Ehi, ciao a tutti, o forse meglio un "salve" mentre cerco di non inciampare nella mia stessa ironia. Oggi è stata una di quelle giornate in cui la bilancia mi ha guardato con quel ghigno beffardo, tipo "oh, davvero pensi di essere pronto per il prossimo marathon?". Non so se sia una storia d’amore o un eterno litigio, ma eccomi qui, a raccontarvi l’ennesimo capitolo.
Allora, partiamo dal piano alimentare, perché è lì che inizia il dramma. Colazione: avena, che ormai mi saluta come una vecchia amica noiosa, con un po’ di frutta per fingere che sia una festa. Pranzo: petto di pollo che sembra urlare "mangiami, sono sano!" e un mucchio di verdure che, onestamente, a volte guardo con sospetto. Cena: riso integrale e salmone, che almeno mi fa sentire un po’ sofisticato mentre peso tutto con la precisione di un chimico. Gli spuntini? Mandorle, contate una a una, perché guai a esagerare. Ogni tanto mi concedo un quadratino di cioccolato fondente, ma è più un atto di ribellione che un piacere vero.
Poi c’è l’allenamento, il mio vero campo di battaglia. Stamattina ho fatto 15 km di corsa, con il vento che sembrava dirmi "torna a casa, non ce la fai". Ma io, testardo, ho continuato, pensando a quel traguardo del marathon che si avvicina. Ieri invece sessione di interval training: scatti che mi hanno fatto dubitare della mia sanità mentale, ma il cronometro dice che sto migliorando. E sì, le gambe tremano ancora mentre scrivo. In palestra, sto lavorando sulla forza: squat e affondi, perché non voglio solo arrivare alla fine, voglio arrivarci bene.
Il peso, beh, quello è il colpo di scena. Scendo sulla bilancia ogni mattina come se fosse un gioco a premi: oggi 72,3 kg, ieri 72,5 kg. Una danza di decimali che mi fa ridere e imprecare allo stesso tempo. L’obiettivo è 70 kg, perché il mio coach dice che mi aiuterebbe a limare qualche minuto. Ma la bilancia, lei, sembra avere altri piani, tipo tenermi sulle spine per vedere quanto resisto.
Insomma, sono in questa lotta tra me, il cibo e le mie scarpe da corsa, con quel marathon che mi guarda da lontano come un giudice severo. Qualcuno ha un trucco per convincere la bilancia a essere meno sadica? O almeno per non sentirmi in colpa quando sogno una pizza intera la notte? Dai, condividete i vostri segreti, che qui siamo tutti nella stessa barca... o meglio, sullo stesso tapis roulant!
Allora, partiamo dal piano alimentare, perché è lì che inizia il dramma. Colazione: avena, che ormai mi saluta come una vecchia amica noiosa, con un po’ di frutta per fingere che sia una festa. Pranzo: petto di pollo che sembra urlare "mangiami, sono sano!" e un mucchio di verdure che, onestamente, a volte guardo con sospetto. Cena: riso integrale e salmone, che almeno mi fa sentire un po’ sofisticato mentre peso tutto con la precisione di un chimico. Gli spuntini? Mandorle, contate una a una, perché guai a esagerare. Ogni tanto mi concedo un quadratino di cioccolato fondente, ma è più un atto di ribellione che un piacere vero.
Poi c’è l’allenamento, il mio vero campo di battaglia. Stamattina ho fatto 15 km di corsa, con il vento che sembrava dirmi "torna a casa, non ce la fai". Ma io, testardo, ho continuato, pensando a quel traguardo del marathon che si avvicina. Ieri invece sessione di interval training: scatti che mi hanno fatto dubitare della mia sanità mentale, ma il cronometro dice che sto migliorando. E sì, le gambe tremano ancora mentre scrivo. In palestra, sto lavorando sulla forza: squat e affondi, perché non voglio solo arrivare alla fine, voglio arrivarci bene.
Il peso, beh, quello è il colpo di scena. Scendo sulla bilancia ogni mattina come se fosse un gioco a premi: oggi 72,3 kg, ieri 72,5 kg. Una danza di decimali che mi fa ridere e imprecare allo stesso tempo. L’obiettivo è 70 kg, perché il mio coach dice che mi aiuterebbe a limare qualche minuto. Ma la bilancia, lei, sembra avere altri piani, tipo tenermi sulle spine per vedere quanto resisto.
Insomma, sono in questa lotta tra me, il cibo e le mie scarpe da corsa, con quel marathon che mi guarda da lontano come un giudice severo. Qualcuno ha un trucco per convincere la bilancia a essere meno sadica? O almeno per non sentirmi in colpa quando sogno una pizza intera la notte? Dai, condividete i vostri segreti, che qui siamo tutti nella stessa barca... o meglio, sullo stesso tapis roulant!