Diete e Digiuno: Come Ho Affrontato l’Inverno per Ritrovare il Benessere

traffordboy

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve compagni di viaggio"!
L’inverno è sempre un periodo complicato per me, con le giornate corte e quel freddo che ti spinge a rintanarti sotto una coperta con qualcosa di caldo da mangiare. Quest’anno, però, ho deciso di non lasciarmi sopraffare e di sperimentare un mix di approcci per ritrovare il mio benessere, tenendo d’occhio sia la bilancia che la mia testa. Vi racconto com’è andata, perché magari può essere utile a qualcuno.
Ho iniziato a novembre con una dieta chetogenica. L’idea di tagliare i carboidrati e puntare sui grassi mi intrigava, soprattutto perché avevo letto che aiuta a stabilizzare l’umore, oltre a bruciare qualche chilo. Le prime due settimane sono state dure: zero energia, mal di testa e una voglia matta di pane. Però, dopo quel periodo iniziale, ho notato un cambiamento. Non solo ho perso 2 chili, ma mi sentivo meno appannata mentalmente. Il downside? Preparare i pasti era un lavoro: sempre a calcolare macros e a cercare ricette. E, diciamolo, dopo un mese di avocado e burro, iniziavo a sognare una pizza.
A dicembre ho voluto cambiare ritmo e ho provato il digiuno intermittente, quello 16:8. Mangiare solo in una finestra di 8 ore mi sembrava più semplice, soprattutto con le feste in arrivo. Devo dire che mi ha sorpreso. Non solo era più facile da gestire rispetto alla keto, ma mi ha aiutato a sentirmi più leggera, anche dopo qualche stravizio natalizio. Il problema è stato il mattino: saltare la colazione mi faceva sentire un po’ nervosa, e con il buio dell’inverno non era il massimo per il morale. Però, una volta abituata, ho apprezzato quella sensazione di controllo.
Gennaio è stato il mese della svolta: ho aggiunto allenamenti leggeri, tipo camminate veloci e un po’ di yoga. Non sono una fanatica dello sport, ma con il freddo pungente uscire a camminare mi dava una carica inaspettata. Non ho perso tanto peso in più, forse un chilo, ma la differenza l’ho sentita nella testa. Mi sembrava di avere più energia e meno pensieri pesanti, che in inverno tendono a schiacciarmi.
Ora che siamo a marzo, tiro le somme. La keto mi ha dato un bello sprint iniziale, ma non è sostenibile per me a lungo termine. Il digiuno mi ha insegnato a gestire la fame e a non cedere a ogni craving, però richiede una routine ferrea. Le camminate e lo yoga, invece, sono stati la sorpresa: poco sforzo, tanto beneficio, soprattutto per il benessere mentale. Credo che il trucco sia stato adattarmi alla stagione, ascoltando quello che il mio corpo e la mia mente chiedevano in ogni momento.
Voi come avete affrontato questi mesi freddi? Avete qualche esperimento da condividere? Io sono sempre curiosa di provare qualcosa di nuovo!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve compagni di viaggio"!
L’inverno è sempre un periodo complicato per me, con le giornate corte e quel freddo che ti spinge a rintanarti sotto una coperta con qualcosa di caldo da mangiare. Quest’anno, però, ho deciso di non lasciarmi sopraffare e di sperimentare un mix di approcci per ritrovare il mio benessere, tenendo d’occhio sia la bilancia che la mia testa. Vi racconto com’è andata, perché magari può essere utile a qualcuno.
Ho iniziato a novembre con una dieta chetogenica. L’idea di tagliare i carboidrati e puntare sui grassi mi intrigava, soprattutto perché avevo letto che aiuta a stabilizzare l’umore, oltre a bruciare qualche chilo. Le prime due settimane sono state dure: zero energia, mal di testa e una voglia matta di pane. Però, dopo quel periodo iniziale, ho notato un cambiamento. Non solo ho perso 2 chili, ma mi sentivo meno appannata mentalmente. Il downside? Preparare i pasti era un lavoro: sempre a calcolare macros e a cercare ricette. E, diciamolo, dopo un mese di avocado e burro, iniziavo a sognare una pizza.
A dicembre ho voluto cambiare ritmo e ho provato il digiuno intermittente, quello 16:8. Mangiare solo in una finestra di 8 ore mi sembrava più semplice, soprattutto con le feste in arrivo. Devo dire che mi ha sorpreso. Non solo era più facile da gestire rispetto alla keto, ma mi ha aiutato a sentirmi più leggera, anche dopo qualche stravizio natalizio. Il problema è stato il mattino: saltare la colazione mi faceva sentire un po’ nervosa, e con il buio dell’inverno non era il massimo per il morale. Però, una volta abituata, ho apprezzato quella sensazione di controllo.
Gennaio è stato il mese della svolta: ho aggiunto allenamenti leggeri, tipo camminate veloci e un po’ di yoga. Non sono una fanatica dello sport, ma con il freddo pungente uscire a camminare mi dava una carica inaspettata. Non ho perso tanto peso in più, forse un chilo, ma la differenza l’ho sentita nella testa. Mi sembrava di avere più energia e meno pensieri pesanti, che in inverno tendono a schiacciarmi.
Ora che siamo a marzo, tiro le somme. La keto mi ha dato un bello sprint iniziale, ma non è sostenibile per me a lungo termine. Il digiuno mi ha insegnato a gestire la fame e a non cedere a ogni craving, però richiede una routine ferrea. Le camminate e lo yoga, invece, sono stati la sorpresa: poco sforzo, tanto beneficio, soprattutto per il benessere mentale. Credo che il trucco sia stato adattarmi alla stagione, ascoltando quello che il mio corpo e la mia mente chiedevano in ogni momento.
Voi come avete affrontato questi mesi freddi? Avete qualche esperimento da condividere? Io sono sempre curiosa di provare qualcosa di nuovo!
Ehi, compagni di viaggio, o forse meglio un semplice "ciao" a chi sta ancora lottando con l’inverno! La tua storia mi ha colpito, sai? Quel mix di keto, digiuno e camminate mostra quanto si possa sperimentare per trovare un equilibrio. Io, da fissata col detox, ho un approccio diverso, ma capisco bene quel bisogno di sentirti leggera e in controllo, soprattutto quando il freddo ti appesantisce corpo e testa.

L’inverno per me è il momento perfetto per i succhi e i frullati detox. Non parlo solo di dimagrire, ma di dare una ripulita dentro, che poi si vede anche fuori. A novembre, mentre tu iniziavi con la keto, io ho tirato fuori la centrifuga e ho puntato su un classico: mela, zenzero, sedano e un po’ di limone. Niente di complicato, ma ti giuro che dopo qualche giorno senti la differenza, specie se ti senti gonfia o lenta. Non è una passeggiata, però: se esageri con le fibre o salti i pasti veri, rischi di sentirti fiacca o di innervosirti. Lo dico per esperienza, meglio non strafare.

A dicembre, con le feste, ho provato a bilanciare. Un frullato verde al mattino – spinaci, banana, mela e un cucchiaio di semi di chia – mi teneva sazia e mi evitava di buttarmi su pandoro e torrone senza ritegno. Non è che ho rinunciato ai pranzi di Natale, ma avere qualcosa di sano in pancia mi ha aiutato a non esagerare. Il trucco è prepararlo la sera prima, così non hai scuse anche se sei di corsa.

Gennaio l’ho preso più sul serio, un po’ come te con le camminate. Ho fatto un mini-reset di tre giorni: solo succhi e tisane, niente cibi solidi. Non lo consiglio a tutti, perché serve prepararsi e sapere cosa stai facendo. Io ho perso un po’ di giro vita, ma più che altro mi sono sentita lucida, come se avessi resettato il sistema. Il rischio qui è sentirti debole o ossessionarti con la bilancia, quindi occhio a non spingerti troppo.

Ora a marzo sto tenendo una routine più soft: un succo al giorno, magari con barbabietola o carota per un po’ di energia in più, e pasti leggeri. Non è una dieta rigida come la tua keto o il 16:8, ma mi dà quella sensazione di pulito che in inverno mi salva dal letargo mentale. Camminare come fai tu potrebbe essere un’aggiunta perfetta, ci sto pensando.

Mi piace che hai trovato il tuo ritmo adattandoti ai mesi. Io dico sempre: il corpo parla, basta ascoltarlo. Tu che ne pensi di provare un detox leggero ora che la primavera si avvicina? Magari un frullato o un succo per ripartire. Fammi sapere, sono curiosa di vedere come te la cavi con zenzero e limone! E voi altri, cosa avete combinato per non cedere al freddo?
 
Ciao a tutti, o forse un “ehi, resistenti dell’inverno” ci sta meglio! La tua storia mi ha fatto riflettere, traffordboy, soprattutto quel passaggio tra keto, digiuno e movimento. Io invece combatto una battaglia diversa, con l’ipotiroidismo che mi rallenta tutto, ma l’inverno è stato comunque un banco di prova.

A novembre, mentre tu tagliavi i carboidrati, io ho iniziato a lavorare con la mia endocrinologa per aggiustare la tiroide. La dieta? Niente di estremo come la keto, ma ho puntato su zuppe calde e leggere: brodo di verdure con un po’ di pollo o pesce, magari curcuma e zenzero per scaldarmi dentro. Non è solo questione di chili, ma di non sentirmi un bradipo. Le prime settimane ero stanca lo stesso, tra il freddo e il metabolismo lento, ma piano piano ho visto un po’ di luce: meno ritenzione e un chilo giù.

Dicembre è stato tosto. Le feste sono un incubo quando il tuo corpo non brucia come dovrebbe. Ho provato a fare come te con il 16:8, ma saltare la colazione mi lasciava ko. Così ho tenuto le zuppe come base: una minestra di zucca o cavolo nero mi salvava la serata dopo qualche stravizio. Non ho perso molto, ma almeno non ho preso quei 2-3 chili classici delle abbuffate natalizie. 😊

A gennaio ho seguito il tuo esempio con le camminate. Con il freddo pungente non è facile, ma 30 minuti al giorno, anche solo intorno a casa, mi davano una svegliata. La dieta era sempre zuppe, magari con legumi per tirarmi su, e la bilancia ha iniziato a collaborare: -1,5 kg. Non un miracolo, ma per me è tanto. La testa, però, ringrazia di più: meno nebbia, più energia.

Ora a marzo sto tenendo il ritmo. Zuppe più leggere, tipo carote e finocchi, e qualche tisana per drenare. Il medico dice che sto andando bene, ma serve pazienza. Mi piace il tuo approccio di ascoltare il corpo, traffordboy. Io non potrei mai fare keto o digiuni lunghi, la tiroide me lo vieta, ma le zuppe sono il mio salvagente. 😅 Tu che dici, una minestra calda potrebbe entrarti nel menu primaverile? E voi altri, come ve la cavate con il freddo e la bilancia?
 
Ehi, guerrieri della fede e del benessere, o forse semplicemente “figli dell’inverno” che non mollano mai! La tua storia mi ha toccato il cuore, un vero pellegrinaggio verso la luce, guidato da pazienza e ascolto del corpo. Sai, leggerti mi ha fatto pensare a quanto il Signore ci parli anche attraverso i nostri limiti, come il tuo ipotiroidismo o le mie piccole battaglie quotidiane. Non sei sola in questo cammino, e quel chilo giù, quel “meno nebbia” nella testa, sono segni di grazia, no? 🙏

Io, come te, ho trovato rifugio nelle zuppe quest’inverno, un po’ come un’offerta semplice ma sacra al mio tempio interiore. Immagina: brodo di verdure che sobbolle piano, il profumo di curcuma che si alza come un canto, e quel calore che ti abbraccia dall’interno. Non è solo cibo, è una preghiera per il corpo! Ho provato a visualizzare la me che voglio essere: leggera, serena, in pace con la bilancia e con lo specchio. Creo nella mia mente una “tavola dei desideri” – non solo chili in meno, ma energia, sorrisi, passi sicuri. E tu, hai mai provato a chiudere gli occhi e immaginarti al traguardo? 💫

Dicembre è stato una prova di fede anche per me. Le tentazioni delle feste erano come sirene, ma ho tenuto il mio rosario di zuppe: una sera cavolo nero, una sera zucca dolce come un dono del cielo. Non ho fatto digiuni estremi – il mio corpo chiede dolcezza, non rigore – ma ho imparato a dire “no” con amore, a me stessa e agli stravizi. Camminare, poi, è diventato il mio inno: 30 minuti sotto il cielo grigio, con il freddo che pizzica ma il cuore che si scalda. Ogni passo una promessa, ogni respiro un grazie. 🌿

Ora che marzo ci accoglie, continuo a dipingere il mio collage di obiettivi: zuppe più fresche, tisane che drenano come un ruscello dopo la neve, e quella bilancia che, piano piano, diventa amica. Non corro, non mi punisco: ascolto, come ci ha insegnato traffordboy. Una minestra calda in primavera? Perché no! È un abbraccio che non ha stagioni. E tu, cara anima resistente, prova questo: siediti un momento, chiudi gli occhi, respira. Visualizza la te che cammini leggera, benedetta dal tuo ritmo. Poi scrivici, eh? E voi altri, come pregate col corpo in questa stagione che rinasce? 😊
 
Ciao, anima gentile, o forse compagna di viaggio in questo inverno che ci ha messo alla prova! La tua storia mi ha fatto sorridere, e non solo per il brodo di verdure che sobbolle – anche se, devo dirtelo, quel profumo di curcuma sembra quasi un alleato nella mia battaglia contro lo stress. Io sono uno di quelli che sta provando a perdere peso con la yoga del riso, sì, proprio così! Rido per sciogliere i nodi dentro, per lasciare andare quel bisogno di consolarmi con un biscotto di troppo. Funziona, sai? Quando rido, il cuore si alleggerisce e la fame nervosa si placa, come se il corpo dicesse: “Ehi, sto bene così”.

Leggerti mi ha fatto pensare a quanto il nostro cammino sia unico ma condiviso. Tu con le tue zuppe sacre, io con le mie risate che risuonano in casa – forse sembro matto, ma è una follia che mi salva. Anche io ho avuto i miei momenti difficili a dicembre, con quei dolci natalizi che mi chiamavano come vecchie amicizie pericolose. Però, invece di cedere, mi sono messo a ridere, forte, fino a sentire il diaframma tremare. E poi, una tisana, un respiro profondo, e via: niente digiuni punitivi, solo un po’ di leggerezza.

Ora che marzo ci dà una tregua, sto cercando un gruppo vicino casa dove praticare la yoga del riso, magari con altri “guerrieri del benessere” come noi. Mi piace immaginarmi così: non solo più snello, ma con gli occhi che brillano, il passo elastico, e un sorriso che non si spegne. Tu che dici, hai mai provato a ridere senza motivo, solo per vedere che succede? O magari ci incontriamo a metà strada: tu con la tua zuppa primaverile, io con una risata contagiosa. Fammi sapere come va la tua visualizzazione – e se trovi un club di risate, avisami, eh!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve compagni di viaggio"!
L’inverno è sempre un periodo complicato per me, con le giornate corte e quel freddo che ti spinge a rintanarti sotto una coperta con qualcosa di caldo da mangiare. Quest’anno, però, ho deciso di non lasciarmi sopraffare e di sperimentare un mix di approcci per ritrovare il mio benessere, tenendo d’occhio sia la bilancia che la mia testa. Vi racconto com’è andata, perché magari può essere utile a qualcuno.
Ho iniziato a novembre con una dieta chetogenica. L’idea di tagliare i carboidrati e puntare sui grassi mi intrigava, soprattutto perché avevo letto che aiuta a stabilizzare l’umore, oltre a bruciare qualche chilo. Le prime due settimane sono state dure: zero energia, mal di testa e una voglia matta di pane. Però, dopo quel periodo iniziale, ho notato un cambiamento. Non solo ho perso 2 chili, ma mi sentivo meno appannata mentalmente. Il downside? Preparare i pasti era un lavoro: sempre a calcolare macros e a cercare ricette. E, diciamolo, dopo un mese di avocado e burro, iniziavo a sognare una pizza.
A dicembre ho voluto cambiare ritmo e ho provato il digiuno intermittente, quello 16:8. Mangiare solo in una finestra di 8 ore mi sembrava più semplice, soprattutto con le feste in arrivo. Devo dire che mi ha sorpreso. Non solo era più facile da gestire rispetto alla keto, ma mi ha aiutato a sentirmi più leggera, anche dopo qualche stravizio natalizio. Il problema è stato il mattino: saltare la colazione mi faceva sentire un po’ nervosa, e con il buio dell’inverno non era il massimo per il morale. Però, una volta abituata, ho apprezzato quella sensazione di controllo.
Gennaio è stato il mese della svolta: ho aggiunto allenamenti leggeri, tipo camminate veloci e un po’ di yoga. Non sono una fanatica dello sport, ma con il freddo pungente uscire a camminare mi dava una carica inaspettata. Non ho perso tanto peso in più, forse un chilo, ma la differenza l’ho sentita nella testa. Mi sembrava di avere più energia e meno pensieri pesanti, che in inverno tendono a schiacciarmi.
Ora che siamo a marzo, tiro le somme. La keto mi ha dato un bello sprint iniziale, ma non è sostenibile per me a lungo termine. Il digiuno mi ha insegnato a gestire la fame e a non cedere a ogni craving, però richiede una routine ferrea. Le camminate e lo yoga, invece, sono stati la sorpresa: poco sforzo, tanto beneficio, soprattutto per il benessere mentale. Credo che il trucco sia stato adattarmi alla stagione, ascoltando quello che il mio corpo e la mia mente chiedevano in ogni momento.
Voi come avete affrontato questi mesi freddi? Avete qualche esperimento da condividere? Io sono sempre curiosa di provare qualcosa di nuovo!
Ehi, salve a tutti voi che navigate tra diete e buoni propositi!

Il tuo racconto mi ha davvero colpito, sai? Mi ci rivedo in quella lotta contro il freddo e la voglia di comfort food che l’inverno porta con sé. Anch’io ho avuto i miei alti e bassi, ma la mia arma segreta per affrontare questi mesi è stata una sola: il cardio. Ti racconto com’è andata, magari ti dà qualche spunto.

Ho iniziato un paio di anni fa, quando mi sono accorta che il mio corpo non era più quello di una volta. Non parlo solo di chili, ma di come mi sentivo: sempre stanca, con il fiato corto dopo due rampe di scale. Così ho deciso di buttarmi sul running, anche se all’inizio sembrava una follia. Le prime uscite erano un disastro: correvo per cinque minuti e poi camminavo, con il cuore che sembrava esplodere. Però, piano piano, ho trovato il ritmo. Ora corro tre volte a settimana, alternando giornate di corsa lenta a sessioni più intense, tipo scatti o HIIT.

Perché il cardio? Beh, per me è stato un game changer. Non solo mi ha aiutato a ridurre la percentuale di grasso corporeo – e sì, la bilancia è scesa di quasi 8 chili in un anno – ma mi ha dato una spinta mentale pazzesca. Quando corro, o quando faccio una sessione di danza cardio su YouTube, è come se scaricassi tutto lo stress. L’inverno, con quel buio che ti avvolge, può essere pesante, ma uscire a correre sotto la pioggia o ballare in salotto mi fa sentire viva. E poi, c’è quella soddisfazione quando ti rendi conto che i jeans di un tempo tornano a starti comodi.

Non fraintendermi, non è stato tutto rose e fiori. All’inizio, il freddo mi faceva desistere: mettere le scarpe da ginnastica con zero gradi fuori non è proprio invitante. Però ho imparato a organizzarmi: una playlist che mi carica, un thermos di tè caldo per dopo, e via. E sai una cosa? Il cardio non è solo questione di bruciare calorie. Ti insegna a essere costante, a non mollare anche quando sei stanca o il divano ti chiama.

Rispetto alla tua esperienza, capisco bene quella sensazione di “adattarsi alla stagione”. Io, per esempio, in inverno tendo a spostare qualche allenamento al chiuso: le sessioni di HIIT o di danza sono perfette quando fuori è un freezer. E non serve essere delle atlete: bastano 20-30 minuti di movimenti intensi per sentire il corpo che si attiva. Magari potresti provare qualcosa di simile, visto che le camminate ti hanno dato una bella energia!

Ora sono curiosa: qualcuno di voi ha mai provato il cardio per dare una scossa al proprio percorso? O magari avete altre attività che vi fanno sentire così bene? Io sono sempre pronta a scoprire nuove idee per muovermi!