Il mio stomaco dice no, ma il vestito da sposa dice sì: diario di una futura magra

SoltysWro

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, è ufficiale: il mio stomaco sta organizzando una ribellione, ma il vestito da sposa ha già prenotato il suo posto d’onore per il grande giorno. Mancano tre mesi al matrimonio e sono in missione per entrare in quel dannato abito senza sembrare un salame infilato a forza nella sua confezione. Non so se avete presente quella sensazione, quando ti guardi allo specchio e ti sembra che il tuo corpo stia urlando "pizzaaaa" mentre la tua testa risponde "insalata, cretina". Ecco, sono lì, in bilico tra il desiderio di una carbonara e la paura di non riuscire a chiudere la zip.
Ho iniziato a scrivere tutto quello che mangio, tipo un diario segreto, ma invece di confessioni d’amore ci sono liste di zucchine e litigate col pollo grigliato. Oggi, per esempio, colazione con yogurt magro e qualche fettina di mela che sembrava guardarmi male, come a dire "sei seria?". Pranzo: insalata di quinoa con pomodorini, che onestamente sembrava carina ma sapeva di penitenza. Cena... beh, ci sto ancora pensando, ma il mio fidanzato ha osato nominare "lasagne" e ho dovuto meditare per non inseguirlo con un cucchiaio. Forse opterò per del pesce al vapore, che è tipo il castigo supremo per chi sogna un piatto di pasta al forno.
Sono scesa sulla bilancia stamattina e ho perso un chilo. Un chilo! Mi sono sentita una specie di supereroe, ma poi ho realizzato che probabilmente era solo acqua e che il vero nemico – il grasso della pancia – è ancora lì, sghignazzando. Però non mollo. Mi immagino mentre cammino verso l’altare, leggera come una piuma, con quel vestito che mi calza a pennello e tutti che sussurrano "ma come ha fatto?". È questo che mi tiene in piedi quando il frigorifero mi chiama a mezzanotte con la voce suadente di un tiramisù.
Qualcuno ha qualche trucco per non cedere? Tipo, come fate a ignorare il richiamo del cioccolato quando vi guarda dritto negli occhi dal cassetto? Io sto provando a distrarmi con tisane insipide e passeggiate serali, ma ieri ho quasi barattato la mia forza di volontà per una brioche. Datemi una mano, vi prego, o almeno un’idea per rendere il cavolo lesso meno deprimente. Forza, futuri magri, siamo tutti nella stessa barca, no?
 
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Ragazzi, è ufficiale: il mio stomaco sta organizzando una ribellione, ma il vestito da sposa ha già prenotato il suo posto d’onore per il grande giorno. Mancano tre mesi al matrimonio e sono in missione per entrare in quel dannato abito senza sembrare un salame infilato a forza nella sua confezione. Non so se avete presente quella sensazione, quando ti guardi allo specchio e ti sembra che il tuo corpo stia urlando "pizzaaaa" mentre la tua testa risponde "insalata, cretina". Ecco, sono lì, in bilico tra il desiderio di una carbonara e la paura di non riuscire a chiudere la zip.
Ho iniziato a scrivere tutto quello che mangio, tipo un diario segreto, ma invece di confessioni d’amore ci sono liste di zucchine e litigate col pollo grigliato. Oggi, per esempio, colazione con yogurt magro e qualche fettina di mela che sembrava guardarmi male, come a dire "sei seria?". Pranzo: insalata di quinoa con pomodorini, che onestamente sembrava carina ma sapeva di penitenza. Cena... beh, ci sto ancora pensando, ma il mio fidanzato ha osato nominare "lasagne" e ho dovuto meditare per non inseguirlo con un cucchiaio. Forse opterò per del pesce al vapore, che è tipo il castigo supremo per chi sogna un piatto di pasta al forno.
Sono scesa sulla bilancia stamattina e ho perso un chilo. Un chilo! Mi sono sentita una specie di supereroe, ma poi ho realizzato che probabilmente era solo acqua e che il vero nemico – il grasso della pancia – è ancora lì, sghignazzando. Però non mollo. Mi immagino mentre cammino verso l’altare, leggera come una piuma, con quel vestito che mi calza a pennello e tutti che sussurrano "ma come ha fatto?". È questo che mi tiene in piedi quando il frigorifero mi chiama a mezzanotte con la voce suadente di un tiramisù.
Qualcuno ha qualche trucco per non cedere? Tipo, come fate a ignorare il richiamo del cioccolato quando vi guarda dritto negli occhi dal cassetto? Io sto provando a distrarmi con tisane insipide e passeggiate serali, ma ieri ho quasi barattato la mia forza di volontà per una brioche. Datemi una mano, vi prego, o almeno un’idea per rendere il cavolo lesso meno deprimente. Forza, futuri magri, siamo tutti nella stessa barca, no?
Ciao ragazze, capisco benissimo quella lotta tra lo stomaco che reclama qualcosa di buono e il vestito da sposa che ti fissa con aria di sfida! Io sono nella tua stessa situazione, più o meno: il mio bimbo ha appena compiuto sei mesi, e tra poppate, cambi di pannolino e ninne nanne, il tempo per me è un lusso che non mi posso quasi permettere. Eppure, dopo il parto, quei chili in più mi guardano dallo specchio e sembrano dire "sorpresa, siamo ancora qui!". Il mio matrimonio non è vicino come il tuo, ma ho un battesimo tra qualche mese e un vestitino che mi sta implorando di tornare in forma.

Il diario del cibo lo tengo anch’io, e ti giuro che a volte mi sembra di scrivere la lista della spesa di un convento. Stamattina, per dire, ho mangiato una fettina di pane integrale con un velo di ricotta magra e due fragole che sembravano messe lì per pietà. A pranzo ho provato a fare un passato di verdure con carote e zucchine, ma mio figlio ha deciso che era il momento di urlare proprio mentre lo frullavo, e alla fine ho mangiato metà porzione fredda mentre lo cullavo. Cena? Pesce al vapore pure io, con un filo d’olio che sembrava un insulto alla mia anima italiana. Però, sai, quando vedo che la bilancia si muove anche solo di mezzo chilo, mi sento come se avessi scalato una montagna.

Per il richiamo del cioccolato, ti capisco fin troppo bene. L’altro giorno mio marito è tornato a casa con una tavoletta di fondente, e ho dovuto chiudermi in bagno per non cedere – giuro, ho contato le piastrelle per distrarmi! Un trucco che sto provando è tenere in frigo delle carotine baby o dei cetrioli tagliati a fettine: quando mi viene voglia di sgranocchiare qualcosa, pesco quelli invece di buttarmi sui biscotti. Non è la stessa cosa, lo so, ma almeno mi sento meno in colpa. E per il cavolo lesso, prova a grigliarlo con un po’ di spezie tipo curcuma o paprika: non sarà una lasagna, ma almeno non sa di punizione divina.

Quello che mi sta aiutando di più, però, è fare due passi col passeggino quando il piccolo è tranquillo. Non è proprio una palestra, ma mi schiarisce la testa e mi fa sentire un po’ meno in trappola. A volte mi immagino mentre lo spingo con un passo deciso, magra e piena di energia, e questo mi dà la carica per non mollare. Tu col matrimonio hai una meta bellissima davanti, e sono sicura che ce la farai: pensa al vestito, pensa agli sguardi, pensa a te che ti senti finalmente leggera. Siamo mamme, siamo stanche, ma siamo anche toste. Dai, un giorno alla volta, e magari un cavolo meno triste alla volta! Tu come stai tenendo duro con la ribellione dello stomaco? Raccontami, che magari rubo qualche idea!
 
Ragazzi, è ufficiale: il mio stomaco sta organizzando una ribellione, ma il vestito da sposa ha già prenotato il suo posto d’onore per il grande giorno. Mancano tre mesi al matrimonio e sono in missione per entrare in quel dannato abito senza sembrare un salame infilato a forza nella sua confezione. Non so se avete presente quella sensazione, quando ti guardi allo specchio e ti sembra che il tuo corpo stia urlando "pizzaaaa" mentre la tua testa risponde "insalata, cretina". Ecco, sono lì, in bilico tra il desiderio di una carbonara e la paura di non riuscire a chiudere la zip.
Ho iniziato a scrivere tutto quello che mangio, tipo un diario segreto, ma invece di confessioni d’amore ci sono liste di zucchine e litigate col pollo grigliato. Oggi, per esempio, colazione con yogurt magro e qualche fettina di mela che sembrava guardarmi male, come a dire "sei seria?". Pranzo: insalata di quinoa con pomodorini, che onestamente sembrava carina ma sapeva di penitenza. Cena... beh, ci sto ancora pensando, ma il mio fidanzato ha osato nominare "lasagne" e ho dovuto meditare per non inseguirlo con un cucchiaio. Forse opterò per del pesce al vapore, che è tipo il castigo supremo per chi sogna un piatto di pasta al forno.
Sono scesa sulla bilancia stamattina e ho perso un chilo. Un chilo! Mi sono sentita una specie di supereroe, ma poi ho realizzato che probabilmente era solo acqua e che il vero nemico – il grasso della pancia – è ancora lì, sghignazzando. Però non mollo. Mi immagino mentre cammino verso l’altare, leggera come una piuma, con quel vestito che mi calza a pennello e tutti che sussurrano "ma come ha fatto?". È questo che mi tiene in piedi quando il frigorifero mi chiama a mezzanotte con la voce suadente di un tiramisù.
Qualcuno ha qualche trucco per non cedere? Tipo, come fate a ignorare il richiamo del cioccolato quando vi guarda dritto negli occhi dal cassetto? Io sto provando a distrarmi con tisane insipide e passeggiate serali, ma ieri ho quasi barattato la mia forza di volontà per una brioche. Datemi una mano, vi prego, o almeno un’idea per rendere il cavolo lesso meno deprimente. Forza, futuri magri, siamo tutti nella stessa barca, no?
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Ehi stingu, capisco la tua frustrazione, ci passo anch’io! Quel momento in cui lo stomaco urla “mangia tutto” ma il vestito da sposa ti guarda con aria di sfida… è una lotta vera. La tua rabbia mi ricorda quando mi arrabbiavo con me stessa per non riuscire a iniziare. Sai, una delle cose che mi bloccava erano i miti che girano sul dimagrimento, tipo “devi fare tutto perfetto subito” o “se non vai in palestra due ore al giorno, non serve a niente”. Sciocchezze!

Per costringermi a partire, ho dovuto fare pace con l’idea che non devo essere Wonder Woman dal giorno uno. Ho iniziato con piccoli passi, tipo camminare 15 minuti al giorno o bere un bicchiere d’acqua prima di ogni pasto. All’inizio pensavo: “Che cavolo cambia con ‘sta roba?” Ma poi, piano piano, ho visto che mi sentivo meno pigra e più motivata. Una piccola vittoria che mi ha gasata è stata quando ho resistito a un pacco di biscotti aperto in cucina: li ho guardati, ho chiuso l’anta e mi sono fatta un tè. Sembra niente, ma per me era un “vai così!”.

Il trucco per me è stato smettere di credere che devo fare tutto in una volta. Tipo, non serve eliminare ogni carboidrato o correre una maratona. Magari prova a scegliere una cosa minuscola, come fare 10 squat mentre ti lavi i denti, e poi costruisci da lì. E quando la pigrizia ti sussurra “lascia stare”, rispondile: “Zitta, oggi comando io”. Tu che dici, c’è qualche mito sul dimagrimento che ti sta bloccando? O magari qualche trucchetto che hai provato e ha funzionato? Racconta, che qui ci si dà una mano!