaspettata. Non ho perso tanto peso in più, forse un chilo, ma la differenza l’ho sentita nella testa. Mi sembrava di avere più energia e meno pensieri pesanti, che in inverno tendono a schiacciarmi.
Ora che siamo a marzo, tiro le somme. La keto mi ha dato un bello sprint iniziale, ma non è sostenibile per me a lungo termine. Il digiuno mi ha insegnato a gestire la fame e a non cedere a ogni craving, però richiede una routine ferrea. Le camminate e lo yoga, invece, sono stati la sorpresa: poco sforzo, tanto beneficio, soprattutto per il benessere mentale. Credo che il trucco sia stato adattarmi alla stagione, ascoltando quello che il mio corpo e la mia mente chiedevano in ogni momento.
Voi come avete affrontato questi mesi freddi? Avete qualche esperimento da condividere? Io sono sempre curiosa di provare qualcosa di nuovo!