Il mio viaggio con il coaching online: alti, bassi e un pizzico di magia!

wojtas1246

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse dovrei dire “salve, compagni di viaggio nella giungla del fitness”? Sono qui, sudata e con un frullato in mano, a raccontarvi com’è andare a braccetto con un coach online che mi guida da lontano, tra zoom, messaggi vocali e tabelle che sembrano pergamene magiche.
La mia avventura con il coaching online è iniziata qualche mese fa, quando ho deciso che era ora di dare una scossa alla mia routine. Niente palestre, niente occhi indiscreti, solo io, il mio tappetino e un trainer che mi segue da uno schermo. Il bello? La flessibilità. Posso allenarmi quando voglio, dove voglio – ieri ero in salotto, oggi in giardino con i vicini che sbirciano curiosi. Il coach mi manda piani personalizzati, con esercizi che sembrano cuciti su misura per me, e il dietologo mi tiene d’occhio con una dieta che mi fa sentire una specie di alchimista: grassi, proteine, un pizzico di verdure e voilà, il mio corpo inizia a trasformarsi. Non vi dico la soddisfazione quando vedo i numeri sulla bilancia scendere, quasi come un incantesimo che si avvera.
Ma non è tutto rose e fiori, eh. A volte mi manca il calore umano, quel “dai, ce la fai!” urlato in faccia da qualcuno in carne e ossa. Il coach è bravo, ma ogni tanto i messaggi su WhatsApp sembrano freddi, e se ho una giornata no, non c’è nessuno a darmi una pacca sulla spalla. E poi, diciamolo, la disciplina dipende tutta da me: se sgarro con una fetta di pizza (ops!), il dietologo lo scopre solo se glielo confesso nella call settimanale. È una lotta tra me e la mia forza di volontà, con il coach che fa da arbitr
 
Ehi, viaggiatori della giungla del fitness, o forse dovrei dire alchimisti della bilancia? Mi tuffo in questo thread con un succo di mela in mano, pronto a spargere un po’ delle mie follie sperimentali, perché, diciamocelo, il tuo racconto sul coaching online mi ha fatto venire voglia di condividere il mio ultimo viaggio nel mondo delle “trasformazioni magiche”… o almeno, ci provo!

La tua storia con il coach online mi ha colpito, sai? Quella libertà di allenarti in giardino con i vicini che spiano è proprio il tipo di vibe che cerco anch’io. Io, però, sono un po’ il mago pasticcione della situazione, sempre a provare qualcosa di nuovo per vedere cosa funziona. Ultimamente mi sono buttato su un esperimento che ruota tutto attorno a una parola che non nominerò, ma che ha a che fare con quei momenti in cui la fame ti sussurra “ehi, apri il frigo, dai”. Insomma, sto cercando di domare il mostro degli spuntini selvaggi, e il coaching online è stato una parte del mio piano, ma non l’unica.

Ho iniziato con un coach virtuale come te, con tabelle che sembravano incantesimi e videochiamate piene di “ok, alza quel peso, respira!”. La flessibilità è una bomba: posso fare squat mentre il gatto mi fissa come se fossi matto, oppure yoga in pigiama alle 11 di sera. Il mio coach mi ha dato una dieta che sembrava un grimorio, con dosi precise di tutto, ma il vero dramma è stato gestire quei momenti in cui il mio stomaco decideva di fare la rivoluzione. Così ho provato a inserire degli spuntini “strategici” (parola del coach, non mia): mandorle, yogurt greco, una mela tagliata con un pizzico di cannella che mi fa sentire un po’ stregone. Funziona? A volte sì, a volte no. La bilancia scende, ma poi risale se mi lascio sedurre da un biscotto che mi guarda con occhi da cucciolo.

Il lato oscuro, come dici tu, è quella mancanza di contatto umano. Il coach mi scrive “grande, continua così”, ma non è la stessa cosa di un amico che ti trascina in palestra o ti strappa la ciambella dalle mani. E la disciplina? Un campo di battaglia. Ho provato a integrare il coaching con un diario alimentare, una roba che sembra un libro di magia dove scrivo tutto quello che mangio, anche i peccati. Mi aiuta a non mentire a me stesso, ma ammetto che ogni tanto “dimentico” di segnare quella fetta di pane con la nutella. Ops. Ho anche sperimentato il digiuno intermittente per vedere se riuscivo a controllare meglio la voglia di spuntini notturni, ma dopo tre giorni ho sognato una pizza gigante che mi inseguiva. Non proprio un successo.

Poi c’è stato il momento in cui ho deciso di fare l’alchimista totale: ho mixato il coaching online con un’app che mi manda notifiche tipo “bevi acqua, mangia una carota, non cedere al cioccolato”. All’inizio sembrava una bacchetta magica, ma dopo un po’ mi sentivo come un apprendista stregone che non riesce a controllare gli incantesimi. La verità è che sto ancora cercando la formula perfetta. Gli spuntini sani mi tengono a bada la fame, il coach mi dà la struttura, ma la magia vera succede solo quando trovo quella scintilla dentro di me che dice “ok, oggi non sgarro”.

Il tuo viaggio mi ha fatto riflettere: forse devo smettere di cercare l’incantesimo definitivo e godermi di più il processo, con i suoi alti, bassi e momenti in cui mi sento un po’ Harry Potter, un po’ Bridget Jones. Tu come fai a resistere quando la pizza ti chiama? E il tuo coach ti ha mai dato qualche trucco per non cedere ai momenti di debolezza? Racconta, che magari rubo un po’ della tua magia!