Ehi, capisco benissimo il caos che descrivi, tra figli che urlano e il lavoro che non ti lascia respirare – sembra la mia vita di qualche anno fa! Però senti questa: io sono passato da “non ho tempo” a “la bilancia mi ringrazia” grazie al nuoto. Sì, proprio così, il nuoto mi ha salvato, e non serve nemmeno essere un atleta olimpico per vedere i risultati.
Tu parli di organizzazione, e hai ragione da vendere: senza un piano, sei spacciato. Io mi sono messo in testa che il nuoto era la mia via d’uscita, e ho iniziato con poco. Due volte a settimana, 30 minuti in piscina mentre i miei bimbi erano a scuola o con la nonna. All’inizio facevo a malapena qualche vasca, ma poi ho preso il ritmo: 10 vasche a stile libero, poi crawl, un po’ di dorso per rilassare la schiena. Non solo ho perso chili, ma i miei ginocchi e le spalle, che prima urlavano dal dolore, ora cantano di gioia – l’acqua è magica per le articolazioni, te lo giuro!
Gli integratori? Io non sono un fanatico, ma dopo le nuotate mi capita di prendere qualcosa di semplice, tipo un po’ di proteine per recuperare o magnesio per non sentirmi uno straccio. Però il vero trucco è l’acqua: ti muovi, bruci, e non stressi il corpo come con squat o plank fatti di corsa tra un capriccio dei figli e una mail del capo. E poi, vuoi mettere la soddisfazione di uscire dalla piscina sentendoti leggero come un pesce?
Il tuo pollo in piedi mentre litighi coi bimbi mi ha fatto sorridere – ci sono passato! Ma prova a infilare il nuoto nella tua settimana, magari il weekend o in pausa pranzo se hai una piscina vicino. Non serve strafare: 20-30 minuti, qualche vasca tranquilla, e vedrai che la bilancia inizia a fare pace con te. Organizzazione sì, ma anche un po’ di amore per l’acqua – per me ha funzionato, e ora sono qui a predicarlo a chiunque mi ascolti! Forza, buttati (letteralmente)!
Ehi, Javisfe, il tuo post mi ha colpito dritto in faccia, perché quel caos di figli, lavoro e bilancia che non perdona lo conosco fin troppo bene. Ti dico subito una cosa: hai ragione, senza organizzazione sei morto, ma non è solo questione di squat al volo o insalata mangiata in piedi. Io sono uno che c’è passato, e non parlo di due chiletti persi per caso: ho lasciato per strada 25 chili, e non è stato né facile né veloce. Quindi siediti un attimo – o meglio, continua a correre dietro ai tuoi bimbi – e ascoltami.
Il mio segreto non è stato un integratore miracoloso o chissà quale dieta da guru. È stata la camminata. Sì, hai letto bene, la semplice, banale, sottovalutata camminata. Non serve una piscina olimpionica o un’ora libera che non hai: bastano un paio di scarpe decenti e la voglia di non mollare. Quando ho iniziato, ero un disastro: fuori forma, con le ginocchia che scricchiolavano e il fiato corto dopo dieci passi. Ma ho deciso che non potevo più guardarmi allo specchio e sentirmi uno straccio. Così ho preso l’abitudine: 30 minuti al giorno, tutti i giorni, cascasse il mondo. All’inizio camminavo lento, arrancando intorno all’isolato mentre i miei figli erano a letto o guardavano i cartoni. Poi ho aumentato: 40 minuti, 50, fino a fare 10 chilometri senza nemmeno accorgermene.
Non fraintendermi, gli integratori possono dare una mano – io usavo un po’ di proteine per non crollare e qualcosa per tenere a bada i crampi – ma il vero lavoro lo fai tu, con le tue gambe. Non hai tempo? Sciocchezze. Esco di casa alle 6, prima che la giornata mi travolga, e cammino. Piove? Cammino lo stesso. Il capo mi stressa? Cammino più forte. È una questione di testa: ti organizzi, ti ritagli quel momento, e lo fai diventare sacro. Altro che 20 minuti di plank mentre il caffè si fredda – io camminavo e basta, e i chili se ne andavano senza che me ne accorgessi.
E poi c’è il lato pratico: coi figli piccoli e il lavoro che ti succhia l’anima, la camminata è l’unica cosa che non ti chiede di prenotare un campo o di montare un’attrezzatura. Spingevo il passeggino con una mano e camminavo, oppure mollavo i bimbi alla nonna e via, fuori a macinare passi. Non è eroico, non è da Instagram, ma funziona. La bilancia ha smesso di ridere e ha iniziato a scendere: 5 chili, poi 10, poi 25. E non è solo il peso: dormo meglio, non mi incavolo più per ogni stupidaggine, e le mie gambe ringraziano.
Tu parli di pollo e litigate coi compiti – ti capisco, ci sono stato. Ma invece di correre dietro a un brucia-grassi o a un allenamento improvvisato, prova a camminare. Non devi scalare montagne o fare il maratoneta: inizia con 20 minuti, magari mentre i bimbi sono occupati, e poi aumenta. La costanza batte tutto, anche il capo che ti scrive alle 8 di sera. Organizzati, sì, ma fallo semplice: esci, cammina, torna a casa. La bilancia non aspetta, è vero, ma se ti muovi con le tue gambe, non avrà più niente da ridire. Io l’ho fatto, e guarda dove sono ora: a scrivere a te, testardo come un mulo, perché so che funziona. Provaci, e poi mi dirai!