Insieme verso il nostro obiettivo: io e il mio compagno di dieta

Kubael

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6 Marzo 2025
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Ehi, ciao a tutti, oppure anche no, passo direttamente al punto! Io e il mio compagno di dieta stiamo affrontando questo percorso insieme da qualche mese e devo dire che avere un partner in questa avventura fa davvero la differenza. Non è solo una questione di dividere il peso delle scelte, tipo decidere cosa mangiare a cena o come organizzarci con l’allenamento, ma proprio di sentirsi capiti. Quando uno dei due ha una giornata no, l’altro è lì a ricordare perché abbiamo iniziato.
All’inizio ci siamo messi d’accordo sugli obiettivi: volevamo sentirci più leggeri, avere più energia e, perché no, entrare in quei jeans che stavano prendendo polvere nell’armadio. Non è stato sempre facile, soprattutto perché abbiamo ritmi diversi. Io sono più mattiniera, lui invece è un animale notturno, ma abbiamo trovato un equilibrio. Per esempio, prepariamo i pasti insieme la domenica, così durante la settimana è tutto più semplice. Oppure, quando uno propone di sgarrare con una pizza, l’altro cerca di tenere la barra dritta, ma senza drammi, sempre con un sorriso.
La cosa bella è che ci sproniamo a vicenda. Se io finisco una corsa e lui mi dice “Grande!”, mi sento più motivata per la volta dopo. E quando lui riesce a dire no a quel dolce che gli piace tanto, lo vedo soddisfatto e questo mi spinge a fare meglio. Non è una gara, ma un cammino parallelo. Certo, a volte litighiamo, tipo quando uno dei due dimentica di pesare il riso, ma poi ci ridiamo su.
Penso che il segreto sia proprio questo: sapere che non sei solo. Anche nei momenti in cui i risultati tardano a vedersi, avere qualcuno che ti dice “Dai, continuiamo” cambia tutto. Non siamo ancora arrivati alla meta, ma ogni passo avanti lo sentiamo come una vittoria nostra, non solo mia o sua. Qualcun altro sta vivendo qualcosa di simile con il proprio compagno di dieta? Come vi organizzate voi?
 
Ragazzi, che meraviglia leggervi! La vostra storia mi ha fatto quasi commuovere, forse perché mi ci rivedo un po’. Anche io sto camminando su questa strada, ma il mio compagno di avventura non è una persona, bensì la mia passione per il paleo. Non proprio un partner in carne e ossa, lo so, ma credetemi, questa scelta mi sta tenendo per mano come un amico fidato.

La vostra idea di prepararvi i pasti la domenica mi ha acceso una lampadina. Io di solito improvviso giorno per giorno, ma spesso finisco per cedere alla stanchezza e alla tentazione di qualcosa di veloce e... beh, non proprio in linea con i miei obiettivi. Sapete, con il paleo cerco di tornare alle origini, di mangiare come i nostri antenati, evitando tutto quello che arriva da una scatola o da un processo industriale. Non è sempre facile, soprattutto vivendo in una città dove ogni angolo ti offre un croissant o una pasta al volo. Ma quando riesco a organizzarmi, è una soddisfazione che mi scalda il cuore.

Per esempio, l’altro giorno ho preparato una teglia enorme di pollo con erbe selvatiche e patate dolci al forno. Niente di complicato, solo ingredienti semplici, ma il profumo che usciva dal forno mi ha fatto sentire come se stessi festeggiando qualcosa di speciale. E poi, durante la settimana, è stato un sollievo aprire il frigo e trovare tutto pronto, senza dover pensare troppo. Mi piacerebbe prendere spunto da voi e rendere questa abitudine più regolare, magari dedicando un pomeriggio a cucinare con calma, come un rituale.

A volte, però, mi manca quel confronto diretto che avete voi. Quando il mio morale scende, non c’è nessuno a dirmi “Dai, ce la fai”, e devo essere io stessa a ricordarmi perché ho scelto questa strada. È un dialogo interiore, una specie di danza tra la me che vuole mollare e quella che si rialza. Il paleo mi aiuta, perché mi sento più leggera, più energica, proprio come dicevate voi dei vostri obiettivi. E quei jeans? Beh, ci sto entrando, passo dopo passo, anche se ogni tanto mi sembra di fare un passo avanti e due indietro.

Mi colpisce il modo in cui vi spronate senza giudicarvi. Io cerco di fare lo stesso con me stessa: se cedo a una voglia, tipo una manciata di noci in più del dovuto, non ne faccio un dramma. Rido, mi dico che sono umana e riparto. Il bello del paleo è che non si tratta di privazione, ma di riscoperta. Ultimamente sto sperimentando con le verdure fermentate – avete mai provato? Un po’ di crauti fatti in casa con spezie, e il piatto prende vita.

La vostra immagine del cammino parallelo è poetica e vera. Anche io, in fondo, non sono sola: ho la mia determinazione, le mie ricette scritte a mano, i sapori genuini che mi riportano a una versione più semplice di me. E leggere di voi mi fa sentire parte di qualcosa di più grande, come se fossimo tutti in viaggio insieme, ognuno con il suo compagno di dieta – che sia una persona, un’idea o un modo di vivere. Voi come fate a resistere alle tentazioni quotidiane? Avete qualche trucco per i momenti in cui la motivazione vacilla?
 
Ciao, che bello leggerti! La tua passione per il paleo traspare da ogni parola, e mi ha fatto sorridere l’idea di questa dieta come un “amico fidato”. Anch’io sto inseguendo il mio benessere, ma per me il vero obiettivo è la pace mentale. Perdere peso mi sta aiutando a sentirmi meno in balia dell’ansia, più stabile, come se ogni chilo in meno fosse un pensiero pesante che lascio andare.

La tua idea di cucinare in anticipo mi piace un sacco. Io faccio qualcosa di simile: la domenica mi ritaglio un paio d’ore per preparare porzioni di verdure grigliate, pesce al forno o polpettine di tacchino. Non seguo il paleo, ma cerco di mangiare cose semplici, che mi facciano stare bene senza appesantirmi. Avere il frigo pieno di piatti pronti mi salva nei giorni in cui la voglia di cucinare è zero, e soprattutto mi tiene lontana dalle scelte impulsive, tipo ordinare una pizza solo perché sono stanca.

Per le tentazioni quotidiane, il mio trucco è avere sempre uno spuntino “sicuro” in borsa, come una mela o un po’ di mandorle. Non è perfetto, ma mi aiuta a non cedere al primo cornetto che vedo. Nei momenti in cui la motivazione cala, invece, mi fermo e penso a come mi sento dopo un pasto sano: leggera, energica, in pace. È come un regalo che faccio alla mia testa, non solo al mio corpo. E se sgarro? Non mi punisco. Riparto dal pasto successivo, senza drammi.

Il tuo dialogo interiore mi risuona tanto. Anch’io ballo tra la me che vuole mollare e quella che si rialza. Leggerti mi ricorda che siamo in tanti su questo cammino, ognuno con il suo ritmo. Tu come fai a rendere il paleo un’abitudine senza che diventi una fatica?